Rosaria Succurro è la presidente della Provincia di Cosenza

Prestigioso incarico per Rosaria Succurro, sindaco di San Giovanni in Fiore, che è la prima donna a essere eletta presidente della Provincia di Cosenza.

La neo presidente ha vinto le elezioni contro Ferdinando Nociti, candidato del centrosinistra e presidente f.f. dopo l’elezione di Franco Iacucci a consigliere regionale, e Flavio Stasi, sindaco di Corigliano Rossano.

«È grande la mia emozione – ha detto Rosaria Succurro – per essere il primo presidente donna della Provincia di Cosenza, che abbraccia un territorio tra i più vasti del Paese. Lavorerò da presidente dell’ente intermedio facendo da collante tra i Comuni e la Regione, con un rapporto costante con i 150 sindaci della provincia. M’impegnerò in primo luogo per restituire alla Provincia di Cosenza la centralità politica e istituzionale che merita».

Emozionato il già sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, che, su Facebook, ha scritto: «Non c’è cosa più gratificante che quella di vedere che le persone più belle di cui ci si è circondati durante le proprie esperienze, crescano nei successi e raggiungano traguardi importanti».

«La Provincia di Cosenza – ha proseguito – ha per la prima volta una Presidente donna, bravissima, competente, dinamica e innovativa. Sono certo che per Rosaria Succurro la sua decennale e travolgente esperienza di assessore del Comune di Cosenza, e di sindaco poi di San Giovanni in Fiore, sarà fonte di crescita e benessere di tutta la comunità provinciale».

Anche il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha fatto le sue congratulazioni alla neo presidente: «sono certo che onorerà questo ruolo con la dedizione che la contraddistingue. Abbiamo tante sfide da affrontare nei prossimi anni, insieme sapremo costruire occasioni di sviluppo per i nostri territori».

L’Uncem nazionale e regionale ha augurato alla presidente Succurro buon lavoro. Il presidente regionale, Vincenzo Mazzei, ha sottolineato che «Il suo impegno e le sue riconosciute qualità quale Sindaco di San Giovanni in Fiore e Vice Presidente regionale Uncem, sono stati alla base della sua affermazione. Rosaria è la prima donna in Calabria a ricoprire tale prestigioso ruolo. Siamo  convinti che a beneficiarne saranno non solo gli amministratori locali cosentini con i quali saprà costruire positivi rapporti di collaborazione, ma soprattutto i territori interni e montani della Calabria, di cui saprà sicuramente essere reale interprete e rappresentante». (rcs)

GLI IMPRENDITORI COSENTINI OTTIMISTI
SEGNALE IMPORTANTE PER LA RIPARTENZA

Cresce e migliora la fiducia degli imprenditori cosentini per il prossimo futuro. È quanto emerge dal rapporto redatto da Demoscopika e promosso dalla BCC Mediocrati, giunto alla 17esima edizione dal titolo L’economia in Provincia di Cosenza. Dinamiche congiunturale e sistema del credito, che ha evidenziato come «le imprese prevedono per il 2021 una ripresa dei ricavi che sarebbe, però, ancora insufficiente a recuperare i livelli pre-pandemia» mentre le previsioni riferite agli investimenti rimangono invece generalmente più prudenti».

«Sale di 9 punti dal 5,7% al 14,6% – si legge – la quota degli operatori economici che prevedono una ripresa (somma della modalità “positivo” e “molto positivo”), mentre gli imprenditori che prevedono ancora una recessione dell’economia (somma dei giudizi “negativo” e “molto negativo”) – che l’anno precedente in cui è scoppiata la crisi Covid erano la maggioranza – si dimezzano passando dal 52,6% al 26,2%».

«Aumenta, anche – si legge ancora nel rapporto – la percentuale di quanti sono convinti che la situazione rimarrà stabile (dal 41,7% al 59,2%) per cui il saldo (differenza tra previsioni positive e negative) migliora sensibilmente di 35,3 punti percentuali, ma continua comunque a restare in area negativa, passando da -46,9% a -11,6%».

Da sottolineare, poi, come «i giudizi negativi degli intervistati, superano quelli positivi, con un picco di aspettative negative per la situazione economica regionale (-42,6%)».

«Nel 2021 – viene spiegato nel rapporto – l’indice di fiducia generale migliora sensibilmente registrando un forte “rimbalzo”. Dopo il crollo verticale dell’anno precedente in cui era sceso (-37,7 punti) ad un punto minimo (53,1) della serie storica, recupera ben 35,3 punti attestandosi all’88,4 ai livelli del 2019. Prima della crisi Covid l’indicatore era risultato in tendenziale crescita raggiungendo il suo picco massimo nel 2018 (98,5%). Una risalita che era iniziata dal lontano 2014, dopo il minimo storico toccato nel 2013 (40,9).

«Partendo dai volumi di vendita (fatturato) – viene rilevato – dopo la rilevante flessione del 2020 (42,2 punti) l’indicatore previsionale per il 2021 recuperando quasi tutti i punti persi (36,9 punti), supera anche se di poco quota 100 rientrando nell’area positiva di crescita (100,8) del periodo preCovid (2018-2019). Positivo anche l’andamento del fattore cash-flow, che si attesta a quota 100 risalendo di 40,3 punti segno evidente di un miglioramento delle aspettative sulla liquidità e sugli incassi futuri, dopo il forte calo dell’anno precedente (30,8 punti) che aveva visto scendere l’indicatore a 63,9».

«Le attese su una ripresa degli investimenti – viene evidenziato – evidenziano il rialzo più consistente, +47,2 punti, attestandosi a 97,6; un dato che mostrerebbe una maggiore propensione da parte degli imprenditori ad intraprendere progetti di sviluppo aziendale, come reazione alla crisi Covid del 2020, in cui l’indicatore aveva subito il calo vistoso, 53,5 punti, passando da 103,9 a 50,4 il valore più basso dopo le aspettative sull’economia regionale. Ricordiamo che nel periodo ancora precedente, 2014-2018, l’indicatore nonostante la lieve flessione del 2017 (-3,6), aveva segnato una crescita verticale di ben 62 punti che lo aveva portato in area positiva (108,1)».

Demoscopika, inoltre, ha rilevato come si registra «un miglioramento delle aspettative sulla situazione finanziaria esterna ossia della fiducia verso il sistema bancario e la disponibilità di credito, che segnano il rialzo comunque più contenuto rispetto agli altri fattori, pari a 21,8 punti, risalendo a quota 86,3».

In sintesi, «dopo il brusco calo dell’anno 2020 determinatosi a seguito della grave crisi pandemica che aveva fatto scendere le aspettative ai minimi storici, nel 2021 si rileva un forte “rimbalzo” e miglioramento dell’indice di fiducia, segno evidente di una reazione molto positiva di contrasto alla crisi da parte degli imprenditori, che lascia ben sperare ad una futura ripresa».

Tuttavia, «l’entità della crescita nei prossimi mesi dipenderà in modo cruciale dall’esito positivo della campagna vaccinale. In tale ambito, potrebbe incidere favorevolmente la rapida e piena attuazione degli interventi in corso di definizione nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che privilegiano, tra gli altri, gli investimenti volti al recupero dei ritardi nel campo della digitalizzazione e quelli volti a fronteggiare il cambiamento climatico e a promuovere la sostenibilità ambientale».

La sottosegretaria per il Sud, Dalila Nesci, intervenuta alla presentazione del rapporto a Rende, ha ribadito la necessità, da parte del tessuto produttivo, «i interventi strutturali per innovarsi e rafforzarsi e stiamo lavorando proprio in questo senso, riservando particolare attenzione ai terrori».

«Come Governo, tramite il PNRR – ha aggiunto – abbiamo voluto investire 50 miliardi di euro sulla transizione digitale perché è fondamentale per la competitivà della nostra economia. Abbiamo, inoltre, destinato 35 miliardi a Istruzione e ricerca perché riteniamo fondamentale favorire il trasferimento tecnologico e l’integrazione tra università e imprese. Altri 700 milioni sono stati stanziati per istituire le ZES al Sud, una priorità per lo sviluppo economico e sociale che inverta la rotta dei tagli e consenta di colmare i divari.  Continuano a lavorare per il bene dei cittadini, in sinergia con tutte le realtà che concorrono a definire il sistema Paese».

«Gli istituti di credito – ha concluso –giocano un ruolo cruciale per sostenere il tessuto produttivo, in particolare è fondamentale il ruolo esercitato dalle banche di credito cooperativo che, per la natura mutualistica della loro missione, sono essenziali ai fini del sostegno alle economie locali.  Sono convinta che, se lavoreremo insieme, potremmo cogliere la storica occasione – conclude Nesci – di far ripartire l’economia e di renderla ancora più solida, equa e prospera». (rrm)

È di nuovo operativo il servizio dell’elisoccorso di Cosenza

Con una lettera indirizzata al Coordinamento regionale Elisoccorso, e per conoscenza all’Asp di Cosenza, alla Centrale Operativa 118 di Cosenza, e al Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, la società Elitaliana ha reso noto che il servizio di Elisoccorso, a Cosenza, è di nuovo attivo.

Si chiude, così, la terribile vicenda che aveva visto la Provincia di Cosenza rimanere senza il soccorso aereo, apparentemente in manutenzione, ma per alcuni operativo nel Lazio. Sulla vicenda sono intervenuti molti parlamentari, tra cui i 5Stelle che hanno presentato una interrogazione al ministro della Salute Roberto Speranza, chiedendo i motivi dell’interruzione del servizio, Carlo Guccione (PD), che aveva fatto richiesta per avere accesso agli atti per verificare «eventuali inadempienze contrattuali e le reali ragioni che hanno portato alla sospensione del servizio», senza, tuttavia, ottenere risposta né dal commissario Guido Longo né dal Dipartimento Salute.

Anche l’Asp di Cosenza è intervenuta in merito, sollecitando l’Enac per «velocizzare l’iter per farlo tornare operativo». Rti Elitaliana, in una nota, si è scusata per l’ulteriore e imprevedibile contrattempo – si legge – ha evidenziato che, a causa di difficoltà burocratiche ad interagire con l’Enac, restavano ritardate le relative pratiche per l’inserimento dell’elicottero».

«Pertanto – è scritto nel comunicato – non era possibile riprendere l’operatività sulla base di Cosenza per come formalmente precedentemente garantito per il 17 agosto».

Nella giornata di venerdì 20 agosto, l’elicottero è tornato operativo.

Soddisfazione è stata espressa dal consigliere regionale Graziano Di Natale, sottolineando che si tratta «dell’ennesimo risultato incassato a seguito di una presa di coscienza generale che impone, difatti, un ragionamento ben più articolato».

«Nel rispetto del mandato elettorale assegnatomi dai cittadini  – ha sottolineato il consigliere regionale – ho inteso, sin da subito, dare il mio contributo ad una battaglia di civiltà conclusasi per il verso giusto. Resta l’amarezza generale legata alle responsabilità palesi di chi non ha ottemperato ad un servizio lasciando la Provincia di Cosenza priva di elisoccorso per due settimane. Non è normale manifestare in maniera eclatante per tutelare una prestazione così importante. Chiedo che vengano accertate eventuali responsabilità».

«Dispiace prendere atto, ancora una volta – ha concluso – di essere stato l’unico a manifestare dapprima e a verificare poi che tutto andasse per il verso giusto. Capisco che molti dei miei colleghi, soprattutto quelli designati per amministrare, siano impegnati nella spasmodica ricerca di un posto al sole, ma lo spettacolo offerto è indecoroso. Fin quando mi sarà concesso -infine – continuerò a lavorare portando avanti un’azione politico-istituzionale finalizzata al bene pubblico. Una migliore Calabria è possibile». (rcs)

De Caprio (FI): Applicare protocollo straordinario per carenza personale guardie mediche Provincia di Cosenza

In una lettera inviata al presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, al Commissario ad Acta alla Sanità in Calabria, Guido Longo, ha messo in evidenza i disagi che, negli ultimi giorni, stanno subendo numerose cittadine della provincia Bruzia, a causa della mancanza di personale sanitario all’interno delle Guardie Mediche, e propone di applicare «quanto già sperimentato in Sicilia, con un protocollo straordinario con i medici, titolari di continuità assistenziale a doppio rapporto».

«Sono molte e giuste le lamentele da parte delle istituzioni locali, dei turisti, delle comunità cittadine – ha spiegato De Caprio – per la mancanza di un servizio fondamentale soprattutto in estate, quando il flusso turistico è notevole.  Ho avuto modo di interloquire con il commissario di Forza Italia di Amantea, Adelmo Mannarino, e il sindaco di San Nicola Arcella, Barbara Mele, preoccupati per la problematica che vivono le loro città. Insieme, ci siamo prodigati affinché un servizio fondamentale per il territorio venga potenziato».

«Mi sono, poi, premurato di sottoporre la problematica al Dirigente competente del dipartimento alla salute – ha proseguito Antonio De Caprio – per dare riscontro, riguardo l’autorizzazione alla pubblicazione del bando per il reclutamento di 314 medici per la copertura dei posti vacanti nelle guardie mediche dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza».

«Nell’ampio spirito collaborativo – si legge ancora nella lettera inviata al commissario Longo – una soluzione immediata potrebbe essere quella adottata in una delle regioni che vive il nostro stesso disagio».

«Mi riferisco alla Sicilia – ha chiosato il presidente dell’antimafia regionale – dove il 26 giugno scorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale un protocollo, secondo il quale “il medico, titolare di Continuità Assistenziale a doppio rapporto, mantenga l’incarico di 12 ore, al superamento di 650 scelte di Assistenza primaria e fino al raggiungimento di 900 scelte. Ipotesi, questa, suggeritami dal Direttore del distretto sanitario del Tirreno, Angela Riccetti».

«Se si adottasse questa linea – ha concluso il capogruppo azzurro in assemblea legislativa – da un lato si andrebbe incontro alla necessità di non lasciare vuote le sedi, visto che numerose di esse restano scoperte per carenza di medici e dall’altro lato favorire le prestazioni all’utenza, in attesa di definire il bando da autorizzare alla pubblicazione». (rcs) 

COSENZA – Alla Provincia si celebra la Giornata nazionale della Legalità

Domani mattina, alle 11, davanti alla sede della Provincia di Cosenza, si celebra la Giornata Nazionale della Legalità, organizzata dal presidente della Commissione consiliare contro il fenomeno della ’Ndrangheta, Antonio De Caprio, e dal presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci.

In occasione del ventinovesimo anniversario della Strage di Capaci, verrà esposto un drappo bianco sulla facciata del Palazzo della Provincia. All’evento, poi, parteciperanno tutti i sindaci del territorio provinciale.

«La pandemia, in questi lunghi mesi, ci ha vietato di organizzare celebrazioni ed eventi. Domenica, nel rispetto delle norme anti Covid, vivremo insieme – ha dichiarato il presidente Iacucci – un momento di memoria collettiva per ricordare l’esempio del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. La pandemia e la drammatica crisi economico-sociale che ha prodotto, sono un’occasione d’oro per le Mafie. Il timore che possano approfittare delle sofferenze dei cittadini e delle difficoltà di coloro che, con fatica, riescono a riprendere le proprie attività è elevato e bisogna impedire che la criminalità possa prendere il sopravvento ed espandere la loro presenza nell’economia legale».

«Sono passati 29 anni – dichiara il presidente della commissione anti ‘Ndrangheta, Antonio De Caprio –. Il tempo è come se si fosse fermato a quel pomeriggio del 23 maggio 1992. Un’immagine, quella della strage di Capaci, impressa nella memoria di ognuno. Una memoria che non svanisce. I mesi, i giorni, le ore, i minuti passano veloci e, a volte, corrono talmente forti che non riusciamo a capire quello che accade intorno a noi. Ma quando ci soffermiamo un attimo a riflettere, vediamo che le nostre gambe percorrono una strada costellata dalle idee del giudice, Giovanni Falcone».

«Il suo coraggio, il suo insegnamento sono il nostro faro quotidiano – ha concluso –. Il suo essere un uomo come pochi, con una dignità e un senso dello Stato che lo hanno distinto dai più, deve sostenere il nostro cammino di rappresentanti delle istituzioni, vogliosi di legalità e onestà». (rcs)

Di Natale: Nella Provincia di Cosenza campagna vaccinazione ferma per mancanza di vaccini

Il segretario-questore del Consiglio regionale della Calabria, Graziano Di Natale, denuncia che intere comunità sono costrette a rinviare la campagna di vaccinazione perché sarebbero finite le dosi.

«Faccio – ha detto – mie le giustissime rimostranze di molti sindaci della provincia di Cosenza, tra i quali, i primi cittadini dei comuni di Luzzi, Acri e Rose poiché, sebbene abbiano praticamente organizzato, con tanti sacrifici, sui rispettivi territori, la campagna vaccinale anti Covid-19, allo stato mancano incredibilmente i vaccini da somministrare alle persone in attesa di essere immunizzate».

«È una vergogna – ha sottolineato –. Un disagio così grande da non ammettere scusanti. La Calabria rischia di essere zona arancione da lunedì prossimo, e la campagna di vaccinazione anti-covid è ferma perché mancano i vaccini. Siamo di fronte alla campagna di immunizzazione più importante della storia ma in Calabria siamo indietro rispetto al resto dell’Italia, ed ogni giorno, mio malgrado, sono costretto a denunciare continui default del sistema». 

Il vicepresidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta incalza l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza e la Regione Calabria.

«Chiedo all’Asp, di porre rimedio immediatamente a questa situazione di disagio, in continuo divenire. Auspico soluzioni concrete e non sterili scaricabarile di responsabilità. I calabresi sono stanchi. Non meritano questo trattamento. Da rappresentante della massima Assise regionale, conscio del mio ruolo, mi oppongo con forza a questa vergogna, e resto a disposizione per qualsiasi iniziativa da intraprendere, ben consapevole che non esistono divisioni politiche sulla salute pubblica».

«Infine – ha concluso – porgo tutta la mia vicinanza ai tanti amministratori che devono relazionarsi ogni giorno con svariate difficoltà». (rcs)

Domenica si vota per il rinnovo del Consiglio Provinciale di Cosenza

È per domenica 7 febbraio che i sindaci e i consiglieri comunali dei 150 Comuni della Provincia di Cosenza, sono chiamati a votare per il rinnovo del Consiglio Provinciale. Lo ha reso noto il presidente in carica Franco Iacucci.

Per le elezioni – in programma dalle 8 alle 20 – in applicazione delle misure di prevenzione da Sars-Cov2, la Provincia ha istituito 8 seggi nella sede della Provincia di Cosenza in Piazza XV Marzo 5, e nella sede distaccata di Corso Telesio n17. Inoltre, per ogni sede di seggio, la presenza di agenti della Polizia provinciale con il compito di vigilare sulla corretta applicazione delle norme del provvedimento e il rispetto delle indicazioni in esso contenute.

«Saranno indicate – si legge sul sito della Provincia – apposite vie di ingresso e di uscita, chiaramente identificate con opportuna segnaletica, in modo da prevenire il rischio di interferenza tra i flussi di entrata e quelli di uscita; i locali destinati ai seggi avranno un ambiente sufficientemente ampio per consentire il distanziamento non inferiore a un metro sia tra i componenti del seggio che tra questi ultimi e l’elettore; sarà garantita la distanza di due metri al momento dell’identificazione dell’elettore; il corpo della Polizia provinciale curerà tutte le operazioni connesse all’accesso ai seggi e al controllo delle aree esterne adiacenti agli stessi, al fine di evitare assembramenti». (rcs)

Melicchio (M5S): la città di Acri (CS) è abbandonata, deve rinascere

«Acri, il popoloso comune della presila cosentina, deve uscire dall’isolamento in cui decenni di malapolitica lo hanno relegato». Lo afferma in una nota il portavoce M5S alla Camera dei Deputati, Alessandro Melicchio, a seguito delle denunce e segnalazioni pervenute dagli attivisti locali.
«È noto il grave dissesto delle casse comunali, infatti, ma oltre al disastro amministrativo delle varie amministrazioni comunali che si sono succedute alla guida della città, anche la Regione e la Provincia hanno abbandonato Acri».
Il parlamentare pentastellato concentra il suo messaggio sugli sprechi e i ritardi che hanno fatto si che Acri non sia adeguatamente collegata. «Nonostante siano stati stanziati decine di milioni di euro per la realizzazione di un lotto della Sibari-Sila e per la variante della SS660 per bypassare una frana, i cittadini aspettano ancora il completamento di queste opere essenziali per far sì che la cittadina sia collegata in maniera sicura e veloce con la piana di Sibari e l’autostrada del Mediterraneo»,
Il Deputato del M5S pone l’attenzione sul troncone della Sibari-Sila, la strada di grande comunicazione che dovrebbe collegare la Piana di Sibari con l’Altopiano Silano e che versa in uno stato di abbandono e degrado, con ritardi nell’esecuzione dell’opera, errori di progettazione e contenziosi, le cui responsabilità non sono state mai accertate. «Eppure l’accordo programma quadro – spiega Melicchio – è del luglio 2002. La spesa complessiva prevista era di più di 212 milioni. A sei anni da quella che doveva essere la data di ultimazione dei lavori del primo lotto, poco più di 7 chilometri, da San Demetrio Corone ad Acri, iniziato nel 2009 e costato 48 milioni di euro, c’è solo un cantiere abbandonato tra ruggine e ponti mai terminati, neanche messo in sicurezza. Si sono realizzati solo due chilometri di strada».

Aperta la Galleria Salice sulla SS660.
La galleria Salice è stata inaugurata nel 2011 ma non è ancora aperta al traffico della SS 660

L’altra grande incompiuta segnalata al parlamentare 5 stelle dagli attivisti locali è la variante SS660. «La vicenda della galleria Salice, che dovrebbe servire ad aggirare la frana di Serra di Buda e rendere meno tortuosa l’entrata in città, è emblematica. Progettata dalla Provincia e finanziata dalla Regione, fu appaltata nel 2007 con conclusione dei lavori prevista per il 2011 ma ancora non è stata aperta al traffico – sottolinea il pentastellato – nonostante siano stati stanziati circa due milioni e mezzo di euro per il completamento dell’illuminazione e delle opere accessorie, con un bando pubblico già assegnato. E chissà dove sono finiti gli altri 30 milioni di euro annunciati dal Presidente Oliverio per la realizzazione del secondo lotto, che dal viadotto avrebbe dovuto arrivare fino al ponte Mucone».
Il portavoce M5S conclude aggiungendo: «Abbiamo segnalato il tutto al Ministro dei Trasporti Toninelli, ma il Governo del cambiamento può solo dare gli indirizzi politici e individuare le risorse per la realizzazione delle infrastrutture che permettano all’entroterra calabrese di svilupparsi insieme al resto del paese. Devono essere poi gli enti locali a collaborare di concerto con i ministeri competenti, facendo la loro parte, ma né Oliverio, né Iacucci né i politicanti che li hanno preceduti lo hanno mai fatto, se non durante le campagne elettorali con le loro solite false promesse. È ora di cambiare tutto, cominciando proprio da Acri». (rp)