MONASTERACE (RC) – L’esposizione temporanea del Mosaico dei draghi e dei delfini

Da visitare, a Monasterace, al Museo e Parco Archeologico dell’Antica Kaulon, l’esposizione temporanea del Mosaico dei draghi e dei delfini.

Il manufatto, un mosaico pavimentale ritenuto il più grande complesso musivo, –  pertinente ad uno ambiente termale di un complesso monumentale  pubblico di IV secolo a.C. abbandonato nel corso del II secolo a.C. – è infatti un formidabile “attrattore” del  sito archeologico cauloniate  e grazie alla collaborazione di sponsor interessati fattivamente alla valorizzazione del sito – Ditta Falcomar s.r.l., Lions Club MonasteraceKaulon, Cooperativa Vivikaulon e Restauro Opere d’Arte Giuseppe Mantella – si è programmata la sua apertura  nel periodo che solitamente vede una maggiore una maggiore affluenza di turisti in questo bel tratto di litorale ionico meridionale.

L’organizzazione delle attività collaterali alla sua esposizione – occasione che vede presenti anche la Capitaneria di Porto-Guardia Costiera e l’Arma dei Carabinieri – prevede una serie di visite guidate a cura dei Servizi aggiuntivi, Vivikaulon ed un incontro serale nel giardino del museo archeologico per la data dell’8 agosto 2019 a cura dei Lions Club Monasterace-Kaulon. (rrc)

 

È una bella realtà il lungomare di Monasterace: si aspettava dal 1982

Il lungomare di Monasterace, in provincia di Reggio, una delle perle joniche di maggiore attrattiva, è tornato finalmente a risplendere: era dal 1982 che si aspettava il nuovo “waterfront” dell’antica Kaulon, un luogo straordinario, adesso anche dal punto di vista ricettivo-turistico. L’inaugurazione alla presenza del Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, del Presidente del Consiglio Regionale Nicola Irto, del sindaco della città di Monasterace Cesare De Leo,  e del sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà. Erano presenti anche il vescovo di Locri-Gerace mons. Antonio Oliva, il Procuratore Aggiunto della DDA di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, il Questore Maurizio Vallone, consiglieri regionali, amministratori, sindaci del comprensorio, autorità civili e militari e tantissimi cittadini.

Cesare De Leo
Il sindaco di Monasterace Cesare De Leo

Un giorno di festa con un’ area degradata, occupata abusivamente da quasi 40 anni, che ora è stata riqualificata e restituita definitivamente alla città. «Finalmente  – ha detto il sindaco De Leo, dopo aver ringraziato quanti hanno collaborato all’opera di rimozione degli insediamenti abusivi portata avanti con fatica e sacrifici ma anche con grande determinazione dall’amministrazione comunale – restituiamo alla cittadinanza un’area che fino a qualche tempo fa sembrava essere destinata per sempre all’incuria e all’abbandono. Questo spazio, che è stato sottratto all’uso pubblico per tantissimo tempo, in poco meno di un anno è stato trasformato nel cuore pulsante della marina e restituito alla fruizione di tutti i cittadini. Un grande desiderio si è finalmente concretizzato e quest’area diventerà presto il biglietto da visita della nostra città»

Gli ha replicato il sindaco metropolitano Falcomatà: «Monasterace è un luogo meraviglioso che oggi si arricchisce di un’opera di rigenerazione urbana che premia l’impegno del sindaco De Leo e la pianificazione e la strategia dell’ente metropolitano. Il finanziamento di un milione di euro della Città Metropolitana, ottenuto grazie ai “Patti per il Sud”, restituisce ai cittadini un tratto di lungomare meraviglioso che da tanto tempo era inutilizzabile. Un’attrattiva unica per i turisti del nostro territorio metropolitano ed un biglietto da visita che può rendere orgogliosi i cittadini di Monasterace. Giova ricordare – ha sottolineato il sindaco Falcomatà – che se Reggio Calabria non fosse stata Città Metropolitana non avrebbe potuto usufruire di tali fondi, ovvero i 133 milioni dei Patti per il Sud. Il sindaco metropolitano, inoltre, non si sarebbe potuto interfacciare con i sindaci dei novantasei comuni per capire e conoscere le necessità specifiche del territorio come avvenuto nel caso concreto del lungomare dell’antica Kaulon. Da sindaco guardando gli occhi e notando un po’ di commozione del sindaco Cesare De Leo nel momento del taglio del nastro, posso affermare che la consegna di un lavoro così importante non è solo e soltanto costituita dal taglio del nastro stesso. È necessario sottolineare il lavoro certosino, giornaliero ed impegnativo che c’è dietro considerando che le lungaggini burocratiche non sono facili da superare e ci si scontra con mille ostacoli. Bisogna convincere i tuoi cittadini che la città del futuro che stai descrivendo e che vuoi fortemente attuare non è solo e soltanto nella tua testa ma negli atti amministrativi che devi portare avanti. I sindaci di oggi sono l’ultimo baluardo di resistenza amministrativa istituzionale che si può trovare sul territorio. Solo attraverso la sinergia istituzionale si possono produrre risultati concreti per la nostra terra»

L'inaugurazione del nuovo lungomare di Monasterace
L’inaugurazione del nuovo lungomare

La Regione Calabria,  ha contribuito alla realizzazione di questo progetto con un finanziamento di un milione di euro, relativo alle risorse dei “Patti per il Sud – Fondo sviluppo e coesione 2014-2020”. Nell’esprimere soddisfazione per quanto è stato realizzato, il presidente Oliverio ha colto l’occasione per ribadire, ancora una volta, la vicinanza concreta e fattiva della Regione alla città di Monasterace e all’amministrazione comunale. «Poco più di un mese fa – ha ricordato – sono venuto qui per presentare il progetto di completamento del recupero del castello. C’ero stato già l’anno scorso per l’inaugurazione del primo lotto di interventi di restyling dell’antico maniero. Un patrimonio storico recuperato alla proprietà pubblica per il quale ultimamente abbiamo investito altri due milioni di euro nella programmazione degli investimenti a favore dei beni culturali che la giunta regionale ha approvato il 2 aprile scorso. Fra dieci giorni – ha aggiunto – saranno completati i lavori di un’altra importante opera che riguarda la messa in sicurezza del sito archeologico dell’Antica Kaulon. Ricordo che quando venni a Monasterace nel 2014, nel corso della campagna elettorale per le regionali, quel sito rischiava di essere risucchiato dal mare e cancellato per sempre. Abbiamo investito due milioni e cinquecentomila euro per il completamento delle opere di difesa costiera e ricostruzione del litorale (Punta Stilo-Foce Fiumara Torbido) per mettere in sicurezza gli scavi archeologici a cui abbiamo aggiunto, con la deliberazione della Giunta Regionale n. 338 del 30.07.2018, un ulteriore stanziamento di un milione e settantaduemila euro per effettuare i lavori complementarI, mettendo così a riparo un patrimonio di inestimabile valore non solo per Monasterace e per la Calabria, ma per l’intera umanità. Abbiamo investito altri 300 mila euro anche in direzione del potenziamento del Museo. Oggi – ha proseguito il presidente Oliverio – inauguriamo un’altra importante realizzazione che riguarda questo bellissimo waterfront, che coniuga il patrimonio culturale di cui Monasterace è depositaria con la forza attrattiva del mare e su cui sicuramente verranno realizzate attività economiche e attrattive che consentiranno a questo pezzo di territorio di diventare fattore di crescita e di sviluppo dell’intera città. Altri investimenti, ne sono certo, riguarderanno la valorizzazione e il rilancio dell’antico borgo di Monasterace. A tal proposito ricordo che abbiamo investito 136 milioni di euro, un investimento che non ha precedenti a livello nazionale, per interventi pubblici e privati di recupero e riqualificazione dei borghi calabresi pari a circa 136 milioni di euro e lo abbiamo fatto contestualmente all’approvazione di una legge Urbanistica il cui obiettivo è “consumo di suolo zero” con la quale abbiamo posto definitivamente fine alla rincorsa alle volumetrie che tanti guasti ha provocato negli anni alla nostra regione».

Secondo il presidente del Consiglio regionale Nicola irto, «il nuovo waterfront di Monasterace è la dimostrazione concreta e positiva dell’attività legislativa del Consiglio regionale. Tra i provvedimenti più rilevanti approvati nel corso di questa legislatura dal nostro parlamento regionale – ricorda Irto – vi sono l’introduzione del principio del ‘consumo zero’ di suolo nella legge urbanistica e, da ultimo, l’aggiornamento del quadro conoscitivo del Quadro territoriale regionale a valenza paesistica. Un impegno che abbiamo portato avanti in direzione di uno sviluppo sostenibile del territorio e che ha prodotto anche a Monasterace risultati concreti e tangibili».

Il presidente del Consiglio regionale ha sottolineato che «il nuovo waterfront è la realizzazione di un obiettivo di grande importanza per la comunità di Monasterace sotto due punti di vista. Innanzitutto, è un esempio virtuoso di recupero urbanistico e di rigenerazione urbana in uno dei paesi più belli della costa jonica calabrese. E, in secondo luogo, è una vittoria della comunità dei cittadini, che è tornata a usufruire di un’area lasciata per quarant’anni in condizioni di inaccettabile degrado». In questo senso, «è necessario adesso lavorare perché il nuovo tratto del lungomare venga pienamente vissuto e reso un punto di aggregazione sociale. Quello di Monasterace marina – conclude Nicola Irto – è un esempio di intervento pubblico su aree periferiche che risponde a un’esigenza di sicurezza fortemente avvertita dai cittadini e che deve concorrere al recupero del rapporto dei calabresi con una delle risorse più preziose di cui disponiamo dal punto di vista naturalistico e ambientale: il mare». (mp)

Nella foto di copertina: il presidente Mario Oliverio, il vescovo Antonio Oliva, il sindaco Cesare De Leo, il presidente Nicola Irto e il sindaco Giuseppe Falcomatà
.

MONASTERACE (RC) – Oggi la Festa del Santo Patrono

Oggi, a Monasterace, in occasione della Festa del Santo Patrono, Sant’Andrea Avellino, il Museo Archeologico e Parco dell’Antica Kaulon proporrà, oltre alle visite guidate, la proiezione di un power point della storia della città.

Il Patrono, infatti, è raffigurato da un busto ligneo che si trova nella Chiesa Matrice di Monasterace Superiore e, secondo la credenza popolare, la data 1844, che è incisa sul retro della statua, potrebbe indicare un intervento di restauro a cui l’opera sarebbe stata sottoposta o, altrimenti, la data del suo arrivo a Monasterace. Ancora, la data potrebbe indicare l’origine della festa U territoriu, la caratteristica processione che si svolge ogni triennio.

Le origini

Sant’Andrea Avellino, noto col nome di Lancellotto Avellino, era un religioso italiano dell’Ordine dei Chierici Regolari Teatini originario di Castronuovo, e proclamato, nel 1712, da Papa Clemente XI, Santo. Moorto a Napoli nel 1608, le sue spoglie riposano a Napoli nella Basilica di San Paolo Maggiore.

Oltre ad essere Patrono di Monasterace, è anche protettore di Castronuovo di Sant’Andrea, in provincia di Cosenza, di Badolato, in provincia di Catanzaro e compatrono della Diocesi di Tursi-Lagonegro.

La processione, chiamata Territorio, è il tradizionale percorso di Sant’Andrea Avellino, dalla cadenza triennale, che coinvolge tutta la Comunità di Monasterace. Si tratta di un percorso di fede, dove il Santo Patrono viene trasportato sulle spalle dei credenti. (rrc)

 

 

MONASTERACE – Cultura e turismo: un convegno al Parco Kaulon

In occasione della giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, appuntamento oggi pomeriggio alle 17.30 a Monasterace (RC) presso il Museo Archeologico e Parco Archeologico dell’antica Kaulon, con un incontro di grande attualità su Cultura e turismo – Il Sud che si salva da solo.

Prenderanno parte all’iniziativa Rossella Agostino, direttore del Museo Archeologico e Parco Archeologico dell’antica Kaulon, l’editore Florindo Rubbettino, l’imprenditore e scrittore Massimiliano Capalbo e il giornalista Aristide Bava.

Il tema scelto – ha detto la dottoressa Rossella Agostino – partendo dalle pubblicazioni di Capalbo edite da Rubbettino Editore vuole riproporre il tema del potenziamento di afflussi turistici nel territorio calabrese, in particolare nel versante ionico meridionale. Un tema centrale per la valorizzazione del patrimonio culturale». (rrc)

MONASTERACE – Si celebra la Giornata mondiale del libro e del Diritto d’Autore

Martedì 23 aprile, a Monasterace, alle 17.30, presso il Museo Archeologico e Parco Archeologico dell’Antica Kaulon, si celebra la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore.

Un evento, organizzato dal Museo, che si caratterizzerà per la conversazione sul tema Cultura e Turismo – Il Sud che si salva da solo. Intervengono Rossella Agostino, direttore del Museo e Parco Archeologico dell’Antica Kaulon, Florindo Rubettino, editore, Massimiliano Capalbo, imprenditore e scrittore, e Aristide Bava, giornalista.

«Il tema scelto – ha precisato la dott.ssa Rossella Agostino – partendo dalle pubblicazioni di Capalbo, edite da Rubbettino Editore, vuole riproporre il tema del potenziamento di afflussi turistici nel territorio calabrese, in particolare nel versante ionico meridionale. Un tema centrale – conclude l’Agostino – per la valorizzazione del patrimonio culturale». (rrc)

 

MONASTERACE – Il 21 Mimmo Cavallaro con Museo di Kaluon

Giovedì 21 a Monasterace, caratteristico centro della fascia jonica reggina, il Museo archeologico dell’antica Kaulon aderirà ad Aspettando la Festa della Musica, iniziativa promossa dal MiBAC, proponendo alle ore 18.30, Mimmo Cavallaro trio.

Il Trio (Mimmo Cavallaro, Andrea Simonetta e Gabriele Albanese) interpreterà brani tratti dalla tradizione musicale calabrese accompagnandosi con strumenti tradizionali. Una realtà musicale-etnografica fatta conoscere da Mimmo Cavallaro, leader del gruppo, in campo nazionale ed internazionale con grande successo.

Mimmo Cavallaro, infatti, è un cantautore di musica etnica, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. La sua mission è far riscoprire canti della tradizione popolare calabrese e strumenti musicali di un tempo. In particolare, sono due quelli che propone con la sua band: la lira e la ciaramella. L’utilizzo, inoltre, del dialetto calabrese nel suo repertorio musicale, che rivela una sorprendente musicalità, costituisce un elemento caratterizzante del suo stile artistico. (rs)

MONASTERACE – Il paesaggi sacro della Passoliera. Le terrecotte architettoniche raccontano

A Monasterace, questo pomeriggio, alle 17.00, presso il Museo Archeologico dell’Antica Kaulon, l’evento Il paesaggio sacro della Passoliera – Le terrecotte architettoniche raccontano.

L’evento è stato organizzato dal Museo in occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio promosso dal Mibac. In tale occasione, saranno resi noti i risultati di recenti ricerche, condotte da Greta Balzanelli, dottoranda Università degli Studi di Pisa, su almeno 300 frammenti di terrecotte conservati nei magazzini del Museo.

Tale studio, oltre che proporre nuove interpretazioni sui reperti appartenenti allo stesso gruppo di terracotte architettoniche, rinvenute agli inizi del secolo scorso e facenti parte dell’esposizione museale permanente, permette di ampliare la conoscenza del paesaggio sacro di Caulonia di età arcaica e del ruolo svolto dall’area sacra della Passoliera. (rrc)

MONASTERACE – Giornata della Memoria, l’evento “Noi ricordiamo”

A Monasterace, il 26 e il 30 gennaio, il Museo Archeologico e Parco Archeologico dell’antica Kaulon aderisce alle celebrazioni per la Giornata della Memoria con l’evento Noi ricordiamo.

L’iniziativa è a cura dei Servizi Educativi del Museo, e vedrà la partecipazione dell’Istituto Statale Comprensivo e dell’Istituto Tecnico Statale del Turismo di Monasterace, dei Servizi aggiuntivi Vivikaulon, e dell’Associazione Culturale “La Memoria Ritrovata – Vincent Raschellà”.

Per l’occasione, le scuole interessate, di ogni ordine e grado, presenteranno componimenti, dei video, letture di brani e poesie con intermezzi musicali sul tema della “Memoria”.

I Servizi aggiuntivi Vivikaulon, invece, commenteranno una raccolta fotografica da loro realizzata ad Aushwitz, mentre l’Associazione Culturale “La Memoria Ritrovata . Vincent Raschellà” proietterò un filmato sulla Shoah.

Prevista la presenza di Rossella Agostino, direttore del Museo e di Cesare De Leo, sindaco di Monasterace. (rrc)

TUTTI A MONASTERACE AD AMMIRARE IL MOSAICO DEL DRAGO

1° agosto – Un’opportunità straordinaria e a non perdere: oggi e domani al Parco archeologico di Kaulonia (a Monasterace – RC -, contrada Runci ) apertura eccezionale del mosaico pavimentale della Sala dei draghi e dei delfini. Con il richiamo del mosaico sarà possibile scoprire un’area archeologica di grandissimo valore, fino ad oggi – immeritatamente – trascurata dal turismo culturale,
L’iniziativa è del Polo Museale della Calabria, guidato da Angela Acordon, e del direttore del Parco e Museo di Kaulonia Rossella Agostino, con l’obiettivo di offrire al pubblico un’ulteriore l’occasione per prendere visione di manufatti di particolare fascino e suggestione archeologica, ma anche di ricordare la valenza del patrimonio storico-archeologico del territorio calabrese e reggino in particolare. Dopo quest’esposizione eccezionale,il mosaico andrà in prestito al Museo archeologico nazionale di Reggio.
Per la realizzazione dell’iniziativa hanno collaborato a Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Città Metropolitana di Reggio Calabria e della provincia di Vibo Valentia, del Comune di Monasterace, dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Roccella Jonica e della Delegazione di Spiaggia di Monasterace, della Cooperativa Vivikaulon-Servizi aggiuntivi Museo archeologico di Kaulonía. L’apertura eccezionaledel mosaico è stata possibile anche grazie alla sponsorizzazione di Restauro opere d’arte Giuseppe Mantella e della Ditta Falcomar.


Il mosaico della cosiddetta Sala dei Draghi e dei Delfini, realizzato con tessere policrome, di particolare interesse scientifico per la sua fattura, per la ricercatezza del tema figurativo e per le dimensioni, è da considerarsi tra le testimonianze più significative riconducibili al centro magno-greco di Kaulonía, identificato dall’archeologo Paolo Orsi agli inizi del Novecento e localizzato nell’odierna cittadina di Monasterace Marina. Testimonianze oggi conservate nell’area del Parco archeologico dedicato allo stesso centro e situato in contrada Runci, lungo la Strada Statale 106, nel comune di Monasterace ai piedi della suggestiva Collina del Faro.
Dopo la scoperta, a cura della Soprintendenza Archeologica della Calabria, nel 2012, nell’ambito delle attività di ricerca condotte nel sito di Kaulonia, il mosaico ad oggi ricordato come uno dei più importanti e dei più antichi ritrovati in Magna Grecia, è stato ricoperto per una sua opportuna tutela e conservazione, dopo un intervento di restauro conservativo finalizzato alla messa in sicurezza delle parti più deteriorate.


Il mosaico, di circa 30 mq e databile tra fine IV-inizio III secolo a C., costituisce il piano pavimentale centrale di un lungo vano con piscina per il bagno caldo di un edificio termale, eretto su un edificio pubblico già esistente, munito di ambienti di rappresentanza e di servizio. Colpisce la particolare ricchezza dei motivi e dei soggetti decorativi scelti – delfini, draghi, ippocampi – e la loro composizione armoniosa con particolari tecnici quali l’uso di lamine in piombo per delineare i profili dei delfini. Lo schema compositivo del mosaico – realizzato con tessere policrome in pietra naturale, ceramica e terracotta di varie forme e dimensioni – pone al centro sei medaglioni con motivi floreali, delimitati da più listelli colorati, la cui particolare composizione dà luogo a una visione prospettica, mentre sul lato occidentale e meridionale sono disposti stretti e lunghi pannelli con figure di animali marini (draghi, delfini e ippocampo) affrontati per coppie. Un particolare decorativo è costituito inoltre, in prossimità dell’accesso alla sala, da una rosetta circolare a 12 petali.

Angela Acordon, direttore del Polo Museale della Calabria
Angela Acordon, direttore del Polo Museale della Calabria

Il prestito del mosaico al Museo di Reggio (da cui si avrà in cambio in prestito una sfinge) ha suscitato particolari timori su un eventuale mancato ritorno alla sua sede naturale. La direttrice del Polo Museale della Calabria, Angela Acordon, a questo proposito ha scritto una lettera aperta dove si legge: «Per chi non riuscisse a immaginarlo, il Museo non è solo ciò che espone, ma è anche un insieme di grane (impianti malfunzionanti da sostituire, manutenzioni del verde e dei servizi, edificio – di proprietà comunale – in certe parti quasi fatiscente e chi ne ha più ne metta). Al Polo stiamo lavorando da soli per risolvere i problemi e offrire al pubblico uno spazio decente, pulito, senza rischi…
Il Museo, dunque, non è solo il mosaico del Drago. E seppur ne è il simbolo, il Museo non è solo il Drago anche dal punto di vista dei reperti, che offrono la possibilità di una visita ugualmente elevata. Non ha perciò senso, anche se ne comprendo la logica provocatoria, dire che senza quel mosaico il Museo di Kaulonia può anche essere chiuso. Se per qualche mese il Drago si sposta entrando a far parte di una mostra che inanella una sequenza di capolavori provenienti dai più importanti Musei archeologici d’Italia, non credo che ciò venga a detrimento del Museo dal quale il Drago proviene, ma penso anzi che esso venga ancor più valorizzato e che venga aumentata la diffusione della sua conoscenza, portando  in futuro più persone a cercarlo nel Museo della cittadina di Monasterace.
Sono convinta che questa operazione non darà lustro esclusivo alla mostra organizzata dal Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, ma che ne deriveranno benefici notevoli anche per il Museo di Kaulonia, per una sua immagine più dinamica e vivace. Tanto più che da oltre un mese il Museo di Reggio Calabria ha accolto la proposta avanzata dal Polo Museale di avere in cambio, per lo stesso periodo, la testa in terracotta proveniente dal tempio della Passoliera e provo particolare orgoglio ad aver saputo leggere nella mente di Francesco Cuteri, che qualche giorno fa, schierandosi contro la partenza del Drago, ha affermato che, se davvero dovesse partire, avrebbe voluto in cambio proprio questo bene.
Uno scambio temporaneo di opere – comunicato alla Direzione Generale Musei, che nulla ha eccepito – che in altra circostanza non ha trovato né intoppi, né critiche. Mi riferisco alla preziosa Laminetta orfica del Museo Archeologico Nazionale di Vibo Valentia, simbolo di quest’ultimo Museo come il mosaico del Drago lo è di quello di Monasterace, partita per un’importante mostra a Paestum e sostituita dalla magnifica e problematica testa bronzea “del Sele”. Lo scambio è iniziato a maggio e durerà fino al 7 ottobre (dunque durerà per tutta l’estate).
Caro Sindaco, cari archeologi, cari cittadini di Monasterace, cari amici – protettori veri, ma per cortesia sempre, non solo in questa occasione! – del Museo di Kaulonia, non dovete temere – come avete scritto – che il Drago possa non ritornare: non lo farebbe il Direttore del Museo di Reggio, non lo farei io, ma soprattutto non ce lo permetterebbe la Direzione Generale Musei. In ogni caso vi offro la mia parola, che per chi mi conosce è più di una garanzia, che questo non accadrà».