LA MANOVRA SI È DIMENTICATA DEL SUD
NO DELLA CALABRIA A LEGGE DI BILANCIO

di ANTONIETTA MARIA STRATI – Quella presentata dal Governo è una manovra che «trascura strumenti importanti per le Pmi» e, soprattutto, dimentica il Sud. Un fatto che è stato più e più volte denunciato dalle Associazioni di categoria, tanto da aver portato Cgil e Uil Calabria in piazza contro «una manovra che manovra contro il Sud».

Una manovra «che discrimina le donne, i giovani e dimentica il Sud. Solo con il confronto si possono superare le diseguaglianze e colmare i ritardi di un territorio che è stato sempre illuso e abbandonato. Per questo scendere in piazza è un diritto, è un dovere per bloccare la manovra anticostituzionale di un manovratore secessionista», ha detto il segretario di Uil Calabria, Santo Biondo, dal palco di Piazza Prefettura a Catanzaro.

«Questa manovra di bilancio è contro il Sud. E quelli del Sud, dovrebbero saperlo bene», ha detto Angelo Sposato, segretario generale di Cgil Calabria,  sottolineando che «la Calabria e il Sud  hanno più ragioni per scioperare, perché questa manovra, di fatto, cancella il Sud e alcune misure importanti rispetto ai temi del lavoro».

I problemi sono tanti, troppi, e questa manovra ne aggiunge altri: «Reintrodurre i voucher significa precarizzare il lavoro in una regione come la nostra che purtroppo ha tanto lavoro nero, precariato e sfruttamento. Nella legge non si fa una lotta all’evasione e si premiano gli evasori. Non c’è nulla sull’alta velocità e ci sono solo interventi timidi sulla Statale 106. Si tolgono risorse alla salute e all’istruzione», ha spiegato Biondo.

E, allora, che fare? «Sostegno agli investimenti», ha suggerito Giovanni Cugliari, presidente Cna Calabria, appellandosi ai parlamentari calabresi.  La preoccupazione è una: che «il divario con il Nord del Paese aumenterà» e che «il Mezzogiorno e la Calabria, in particolare, non aggancerà più la crescita».

Un allarme che si aggancia a quello lanciato dalla Svimez che, nel suo rapporto annuale, ha denunciato come nel 2023 il Sud sarà in recessione a -0,4%. La Calabria arriverà a -0,9%.

«Va data continuità agli incentivi per investimenti e innovazione – ha detto Cugliardi – proprio in ragione delle difficoltà contingenti, non può essere questo il momento di allentare gli strumenti a sostegno delle imprese. Il cosiddetto pacchetto Impresa 4.0 ha dimostrato di essere in grado di supportare processi di investimento e percorsi di crescita delle imprese, e le modifiche apportate al Piano con l’ultima legge di bilancio hanno delineato correttamente una proiezione temporale conferito linearità e coerenza agli interventi, in linea con le esigenze di programmazione delle imprese, ma mancano dal 1° gennaio 2023 il cosiddetto superammortamento “generalista” e il credito d’imposta Formazione 4.0, mentre è stata prevista una progressiva diminuzione delle aliquote per tutte le altre misure, che rappresenterebbe un freno significativo per le imprese che hanno esigenze di riqualificazione innovativa».

«Serve, a nostro avviso, un potenziamento delle aliquote agevolative – ha proseguito – e uno sforzo ulteriore per sostenere le misure più trasversali, quali l’ex superammortamento, così come occorre garantire continuità ad un’altra misura più trasversale, come la Nuova Sabatini, funzionale ad un coinvolgimento a più ampio spettro del nostro sistema produttivo».

«Ravvisiamo, inoltre – ha detto – l’opportunità di rifinanziare la misura Voucher per consulenza in innovazione, un intervento che, in coerenza con il Piano nazionale “Impresa 4.0”, sostiene i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle PMI e delle reti di impresa di tutto il territorio nazionale attraverso l’introduzione in azienda di figure manageriali in grado di implementare le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0, nonché di ammodernare gli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali».

«In merito all’intensità delle misure stesse – ha spiegato Cugliari – vorremmo venisse perseguita la differenziazione tra micro, piccola e media impresa, volta a potenziare maggiormente l’aiuto alle imprese di più piccole dimensioni, per le quali più forte deve essere lo stimolo ad intraprendere progetti di sviluppo, se si intende favorirne la crescita. Segnaliamo altresì l’esigenza di una riforma degli incentivi alle imprese, il sistema delle agevolazioni, dai contributi a fondo perduto ai bonus di diversa natura, è un labirinto: difficile conoscere cosa si nasconde, qual è la strada da seguire, come si arriva all’uscita».

«Le innumerevoli possibilità per le aziende si traducono in un volume di agevolazioni ancora troppo basso – ha continuato – barriere comunicative e difficoltà di gestione sono due dei principali ostacoli su cui sarà necessario intervenire».

Accesso al credito

«Le dinamiche del credito negli ultimi 2 anni e mezzo – ha spiegato Cugliari – sono state influenzate dalle misure straordinarie messe in campo per attenuare gli effetti della pandemia e da ultimo per mitigare gli effetti della guerra. Negli ultimi mesi si sta riproponendo però la stessa dinamica già evidente prima della pandemia, ovvero maggiore difficoltà di accesso al credito per le imprese di minori dimensioni, che sappiamo peraltro essere l’ossatura del nostro tessuto economico».

«Questo aspetto va monitorato, al pari del costante innalzamento dei tassi di interesse – ha detto – al fine di evitare difficoltà ulteriori per soggetti già fortemente provati da questo triennio difficilissimo. È oltremodo difficile fare previsioni anche solo a medio termine, ma è evidente la necessità di sostenere nell’immediato le esigenze dei soggetti più colpiti dall’aumento dei costi energetici attraverso contributi diretti ed utilizzare al meglio gli spazi consentiti dalla recente proroga del Quadro degli Aiuti di Stato (Temporary Framework)».

«Sarebbe opportuno individuare qualche criterio selettivo – ha detto – per evitare di appostare in modo non efficiente le risorse disponibili, e riproporre il tema di una positiva integrazione tra gli strumenti di garanzia pubblica e privata, rinvigorendo così un’esperienza peculiare in Europa e nel mondo, quella dei Confidi».

«Confidi che hanno peraltro avviato un percorso positivo – ha ricordato Cugliari – impegnandosi direttamente, nell’erogazione di piccolo credito a micro e piccole imprese. Un’esperienza che andrebbe valorizzata e sostenuta, e che potrebbe affiancare l’attività svolta dalle banche, analogamente all’esperienza maturata in passato dalle piccole banche territoriali. Al contempo, permane la necessità di mitigare le rigidità della regolamentazione bancaria, che, partendo dal presupposto di salvaguardare pur legittimamente i patrimoni delle banche, finiscono col rendere ancora più selettivo l’accesso al credito per le imprese, specie per quelle di minori dimensioni».

Mezzogiorno

«Non vi sono riferimenti ad interventi a sostegno dello sviluppo del Mezzogiorno – ha spiegato – a partire dalla mancata conferma del credito d’imposta per gli investimenti. Potrebbe indurre a non ritenere prioritaria una azione di sostegno efficace a questa area del Paese. In generale, i dati sul mercato del lavoro, Pil pro-capite e consumi, registrano il progressivo peggioramento del divario Nord – Sud, la cui conseguenza naturale è l’incremento dell’emigrazione, in particolare dei giovani».

«Il rilancio del Sud – ha concluso Cugliari – deve essere vissuto come una priorità per l’intero Paese, non possiamo assistere inermi a questo processo di costante e preoccupante divaricazione tra nord e sud del Paese, una distanza che va recuperata, per il bene del Paese nel suo complesso, il mediterraneo diventa strategico nella nuova geopolitica mondiale quindi bisogna creare le condizioni di una piena integrazione con il resto d’Europa». (ams) 

 

A Catanzaro si riscopre il “valore artigiano” con il Festival delle Arti e dei mestieri

È una vera e propria riscoperta del “valore artigiano”, quella che si sta svolgendo a Catanzaro, grazie al Festival delle Arti e dei Mestieri inaugurato all’ex Stac e promosso da Confartigianato.

Un Festival che, fino al 7 gennaio, propone ai visitatori la riscoperta di questo mestiere e le arti manuali attraverso una serie di attività, eventi, workshop e incontri finalizzati a valorizzare e dare visibilità alle piccole e medie imprese artigiane che sono una realtà viva e produttiva del tessuto economico catanzarese. Una manifestazione insomma che diventa “racconto” della bellezza di arti e mestieri, ma anche un momento di bellezza, conoscenza e aggregazione vissuto da tutta la cittadinanza.

Una kermesse pensata è pensato nell’ottica di valorizzazione delle radici, dal “Movimento Donne Impresa” di Confartigianato Imprese Catanzaro, guidato dalla responsabile maestra ceramista Giuliana Furrer, con la collaborazione del gruppo “Arte&ArtigianatoCatanzaro”, è realizzato da Ancos di Confartigianato e Confartigianato Imprese Calabria, con il patrocinio del Comune di Catanzaro.

Non è voluto mancare all’inaugurazione, il sindaco Nicola Fiorita, che ha salutato gli artigiani visitando le esposizioni che costellano la struttura comunale dell’ex Stac.

«Catanzaro ha una storia di botteghe artigiane importante, radicata nell’identità di una comunità laboriosa e creativa – ha detto il sindaco –. Tradizioni e storie che rivivranno in questa lunga e articolata manifestazione, realizzata grazie alla passione all’impegno di tanti artigiani e in cui abbiamo creduto. Una occasione da non perdere per riscoprire antichi mestieri che ci possono, e ci devono, proiettare nel futuro».

Nel corso della conferenza stampa di presentazione, l’assessore comunale alla Cultura, Donatella Monteverdi ha sottolineato l’importanza della rete costruita per organizzare una iniziativa che animerà il centro storico all’insegna dell’arte artigiana.

«Gli eventi, come questo, sono delle porte che devono aprire prospettive progettuali di lungo periodo. Questo Festival è un’attrattiva imperdibile che abbiamo deciso di sposare e incoraggiare – ha sottolineato –. Noi dobbiamo costruire insieme il percorso sociale ed economico di questa città. È una fase storica in cui avvertiamo la necessità di recuperare alcune professionalità che rischiano di restare sottotraccia. Il ricco programma è una garanzia di qualità, tradizioni e innovazioni che valorizzano le antiche arti manuali calabresi, l’arte narrativa, la musica, la storia della città e tanto altro. Su iniziative come queste possiamo creare un turismo culturale che ci appartiene sui cui dobbiamo puntare e sui cui si deve concentrare l’attenzione dell’Amministrazione, insieme alle tante realtà associative e professionali del capoluogo».

«Abbiamo sposato con entusiasmo il progetto proposto da Giuliana Furrer: quando si tratta di promuovere iniziative che valorizzino gli artigiani, la nostra associazione è pronta a collaborare, il nostro obiettivo è guardare ai bisogni e alle esigenze delle imprese artigiane per dare risposte concrete – ha affermato il segretario regionale di Confartigianato Imprese Calabria, Silvano Barbalace –. E lo facciamo con grande passione. Durante l’anno organizziamo molti eventi, ma con questo nello specifico possiamo concretizzare un messaggio che lanciamo ogni anno, soprattutto nel periodo di Natale e di Pasqua che è quello di comprare nelle botteghe artigiane. E questo non soltanto perché si sostiene il tessuto economico della propria città ma proprio perché si mantengono vive le botteghe artigiane».

Barbalace ha sottolineato anche come «grazie ai tanti laboratori, iniziative e workshop che saranno organizzati nel corso del Festival, cercheremo di avvicinare la città agli artigiani. Una cosa importante perché nel tempo soprattutto i giovani si stanno allontanando dai mestieri artigiani, e dal “saper fare artigiano».

E ricordando le parole di Federico Quaranta, che gira il Paese con il programma “Linea Verde”, Barbalace rilancia: «L’Italia è grande per le proprie botteghe artigiane, e in Calabria ne abbiamo tra le più belle».

A portare il proprio saluto anche Francesco Filice, coordinatore regionale e consigliere nazionale di Ancosche sostiene l’iniziativa con un prezioso contributo. Filice ha spiegato che l’ANCoS – Associazione Nazionale Comunità Sociali e Sportive di Confartigianato ha l’obiettivo di elevare la qualità della vita delle persone attraverso la promozione di attività ludiche e ricreative e di eventi in ambito culturale, sportivo, sociale, turistico. E la promozione del valore artigianato attraverso questo Festival rientra tra gli obiettivi strategici da sostenere.

Presente anche Giovanni Gravina, delegato Confartigianato Catanzaro, che ha portato i saluti della dirigenza provinciale: «Le nostre botteghe sono un patrimonio che la politica deve saper valorizzare», ha rimarcato.

Ad entrare nel particolare degli eventi, e a presentare gli artisti che animeranno il Festival, l’ideatrice e direttrice artistica, Giuliana Furrer.

«Ogni settimana sono previsti incontri ed eventi, sia all’interno che all’esterno della struttura, Ci saranno workshop settimanali con la narrazione del processo produttivo dall’idea al prodotto finito, cenni storici e, ove possibile, dimostrazione dal vivo con eventuale coinvolgimento pratico dei partecipanti – ha spiegato ancora – Ma anche iniziative rivolte ai cittadini più piccoli, con la collaborazione con la libreria “Punto e a capo”. Tre incontri in cui si racconteranno alcune tra le fiabe più classiche e, al termine della lettura, un artigiano dimostrerà e realizzerà insieme ai partecipanti un piccolo oggetto a tema con la fiaba ascoltata».

«Si parte da “Pinocchio” con il maestro Franco Scarpino – ha aggiunto –. Ma ci saranno anche incontri musicali d’autore per ascoltare artisti e musicisti della nostra regione che allieteranno i presenti con la loro musica che racconta il territorio attraverso la tradizione e la sperimentazione. Racconti storici dei luoghi e della tradizione artistica catanzarese. A relazionare massimi esperti della nostra città cui faranno seguito tour cittadini guidati a tema, a cura de “I Viaggi di Zefiro”- Catanzaro”».

L’elenco delle iniziative illustrate da Giuliana Furrer si allunga con gli eventi: Massimo Sirelli, artista, allestirà un laboratorio dei suoi ormai famosi robottini per i bambini; ma anche l’omaggio a Gioacchino Lamanna. In mostra per l’intero periodo alcune opere dell’artista catanzarese, scomparso quest’anno. E la Mostra, per l’intero periodo, del progetto Favole sotto le coperte, a cura di Lanificio Leo e Rubbettino editore. (rcz)

CATANZARO – Martedì l’assemblea pubblica “La disciplina edilizia ed urbanistica”

Martedì 13 dicembre, a Catanzaro, alle 15.30, alla Casa delle Culture, è in programma l’assemblea pubblica dal titolo La disciplina edilizia ed urbanistica di Catanzaro, tra diritti ed incertezze.

L’assemblea, introdotta dal prof. Valerio Donato sarà dedicata alla formulazione di una proposta di modifica e/o interpretazione autentica della disciplina edilizia nella città di Catanzaro.

Relazionano ing. Gerlando Cuffaro, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catanzaro, arch. Eros Corapi, presidente Ordine degli Architetti Catanzaro, dott. Antonio Celi, presidente dell’Ordine degli Agronomi e Forestali di Catanzaro, dott. Fernando Chillà, presidente dell’Ordine dei Geometri di Catanzaro, e il dott. Claudio Gigliotti, presidente dell’Ordine dei Periti Industriali di Catanzaro.

Le incertezze attuali sono fonte di diseconomie per imprese, professionisti e proprietari. È necessaria la certezza delle regole senza eccessi di discrezionalità. (rcz)

CATANZARO – Al via RaccontArti – Festival arti e mestieri

Prende il via oggi, a Catanzaro, all’ex Stac – Piazza Matteotti, RaccontArti – festival arti e mestieri, organizzato da Confartigianato ed è patrocinato dal Comune di Catanzaro.

Dopo l”inaugurazione, prevista alle 17, il primo evento consisterà nell’inaugurazione della mostra Favole sotto le coperte, a cura di Lanificio Leo e Rubbettino editore.

Ad arricchire la manifestazione, la mostra mercato di artisti e artigiani, performance live, workshop e laboratori aperti, racconti storici e tour guidati, racconta storie per bimbi con attività, incontri con la musica d’autore.

«Il centro storico vivrà un mese all’insegna dell’arte artigiana e rappresenta un’attrattiva imperdibile che abbiamo deciso di sposare e incoraggiare. È una fase storica in cui avvertiamo la necessità di recuperare alcune professionalità che rischiano di restare sottotraccia. Il ricco programma è una garanzia di qualità, tradizioni e innovazioni che valorizzano le antiche arti manuali calabresi, l’arte narrativa, la musica, la storia della città e tanto altro. Su iniziative come queste possiamo creare un turismo culturale che ci appartiene sui cui dobbiamo puntare e sui cui si deve concentrare l’attenzione dell’Amministrazione, insieme alle tante realtà associative e professionali del capoluogo», hanno dichiarato l’assessore alla cultura, Donatella Monteverdi e l’assessore al turismo, Antonio Borelli(rcz)

L’OPINIONE / Franco Cimino: La Festa dell’Immacolata, Patrona di Catanzaro e quel piano del Papa

di FRANCO CIMINO – Ma che bella festa dell’Immacolata, quella odierna! Un’aria nuova si è mossa intorno ad essa. E a Lei. Nel Cielo. E dentro le case. E le chiese. Come uno spirito misterioso. Un’anima nuova. Pervasiva. Non invadente. Ché discreta ha aleggiato su di noi. La gente che ieri era visibilmente infelice oggi la si vede più serena.

Un sentimento di pace sembra albergare dentro il cuore, come un bisogno d’Amore. Bisogno di amare. Di essere amati. Un bisogno di un canto diverso. Che è quello che abbiamo ascoltato nelle diverse chiese. Inni festosi alla Madonna, la madre celeste, sì, ma che sempre di più, noi tutti figli di una donna, La rivediamo nel bel volto e nel duro cammino di nostra mamma. Sentiamo uno spirito profondo che infonde speranza e si diffonde nel vissuto quotidiano quale bisogno anche di spiritualità, che si creda o no in Dio. Abbiamo bisogno di guardare oltre ciò che i nostri occhi oggi vedono. Vedere in profondità. Questo abbiamo bisogno. Cercare oltre. Oltre la mondanità ipocrita. Il potere meschino e le ambizioni cattive per raggiungerlo. Oltre le luci delle luminarie e dei negozi. Oltre le nostre tasche vuote. In profondità, dove non ci sia il fuoco delle guerre e le lunghe scie di odio che genera quelle guerre e ogni altro conflitto. Pure quello piccolo del nostro villaggio, dove manca da tempo il cortile, il pianerottolo, il corridoio, lo spiazzo della scuola, il braciere, il campetto sotto casa sterrato o in cemento.

La piccola piazza degli incontri tra amici. Pochi ma conosciuti uno per uno, viso a viso, occhi negli occhi . Abbiamo timore di tutto. Anche timore della cultura del terrore che ci viene imposta come verità del reale, condizione inevitabile del vivere. Tutti chiusi nelle proprie case, una sorta di coprifuoco serale, cui ci spinge la diffidenza verso l’altro. Chiunque egli sia, se mostra povertà, la condizione che più temiamo ci appartenga già, è il diverso. Da temere. Da allontanare. Questo spirito nuovo, dallo smarrimento collettivo, fa emergere anche un timore diverso, più consapevole di poter essere modificato. Quello di non essere stati buoni padri, una santa famiglia, genitori educanti. Questa società soffre di orfananza. Mancano sempre più punti di riferimento sia ideali che etici. Soffre, questa società del mondo globale, dell’assenza del padre. E del principio di autorità che egli incarna.

Lo spirito nuovo che ci conduce nella spiritualità più profonda sembra aver creato un bisogno nuovo : se non siamo riusciti a essere buoni genitori, allora si ritorni, almeno per poco tempo, a essere figli. La festa di oggi, di Maria Immacolata, madre dell’umanità, ci porta questo desiderio, che va ben oltre la nostalgia. A Catanzaro lo abbiamo vissuto con più forza.

L’Immacolata è la festa della Città. Forse, la più importante. Essa è storia vera, oggi riprodotta in sintesi dal documento notarile letto in Basilica dal notaio, chiamato a rinnovare il patto d’Amore tra la Città e la Madonna, a cui si porta larga devozione popolare ininterrotta per quattro secoli. Si spera che l’Immacolata continui a salvare Catanzaro da ogni grave avversità, come, si dice sia avvenuto nel 1641 nel corso della peste. Forse, l’ha salvata anche mesi fa dal forte terremoto che l’ha colpita e dall’ultimo alluvione, di sabato scorso, che ovunque ha fatto più danni, anche irreparabili, che da noi. La Basilica è tornata a riempirsi tutta. C’era la gente e le autorità più attese. Ha commosso tutti la modifica introdotta nella cerimonia.

Non ricordo se in passato era come l’abbiamo vista oggi. Non ho avuto tempo di studiarmi storicamente il fatto. Però, è stato bello, che il Vescovo andasse incontro al Sindaco, fuori dalla chiesa e che insieme entrassero, scortati dagli stendardi e dai gonfaloni, da sacerdoti e assessori, in Basilica. È un gesto, questo, che va oltre la ritualità e la simbologia rapida. Fa riflettere, pensare nel profondo. Una cosa su tutte, che per operare insieme, Chiesa e Comune, per il bene della Comunità, per la rinascita del territorio, la sua salvaguardia, la costruzione di ricchezza autentica equamente divisa tra i suoi produttore e quanti non hanno nulla se non il carico dei propri bisogni e delle proprie debolezze, l’incontro deve avvenire sul campo.

Laddove c’è la gente tutta. I, giovani, soprattuto, che non vanno in chiesa e che si negano alla politica. E i sempre più numerosi vecchi che, in un luogo privo dei servizi più essenziali, si trovano lontani da tutto. La strada, è il campo più adatto. Qui può nascere, stimolata da quanti con maggiore autorevolezza sono stimolatori delle sensibilità, una nuova coscienza. Prima civile e, poi, politica. Una coscienza individuale e collettiva capace anche di creare nuova classe dirigente, intelligente, colta, raffinata. Preparata. Onesta. E una Catanzaro bella. Più bella di quanto già non lo sia, per me la più bella del mondo.

Il Vescovo e il Sindaco, sembrano avere una buona intesa anche umana. Cambiare si può. Ma la Politica e la Chiesa, devono essere più coraggiose. E più coerenti rispetto ai valori professati e agli impegni assunti. Dovrebbero essere un po’ imitatori di Francesco, il Papa, per i cattolici e gli uomini di fede, l’uomo, per tutti gli altri, laici e non credenti, dallo spiccato carisma, che, nel vuoto di autorità di cui ho detto sopra, sta esercitando, solitario e stanco, il ruolo di leader di questo mondo incendiato. Oggi, a Roma, in piazza di Spagna, davanti alla statua dell’Immacolata, ha compiuto un gesto altamente rivoluzionario.

Ha pianto, mentre pronunciava le seguenti parole: “Avrei voluto portarti oggi il ringraziamento del popolo ucraino.” L’uomo di fede che rimprovera il Suo Dio e resta incredulo davanti alla richiesta inascoltata. L’uomo semplice, umile e combattente, il cercatore di pace e della bellezza dell’uomo, che piange di acuto dolore per queste guerre, armate di fuochi e di miseria indotta, di uccisioni nei campo di battaglia e nei mari, di soldati senza divise e di naviganti senza bussola, specialmente bambini. E donne, madri addolorate che cercano di salvare i propri figli. Come fa, apparentemente anche senza i risultati sempre desiderati, la Madonna. Maria Immacolata. Per noi la mamma, la Matrona di Catanzaro. (fc)

CATANZARO – Al via “RaccontArt” di Confartigianato

Prende il via sabato 10 dicembre, a Catanzaro, RaccontArt, il Festival periodico delle arti e dei Mestieri di Confartigianato Imprese Catanzaro – Movimento Donne Impresa. L’appuntamento è alle 17 all’ex Stac per l’inaugurazione.

L’evento, pensato nell’ottica di valorizzazione delle radici, dal “Movimento Donne Impresa” di Confartigianato Imprese Catanzaro, guidato dalla responsabile maestra ceramista Giuliana Furrer, con la collaborazione del gruppo “Arte&ArtigianatoCatanzaro”, è realizzato da Ancos di Confartigianato e Confartigianato Imprese Calabria, con il patrocinio del Comune di Catanzaro.

L’obiettivo è quello di realizzare una vetrina ricca di eventi e incontri finalizzata a valorizzare e dare visibilità alle piccole e medie imprese artigiane che sono una realtà viva e produttiva del tessuto economico catanzarese.

Le attività artigiane costituiscono una risorsa utile e inespressa per la promozione culturale, turistica ed economica dei territori: fanno da volano per la riscoperta delle tradizioni, contribuendo a ricreare un’identità culturale smarrita che è, invece, alla base dell’innovazione e del progresso culturale di un’area.

L’obiettivo di questo Festival, quindi, è di riscoprire le arti manuali attraverso una serie di attività sotto forma di “racconto” che, oltre all’esposizione e alla vendita di manufatti e opere dei maestri artigiani e di artisti, possano offrire un momento di bellezza, conoscenza e aggregazione vissuto da tutta la cittadinanza.

Ma i particolari saranno resi noti in occasione dell’inaugurazione di sabato, alle ore 17: sarà un affascinante viaggio nell’arte e nell’artigianato calabrese, con la mostra mercato di artisti e artigiani; performance live; workshop e laboratori aperti; racconti storici e tour guidati; racconta-storie per bimbi con attività; incontri con la musica d’autore. L’ingresso è gratuito.

A seguire il primo importante evento: alle 18.30, infatti, è in calendario l’inaugurazione della mostra Favole sotto le coperte, a cura di Lanificio Leo e Rubbettino editore. Sarà presente l’architetto Emilio Salvatore Leo che racconterà la sua esperienza imprenditoriale e presenta il progetto, contenuto della mostra, che resterà in esposizione per tutta la durata del festival. (rcz)

CATANZARO – L’Unità Cinofila di salvataggio in visita ai bambini ricoverati al Pugliese-Ciaccio

Giancarlo Silipo e la sua Mae hanno visitato il Reparto di Pediatria dell’Ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, diretto dal dr. Giuseppe Raiola e quello di Chirurgia pediatrica diretta dal dr. Domenico Salerno.

Una visita che è nata su iniziativa dell’IC Manzoni nord est, guidato dalla dirigente scolastica Giovanna Bruno, che vuole assicurare agli alunni ricoverati pari opportunità, mettendoli in condizione, quando possibile, di proseguire lo sviluppo di capacità e competenze al fine di facilitare il loro reinserimento nei contesti di provenienza.

E da questo nasce il progetto inserito nell’area di educazione civica, che consiste nel far conoscere il lavoro dei cani da salvataggio ai bambini ricoverati. L’IC Manzoni, infatti, contra fra i suoi plessi anche quello della Scuola in Ospedale.

All’IC Manzoni il primato di aver concretizzato un simile evento la cui dirigente Bruno tiene a sottolineare quanto la scuola in ospedale sia e dia lustro all’intero IC e di quanto sia fondamentale offrire, nonostante le oggettive difficoltà, la stessa linea di programmazione dell’IC nel suo complesso.

«Un ringraziamento doveroso – si legge in una nota – va alla direzione sanitaria del nosocomio, dr Gianluca Raffaele, che ha dimostrato una particolare sensibilità nel consentire una simile iniziativa e alle capo sala Rosanna Santoro e Teresa Iacoi che hanno saputo riconoscere quanta capacità abbiano alcuni animali di mettersi in relazione con i pazienti più fragili, soprattutto, i bambini».

«Alla referente del progetto educazione civica Daniela Cannistrà e a Giancarlo Silipo, Vigile del Fuoco e Unità Cinofila di Salvataggio A. N. P. A. S Croce Verde Catanzaro, la riconoscenza dei bambini per aver potuto conoscere la dolce Mae – conclude la nota – che offrendo una piccola gioia, ha contribuito a farli sentire meglio. I cani, infatti, con la loro capacità di ridurre situazioni di stress e ansia emozionale riescono ad entrare in relazione con i pazienti e dare loro stimoli positivi; il cane non giudica, non rifiuta, si dona, stimola sorrisi e non ha pregiudizi… e di sorrisi questa mattina in corsia se ne sono visti veramente tanti». (rcz)

Sabato a Catanzaro il primo raduno regionale dei collezionisti di immaginette sacre

Sabato 10 dicembre, nei saloni del Conventino della Parrocchia di Sant’Antonio da Padova di Catanzaro, è in programma il primo raduno regionale dei collezioni di immaginette sacre.

L’appuntamento è alle 15.30, dove i collezionisti saranno accolti da fra Francesco Lanzillotta, guardiano del convento dei Frati minori e parroco di Sant’Antonio. Seguiranno alcune comunicazioni di studiosi dell’iconografia religiosa in piccolo formato e subito dopo l’esposizione e lo scambio di santini. La conclusione del raduno è prevista alle ore 19.30 con una degustazione di prodotti tipici natalizi.
La partecipazione è gratuita, per altre info si può contattare l’organizzatore dell’evento fra Luigi La Rocca(rcz)

Falbo (Camera Commercio) incontra il vescovo Maniago: Pianificati insieme i primi interventi

Il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Pietro Falbo, ha incontrato il vescovo di Catanzaro-Squillace, mons. Claudio Maniago.

Un incontro che ha portato alla riflessione su temi di evidente attualità per famiglie, imprese comunità, nella convergenza di una visione che dà centralità all’uomo e alla sua dignità e alla necessità di reciproco ascolto e collaborazione per affrontare le problematiche del territorio e incoraggiarne la ripresa nel più ampio coinvolgimento di tutte le sue espressioni produttive, sociali ed economiche.

Il Presidente Falbo, nel cogliere ampia disponibilità dell’Arcivescovo Maniago alla collaborazione, ha sottoposto alla Sua attenzione alcune idee in cui poter canalizzare l’azione comune, come l’immaginare percorsi di valorizzazione del patrimonio culturale e religioso per esaltarne il valore intrinseco ma anche per promuovere un turismo settoriale e l’indotto di filiera, e proprio in un territorio caratterizzato da una moltitudine di borghi dalle evidenti e importanti testimonianze religiose. Proposta che l’Arcivescovo ha ben accolto, così come l’altra iniziativa di presentare a breve alla Camera di Commercio a Catanzaro, sede anche di una biblioteca storica, il libro di Monsignor Antonio Cantisani, primo arcivescovo di Catanzaro-Squillace, dal titolo “Storia della Diocesi di Catanzaro”, importante perché offre una prospettiva specifica e significativa della Città. 

Non solo, ma in un’ottica di collaborazione più strutturata anche con il prestigioso Museo Diocesano di Catanzaro diretto da Don Maurizio Franconiere, il Presidente Falbo ha proposto a Mons. Maniago di voler condividere l’istituzione del “Museo della Seta”, per esaltare lo storico ruolo di Catanzaro di indiscussa capitale, nei secoli scorsi, del prezioso filato, vocazione richiamata tutt’oggi alla memoria nella denominazione di molti dei suoi quartieri più suggestivi.

In occasione dell’incontro il Presidente Falbo ha voluto portare in dono a S.E. Mons. Maniago il volume Capitoli Ordinazioni e Statuti dell’Arte della Seta di Catanzaro, che rievoca il periodo e l’operosità del territorio in una produzione che, seppur di un tempo, richiama aspetti economici e sociali ampi e contemporanei, quali l’impresa, il lavoro, la formazione, le competenze, ma anche sacrificio, orgoglio e creatività, che rimangono sempre tratti caratteristici della gente di Calabria, fonte preziosa di resilienza per rilanciare sviluppo, economia, benessere diffuso.    

«L’attenzione e la sensibilità mostrata da S.E. Mons. Maniago – ha detto Falbo – sono fonte per noi di grande fiducia ed entusiasmo nella possibilità, che diventa oggi certezza, di poter costruire insieme un cambiamento positivo, reale e tangibile per le imprese e per la comunità. La Chiesa rappresenta una realtà dove si accolgono e si rappresentano le istanze più disparate della collettività e per questo, luogo elettivo di ascolto e riflessione per utile confronto e proficue progettualità condivise. Oggi, con questo incontro, abbiamo gettato le basi di una nuova e fattiva relazionalità che coltiveremo, pertanto, con interesse, riguardo e costanza». (rcz) 

Il Centro Calabrese di Solidarietà festeggia i dieci anni di “Mondo Rosa” con uno spettacolo emozionante

È con lo spettacolo Donne al Centro, andato in scena al Teatro Comunale di Catanzaro, che il Centro Calabrese di Solidarietà ha festeggiato i dieci anni di Mondo Rosa, la casa della speranza e del coraggio tanto è stato fatto per trasformare incubi in storie di rinascita.

In questi dieci anni, i numeri dicono che tanto è stato fatto: hanno contattato “Mondo Rosa” 850 donne, sono state ospitate 138 tra donne e bambini, e 162 sono state le rinascite nel centro antiviolenza.

E tanto altro ancora si farà grazie anche a chi, da domenica sera, ha deciso di intraprendere un percorso comune al Centro calabrese di Solidarietà certificando la condivisione di un progetto sociale e umano. Perché donare – non solo danaro ma prima di tutto tempo e passione – significa innescare un circuito virtuoso di crescita e condivisione.

Gli occhi lucidi e la voce tremante di Pietro, Luca, Giovanni e Fabrizio hanno saputo dare voce, con tutta l’autenticità e il coinvolgimento di chi ha capito cosa significa dare valore alla bellezza dei sentimenti, in ogni declinazione, a chi per anni non ha avuto fiato per gridare la rabbia e paura, la frustrazione per catene che non si riescono a spezzare, all’ingiustizia di una vita spezzata dal possesso e dalla prepotenza.

Con la sensibilità di chi sta riaprendo gli occhi su una vita riconquistata che merita di essere vissuta – dal palcoscenico del Teatro Comunale di Catanzaro, nel centro del centro storico – guidati dalla mano sapiente e solida di Francesco Passafaro, prendendo in prestito le parole di attori, registi, scrittori, hanno raccontato storie di violenza, soprusi, prepotenza, trasformata in liberazione dando voce alle donne

Lo spettacolo è il primo degli eventi realizzato dal Settore Fundraising organizzato nell’ambito della campagna “Aiutaci ad Aiutare” del Centro Calabrese di Solidarietà grazie al contributo del personale, dei volontari e degli sponsor (Globe Office, Frigorcarni, Nitidus E Salubris, Integra , Mc Donald’s).

Importante la vicinanza dimostrata dalla presenza di tanti cittadini, rappresentanti istituzionali e di associazioni che operano nel settore del volontariato, ed in particolare del sottosegretario di Stato all’Interno, Wanda Ferro – madrina di “Mondo Rosa” dalla sua fondazione – e l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, monsignor Claudio Maniago.

«Essere qui alle prime dieci candeline di “Mondo Rosa” è un ritorno al passato, che ha segnato una visione totalmente diversa nell’approccio alla difesa dei più deboli – ha dichiarato l’on. Ferro, ricordando l’operato di don Mimmo Battaglia, oggi arcivescovo di Napoli –. Per continuare in questo percorso serve l’impegno della politica, una politica che per la prima volta deve finalmente lavorare tutta quanta insieme. Dobbiamo parlare di prevenzione, di affiancamento a queste donne, della rete dei Centri antiviolenza che vanno sostenuti con maggiore impegno da parte di tutti, anche sul piano finanziario”. L’auspicio della sottosegretaria Ferro è che “Mondo Rosa possa appartenere a un futuro per tutte le donne e gli uomini che possano mettere al bando la violenza sulle donne».

«Voglio prima di tutto ricordare la straordinaria accoglienza che mi è stata riservata dal Centro Calabrese di solidarietà sin dal mio arrivo – ha detto monsignor Maniago –. Isa mi ha fatto conoscere sin da subito la bellezza. Quella di “Mondo rosa” è una realtà che ha dieci anni di vita che sono così pochi, e così tanti. Tanti perché hanno già fatto dei miracoli, pochi perché ancora c’è da lavorare. Vedo “Mondo Rosa” come un germoglio – ha affermato l’arcivescovo -. Siamo nell’Avvento, e il profeta Isaia diceva ‘aprite gli occhi e guardate questo germoglio: da questo verrà qualcosa di bello, un fiore, e qualcosa di buono, un frutto. Mondo Rosa è un bel germoglio, dal quale vengono cose belle e anche buone».

«Questo ci fa sentire che il Centro calabrese di solidarietà è amato, che il Centro è importante non solo per noi che ci lavoriamo quotidianamente ma per la città – ha concluso la presidente Isolina Mantelli –. E questa è una garanzia, la garanzia che sarà aiutato e potrà sopravvivere. Mondo Rosa è cresciuto, affiancando donne tradite dall’amore e dagli uomini che hanno amato, bambini che hanno visto la violenza sui corpi delle loro madri. Abbiamo affiancato donne fragili che sono diventate leonesse e che sono uscite non più vittime ma cittadine di un mondo con tutta l’autorità di un’autodeterminazione. È questo Mondo Rosa: dà forza a donne deboli”.

Importante la testimonianza della responsabile della Casa Rifugio-Centro Antiviolenza, Assunta Cardamone, a nome delle operatrici di Mondo Rosa.

Abbiamo assistito a nuovi inizi, traballanti e incerti e condiviso nuovi percorsi, nascite e conquiste insperate – afferma Cardamone -. Abbiamo trovato nuove amiche, le loro storie di rinascita hanno reso più credibile ciò che agli occhi di giovani vittime sembra impossibile. Dalla violenza si può uscire e vivere una vita normale, quella che di diritto spetta a tutte”.

La responsabile del Centro Studi, Katia Vitale, invece ha raccontato del laboratorio di scrittura creativa ideato dal Centro Calabrese di solidarietà e destinato ai minori vittime di violenza assistita, ospiti della Casa Rifugio “Mondo Rosa” con l’obiettivo di sensibilizzare tutta la comunità contro gli stereotipi di genere. Il laboratorio che – grazie al progetto “La storia di..” dedicato al sostegno dei minori vittime di violenza assistita, degli orfani di crimini domestici e alle loro famiglie affidatarie e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per le Politiche della Famiglia) – ha portato alla realizzazione del volume per l’infanzia intitolato “Controfiabe – 5 storie per ragazzi liberi e ragazze forti”.

Come ha spiegato Francesco Passafaro prima e Nino Piterà alla fine dello spettacolo, a nome del gruppo che si occupa del settore, quella del fundraising non può essere semplicemente considerata come l’attività per “raccogliere fondi”: si tratta di coltivare, far crescere e sviluppare le risorse necessarie alla realizzazione di un progetto sociale, puntando anche al coinvolgimento delle persone che implementano le singole attività, siano esse volontari o dipendenti dell’organizzazione, e soprattutto i “donatori” che sono chiamati a diventare parte attiva nella declinazione progettuale di questo percorso di sviluppo.

Sul palco anche la testimonianza di Patrizio Mirante, presidente dell’Associazione nata dall’invincibile ricordo di Sergio Mirante, giovane della nostra comunità, “nuotatore instancabile, sportivo inarrestabile, architetto mirabile, figlio, fratello e amico inestimabile. Fin dalla sua costituzione, l’associazione “Sergio Mirante” promuove e sostiene attività ricreative sportive e culturali, a fini educativi, pedagogici, di promozione sociale, di stampo solidaristico”. E da domenica sera ha assicurato la propria vicinanza anche a “Mondo Rosa”.

Lo spettacolo ha visto succedersi sul palcoscenico del comunale le storie di donne vittime di violenza interpretate da quattro ospiti delle strutture del Centro, oltre che la musica del gruppo “Le Hibou” e le intense coreografie legate al tema del contrasto alla violenza sulle donne della compagnia di danza di Luisa Squillacioti(rcz)