Turismo, Lo Papa (Fisascat Cisl): Si vada verso un Patto per il Lavoro

Il segretario generale della Fisascat CislFortunato Lo Papa, ha detto «basta alla logica dell’emergenza e alle soluzioni tampone. Sì ad una programmazione ragionata e concreta affiancata da un patto per il lavoro che da anni reclamiamo e che potrebbe essere il punto di ancoraggio tra offerta e lavoro, nonché la via d’uscita dall’attuale crisi del settore».

«Al di là dei proclami, degli slogan e degli eventi mediatici – ha aggiunto – rimane ben poco di costruttivo per una Calabria che con quasi 800 chilometri di costa, stupendi territori montani, terme ed enogastronomia, potrebbe vivere di turismo tutto l’anno»..

«Tra l’altro – sottolinea il segretario – spesso si tratta di eventi nei quali non c’è alcun coinvolgimento delle parti sindacali e datoriali, al di là di rare eccezioni. Al contrario riuscire a lavorare in tandem, facendo del confronto un asse nevralgico della programmazione, sarebbe fondamentale».

«Un accordo tra Regione, sindacati e categorie datoriali – ha proseguito – finalizzato al sostegno alle imprese potrebbe costituire il vero momento di svolta. Penso ai bonus occupazionali decisi dalla Liguria proprio all’interno di un contenitore del genere, il Patto per il Lavoro, e che andranno ad agevolare le imprese turistiche che estenderanno il loro periodo lavorativo affinché ci possa essere un impatto positivo sull’occupazione del ramo».

«Soluzioni fattibili anche in Calabria. Invece – ha detto ancora – mentre i primi lidi ricominciano ad aprire siamo di nuovo alle prese con un corto circuito tra domanda e offerta. Lavoratori che lamentano contratti pirata e diritti calpestati e imprenditori che parlano di una vera e propria sofferenza nel trovare chi impiegare nelle vari mansioni. Bisogna agire con maggiori garanzie per gli stagionali e allo stesso tempo organizzare e offrire una formazione adeguata che permetta la crescita di un ramo turistico di qualità».

«Ecco perché sarebbe auspicabile sedersi a un tavolo e ragionare, includendo tutte le parti coinvolte per costruire un turismo all’altezza  – ha concluso – della nostra regione e non più alla spontaneità». (rcz)

Lavoro, Fisascat Cisl: C’è abuso di contratti precari e mal pagati

La Fisascat Cisl ha evidenziato come «il dopo pandemia ha lasciato tra le ceneri un disallineamento tra domanda e offerta del lavoro in Italia, in particolare nella nostra regione, dove già eravamo abituati a situazioni difficili e dove ora abbiamo toccato il fondo».

«Le cause primarie – ha spiegato il segretario generale Fisascat Cisl Calabria, Fortunato Lo Papa – sono i salari troppo bassi e la facilità, se non l’abuso vero e proprio, con il quale si ricorre a contratti precari e non stabili o di tipo tradizionale».

A sostegno della tesi della sigla ci sono i numeri raccolti dal rapporto FragilItalia elaborato da Area Studi Legacoop e Ipsos ed estratti da un lavoro di interviste e raccolta dati. Stipendi inferiori ad una soglia adeguata sono denunciati dal 65% degli intervistati.

Numeri corposi che spiegano le difficoltà all’incrocio di offerta e domanda e che vengono confermati a loro volta dallo Svimez. Non solo sono aumentati coloro che versano in condizioni di povertà nonostante lavorino, ma in Calabria la loro percentuale raddoppia quella del centro-nord e si verificano differenze di retribuzione anche del 75 per cento.

«Una fotografia devastante e paradossale! Ora che le aziende si stanno rimettendo in piedi, bisogna puntare al futuro con consapevolezza e prospettiva – afferma Lo Papa -. Strategica è, ad esempio, la formazione, volta a creare lavoratori con più competenze e qualità nell’azienda».

«Ma è anche il momento di investire sui giovani, di creare economia e circoli virtuosi. Un altro elemento di contrasto – ha aggiunto il sindacalista – è il ricorso alla bilateralità in grado di contribuire alla creazione e al consolidamento dell’occupazione secondo criteri di professionalità e qualità, regolarità nei rapporti di lavoro, partecipazione e coinvolgimento dei lavoratori».

«Riallineare domanda e offerta è possibile ma serve – conclude Lo Papa – impegno, lungimiranza e tutela. La Fisascat Cisl, come sempre, farà la sua parte in questo processo certa che ci siano le condizioni per fare ripartire il motore economico del Paese». (rcz)

Lo Papa (Fisascat Cisl): Regione apra confronto per turismo di quattro stagioni

«Ragionare su un turismo quattro stagioni, capace di essere catalizzatore e attrattore 365 giorni l’anno e di sfruttare le tante e diverse risorse che la Calabria mette a disposizione». È quanto ha chiesto il segretario generale della Fisascat Cisl CalabriaFortunato Lo Papa, alla Regione Calabria, in modo da avviare un confronto politico-istituzionale per allestire quel pacchetto di condizioni e precondizioni tali da lavorare nei prossimi mesi e giungere già operativi e non sprovveduti alla stagione estiva.

«Dalla montagna, passando per l’enogastronomia, le terme, i percorsi di trekking e tanto altro – riflette Lo Papa – il nostro territorio non aspetta che di essere valorizzato. Dal turismo poi si avrebbe un irrobustimento del terziario, un ampliamento dell’occupazione, un effetto domino che andrebbe a coinvolgere ristorazione, alberghi, centri benessere, parchi divertimenti ecc. ecc.».

«La Calabria può farlo – ha spiegato – ma ha bisogno che si muovano le corde giuste, a partire da quelle dell’attenzione. Il turismo non deve rimanere una parola vuota, ma un contenitore da riempire di progetti e buone pratiche», insiste Lo Papa che rinnova il suo appello al neo presidente Roberto Occhiuto affinché metta insieme attorno ad un tavolo tutte quella realtà che rivestono un ruolo in questa scommessa: dalle associazioni datoriali ai sindacati, alle imprese si porti avanti un discorso a breve, medio e lungo termine improntato su due parole d’ordine: confronto e pianificazione». (rcz)

Nubifragio a Falerna e Gizzeria, Fisascat: Un tavolo tecnico per sostenere chi ha subìto danni

Il segretario regionale della Fisascat CislFortunato Lo Papa, in merito al nubifragio a Falerna e a Gizzeria dove imprenditori e commercianti hanno dubìto danni, perso merce, infrastrutture e mobilio, ha chiesto di convocare un tavolo tecnico «che tenga presente le caratteristiche della zona, e punti a renderla più sicura e meno vulnerabile alle calamità naturali ma, allo stesso tempo, predisponga una rete di sicurezza per chi dovesse, invece, essere vittima di danni».

«Ricordo – ha sottolineato il cislino – che tutte le misure prese per arginare fenomeni di questo tipo sono state a spese dei singoli, senza avere alcuno sgravio o sostegno nonostante esercitassero in una zona a grave rischio di erosione costiera. Si deve anche a questi imprenditori, ristoratori, baristi, commercianti e a tutti i lavoratori con loro impiegati, se molti turisti scelgono di trascorrere qui le loro ferie».

«Ecco perché saperli completamente senza aiuti o sostegni è qualcosa che non condivido – ha rimarcato Lo Papa – e sul quale bisognerebbe iniziare a ragionare».

«A chi con sacrificio ha superato questi anni duri, magari scegliendo proprio questa estate per inaugurare nuove attività – ha concluso Lo Papa – va il mio pensiero e la mia vicinanza sperando possa  mettere in moto un nuovo modo di pensare e gestire le attività economiche costiere».  (rcz)

Fisascat Cisl Calabria: Spirlì costruisca programma operativo legato al turismo

«Mi rivolgo per l’ennesima volta al presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, affinché lasci da parte le operazioni mediatiche e insieme a chi da anni spende le proprie energie su questo settore e ne conosce a menadito le dinamiche si costruisca un programma operativo legato al turismo». È la richiesta fatta dal segretario della Fisascat CalabriaFortunato Lo Papa, che continua a richiamare l’attenzione della Regione affinché si possa ragionare sul turismo e occupazione, prima che sia troppo tardi.

«Ben venga il protocollo d’intesa per la ripartenza delle discoteche – ha detto Lo Papa – sottoscritto con l’associazione di categoria del ramo e con Confcommercio. Ma mentre le spiagge nel fine settimana si iniziano già a riempire, devo amaramente constatare che il presidente ff della Regione Spirlì non ha dimostrato lo stesso interesse per i lavoratori stagionali del settore turistico».

«In altri territori, come ad esempio la Liguria, non si è perso tempo. Per sostenere il tessuto economico e i lavoratori è stato sottoscritto – spiega il segretario – un patto per il lavoro che mira a sostenere le imprese che intraprendano percorsi lavorativi stabili o di durata pari o superiore agli otto mesi».

Bonus assunzionali e inviti alla realizzazione di attività formative alcuni dei punti sottoscritti e il cui scopo è sostenere le imprese, creare occupazione e prolungare la stagione turistica. «Quando si parla di turismo spesso si ha un orizzonte limitato – ha proseguito Lo Papa – non si pensa che nel comparto trovano di che vivere attività commerciali, alberghi, trasporti, campeggi, ristoranti. Le risorse naturali dei nostri territori si prestano affinché si possa mettere in moto un circuito in grado di dare lavoro ad un ampio bacino non solo nei mesi estivi ma, potenzialmente, tutto l’anno».

«Per fare tutto questo serve concretezza – ha concluso – un approccio ragionato e realistico, lontano da spot promozionali e slogan. Ecco perché mi meraviglia che da parte della Regione Calabria, nonostante le numerose richieste fatte, non sia arrivata nessuna chiamata ai sindacati di categoria per sedersi attorno ad un tavolo e ragionare su come dare ridare dignità a questa terra facendo ripartire il turismo e facendo lavorare i calabresi». (rcz)

Fisascat Cisl Calabria: Serve un patto sociale per il turismo

Fortunato Lo Papa, segretario regionale della Fisascat Cisl Calabria, ha ribadito la necessità di un patto sociale per rilanciare il turismo, sottolineando come «non possiamo permetterci passi falsi; bisogna approfittare del rilancio dell’economia legato alle riaperture e investire in modo cospicuo per fare turismo di qualità».

«Chiediamo di investire sulla digitalizzazione e sulle reti per favorire lo smart-action (le vacanze in smart working) ma anche di scommettere sulla formazione del personale e nella destagionalizzazione dell’offerta» ha dichiarato Lo Papa, che avverte: «Guardare oltre il Covid, non significa perderlo di vista. Ricordo che non sono ancora partite levaccinazioni nelle aziende. Questo non è accettabile dopo mesi di dibattiti e protocolli. Si tratta di passi importanti all’interno di una catena volta a ristabilire una quotidianità persa».

Il settore turistico, in particolare, è stato lasciato senza alcun tipo di indicazione o di sostegno da parte della Regione e del Governo in merito alle paventate vaccinazioni del comparto.

 «Su questo aspetto c’è un silenzio assordante – ha proseguito – non si intravede un termine temporale entro il quale la questione potrebbe essere affrontata. Eppure, la consapevolezza che la vaccinazione di coloro che sono impegnati nel terziario, nei lidi, nei ristoranti e in tutto ciò che in estate attende di potere rinascere, sia fondamentale per potere ripartire, dovrebbe ormai essere penetrata nei livelli istituzionali che hanno poteri decisionali e gestionali».

La voragine economica aperta dal Covid ha lasciato per primi a casa i giovani e le donne, ecco perché secondo il cislino nella redazione di una road map economica e occupazionale bisognerà tenerne conto e puntare al loro reinserimento. Ma il sindacalista guarda anche alle opportunità messe in campo dal governo come il Recovery Plan che prevede contributi per l’ammodernamento delle strutture al fine di renderle sostenibili e competitive dal punto di vista ambientale e dei consumi.

«La Calabria può e deve ripartire – ha concluso – non mancano le risorse e le opportunità. Ma ognuno deve fare la sua parte. Ecco perché rinnovo l’invito ad un imminente patto sociale». (rcz)

Fisascat Cisl chiede un patto sociale per vaccinare i lavoratori del terziario

Fortunato Lo Papa, segretario generale della Fisascat Cisl ha sottolineato che è «necessario un patto sociale per vaccinare i lavoratori del terziario e fare ripartire l’economia».

«Non si può trattare un’intera categoria come carne da macello – ha aggiunto – esponendoli al virus e riconoscendone il valore umano e nel sistema lavorativo con una mano, per poi togliere con l’altra arrivando a non prenderli affatto in considerazione nelle fasce a rischio».

Anche i lavoratori del ramo delle pulizie e le guardie giurate non si sono mai fermati, contribuendo con la loro opera a diminuire i rischi di contagio, senza potere ricorrere allo smart working. Ora accade che venga vaccinato chi in quegli uffici lavora, ma non la cerchia di lavoratori che ruota negli stessi ambienti.

«Accogliamo con soddisfazione – ha proseguito Lo Papa – l’annuncio della firma del protocollo tra Regioni e associazioni di rappresentanza imprenditoriale delle farmacie e ordine professionale, per l’effettuazione dei vaccini in farmacia. Potrebbe essere la sferzata per mettere a regime un sistema e recuperare il tempo perso. Ma non possiamo, come sigla, non chiedere che ci siano una doppia tutela. Da un lato quella di coloro che verranno impiegati nell’inoculazione hanno diritto a formazione, giusta remunerazione e coperture legali e assicurative. Dall’altro chi riceve il vaccino deve avere garanzie in merito alle procedure mediche e ai contesti utilizzati».

«Aspetti non da poco – ha chiarito Lo Papa – che necessitano di essere messi su un tavolo e, poi, integrati nel protocollo sottoscritto. Vaccinare operatori del terziario può essere la chiave giusta per fare ripartire un motore ormai a singhiozzo, ingolfato tra perdite e promesse disattese. Ecco perché ritengo sia necessario un grande patto sociale con le forze associative e politiche per imprimere un’accelerazione a questa fase e potere presto considerare la pandemia un capitolo chiuso».

«Come Fisascat – ha concluso – vigileremo affinché nessun lavoratore venga considerato di serie B, specie ora che vengono chiesti nuovi sacrifici e supermercati ed esercizi commerciali continuano ad essere tra i pochi aperti in zona rossa». (rcz)

Lo Papa (Fisascat Cisl): Trasferimento lavoratori Leonardo è un modo per indurli a dimettersi

Continua l’agonia degli addetti al portierato nella sede lametina della Leonardo Spa, azienda italiana attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza, il cui maggiore azionista è il ministero dell’Economia e delle Finanze.

Fortunato Lo Papa, segretario generale della Fisascat Cisl, ha dichiarato che «è assurdo che in un periodo come quello pandemico, in cui tutte le aziende premono per avere accesso agli ammortizzatori, un’azienda decida di lasciare i propri dipendenti senza sostegno al reddito».

I lavoratori, infatti, sono stati prima costretti a a lavorare un giorno a settimana, a mettere in tasca poche centinaia di euro incassando il rifiuto dell’azienda di accedere a qualunque forma di ammortizzatore sociale, ora trasferiti nella sede di Catania con due o tre turni ogni quindici giorni.

«La Leonardo Spa, lo ricordiamo – si legge in una nota – ha dato il servizio di portierato in appalto a SicurItalia, che sua volta lo ha girato in subappalto alla Cooperativa siciliana Ancr. Quest’ultima, dopo le azioni dimostrative finalizzate a rivendicare i propri diritti, ha trasferito tout court i lavoratori a Catania.

«Così si continua a calpestare la dignità dei lavoratori – ha aggiunto Lo Papa – basti pensare che all’unica unità rimasta in servizio a Lamezia, categoria protetta, viene chiesto il doppio turno. Come Fisascat, con il nostro ufficio vertenze, abbiamo impugnato il trasferimento a Catania e poi abbiamo interessato il nostro staff legale per promuovere ricorso al giudice del Lavoro per il rispetto dei diritti dei lavoratori».

«Non abbiamo intenzione di arretrare – ha ribadito Lo papa –. Il contratto firmato dai lavoratori prevede come sede Lamezia Terme e non altre. Il trasferimento che è stato imposto è una forma di mobbing e di intimidazione per indurre il personale alle dimissioni. È inammissibile permettere tutto questo e ancora di più lo è pensare che la Leonardo Spa e la SicurItalia non siano ancora intervenute concretamente». (rcz)

«È ora – conclude Lo Papa – di mettere un punto a questa vicenda e di farlo nel modo più congruo e corretto a quello di un paese in cui il lavoro è ancora un diritto».