La Giunta comunale di Reggio ha ceduto, all’Asp di Reggio Calabria, la struttura del Centro Civico “Cosimo Cardea” di Pellaro, che diventerà un centro vaccinale che «servirà tutta la zona sud della città».
«È fondamentale accelerare sulle vaccinazioni – ha detto il sindaco Giuseppe Falcomatà – perché soltanto in questo modo potremo tornare, nel più breve tempo possibile, a quella normalità che la pandemia ha stravolto. Non c’è più tempo da perdere. A pochi giorni dall’incontro tra i sindaci dell’Asp, il commissario regionale alla Sanità, Guido Longo, ed il delegato della struttura nazionale del Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, il Comune di Reggio Calabria dà la prima importante risposta mettendo nella disposizione dell’autorità sanitaria uno spazio ampio e confortevole, capace di rispondere pienamente alle esigenze del territorio».
«Adesso – ha aggiunto l’inquilino di Palazzo San Giorgio – bisogna continuare a rafforzare il programma vaccinale ampliando anche a farmacie e strutture convenzionate la possibilità di effettuare l’inoculazione dei farmaci. È estremamente logico pensare che più punti di vaccinazione si attivano e più velocemente si raggiungerà un obiettivo determinante. Soltanto così, infatti, si potrà ribaltare il trend che vuole la nostra Regione fra le ultime in Italia nel processo di immunizzazione».
Intanto, mentre procedono le fasi che porteranno alla firma della convenzione con l’Asp, il Comune procede con la pulizia dei locali. «Da questa mattina – ha spiegato l’assessore alla Protezione civile, Rocco Albanese – si sta procedendo al riordino della struttura per metterla a disposizione di Asp e cittadini nel più breve tempo possibile».
«L’attivazione del Centro vaccini a Pellaro – ha sottolineato il delegato della giunta Falcomatà – riveste un’importanza estrema perché, se da un lato andrà a decongestionare le altre aree deputate alla somministrazione dei vaccini, dall’altro andrà a coprire le necessità di tutta l’area Sud della città. Da Bocale fino al Ponte di San Pietro, infatti, i reggini potranno contare su un punto di riferimento essenziale per procedere all’immunizzazione. Anche per questo, i volontari della Protezione civile sono stati allertati per fornire un’adeguata accoglienza a quanti si recheranno a Pellaro per usufruire del servizio sanitario. Non mancherà, dunque, il contributo decisivo degli uomini e delle donne della ProCiv, sempre in prima linea quando si tratta di aiutare la popolazione». (rrc)
Al via, a Pellaro, i lavori di riqualificazione dell’area di collegamento tra il Lungomare di Pellaro e il Parco del Vento di Punta.
I lavori, che si inseriscono nel più ampio programma di riqualificazione dei tratti costieri messo in campo dall’Amministrazione Falcomatà, prevedono la riqualificazione dei tratti di viabilità nella zona sud del Lungomare di Pellaro, oltre che la sistemazione dei sottoservizi stradali con il sistema di canalizzazione delle acque reflue, dei marciapiedi, degli accessi alla spiaggia e degli spartitraffico, con un nuovo sistema di illuminazione pubblica di ultima generazione.
Il progetto prevede, inoltre, la riqualificazione di un’area di affaccio sul mare che si trova appunto al centro tra il termine sud del Lungomare e l’inizio del Parco del Vento. Uno spazio fino ad oggi degradato che sarà trasformato in un vero e proprio parco urbano, con una pavimentazione in pietra di Lazzaro, secondo le indicazioni concordate con la Soprintendenza, con un’area di accesso a scivolo e due zone individuate, entrambe caratterizzate dall’apposizione di un pavimento antitrauma per un totale di circa 500 mq, che ospiteranno da una parte un parco inclusivo, con una serie di giostre polifunzionali dedicate ai bambini con disabilità, e dall’altra un’area fitness con una palestra all’aperto con spalliere, panche e diversi attrezzi dedicati all’attività sportiva.
Prevista, infine, la riqualificazione del sistema di ringhiere per la delimitazione delle aree oltre che la piantumazione di circa 20 nuove alberature, al fine di creare degli spazi ombrosi che trasformeranno un’area fino a ieri inutilizzata in un luogo di socializzazione, per attività ludiche e sportive all’aperto, disponibile per bambini e famiglie.
I lavori di riqualificazione dell’area sono stati oggetto nei giorni scorsi di un sopralluogo del sindaco Giuseppe Falcomatà. Accompagnato dai consiglieri Giovanni Latella e Nancy Iachino, e dal Direttore dei Lavori Giovanni Rombo, il primo cittadino ha avuto modo di visionare personalmente lo stato di avanzamento della prima delle tre tranches del cantiere, quella appunto che intessa la creazione del nuovo parco urbano e della viabilità di accesso alla zona del Parco del Vento.
«Quella di Pellaro – ha detto il sindaco Falcomatà – è una delle aree di maggiore pregio della nostra città, soprattutto dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. Quest’area, anche durante il periodo invernale, è giornalmente frequentata da centinaia di persone che vengono qui per correre, per portare i propri bambini o semplicemente per passeggiare. Avviamo la prima tranche di questi lavori dunque, nell’ottica di un programma di interventi che prevede la riqualificazione dell’intero fronte mare della zona sud. Si partirà da questi spazi, che saranno completamente riqualificati ed arricchiti da aree dedicate allo sport e al gioco, e si andrà avanti con la realizzazione del nuovo Parco del Vento, un vero e proprio paradiso per gli amanti degli sport acquatici come il kitesurf, e la riqualificazione dell’asse stradale di collegamento e dello stesso Lungomare di Pellaro».
«L’attenta programmazione avviata in questi anni – ha concluso –comincia a prendere forma anche in questa parte di Città, rendendo evidenti i risultati in termini di opere pubbliche, attività di riqualificazione e rigenerazione urbana che puntano a ricucire il rapporto tra il tessuto urbano e l’area costiera».
Soddisfazione a margine del sopralluogo è stata espressa anche dai Consiglieri Giovanni Latella e Nancy Iachino. «Un intervento che punta alla riqualificazione di un’area che risultava non curata e che costituisce il naturale collegamento tra il Lungomare il Parco del Vento – ha commentato Latella – un progetto che dedica un’attenzione specifica ai bambini e agli sportivi e che ci consentirà di consegnare ai cittadini pellaresi ed ai turisti che apprezzano l’area di Pellaro uno spazio completamente riqualificato». (rrc)
Si chiama Mar – Music Against Racism il progetto realizzato dall’Istituto Comprensivo “Cassiodoro-Don Bosco” di Pellaro in collaborazione con artisti e musicisti del circuito Calabria Sona con il sostegno di Mibac e di Siae nell’ambito del programma ‘Per chi crea’.
Di durata annuale, il progetto vuole da un lato, educare gli studenti alla cultura della fratellanza e dell’uguaglianza dell’antirazzismo attraverso lo studio e l’esempio degli artisti internazionali, dall’altro guidarli nella realizzazione di un prodotto creativo che possa essere sintesi e simbolo di un’idea e di un messaggio univoco di fratellanza.
In versione online, per rispettare le nome anti-Covid e garantire la massima sicurezza agli studenti, il laboratorio musicale si avvia verso la conclusione.
«La musica rimane un importante strumento per insegnare cittadinanza e stimolare gli alunni nella loro crescita. Un linguaggio universale che crea aggregazione e momenti di riflessione», ha spiegato Eva Raffaella Nicolò, dirigente scolastico Istituto Comprensivo Cassiodoro-Don Bosco.
Nell’ultimo modulo, dal titolo Pensieri e parole – L’espressione attraverso la musica, i ragazzi vivranno un’esperienza diretta con gli artisti e con i meccanismi che portano alla creazione del prodotto musicale.
Il modulo sarà diviso in due fasi didattiche e sarà curato da Sebastian Trunfio, musicista, autore e speaker di programmi radiofonici ed Emanuela Vaccari, tamburellista, danzatrice e portavoce del progetto Le Muse del Mediterraneo.
L’obiettivo sarà quello di finalizzare la creazione di un prodotto musicale partendo da suggestioni, emozioni, riflessioni e spunti emersi in questo anno di attività. Durante gli otto incontri online verranno valorizzati i singoli talenti sia vocali che strumentali. (rrc)
Domani, a Pellaro, l’evento Bentornato Carnevale 2020, organizzato dalla Pro Loco Reggio Sud.
Si parte domani pomeriggio, dalle 15.00, a Piazza Parrocchia Santa Maria del Lume, con giochi, balli, musica e chiacchiere a cura degli educatori A.C.R. e dagli Scout.
Si prosegue, poi, domenica 23 febbraio, alle 15.00, davanti al Supermercato Verdeblu con il raduno delle scuole di danza. Da lì, partirà la sfilata in maschera con carro allegorico lungo la Via Nazionale, che terminerà a Piazza Stazione.
Lunedì 24 febbraio, alle 9.30, la sfilata dei bambini delle Scuole dell’Infanzia, che partirà dalla Stazione di Pellaro per poi passare a Via Nazionale. (rrc)
Questa sera, a Pellaro, alle 20.30, alla Bottiglieria Pellarese, l’evento Festa degli Innamorati della Cultura e del Vino. Vino e palmenti, un binomio inscindibile, organizzata dall’Associazione Incontriamoci Sempre per la rassegna Calabria d’Autore – Innamorarsi in stazione.
Relaziona il prof. Daniele Castrizio. Ad arricchire l’evento, la degustazione di vini dell’Azienda agricola Ceraudo e dell’Azienda agricola Baccellieri. (rrc)
Al via, domenica 16 febbraio, a San Leo di Pellaro, la sesta edizione della rassegna teatrale Premio Don Cosimo Latella, ideata e promossa dall’Associazione Culturale Luna Gialla di Pellaro.
Il concorso, nasce in memoria del sacerdote scomparso prematuramente nel 2006, vedrà la partecipazione di gruppi teatrali provenienti da Catanzaro, Reggio, Curinga e Soverato. A don Cosimo Latella, inoltre, è intitolato il Premio Solidarietà, che consiste in un contributo a favore di un’organizzazione di volontariato sociale segnalata dalla Compagnia vincitrice.
La rassegna, che è articolata in sei appuntamenti, in programma nella sala teatro della Parrocchia fino al 10 maggio, dal 2018 prevede una sezione Premio Protagonista nella vita, che è riservato a personaggi che si sono resi protagonisti nel quotidiano sociale.
Ad inaugurare questa sesta edizione, la Compagnia Blu Sky Cabaret di Reggio Calabria, con lo spettacolo Le vie del Signore sono infinite di Fortunato Tripodi e la regia di Mimmo Raffa; il 1° marzo, la Compagnia Nuovo Sipario 2015 di Acconia di Curinga (CZ), porta in scena Ojla a mia domana a tia con testo e regia di Pietro Trovato.
Il 22 marzo, la Compagnia I Sognattori di Soverato con lo spettacolo La speranza non va in vacanza con testo e regia di Demetrio Canale; il 19 aprile la Compagnia Grangia di Reggio Calabria con Du tamarri in viaggiu i nozzi di Antonio Piperno e regia di Demetrio Canale.
Il 26 aprile, il Teatro Hercules con Megghiu porci di Nino Gemelli e regia di Piero Procopio; il 10 maggio, La Luna Gialla con Carcioffull pi tutti, testo e regia di Angelo Latella. (rrc)
Stasera, a Reggio, alle 19.00, nella Chiesa S. Caterina D’Alessandria, l’evento Pellaro 1903… e il mistero di un pittore fantasma a Reggio Calabria a cura del prof. Giovanni Marcianò.
Il prof. Marcianò, attraverso il suo report, ha posto l’attenzione sull’autore dei quadri che si trovano, attualmente, nelle Chiese di Pellaro, Reggio Calabria, Cattolica dei Greci e Santa Caterina D’Alessandria e Motta San Giovanni. L’autore di questi quadri, è Nardi Girolamo Matteo, nato a Thiene nel 1858 e morto a Reggio Calabria nel 1908, e ha lasciato un cospiscuo patrimonio di Arte Sacra. (rrc)
Importante iniziativa all’Istituto comprensivo Cassiodoro-Don Bosco di Pellaro (RC) con l’introduzione – per la prima volta in Italia, come materia scolastica organica – dell’Educazione ai Media. Occorre insegnare ai ragazzi ad avvicinarsi a stampa, tv, social e trarre gli opportuni vantaggi per la propria crescita civile e culturale. Il Miur (Ministero dell’Istruzione e dell’Università) indica da anni la necessità di introdurre come materia d’insegnamento la Media Education che non riguarda solo i “new media” ma tutti gli strumenti di comunicazione (radio, televisione, cinema, giornali e naturalmente Web). La Media Education, – come suggerito dal Miur nasce e si sviluppa allo scopo di fornire ai ragazzi tutti gli strumenti idonei a comprendere meglio le dinamiche e i messaggi offerti dai media e a rielaborarli autonomamente, in maniera critica. Reggio è la prima città della Calabria e d’Italia ad aver organicamente previsto tale insegnamento, rendendo i ragazzi “protagonisti” di comunicazione, grazie alla collaborazione di RTVReggioTv.
Il Miur qualche anno fa indicava l’obiettivo di questa materia: fornire una buona competenza mediale (media literacy) ai ragazzi. «La competenza mediale – secondo il Miur – che un media educator dovrebbe contribuire ad infondere, include capacità differenti che, come suggerito dal noto pedagogista Dieter Baacke, possono essere riassunte in questo modo:
1. La lettura consapevole dei contenuti offerti dai media e la loro rielaborazione critica.
2. La conoscenza dei principali sistemi di comunicazione, delle tecnologie da cui dipendono e dei fattori sociali da cui prendono origine.
3. Il miglioramento della capacità ricettiva, fattore fondamentale per trarre effettivo beneficio dai contenuti e dai messaggi veicolati dai mezzi di comunicazione.
4. La capacità di elaborare nuovi messaggi, offrendo il proprio apporto al sistema mediatico e quindi essere creatori di informazione e comunicazione e non semplici elementi passivi, oggi con un iPhone è possibile girare video in alta risoluzione con pochissime competenze tecniche o creare la propria web radio solo per fare un esempio. La scuola non può rimanere indietro su queste tematiche ed è fondamentale anche pensare a percorsi per i docenti e magari anche per i genitori di adolescenti e pre-adolescenti».
Linee che sono state messe totalmente in pratica dalla dirigente scolastica Eva Nicolò («Una delle risposte dell’IC “Cassiodoro Don Bosco” – ha scritto su fb – alla sfida della complessità educativa») ed il proprio staff di docenti.
Soddisfatto e felice il garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria Antonio Marziale «Oggi, Reggio Calabria, la Calabria, scrivono una pagina che potrebbe costituire un primato nazionale. Succede all’Istituto Comprensivo Cassiodoro-Don Bosco, dove la dirigente Eva Nicolò ed il proprio staff di docenti hanno inaugurato il percorso curriculare di Educazione ai Media, ossia la disciplina prende forma come materia scolastica organicamente impiantata e non lasciata a sporadiche occasioni convegnistiche».
Marziale ha partecipato alla presentazione dell’iniziativa insieme con il questore della città, Maurizio Vallone, l’editore di ReggioTv Eduardo Lamberti Castronuovo ed altre autorità scolastiche e civili. Il corso avrà il supporto tecnico operativo di RTV ReggioTv. «In sostanza – ha spiegato il Garante – nel plesso scolastico è stato predisposto un laboratorio televisivo dove gli studenti saranno gli assoluti protagonisti di produzioni tv che saranno mandate in onda dall’emittente. A spiegare le modalità è stato lo stesso editore, Eduardo Lamberti Castronuovo, docente universitario di etica della comunicazione».
Per Marziale: «Si tratta della prima risposta che l’Italia da all’Unesco, benché con 49 anni di ritardo. Era il 1970, infatti, quando l’agenzia culturale delle Nazioni Unite, sulla spinta del “villaggio globale” profetizzato da Marshall McLuhan, il profeta delle comunicazioni, suggerì i percorsi di Media Education. È un primato calabrese fortemente voluto dalla dirigente Nicolò, che ascrivo al curriculum di cose fatte dal Garante, essendo la stessa coordinatrice della Consulta Scolastica del mio ufficio di Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria».
«Alla necessità di innovare la scuola, adeguandola alle odierne istanze educative, – ha detto la dirigente scolastica Eva Nicolò nel presentare l’iniziativa – ci preme in questo modo rispondere all’emergenza educativa generale, mai così fortemente ravvisata prima d’ora, istruendo i nostri bambini e adolescenti a trovare nel sistema dei media alleanze ed opportunità che li rendano cittadini consapevoli e dotati di pensiero critico, non fruitori passivi esposti a rischi incalcolabili». (mp)
di SANTO STRATI – A vedere le immagini, in rendering, del progetto Mediterranean Life, viene subito da pensare “ma è Reggio o Dubai”? Il progetto è grandioso, impegnativo, sicuramente ambizioso, ma rivela subito l’entusiasmo e la passione del suo ideatore, Pino Falduto, designer e project manager, attuale proprietario del centro commerciale Porto Bolaro e della omonima, splendida, Marina che si affaccia sullo Jonio. Proprio da quest’ultima partirà lo sviluppo visionario di una città che “sfrutta” il suo mare per una progettualità nuova, fatta di turismo nautico, turismo culturale, turismo congressuale. Tre volte turismo, con alla base il pieno di cultura che il territorio reggino offre e che nessuno, ahimé, tenta di valorizzare in maniera adeguata.
Non è un sogno, ma un ragionamento (vedi l’intervista video a Pino Falduto) che parte dalla considerazione che Reggio è al centro del Mediterraneo, lungo una virtuale autostrada del mare che parte dalle Americhe e giunge in Cina attraversando lo Stretto di Messina. Lungo quest’ “autostrada d’acqua” passano migliaia di yacht, in cerca di approdi suggestivi (ma soprattutto funzionali): da qui l’offerta ricettiva (con hotel a 7 stelle, ma anche a 4 e 5), resort, gastronomia e cucina tipica del territorio, ampia attrazione culturale (bastano i Bronzi nel magnifico Museo Archeologico di Reggio), e tutti i servizi che servono la portualità dei “ricchi” naviganti. C’è una domanda di servizi di altissima qualità e manca l’offerta, mancano le strutture e i servizi adeguati, non mancano, invece, le risorse del territorio: culturali, paesaggistiche, ambientali, gastronomiche, che vanno semplicemente valorizzate e sfruttate in un’intelligente ottica di crescita e sviluppo, capace di guardare alle unicità che Reggio, la Calabria, è in grado di offrire.
Il progetto è grandioso: Pellaro, a pochi km dal capoluogo, è il naturale prolungamento del Parco lineare Sud a cui sta lavorando l’Amministrazione Falcomatà, quindi andrebbe a coinvolgere la stazione ferroviaria di Reggio e soprattutto l’Aeroporto dello Stretto, facendo diventare la Città un hub fondamentale per il turismo del Mediterraneo. Alberghi, centri benessere, ristoranti e punti vendita di tipicità del territorio, un teatro coperto da 1800 posti, un’arena per spettacoli, un museo che racconti il territorio e produca interesse e nuovi visitatori al Museo della Magna Grecia dove sono custoditi i Bronzi, un porto turistico da centinaia di posti barca, un attracco importante per le navi da crociera, uno shopping center, ma non solo. Nel disegno di Pino Falduto (che è affiancato nell’impresa da Building SpA di Torino e Immouno di Milano) c’è spazio anche per una struttura ricettiva per gli anziani, con accoglienza sanitaria di primissimo ordine, e servizi di accoglienza in grado di offrire ai pensionati (non di lusso) la possibilità di una individiabilissima qualità della vita. Non si dimentichi la mitezza del nostro clima che potrebbe far dimenticare le stagionalità corte cui siamo abituati. C’è la possibilità di creare un’offerta turistico-ricettiva per dodici mesi: nei mesi “caldi”, da marzo a ottobre il mare per le vacanze, negli altri il turismo congressuale che fa numeri spaventosi ed è continuamente alla ricerca di soluzioni di grande pregio.
Si tratta, dunque, di centuplicare l’attrattiva del territorio, puntare sull’eccellenza culturale che, nel caso dei Bronzi e del loro Museo, è unica, offrire un’adeguata proposta di “turismo” che guardi alle capacità (finora, purtroppo, inespresse) della città di Reggio. Una Città che può e deve diventare un polo di attrazione mondiale. E soprattutto offrire grandi opportunità di occupazione e lavoro ai suoi giovani, laureati e non.
Il lavoro: il progetto ha una caduta occupazione prevista di circa seimila posti di lavoro, tra diretti e indotti, oltre a quasi duemila per la realizzazione (fattibile in tre anni). Altro che boccata d’ossigeno per Reggio: è lavoro sicuro, a casa propria, per migliaia di reggini. E naturalmente non va dimenticato il traffico che andrebbe a generarsi per l’Aeroporto e le altre soluzioni di mobilità.
Un bellissimo progetto che qualsiasi amministrazione locale, qualsiasi ente regionale dovrebbe immediatamente valutare e promuovere, tenendo presente che prevede il pieno rispetto dell’ambiente, della natura e del territorio. Invece, la burocrazia la fa da padrona e la proposta è stata fino ad oggi guardata con sufficienza, se non indifferenza, da chi ci governa. Se esistono le condizioni di fattibilità (e qui servono autorizzazioni per gli studi adeguati), perché rinunciare a priori a una grandissima opportunità che trasformerebbe Reggio e darebbe un impulso nuovo a tutta l’area metropolitana?
L’investimento (gigantesco) è privato (c’è molto interesse da grandi investitori e fondi esteri), non vengono richiesti contributi da Regione, Città Metropolitana e Comune, ma un parere favorevole per poter iniziare gli studi tecnici di fattibilità. Il rischio sismico – che potrebbe sembrare un ostacolo – è altresì aggirabile con strutture oggi in grado di resistere ad eventi di grande intensità (basti pensare al Giappone). Disgraziatamente chi amministra non guarda al bene comune, ma troppo spesso si lascia condizionare da valutazioni superficiali o di parte, perciò il tempo passa e nessuno si pronuncia in merito, lasciando tutto a bagnomaria, col rischio di veder dirottato altrove l’investimento.
Mediterranean Life è un’occasione, un’opportunità, che merita una urgente risposta. Nessun imprenditore s’azzarda a mettere su uno studio di fattibilità in assenza di un parere favorevole preventivo sulla realizzabilità del progetto, per poi vedersi bocciare dal politico di turno strategie e piani di sviluppo. Serve dunque un sì per iniziare le valutazioni richieste dalla legge o un no motivato sostenuto da precise indicazioni. Le ricchezze del territorio non si muovono, gli investitori invece, sì. Non giochiamoci questa opportunità.
Il mare, con la cultura, è la vera risorsa della Calabria. Il Mediterraneo è il mare del mito, potrà diventare il volano della crescita, non più rinviabile, del nostro territorio. Non lasciamo cadere nel vuoto il progetto di un designer visionario che sconterà così il suo torto maggiore: quello di essere perdutamente innamorato della sua terra e di voler offrire un futuro di lavoro e di crescita ai giovani e ai suoi conterranei. (s)
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