ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) – Dalla Regione 1,1 milione di euro per la nuova condotta idrica

«E’ stata finalmente accolta e finanziata la proposta avanzata un anno fa dal Comune alla Regione per la realizzazione di una nuova condotta di adduzione tra il lago Sant’Anna e il potabilizzatore e per questo possiamo ritenerci soddisfatti di quello che stiamo facendo per risolvere un grave disagi che da sempre affligge i nostri cittadini».

Esordisce cosi il sindaco Maria Grazia Vittimberga per comunicare l’importante finanziamento di 1,1 milioni di euro approvato dalla Regione in seguito al pro-getto proposto dalla giunta comunale. «Questo intervento – spiega la Vittimberga – è un altro tassello importante che va ad aggiungersi al complicato puzzle della rete idrica cittadina, fatta di condotte obsolete e collegamenti mancanti ma che, negli ultimi anni, è molto migliorata grazie ad una serie di operazioni già effettuate».

«Questo progetto – sottolinea ancora la sindaca – dovrebbe portare un netto miglioramento dell’approvvigionamento idrico e renderci finalmente più autonomi, di conse-guenza, dovrebbe migliorare anche l’approvvigionamento da parte degli agricoltori”. “Sin dal no-stro insediamento – prosegue – ci siamo seduti con gli uffici comunali, provinciali e regionali ma an-che con i vertici nazionali delle varie aziende, per portare miglioramenti sensibili al grave problema idrico del territorio: oggi ancora non è risolto ma gli interventi fatti sono già tanti tra condotte e pompe di sollevamento, questo è quello che dovrebbe finalmente aumentare la portata di acqua nelle altre condotte e migliorare sensibilmente la situazione. C’è altro in programma e non ci fermeremo fino a quando non risolveremo il problema, non sarà facile, ma ci stiamo provando con tutte le no-stre forze».

Infine i ringraziamenti: «Ringrazio la Regione Calabria, sia a livello politico che tecnico, per aver dato ascolto e aver valutato positivamente il nostro progetto».

La soluzione proposta dal Comune di Isola consiste nella realizzazione di un bypass che collega la li-nea del Consorzio di Bonifica a una nuova linea parallela alla SS 106 fino all’acquedotto comunale si-tuato in località Ventarola del capoluogo ed è stata approvata e finanziata con Delibera di giunta regionale del 10 aprile stanziando circa 3 milioni di euro per le condotto del crotonese, quasi la metà per il nostro territorio. (rkr)

CROTONE – L’incontro su infrastrutture e sviluppo sostenibile

Domani pomeriggio, a Crotone, alle 17, nella Sala “Santa Critelli” dell’Arcuri Auto, si terrà il convegno pubblico sulle tematiche riguardanti il futuro della mobilità lungo l’asse Sibari-Crotone, organizzato dalla Fondazione Santa Critelli, il gruppo Jonia Magna GHraecia, l’Associazione Ferrovie in Calabria e l’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106.

Il dibattito si pone l’obiettivo di stabilire quanto gli interventi infrastrutturali proposti dal Governo centrale siano coerenti con le complessità dei processi d’ammodernamento delle infrastrutture. Ancora, se risultino fedeli alle vocazioni e ai bisogni di un territorio dalle innate potenzialità, ma spesso dimenticato: l’ambito crotoniate e sibarita.

Modera la giornalista Giusy Regalino. Intervengono Antonio ArcuriFabio PuglieseRoberto GalatiDomenico Mazza. Concludono i parlamentari Ernesto RapaniDomenico Furgiuele.

«A margine della manifestazione – viene spiegato in una nota – sarà dato ampio spazio all’uditorio con l’auspicio di generare un dibattito aperto, il più plurale possibile, da cui poi, si auspica, possa nascere un documento condiviso ed inclusivo».

«Tante saranno le tematiche trattate durante la discussione – si legge in una nota –. Dall’ammodernamento dei corridoi ferro-stradali all’esigenza di creare percorsi di connessione, funzionali e coerenti, con l’aeroporto di Sant’Anna. Ancora, focus sulla necessità di raccordare i due principali porti jonici alla rete ferroviaria. L’invito a partecipare è stato esteso a tutte le Amministrazioni dell’Arco Jonico, alle Rappresentanze parlamentari, alle Associazioni di categoria e ai Gruppi di pressione». (rkr)

CROTONE – Successo per la prima giornata nazionale sulla Shaken Baby Syndrome

Un evento rivoluzionario ha preso vita nella splendida città di Crotone: si è svolta infatti la prima giornata nazionale sulla Shaken Baby Syndrom. Ideata e progettata da Terre Des Hommes il gruppo Simeup Crotone non poteva che aderire e organizzare quest’evento così sentito che si è riuscito a realizzare grazie allo cospicua collaborazione con Sper e Ape di Crotone, in cui si offerta un’opportunità senza precedenti per mamme e papà di informarsi, apprendere e condividere esperienze legate a questa importante condizione.

La Shaken Baby Syndrome, è una problematica sempre più rilevante nella società moderna, eppure spesso trascurata o poco conosciuta che può causare danni irreversibili. Conoscere e saper gestire situazioni di stress è fondamentale e grazie all’impegno del gruppo Simeup Crotone, questa giornata ha gettato luce su questa condizione, fornendo alle famiglie gli strumenti necessari per affrontarla.

La platea, composta da un numeroso pubblico di mamme e papà, ha mostrato un vivace interesse per gli argomenti trattati durante l’evento. Numerose associazioni, tra cui Prociv, Agorà, Kroton Community, Noi Mamma e Bambè, e Insieme a Colori Cutro, hanno partecipato attivamente, evidenziando l’importanza del sostegno comunitario nella gestione di tali sfide a cui i genitori sono esposti.

Gli esperti del settore, tra cui la dott.ssa Anna Maria Sulla, il dott. Giovanni Capocasale e la dott.ssa Rita Dolceamore, hanno condiviso conoscenze preziose e consigli pratici su come riconoscere le situazioni di stress ed evitare lo scuotimento del bambino per calmarlo. Accanto a loro, il gruppo di istruttori nazionali Simeup, composto da Daniele Ermanno, Roberto D’Aguì, Gaetano Nicoletta e Ilenia Dell’Amico, ha offerto supporto e formazione di alto livello, arricchendo l’esperienza dei partecipanti.

L’evento si è rivelato non solo educativo, ma anche emozionante e stimolante. Le testimonianze personali, la condivisione di strategie di coping e l’atmosfera di solidarietà hanno reso questa giornata un momento indimenticabile per tutti i presenti.

In conclusione, la prima giornata nazionale sulla Shaken Baby Syndrome a Crotone ha segnato un importante passo avanti nella consapevolezza e nella gestione di questa condizione che purtroppo si manifesta incentivata dai ritmi di vita frenetici dei genitori odierni.

Grazie all’impegno dei suoi organizzatori e alla partecipazione attiva della comunità, questo evento rimarrà un faro di speranza e supporto per tutte le famiglie. (rkr)

CROTONE – Studentessa del Filolao ricorda la strage dei bambini di Cittanova

Una drammatica storia quella della strage dei bambini avvenuta il 13 aprile del 1975 a Cittanova in provincia di Reggio Calabria in cui la ndrangheta si macchiò di un grave crimine. Nonostante sia stato un episodio gravissimo oggi pochi ricordano quanto accadde all’epoca; il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani intende riproporre la vicenda attraverso l’elaborato della studentessa Carla Le Rose della classe III sez. C del liceo scientifico Filolao di Crotone.

Scrive la studentessa: «La domenica del 13 Aprile 1975, a Cittanova alle ore 9:15 avvenne la strage dei bambini, la più crudele e sanguinosa faida scoppiata fra le famiglie ‘ndrangtiste Facchineri e Raso-Albanese. In Via Palermo, colpi di fucile escono dal mirino di quattro uomini da volto coperto in direzione della casa di Giuseppe Facchineri. La vittima muore durante il trasporto all’ospedale di Taurianova. Insieme a lui la moglie e Michele Facchineri con il figlio di soli 6 anni. Compiuto l’omicidio il killer si allontanano in direzione della contrada Salvo, qui incontrano i due bambini Domenico e Michele Facchineri. Vennero trucidati, mentre portano una mandria di maiali, perché figli di Vincenzo “u zoppu”. Un contadino Pasquale De Marzo assiste alla terribile scena. Domenico alza le mani in cielo in segno di resa, ma i killer non hanno pietà. Michele verrà ritrovato morto da un colpo di lupara alla nuca dietro ad un cumulo di sabbia. Conclusa la strage i killer nascondono le tracce bruciando tutto. Vittime dell’ndrangheta, anche se appartengono alla famiglia, vivono nel terrore perché la malavita non guarda in faccia nessuno, neanche i bambini innocenti che restano estranei ai loschi affari. Di questi bambini innocenti, Domenico e Michele, restano solo le foto. Di una simile inutile faida durata quarant’anni resta solo la crudeltà e la cattiveria umana che non hanno avuto rispetto neppure dell’innocenza dei bambini».

Fra tutti gli omicidi insensati, come lo sono tutti quelli degli innocenti, quelli che riguardano i bambini dovrebbero indignare la società civile maggiormente, spingendo tutti i cittadini a rifiutare la cultura della violenza e a preservare quanto più possibile il valore della vita. Dopo molti anni continuiamo a chiederci il perché di tanta malvagità.

Il Cnddu invita nuovamente gli studenti e i docenti ad aderire al progetto #inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità. Gli elaborati possono essere segnalati al Cnddu che li renderà visibili sui propri canali social (email: coordinamentodirittiumani@gmail.com). (rkr)

CROTONE – L’associazione Libere donne traccia un bilancio sul mese della prevenzione contro la violenza sulle donne

Caterina Villirillo, presidente dell’associazione Libere donne di Crotone, traccia un bilancio sul mese della prevenzione contro la violenza sulle donne.

«L’indifferenza è il reato più grave di questo secolo – dice – Potrei riassumere così, con sole dieci, ma importantissime parole, il motivo per il quale secondo il mio parere, la violenza di genere sta assumendo proporzioni molto allarmanti, e ormai quasi incalcolabili. Se infatti, come molto spesso accade, continueremo soltanto a fare da semplici ma consapevoli spettatori di quanto accade attorno a noi, i femminicidi, le violenze, gli abusi, non solo continueranno tristemente a riempire le cronache quotidiane, ma saranno purtroppo destinati ad aumentare. Ecco perché, la prevenzione, soprattutto attraverso il coraggio e la forza di denunciare, diventano fattori fondamentali. Prevenire infatti, non è soltanto uno strumento educativo, ma anche e soprattutto di risanamento verso il tanto marcio che circonda la nostra società».

«Non a caso – continua – durante il costruttivo e positivo mese della prevenzione che, fra incontri e convegni, ci ha visti impegnati ed attivi in molte parti della Calabria, più nello specifico nei territori di Catanzaro, Cutro, Strongoli, Cirò Marina, Roggiano, Gravina, Calopezzati, Cosenza, Bocchigliero, Longobucco e Rossano, abbiamo cercato di consegnare a tutti un messaggio molto chiaro, incentrato sulla sensibilizzazione nei confronti della violenza di genere, e di conseguenza su di un imprescindibile valore, il rispetto. Rispetto verso il prossimo, verso tutte le donne, ma anche verso se stessi. Senza rispetto in quanto principio universale, non si va da nessuna parte».

L’analisi viene fatta anche da Domenico Mauro, psicologo e psicoterapeuta: «Alla campagna di sensibilizzazione sul tema della violenza di genere, lanciato da Caterina Villirillo con la sua associazione “Libere donne”, si è assistito a un’importante coesione dei diversi territori regionali. Molte le associazioni che hanno aderito, (tra le quali “Il seme della gentilezza” che presiedo) e che hanno partecipato attivamente con iniziative e manifestazioni. Ed è proprio da queste azioni che si deve partire, in quanto è fondamentale la prevenzione per contrastare un fenomeno divenuto ormai tristemente dilagante. La prevenzione primaria, infatti, passa dalla sensibilizzazione alla diffusione della cultura della non violenza e dalla formazione (nella scuola e nella famiglia) al riconoscimento dei comportamenti a rischio (minacce, insulti, reazioni violente)».

«Successivamente, con la prevenzione secondaria – conclude – l’intervento deve essere orientato all’individuazione precoce degli atti di maltrattamento e di stalking. Infine, la cosiddetta prevenzione terziaria, prevede l’accoglienza e la protezione delle vittime e il recupero degli autori di violenza». (rkr)

CIRO’ MARINA (KR) – L’associazione “Monsignore Alessandro Vitetti” in visita a San Giovanni in Fiore

L’Associazione “Monsignore Alessandro Vitetti” Odv Ets di Cirò Marina, presieduta da Fausto Mingrone, ha realizzato una visita culturale a San Giovanni in Fiore, il Comune silano che custodisce l’eredità culturale e spirituale dell’abate Gioacchino da Fiore.

L’iniziativa è rientrata nel progetto “Gesti silenti” ispirato alla vita e alle opere del Servo di Dio mons. Alessandro Vitetti, il sacerdote nativo di Cirò, molto amato dai fedeli per la sua vita esemplare votata alla carità, al servizio verso gli ultimi. Il percorso progettuale di “Gesti silenti” ormai giunto alle ultime battute, è stato finanziato dalla Regione Calabria e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Il percorso formativo si è articolato in diverse attività basate su principi quali la socializzazione, l’integrazione e la solidarietà guidate dalla project manager Graziella Catozza.

Il progetto “Gesti Silenti” proseguirà con un viaggio a Matera e scambio culturale sulla figura di monsignore Vitetti con S. E. l’arcivescovo Antonio Giuseppe Caiazzo. In programma anche altre due giornate dedicate alla figura di Monsignor Vitetti con l’ideazione di un docufilm che racconterà la sua vita e il suo impegno attraverso i luoghi e le narrazioni di chi lo ha conosciuto. L’iter progettuale terminerà con l’evento finale previsto il 24 aprile prossimo a Cirò Marina, all’Istituto Comprensivo Casopero, con la presentazione del docufilm.

A San Giovanni in Fiore i componenti dell’associazione guidata da Mingrone si sono uniti ai bambini delle scuole del luogo per compiere una visita guidata nella cittadina silana; un itinerario che ha unito storia, tradizioni e spiritualità sulle orme dell’abate, filosofo e teologo, citato anche da Dante Alighieri nella Divina Commedia. La visita ha fatto tappa in duomo dove riposano le spoglie dell’abate Gioacchino ed è poi proseguita per il centro storico alla riscoperta di un passato che in ogni strada, in ogni casa, esprime radici millenarie.

L’iniziativa ha costituito un’occasione proficua di condivisione per anziani e bambini che, insieme, hanno “viaggiato nel tempo” ripercorrendo la storia di vita di un grande pensatore del Medioevo qual è l’abate Gioacchino; un incontro tra diverse generazioni per valorizzare San Giovanni in Fiore, piccolo centro incastonato tra i monti della Sila, uno degli antichi borghi più suggestivi di tutta la Calabria.

Il modello a cui si è ispirato il progetto realizzato dal sodalizio cirotano è stato proprio quello dei “piccoli gesti silenti per fare del bene sempre e comunque senza clamore e senza mai far saper l’origine”, perchè questo era il modus vivendi di mons. Vitetti che tutti chiamavano il “girovago di Dio”.

Un cammino che ha fatto rivivere le tappe salienti dell’intensa esistenza di un ministro di Dio che ha donato tutto di sè alle anime affidate alla sua cura. Un presbitero che è emblema di semplicità e povertà materiale ma di alta levatura morale e spirituale. Il ‘girovago di Dio’ che per tutti è già santo ha lasciato un segno indelebile nella comunità in cui ha vissuto e operato, divenendo un fulgido esempio per le giovani generazioni.

(Progetti di rilevanza locale promossi da organizzazione di volontariato o Aps, ai sensi degli articoli 72 e 73 del D.L.GS. N° 11/2017, Codice Terzo Settore. Fondi Adp 2019, 2020, 2021). (rkr)

Un convegno sulle prospettive dell’arco jonico che va da Sibari a Crotone

Nuove infrastrutture e sviluppo sostenibile: prospettive per l’arco jonico è il titolo del convegno che si terrà venerdì 19 aprile a partire dalle 17:30, nella sala “Santa Critelli”, c/o Arcuri Auto, in via Botteghelle 17 a Crotone.

La Fondazione Santa Critelli, il Gruppo Jonia-MagnaGraecia, l’Associazione ferrovie in Calabria, e l’organizzazione di volontariato “Basta vittime sulla strada statale 106”, per il terzo anno consecutivo, organizzano un convegno pubblico sulle tematiche riguardanti il futuro della mobilità lungo l’asse Sibari-Crotone.

Il programma della manifestazione, moderato dalla giornalista Giusy Regalino (Rti Calabria), prevede i saluti di Antonio Arcuri (Fon. Santa Critelli) e gli inteventi di Fabio Pugliese (Basta vittime 106), Roberto Galati (Ferrovie in Calabria), Domenico Mazza (Jonia-MagnaGraecia). La conclusione dei lavori sarà curata della rappresentanza territoriale in seno ai due rami del Parlamento: on. Domenico Furgiuele e il sen. Ernesto Rapani. A margine degli interventi del tavolo di rappresentanza sarà dato spazio all’uditorio.

Al pubblico dibattito sono stati invitati gli amministratori dei Comuni jonici, i presidenti delle Province di Cosenza e Crotone, le rappresentanze parlamentari calabresi e i consiglieri regionali. L’invito è stato rivolto anche ai presidenti delle Camere di Commercio, Confesercenti, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Confindustria, Uil, CGIL, Cisl delle province di Cosenza e Crotone.

Gli investimenti lungo l’area jonica, promossi dal Governo centrale con la collaborazione del Governo regionale, prevedono inteventi sia sulla dorsale ferro-stradale che sulla implementazione dell’attività volativa e delle attività portuali di Crotone e Corigliano-Rossano. Il dibattito si pone l’obiettivo di stabilire quanto i richiamati investimenti siano coerenti con le complessità dei processi d’ammodernamento delle infrastrutture. Ancora, se risultino fedeli alle vocazioni e ai bisogni di un territorio dalle innate potenzialità, ma spesso dimenticato: l’ambito crotoniate e sibarita.

Fine ultimo dell’iniziativa sarà quello di evidenziare una rinnovata visione infrastrutturale, condivisa e funzionale, per tutto l’ambito dell’Arco Jonico e di facile e coerente raccordo con il Capoluogo di Regione.
Gli organizzatori auspicano che alla manifestazione possano partecipare ed intervenire anche i Rappresentanti ed i Referenti delle forze politiche del territorio, le associazioni di categoria, gli Ordini Professionali e la Cittadinanza tutta. La discussione interattiva, infatti, si prefigge la volontà di dar vita ad un dibattito aperto, il più plurale possibile, da cui poi, si auspica, possa nascere un documento condiviso ed inclusivo. (rkr)

CROTONE – Al Museo di Pitagora riflessioni e dibattito sui limiti e opportunità dell’Unione Europea

Si è discusso e riflettuto dei limiti e opportunità dell’Unione Europea, nel corso della presentazione del libro Quale Europa. Capire, discutere, scegliere di Fabrizio Barca, svoltosi sabato scorso al Museo di Pitagora di Crotone.

«L’Unione Europea, malgrado le criticità e la poco lineare progressione delle iniziative, è un progetto da accogliere, sostenere e sviluppare», è la riflessione scaturita nella tappa di Crotone, realizzata nell’ambito di una collaborazione tra il Consorzio Jobel e il Forum Disuguaglianze e Diversità.

L’intervento di Elena Granaglia, curatrice del volume insieme a Gloria Riva, e di Fabrizio Barca, già Ministro per la Coesione territoriale nel Governo Monti e Co-coordinatore del Forum DD, in una fase storica di disorientamento, tra analisi critiche e proposte operative, ha indicato una direzione strategica da intraprendere per superare il gap informativo tra l’Unione e i cittadini. 

I due relatori, infatti, hanno dimostrato che, anche all’interno delle dinamiche correnti, esistono spazi per iniziative legislative e di politiche europee in grado di avvicinare l’Europa ai bisogni dei cittadini, promuovendo giustizia sociale e ambientale.

La presentazione del volume si è rivelata anche un’occasione per discutere e valutare candidati e programmi delle prossime elezioni europee. Agli interventi, introdotti da Santo Vazzano, presidente del Consorzio Jobel, e da Giuseppe Apostoliti, presidente Arci Calabria, ha fatto seguito un dibattito vivo, interessato e al contempo consapevole dei limiti ma anche delle opportunità che l’Unione Europea offre.

È emersa la consapevolezza che la distanza tra Unione Europea e cittadini può essere colmata da un ampliamento degli spazi democratici di discussione e dalla creazione di opportunità di partecipazione civica. A tal proposito, il Consorzio Jobel, sentendosi parte di questo processo, ha confermato il suo impegno a continuare ad offrire spazi di confronto civico, anche in vista delle prossime elezioni europee. (rkr)

CIRO’ MARINA (KR) – In 15 partecipano al corso Blsd di Simeup

Nell’ambito della tutela della salute e della sicurezza, il recente corso di Basic Life Support and Defibrillation (Blsd) tenuto presso lo studio di Terapia/Tecnica Cranio-Sacrale di Arturo Morelli a Cirò Marina, ha rappresentato un fondamentale momento di formazione e preparazione. Organizzato dalla Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza Pediatrica (Simeup) di Crotone, questo corso ha offerto competenze vitali per affrontare situazioni di emergenza, promuovendo una cultura della prontezza e della tempestività nelle procedure di soccorso.

L’importanza di tale corso va ben oltre la mera acquisizione di nozioni: si tratta di un investimento nella sicurezza individuale e collettiva. Arturo Morelli, illustre professionista nel campo della Terapia Cranio-Sacrale e Istruttore Nazionale Blsd, ha dato un contributo fondamentale alla riuscita di questa iniziativa, offrendo non solo il suo studio come sede, ma anche la sua esperienza e competenza nel campo dell’emergenza.

La direzione del corso, affidata alla dott.ssa Anna Maria Sulla, e il supporto degli istruttori nazionali Blsd Maria Teresa Toscano, Arturo Morelli, Gaetano Nicoletta, Ilenia Dell’Amico e Daniele Ermanno, hanno assicurato un percorso formativo completo e di alta qualità per i 15 partecipanti coinvolti.

Lo studio di Terapia/Tecnica Cranio-Sacrale di Arturo Morelli rappresenta un luogo non solo di cura e benessere, ma anche di formazione e sensibilizzazione verso tematiche cruciali come quella del soccorso in caso di emergenza ed urgenza. Grazie alla sinergia tra la SIMEUP, Arturo Morelli e tutti gli istruttori coinvolti, è stato possibile diffondere conoscenze indispensabili per salvare vite e promuovere una comunità più consapevole e preparata di fronte alle emergenze. (rkr)

BELVEDERE SPINELLO (KR) – Assegnato il premio letterario “Annalisa Ienopoli”

Mariateresa Ceravolo, per le Scuole Secondarie di Secondo Grado, e Nicole Greco, per le Scuole Secondarie di Primo Grado, sono le studentesse vincitrici della quarta edizione del Premio Letterario “Annalisa Ienopoli”, aperto alla partecipazione di tutti gli alunni iscritti ad una delle scuole secondarie della provincia di Crotone che abbiano inteso e voluto partecipare all’ iniziativa, aderendo al bando pubblicato sulla pagina social del premio.

Il Premio Letterario “Annalisa Ienopoli” nasce a Belvedere di Spinello, per iniziativa e ad opera della dott.ssa Teresa Potenzone e del prof. Giuseppe Ienopoli, genitori della compianta Annalisa Ienopoli, prematuramente scomparsa nel Novembre del 2006, all’età di diciotto anni, in seguito ad un incidente stradale.

Lo scopo del premio, sostenuto interamente dai fondatori e consistente, quest’anno, in un personal computer, per la vincitrice della sezione dedicata alla scuola secondaria di primo grado, ed un viaggio soggiorno-studio a Londra della durata di due settimane, per la vincitrice della scuola secondaria di secondo grado, trae origine non solo dal desiderio di ricordare Annalisa ma anche dall’aspirazione a contribuire, con questa iniziativa, alla crescita culturale dei tanti ragazzi delle scuole primarie e secondarie crotonesi, per spronarli e farli riflettere su loro stessi, sul loro presente e prepararli alla loro realizzazione futura.

La Presidenza del Sindacato Libero Scrittori Italiani sezione Calabria, per voce di Luigi Stanizzi, appresa la notizia dai famigliari di Ceravolo, coglie l’occasione per complimentarsi sia con i meritevoli organizzatori che con le prestigiose studentesse Mariateresa Ceravolo e Nicole Greco.

Il Premio Letterario “Annalisa Ienopoli” è frutto certamente dell’iniziativa, impegno e dedizione dei fondatori ma anche della sorella di Annalisa, Stefania Ienopoli, anche quest’ultima insegnante e Presidente della Commissione che, unitamente agli altri componenti della Commissione, Katia Ienopoli, Ivana Esposito, Maria Fazio, Domenico Sculco e Giuseppe Sculco, collaborano con l’organizzazione, con il supporto tecnico dell’Agenzia Monnalisa, ed il lavoro di Anna Abbrancati e Danilo Amariti.

Tanti i partecipanti anche in questa quarta edizione, che di anno in anno diventano sempre più numerosi, I quali, con i loro elaborati, tutti di grande valore, hanno messo in difficoltà la Commissione nella scelta della prova da premiare.

La prova si è tenuta il 26 marzo 2024, per gli studenti delle scuole di primo grado, e del 28 marzo 2024, per gli studenti delle scuole di secondo grado. Quest’anno l’elaborato, ha avuto ad oggetto lo sport, inteso come metafora della vita, quale ambito di competizione e confronto, di scontro e di crescita, stimolando gli studenti a riflettere su quali atteggiamenti siano corretti e se l’obiettivo principale dello sport sia solamente quello del successo, se è la vittoria l’unica cosa che conta, per cui ogni mezzo può diventare lecito, tanto da aprire la strada a tutta una serie di comportamenti palesemente antisportivi.

Così scrive, nel suo elaborato, la vincitrice del premio letterario, Mariateresa Ceravolo, studentessa al secondo anno dell’ Istituto Classico “Pitagora” di Crotone: «Il mondo moderno ci impone di correre la maratona della vita, sottomettendoci alla fretta e alla superficialità […]. Praticare uno sport permette di affrontare le convenzioni vivendo senza egoismo. La pazienza ed il rispetto sono i requisiti dello sport, che ci insegna a rialzarci dopo una caduta o un errore, abbandonandosi all’aiuto altrui, non sempre facile da accettare. Ogni singolo errore compiuto sembra renderci più imperfetti, ci suscita rabbia e delusione ma, per fortuna, possiamo avere la libertà di una valvola di sfogo. Lo sport è l’unico modo per eliminare istantaneamente ogni peso o preoccupazione.

Un traguardo raggiunto è un volo sopra l’impossibile, una sensazione che ci fa tastare il cielo pur rimanendo ancorati a terra. Fatichiamo tanto per raggiungere la soddisfazione dell’appagamento, una gioia indescrivibile che non sarebbe tale senza ostacoli di percorso; proprio come i poeti, che ammirano la quiete dopo la tempesta: senza aver affrontato una tempesta, la quiete sarebbe scontata, malleabile senza il minimo sforzo.
Talvolta la sete di vittoria ci fa infrangere tutti i comportamenti che lo sport ha il dovere di farci metabolizzare […]. Sentiamo il profondo bisogno di essere impeccabili sotto ogni punto di vista, ma bisogna tenere a mente l’armonia delle imperfezioni.

Non tutto è lecito per il successo in un qualsiasi ambito, il fine non giustifica i mezzi. Se l’unico obiettivo di un viaggio è la meta, abbiamo fallito in quanto persone capaci di provare sentimenti; piuttosto dobbiamo aprirci per osservare e conoscere ciò che ci sta attorno durante un percorso, creando ricordi ancora più felici del tragitto affrontato.

Lo sport deve farci apprendere tutto questo, perché dimostra che siamo ancora capaci di vivere e di far parlare la nostra anima, nonostante le influenze sbagliate che spesso ci vengono proposte. Alla base ci deve essere il rispetto, ancora più essenziale contro una squadra avversaria; inoltre, affinché non svanisca il rispetto per noi stessi, non dobbiamo mai sottovalutarci, non è giusto imporci di non essere abbastanza o di aver bisogno di aiuti non leciti, come il ricorso al doping. Una vittoria non potrebbe mai essere giudicata tale con un aiuto antisportivo, il pensiero di un gioco così sporco e non sudato, raggiunto senza alcun sacrificio, offuscherebbe la mente.

È pur vero che lo sport è solo un gioco, ma è capace di insegnare tanto, donandoci le fondamenta di ciò che nessun altro ambito può regalarci. […] La pallavolo è diventata parte di me, mi ha fatto capire qual sia lo scopo della mia vita e nessun ostacolo difficile da oltrepassare mi ha fatto dubitare delle mia capacità.
Sarà certamente vero che non è per sempre, ma gli insegnamenti che sto ricevendo da questo sport forgiano il mio carattere in modo duraturo […].Smetterò di giocare […] ma non smetterò mai di dare anche più di ciò che posso al prossimo, di essere d’aiuto, di sostenere, di guidare. Per questo lo sport è una parte indissolubile di me stessa, mi rappresenta e mi ci rivedo. Questo dovrebbe essere il cuore dello sport: darci un’anima pura, saggia ed empatica». Complimenti a Mariateresa Ceravolo che con questo splendido elaborato, ha ben meritato il Premio letterario, dando dimostrazione di essere una studentessa di rara intelligenza, sensibilità e maturità. (rkr)