Cgil, Cisl e Uil Calabria: Disponibili a confronto con commissario Longo per rilancio del sistema sanitario regionale

I segretari di CgilCislUil Calabria, Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo hanno rivolto un augurio di buon lavoro al nuovo commissario ad acta della Sanità in Calabria, Guido Longo e hanno chiesto, per i prossimi giorni, «un incontro sul modello che egli intende proporre ai fini del rilancio della Sanità calabrese, un modello che dovrà inevitabilmente essere costruito sulla base delle esigenze delle diverse aree della regione».

«Pensiamo in primo luogo – hanno aggiunto – sia in relazione all’emergenza pandemica, sia in una prospettiva più ampia, a questioni di fondo come la riorganizzazione e il miglioramento della rete ospedaliera, della medicina del territorio e del servizio di emergenza-urgenza. Siamo convinti che in Calabria, sulla Sanità e su altri nodi problematici, il confronto sulle priorità e la condivisione degli obiettivi siano necessari perché, nella distinzione dei ruoli, ognuno faccia la sua parte per garantire ai cittadini una piena fruizione dei loro diritti».

«Siamo dunque pronti – hanno concluso i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria – a sostenere il percorso per il rilancio del sistema sanitario regionale e a un dialogo franco e costruttivo per il quale, ne siamo certi, il nuovo Commissario della Sanità sarà disponibile».  (rrm)

Guido Longo, l’uomo che ha la responsabilità di combattere il sistema Calabria

di CARLO SALVO

I calabresi onesti, finalmente, possono tirare un sospiro di sollievo. Dopo la preoccupante telenovela sulla nomina del commissario alla sanità, il  governo centrale, salvandosi in calcio d’angolo, ha nominato commissario l’ex Prefetto di Vibo Valentia, Guido Longo.

A dire il vero, la nomina di Longo è stata oggetto di un’ estenuante braccio di ferro tra potere politico e quella parte di istituzioni sane che hanno a cuore il destino dei calabresi. Invero Longo, che è stato fortemente voluto da coloro i quali credono nel miracolo Calabria, è tutt’altro che appannaggio dei poteri politici, nei confronti dei quali non gode di molta simpatia. Longo è il professionista del fare, l’uomo giusto al posto giusto, difensore degli interessi dei calabresi, ostacolo per le clientele affaristiche, in poche parole non attento agli interessi della politica.

Dopo la ridicola gestione di Saverio Cotticelli e le folli esternazioni di  Giuseppe Zuccatelli, il potere politico ha cercato invano, nella continuità, di nominare persone molto più vicine alle segreterie di partito, cosicché dopo i rifiuti di Eugenio Gaudio, Gino StradaNarciso Mostarda, oltre ad altri professionisti rimasti volontariamente anonimi, vi è  stata una sorte di costrizione alla nomina dell’ex Prefetto.

Guido Longo è stato un vero servitore dello Stato, competente, preparato, serio e pulito, schivo nei confronti di coloro i quali credono che tutto nella vita abbia un prezzo. All’età di 68 anni vanta una carriera di tutto rispetto, da funzionario di polizia a Prefetto, competente nelle materie giuridico – amministrative, avendo conseguito la laurea in giurisprudenza e l’abilitazione all’esercizio della professione forense. Conosce il territorio calabrese e tutte le problematiche ad esso legate, avendo lavorato in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata come Questore di Reggio Calabria e vanta inoltre arresti eccellenti come quelli operati nel casertano nei confronti di Antonio Iovine, Michele Zagaria e Francesco Schiavone, alias Sandokan.

Speriamo che la nomina di Longo a commissario della sanità possa dare inizio ad un vero e proprio cambiamento per la nostra regione, una nuova fase di gestione della cosa pubblica che vede i calabresi protagonisti dei loro diritti. Ci auspichiamo una ulteriore  svolta nella  gestione politica – amministrativa della Regione, attraverso l’elezione di soggetti preparati e puliti, diversi dagli attuali politicanti che contribuiranno a fare della Calabria il gioiellino d’Italia nella gestione degli apparati regionali sanità compresa. (rrm)

CATANZARO – Sirianni e Viapiana (Italia Viva CZ): Nomina Commissario grazie anche ai senatori Vono e Magorno

I coordinatori provinciali di Italia Viva Catanzaro, Caterina SirianniFrancesco Viapana, sono soddisfatti per la nomina di Guido Longo a commissario ad acta della Sanità Calabrese.

I due coordinatori, infatti, hanno accolto con estremo favore la nomina di Longo «sia perché è stata individuata una figura di assoluto valore, e sia perché avvenuta solo dopo che i nostri senatori calabresi, Silvia Vono ed Ernesto Magorno, ieri pomeriggio hanno attuato un’azione di forza, occupando l’ufficio dell’ex commissario Saverio Cotticelli e costringendo il governo a
convocare per lo scopo un Consiglio dei Ministri straordinario».

«Come Italia Viva Catanzaro hanno aggiunto – siamo contenti che il blitz nella cittadella regionale, compiuto dalla nostra senatrice Vono, abbia prodotto un tale risultato perché riteniamo che fare politica debba, prima di tutto, tradursi in azioni concrete che consentano di dare risposte vere ai cittadini ed ai territori.
Ancora una volta la senatrice Vono, con questo gesto così eclatante, ha voluto mettere se stessa e le istituzioni che rappresenta a completo servizio delle persone, dimostrando che determinati risultati non possono essere raggiunti solo con articoli sui giornali, ma è necessario intervenire in prima persona per fare in modo che le criticità possano essere superate».

«Italia Viva Catanzaro – hanno concluso – intende ringraziare pubblicamente i senatori Magorno e Vono per l’impegno che stanno mettendo nel cercare di ridare un futuro alla Calabria, che necessita di molte attenzioni per sopperire ai ritardi provocati dai tanti anni di emarginazione ed abbandono a cui è stata sottoposta. Ben vengano iniziative come questa che possano ridare dignità e speranza a questa terra di Calabria che, anche se sta attraversando un momento di estrema difficoltà, è in grado di guardare con fiducia al futuro». (rcz)

Sposato (Cgil Calabria): Bene nomina Longo, ora Governo nomini il resto della squadra commissariale

Il segretario generale della Cgil CalabriaAngelo Sposato, ha dichiarato che «la nomina da parte del Governo del nuovo commissario alla sanità calabrese, nella persona del Prefetto Luigi Longo chiude, finalmente, una delle pagine più difficili per la Calabria».

«Chiediamo al Governo – ha aggiunto – di nominare, al più presto, il resto della squadra commissariale. Al nuovo Commissario Luigi Longo, che abbiamo apprezzato negli anni precedenti per il lavoro svolto in Calabria, offriamo da subito il sostegno e la collaborazione della Cgil a tutela della salute dei cittadini calabresi e della legalità, in un settore infiltrato dalla criminalità organizzata e pervasa da ingerenze politiche, familistiche e clientelari».
«Chiediamo al nuovo commissario – ha proseguito Sposato – di dotarsi della collaborazione delle migliori donne, dei migliori uomini dell’autorità scientifica e sanitaria di cui dispone la Calabria. Servono competenze sanitarie specifiche per ridisegnare la rete ospedaliera rideterminando il ruolo degli ospedali chiusi in case della salute, la medicina territoriale, la rete dell’emergenza urgenza, le Usca, per abbattere le liste di attesa e bloccare la mobilità sanitaria in altre regioni che costa 300 milioni all’anno. Serve una squadra integerrima che possa scandagliare il sistema degli accreditamenti nella sanità privata, degli appalti, delle forniture e bonificare il sistema amministrativo».
«Il nuovo commissario, auspichiamo – ha detto ancora il segretario generale Cgil Calabria – possa chiedere al Governo di sterilizzare il debito della sanità calabrese prodotto da anni di cattiva politica e gestione commissariale e chieda di sbloccare le assunzioni del personale necessario per garantire la continuità assistenziale e la salute dei cittadini calabresi».
«Al nuovo commissario, che ringraziamo per l’atto di generosità verso la Calabria – ha concluso – chiederemo da subito un incontro unitario per una disamina delle criticità della sanità calabrese». (rrm)

Magorno (IV): Longo come commissario ottima scelta

Per il senatore di Italia VivaErnesto Magorno, la nomina del prefetto Guido Longo a commissario della Sanità in Calabria è «un’ottima scelta. L’esperienza del Prefetto Longo è una garanzia per questa sfida difficile. A lui i miei auguri di buon lavoro».

Magorno, poi, ha commentato il passaggio della Calabria da zona rossazona arancione: «si tratta di un piccolo grande cambiamento arrivato grazie al grande lavoro dei sindaci, dei medici, degli operatori sanitari e grazie alla grande dedizione dei cittadini che sono stati esemplari nonostante si siano trovati a scontare una decisione che non meritavano».

«Il cambiamento di colore – ha concluso – è un ulteriore motivo per continuare a rispettare le regole in modo rigoroso». (rp)

Positive reazioni in Calabria per la nomina a Commissario del prefetto Guido Longo

Un uomo delle istituzioni che non dice mai no, se lo Stato chiama: il profilo dell’ex prefetto di Vibo Valentia, il catanese Guido Longo, è perfetto per il difficile ruolo di Commissario ad acta della Sanità calabrese. Positive le prime reazioni sulla sua nomina.

Il presidente ff. della Regione Calabria Nino Spirlì, che ha dato parere positivo, annuncia la massima collaborazione: «Fermo restando – ha dichiarato – che lo strumento del commissariamento resta per noi una offesa alla capacità istituzionale dei calabresi, prendiamo atto della scelta del Governo, a cui abbiamo dato un collaborativo parere positivo, e ci mettiamo subito al lavoro al fine di garantire al nuovo commissario ad acta, il prefetto Guido Longo, la massima collaborazione in un momento di evidente grave emergenza sanitaria, e non solo a causa degli assalti del Covid-19».

«Il neo commissario – continua il presidente ff – dovrà risolvere l’annoso patimento dei calabresi che si ammalano di tumore, a causa del quale indossano gli scomodi panni di viaggiatori disperati. Dei cardiopatici e dei diabetici. Di chi soffre di malattie genetiche. Dei giovani e meno giovani affetti da disturbi della psiche e del corpo. Si dovrà occupare delle macerie di ospedali costruiti e mai battezzati, di ospedali arrivati ormai all’agonia architettonica e strumentale, di ospedali semivuoti e semipieni orfani di personale di ogni ordine e grado. Si dovrà occupare di una medicina di territorio mai nata o nata male, abbandonata a se stessa, senza alcuna attenzione del Palazzo, quando, addirittura, non offesa da silenzi burocratici annichilenti. Si dovrà occupare dell’arrogante arroccamento di responsabili irresponsabili, sordi agli squilli di telefono, ai tocchi sulla porta, alle richieste verbali o affidate alla penna vera e virtuale. Si dovrà occupare di rendere umano ciò che umano, fino a oggi, nell’universo sconquassato della sanità calabrese, non è stato». «Noi – conclude Spirlì – potremo essere al suo fianco, se lo vorrà».

Apprezzamento per la nomina dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (M5S): «La nomina del prefetto Guido Longo, un uomo che da sempre si è battuto per la legalità e contro la criminalità organizzata, è la scelta giusta per la sanità calabrese. Con questa decisione lo Stato saprà far sentire la sua presenza».

Il commissario regionale del Partito Democratico in Calabria, Stefano Graziano, ha inviato un «sentito in bocca al lupo per il lavoro che dovrà svolgere in Calabria per rimettere in ordine la sanità regionale. Un servitore dello Stato che conosce molto bene i problemi del territorio avendo ricoperto fino al 30 maggio 2018 l’incarico di Prefetto di Vibo Valentia. Da casertano, all’epoca deputato, ho un ottimo ricordo del suo operato da Questore, caratterizzato da brillanti successi contro il clan dei casalesi».

La deputata pentastellata Dalila Nesci che detto che «Il Governo ha nominato un nuovo Commissario per la sanità calabrese nell’ottica di perseguire la legalità e garantire a tutti il diritto alla salute. Massima collaborazione alla Struttura commissariale del Prefetto Guido Longo. Si proceda, presto, anche alla nomina di subcommissari manager della sanità».

Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha espresso la sua soddisfazione per la nomina del prefetto Longo: «Un uomo delle istituzioni, una persona seria e competente, da sempre in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata, un servitore dello Stato come ormai ne esistono pochi, che conosce il nostro territorio e che ci ha lavorato con onestà, capacità, professionalità e con tanta passione. Erano questi i requisiti che avevamo chiesto al presidente Conte e al ministro Speranza dopo una lunga attesa quindi la scelta è quella più azzeccata. In bocca al lupo al commissario Longo e speriamo che la sua nomina sia un buon auspicio per il lavoro che ci attende». (rrm)

IL RITORNO IN CALABRIA DI GUIDO LONGO
IL PREFETTO COMMISSARIO DELLA SANITÀ

di SANTO STRATI – Una persona perbene, un funzionario integerrimo, un fedele servitore dello Stato: l’ex prefetto Guido Longo ha accettato la nomina di Commissario ad acta per la sanità calabrese, ponendo fine a un imbarazzante vuoto istituzionale non più sostenibile. È un ritorno: il prefetto Longo conosce molto bene il territorio, quasi da essere considerato calabrese d’adozione. Catanese, è stato Capo della Mobile a Reggio e poi questore, per poi diventare questore a Palermo e chiudere il suo servizio come prefetto a Vibo Valentia, che ha lasciato, per raggiunti limiti d’età, il 1° giugno 2018. Il presidente Giuseppe Conte ha twittato, subito dopo la nomina – fatta «su indicazione del ministro dell’Economia Gualtieri, di concerto con il ministro della Salute Speranza e sentito il parere del ministro per le Regioni Boccia –: «un uomo delle istituzioni».

E dopo 20 giorni di di una desolante telenovela tra licenziamento (Cotticelli) proposte, dimissioni obbligate (Zuccatelli), rifiuti con varie motivazioni, qualcuna persino risibile (Gaudio), s’è trovata la quadra su un nome che nessuno può mettere in discussione. È finito il vergognoso balletto della lottizzazione partitica (avviata da Speranza, proseguita con Zingaretti, apparentemente avversata ma in realtà sostenuta dai Cinque Stelle) e c’è un uomo del fare che da oggi non avrà tempo di pentirsi di aver accettato. Prima di tutto perché, da fedele servitore dello Stato, il prefetto Longo non è abituato a tentennamenti e, se chiamato, risponde senza il minimo indugio; poi perché, per la sua natura di uomo del fare, accetta sempre di buon grado ogni tipo di sfida. Non sarà un Commissario seduto dietro una scrivania e già da stamattina in parecchi cominceranno a tremare sulle metodiche che da superpoliziotto ci ha abituato ad aspettarsi da lui: nessuna esitazione e rispetto assoluto delle istituzioni, con lotta spietata a ‘ndrangheta, malaffare e corruzione (cosa che ha fatto da questore, sempre in prima linea).

L’ultimo candidato a Commissario, Agostino Miozzo, in atto coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico antiCovid – incarico che sta svolgendo con competenza e assoluta capacità – aveva chiesto per accettare che gli fossero concessi “poteri straordinari”. In altri termini, aveva – secondo alcune voci – chiesto garanzie sull’azzeramento del debito pregresso o quantomeno su un suo congelamento. Non glieli hanno concessi.

E allora, ci si chiede, il prefetto Longo è destinato a una missione suicida? Visto che dovrà affrontare un debito spaventoso da ripianare e, allo stesso tempo, rilanciare la sanità calabrese, garantendo pari opportunità di accesso alle cure e diritto alla salute ai calabresi, al pari di tutti gli altri italiani? Beh, l’ex prefetto di Vibo non è un incosciente e sa perfettamente quali saranno le criticità più forti e che incontrerà ostacoli a non finire, soprattutto per la sua modesta conoscenza del comparto sanitario. Ma, se a un superpoliziotto si affianca una squadra di tecnici e scienziati, la strada è sicuramente in discesa. È, difatti, fondamentale che il prefetto Longo possa disporre (è nei suoi poteri) delle migliori eccellenze disponibili sul territorio, sia dal punto di vista medico-scientifico che da quello dell’amministrazione sanitaria. I nomi li abbiamo fatti più volte e circolano da diverso tempo, da quando si è entrati nel grottesco di una nomina che sembrava impossibile: il prof. Franco Romeo, cardiologo di fama internazionale e direttore della Cardiologia al Policlinico Tor Vergata (e attualmente consulente scientifico della Giunta regionale calabrese per l’emergenza Covid), il prof. Giuseppe Nisticò, farmacologo di fama internazionale, già presidente della Regione Calabria nel 1995-1998, il Rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro Giovambattista De Sarro, farmacologo e ricercatore, il prof. Massimo Martelli, chirurgo toracico di elevato spessore al Forlanini di Roma, per la parte medico-scientifica; il dott. Rubens Curia, medico virologo ed esperto di amministrazione sanitaria, il dott. Gianfranco Luzzo, memoria storica della Sanità in Calabria. Tutti e sei hanno due caratteristiche in comune: sono eccellenze nel loro campo e sono calabresi. Il prefetto Longo li convochi, li coinvolga nel progetto di rilancio (oltre che di risanamento) della sanità calabrese, ne faccia una task force invincibile che avrebbe a cuore solo il benessere dei calabresi. L’impegno di queste sei eccellenze sarebbe appassionato, quanto competente, per dare una definitiva svolta al crack della sanità in Calabria. Impegno al pari di quello – siamo certi – che ci metterà il prefetto Longo che è profondamente legato alla Calabria e ha a cuore il benessere dei calabresi.

Un disastro, quello della sanità, che ha origini lontane e, probabilmente, una rete di connivenze e di complicità che dovranno interessare l’autorità giudiziaria. Con il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri il nuovo Commissario ad acta Guido Longo condivide un’antica amicizia e una stima reciproca che sono la garanzia migliore per un ottimo lavoro sul territorio, per fare “pulizia”, far uscire allo scoperto imperdonabili dimenticanze e cancellare l’orripilante abitudine della “contabilità orale” che se non fosse vera potrebbe anche indurre al sorriso. Certo, è difficile rilanciare la sanità se si deve pensare di risanare prima di tutto i debiti. Quindi l’impegno vero del Governo, se vuole veramente dimostrare che l’Italia non è vero che s’è dimenticata della Calabria, dovrebbe essere quello di azzerare o, almeno, congelare il debito pregresso. Debito di cui, peraltro, non si hanno notizie certe: ci sono state fatture pagate più volte, mentre altri (sfortunati) fornitori ancora attendono fino a 800 giorni per vedersi saldate le spettanze, ma soprattutto ci sono i crediti ceduti a società di recupero che hanno costruito una fortuna sul debito della sanità. La cosa più inquietante – e sarà la prima mossa, immaginiamo del Commissario – è che a fronte di decreti ingiuntivi e precetti di pagamento mai nessun avvocato delle varie aziende sanitarie chiamate a pagare si è mai presentato a proporre opposizione alle richieste. Così, è stato facile, soprattutto per le società di collecting avanzare richieste di pagamento attraverso la via giudiziaria, senza mai trovare alcun ostacolo, indipendentemente se il debito fosse vero e accertabile o inesistente.

L’azzeramento del debito della sanità non significa un condono penale per quanti hanno lucrato sui guasti del sistema sanitario calabrese, ma equivale a offrire ai calabresi la possibilità di ricostruire un apparato che offra servizi adeguati ai cittadini. E l’emergenza Covid giustifica e autorizza un’eventuale azione di azzeramento del debito: sarebbe il minimo del risarcimento dovuto da uno Stato incapace – attraverso le sue scelte commissariali durate dieci anni – di rendere la Calabria una regione “normale”, almeno dal punto di vista del diritto alla salute.

Intendiamoci, non farà certo piacere alle regioni del Centro-Nord un vero risanamento del sistema sanitario calabrese: significa dire addio a circa 300 milioni all’anno di ricavi dal cosiddetto “turismo sanitario”, ovvero le prestazioni a tutti quei calabresi che vanno a curarsi o farsi operare fuori dalla regione, per mancanza di strutture e, soprattutto, per l’assenza di un sistema funzionante. Un calabrese per la sanità dispone a malapena di 15 euro, contro gli 89 di un emiliano: come vogliamo chiamarla questa disparità? Divario? Sarebbe un’offesa all’intelligenza: è il risultato dell’atteggiamento furbo di chi ha dragato a fondo le risorse del Mezzogiorno (uomini, quattrini, investimenti mancati) per far crescere il Centro-Nord, dove peraltro i migliori specialisti della medicina (e non solo) hanno tutti l’accento calabrese.

La Calabria ha il triste record dell’export delle eccellenze e delle migliori risorse umane: questo il nuovo commissario ad acta Guido Longo lo sa perfettamente e siamo sicuri che il suo impegno sarà proprio rivolto per invertire – almeno nell’ambito sanitario – questo trend. È un uomo dello Stato: «Il presidente del Consiglio mi ha contattato oggi pomeriggio (ieri per chi legge) proponendomi l’incarico. Quando lo Stato mi ha chiamato non ho mai detto di no. E la cosa non mi spaventa: non ho mai avuto incarichi facili». (s)


I COMPITI DEL COMMISSARIO

Il dott Guido Longo è stato nominato commissario ad acta «per l’attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario della Regione Calabria”.

Spetta anche al Commissario ad acta «il monitoraggio delle procedure per la realizzazione dei Nuovi Ospedali secondo quanto previsto dalla normativa vigente e dalla programmazione sanitaria regionale», «la definizione dei tetti di spesa e dei conseguenti contratti con gli erogatori privati accreditati per l’acquisto di prestazioni sanitarie in coerenza con il fabbisogno assistenziale, con l’attivazione, in caso di mancata stipula del contratto e ridefinizione delle tariffe delle prestazioni sanitarie, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente». È anche prevista l’attuazione «dei nuovi compiti assegnati al Commissario ad acta dal decreto legge 10 novembre 2020, n. 150 e tra questi l’adozione del Programma operativo per la gestione dell’emergenza Covid-19 previsto dall’articolo 18 del decreto legge 17 marzo 2020». (rrm)

 

Il prefetto Guido Longo è il nuovo Commissario della Sanità in Calabria

È L’EX PREFETTO DI VIBO VALENTIA GUIDO LONGO IL NUOVO COMMISSARIO DELLA SANITÀ CALABRESE
Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri riunito nel tardo pomeriggio per decidere sulla nomina, che è avvenuta su proposta del ministro dell’Economia di concerto con il ministro della Salute e sentito il parere del ministro per le Regioni. Il nuovo commissario per la sanità calabrese è il prefetto Guido Longo (in pensione dal 1° giugno 2018, quando ha lasciato Vibo Valentia). È stato quetsore a Reggio e Palermo, un «poliziotto di spessore – lo aveva salutato il giorno del commiato a Vibo il prefetto di Reggio Michele Di Bari – e con un singolare fiuto investigativo che ha calpestato in lungo ed in largo il territorio italiano , conseguendo risultati eccezionali e straordinari. È vero, oggi si chiude una fase di una esistenza improntata a sacrifici ed abnegazione e vissuta con passione ed entusiasmo perché grandemente sono stati gli ideali ed i valori costituzionali che hanno accompagnato questo singolare servitore dello Stato. È anche vero però che si schiude un futuro in cui un patrimonio di idee, di competenze, di una forza travolgente per conoscere e contrastare i fenomeni malavitosi è al servizio del Paese».
«Un uomo delle istituzioni, che ha già operato in Calabria, sempre a difesa della legalità» – ha scritto su Twitter il presidente Conte. (rp)