di ANTONIETTA MARIA STRATI – Dal G7 di Villa San Giovanni è partita quella che il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha definito «dichiarazione della Calabria», un testo politico «in cui riassumere lo spirito e la sostanza del nostro lavoro e delineare la visione di un commercio internazionale sempre più aperto, libero e sicuro, paritario, motore di crescita, benessere e pace, l’impegno per favorire il commercio internazionale». È partita così la riunione dei ministri del G7 del Commercio, con Tajani che, nel suo discorso di apertura, ha ribadito come «le libertà di scambio, di commercio, di navigazione sono fondamentali per il commercio e la crescita globale».
«Vogliamo assicurare la parità di condizioni per le imprese sui mercati globali. È necessario assicurare un campo di gioco equo e regole condivise per permettere alle nostre imprese di competere alla pari in ogni mercato», ha detto il vicepremier, sottolineando come «ci impegneremo sul tema chiave della sostenibilità ambientale nel commercio. Temi che abbiamo portato alla Cop ad Abu Dhabi, e che porteremo alla prossima Cop a novembre in Azerbaigian».
E ancora: «vogliamo rendere ancora più solidi e sicuri i nostri sistemi economici, anche di fronte a shock come le guerre in Ucraina e Medio Oriente, e le tensioni nel Mar Rosso, affrontando insieme sfide globali come l’intelligenza artificiale. Le nostre discussioni confluiranno in una dichiarazione conclusiva forte, il sigillo di un G7 Commercio che è solo alla sua terza edizione, ma che crediamo debba essere una componente fondamentale di ogni Presidenza».
«Il commercio può diventare sempre di più uno strumento di dialogo globale» e proprio dal G7 «può partire un messaggio di pace e dialogo. Ci impegneremo sulla questione fondamentale della sostenibilità ambientale del commercio. Vogliamo rendere più sicuri i nostri sistemi economici».
«La Calabria è una terra piena di cultura, culla della Magna Graecia, e ricca di tesori. Ma è una Regione molto importante per gli asset logistici che riguardano gli scambi commerciali», ha detto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nel suo messaggio di benvenuto prima dell’inizio dei lavori.
«Ha il primo porto in Italia per transhipment, il porto di Gioia Tauro – ha ricordato – uno dei più significativi hub in termini di traffico nel Mediterraneo: un’area che conta solo l’1% della superficie dei mari del mondo, che però rappresenta il 20% del traffico marittimo internazionale, il 30% del traffico petrolifero, e il 27% di servizi di linea container».
«Quindi un mare straordinariamente importante per il commercio internazionale – ha aggiunto – e il porto di Gioia Tauro gode di una posizione strategica rispetto ai principali corridoi delle rotte intercontinentali che attraversano il Mediterraneo lungo l’asse Suez-Gibilterra. Gioia Tauro è collegato con 60 porti di questo bacino e 120 porti nel mondo. Le rotte principali sono verso l’Europa, il Medio Oriente, l’Asia e l’Africa».
«Ma il Porto di Gioia Tauro – ha proseguito — è anche un’infrastruttura con caratteristiche uniche perché ha il porto-canale più grande d’Europa, con un grande retroporto di oltre 200 ettari che potrebbe accogliere insediamenti industriali e attività che volessero giovarsi della logistica presente».
«È un porto, inoltre – ha continuato – in costante crescita: si pensi che nel 2023 sono state movimentate merci per 45 milioni di tonnellate. Parliamo quindi di un asset logistico di primaria importanza per il Mediterraneo, importante per la Calabria, per l’Italia e le regioni che si affacciano su questo bacino».
E proprio al Porto di Gioia Tauro, quello che il ministro Tajani ha definito il «principale porto italiano e piattaforma logistica al centro del Mediterraneo», vi è stata una visita dei ministri del G7, che sono stati accolti dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli.
Lungo le banchine dello scalo portuale, il presidente Andrea Agostinelli, alla presenza, tra gli altri, di Tajani, del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e dei massimi rappresentanti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e della Protezione Civile, si è soffermato sulle caratteristiche infrastrutturali dello scalo portuale, evidenziando la sempre maggiore crescita dei suoi traffici, che registrano un aumento del 13,7% nei primi sei mesi del 2024, nonostante le conseguenze della direttiva europea Ets, che penalizza gli stessi porti mediterranei destinati al ”transhipment”, ed alla nota crisi dei traffici marittimi dovuta alla situazione geopolitica del Mar Rosso.
A tale proposito ha evidenziato il ruolo dei due Terminalisti – Med Center Container Terminal e Automar spa – e dei rispettivi armatori MSC e Grimaldi Lines, che continuano a individuare lo scalo portuale di Gioia Tauro quale porto di riferimento.
Il presidente Andrea Agostinelli ha, quindi, concluso il suo intervento manifestando la sua piena soddisfazione per avere cooperato all’iniziativa umanitaria “Food for Gaza” attraverso la concessione dello scanner mobile del porto di Gioia Tauro.
Al G7, inoltre, è stato presentato il progetto del Ponte sullo Stretto, «un modo – ha sottolineato Tajani – per ribadire che incrementare il commercio è nel nostro interesse italiano e noi diplomatici siamo i primi ambasciatori della crescita italiana nel mondo».
Alla Riunione, infatti, c’è stato anche Pietro Ciucci, amministratore delegato della Società Stretto di Messina Spa, che ha sottolineato come «il Ponte sullo Stretto di Messina è un’alternativa per rafforzare il sistema dei trasporti in Calabria».
Il Ponte, come detto anche dallo stesso Tajani, «sarà una meraviglia di ingegneria che metterà questa regione al centro delle grandi rotte logistiche mondiali».
Il ministro Tajani, inoltre, ha aperto i lavori del Vertice B7 di Confindustria alla Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria. Un evento a margine del G7 del Commercio che ha visto la partecipazione di Emma Marcegaglia, presidente del B7 Italia.
«Stiamo lavorando come gruppo B7 e abbiamo già consegnato il 17 maggio al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, le raccomandazioni delle industrie G7. La dignità, i diritti umani, la sicurezza sono minacciati e i mercati aperti sono in pericolo», ha detto Marcegaglia, sottolineando come sia «urgente migliorare la nostra competitività e soprattutto ridurre con urgenza il divario competitivo».
«Reggio Calabria in questi giorni è capitale del commercio, dell’industria e, più in generale, dell’economia. Per noi si tratta di un fattore essenziale perché questa due giorni ci consente di mettere in vetrina non soltanto le bellezze del nostro territorio, ma le eccellenze dal punto di vista industriale, economico e commerciale. Quindi avere l’orgoglio di mostrare a tutto il mondo di quanto è capace il nostro territorio in termini imprenditoriali», ha detto il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, presente all’evento.
«Per i nostri imprenditori è un’occasione per aumentare gli scambi commerciali. Credo che certi momenti servano soprattutto a questo – ha aggiunto il primo cittadino – e che gli effetti si vedano a lungo termine, cioè quanto, successivamente al G7 e al B7, avremo modo di continuare a tenere alta l’attenzione sul nostro territorio e sulla nostra Regione».
«C’è una nuova stagione – ha concluso – anche sotto il profilo degli investimenti, una nuova cultura anche per i nostri imprenditori per relazionarsi a livello internazionale e non lasciarsi sfuggire opportunità importanti. Come in questo caso. Sono convinto che, sotto la guida del presidente Domenico Vecchio e di tutte le altre istituzioni presenti a partire dal ministro Tajani, Reggio Calabria non si farà sfuggire questa occasione». (ams)