di PINO NANO – Giornata importante per la sede Rai per la Calabria, il direttore di Sede Massimo Fedele usa il termine «Giornata storica».
Con grande soddisfazione dei vertici dell’intera Sede calabrese della Rai infatti – il direttore Massimo Fedele e il Capo della redazione giornalistica Pasqualino Pandullo – è stato infatti sottoscritto con il Presidente del Corecom Fulvio Scarpino il nuovo Protocollo d’intesa, e relativo Vademecum, tra Corecom Calabria e sede Rai Calabria in tema di Programmi dell’accesso.
Il testo ufficiale firmato da Massimo Fedele e Fulvio Scarpino, è stato riaggiornato rispetto al passato, sia sotto l’aspetto “tecnico” – con i nuovi standard produttivi richiesti – e sia sotto l’aspetto delle “risorse” impiegate per la realizzazione dei programmi per l’accesso.
Direttore Fedele, ma di cosa parliamo?
«Vede, in ottemperanza alla legge 14 aprile 1975, n. 103 “Nuove norme in materia di diffusione radiofonica e televisiva”, tutti i soggetti collettivi organizzati possono presentare domanda al Co.Re.Com. Calabria per poter partecipare ai programmi radiotelevisivi Rai a diffusione regionale, e svolgere attività di comunicazione attraverso le trasmissioni autogestite».
Quando lei parla di soggetti collettivi organizzati a chi fa riferimento?
«Il diritto a programmi per l’accesso è riservato “alle organizzazioni associative delle autonomie locali, ai sindacati nazionali, alle confessioni religiose, agli enti e alle associazioni politiche e culturali, alle associazioni nazionali del movimento cooperativo giuridicamente riconosciute, ai gruppi etnici e linguistici e ad altri gruppi di rilevante interesse sociale” che ne facciano richiesta».
Cosa realmente queste associazioni possono proporre alla Rai?
«Le trasmissioni dell’accesso consistono in programmi della durata massima di cinque minuti, realizzati integralmente o parzialmente con mezzi propri o con il supporto tecnico gratuito della sede regionale della Rai. La procedura per l’accesso alle trasmissioni radiofoniche e televisive della RAI regionale è espletata dal Co.Re.Com. con la collaborazione della stessa Rai in virtù di questo Protocollo d’Intesa sottoscritto oggi 22 febbraio 2023 e relativo Vademecum».
Direttore quanti programmi per volta si possono proporre alla Rai?
«Ciascun accedente, intendo dire ciascun ente interessato, può presentare una sola domanda per ogni trimestre, ma questo è già per noi un risultato importantissimo».
Pieno di entusiasmo anche il giudizio finale che ne dà il Presidente del Corecom, Fulvio Scarpino: «Con la firma di questo Protocollo si sottolinea un passaggio importante che è dato dallo sforzo fatto da Rai Calabria e dal Corecom Calabria di rendere tutti visibili e accessibili on demand i video e gli audio – che verranno trasmessi negli spazi di Rai Tre il sabato dalle ore 07.30 alle ore 08.00 e per la Radiofonia sulla rete Radiouno il sabato dalle ore 23.30 alle ore 23.50 – con la possibilità dunque di poterli rivedere in qualunque momento della giornata da qualsiasi posto, e non solo in Italia».
«Questo per noi – aggiunge Fulvio Scarpino – è il contributo più importante che si potesse fare, per far sì che questi video di alto profilo, fatti da queste associazioni, e che hanno temi valori e soggetti importanti e riconosciuti da tutti, abbiamo la loro migliore destinazione mediatica».
Presidente come avverrà il tutto?
«Il Corecom esamina le richieste che arriveranno da noi, ne valuta l’ammissibilità e vigila sul rispetto degli impegni assunti dai soggetti ammessi e sull’esecuzione dei piani di messa in onda».
Seguendo quali tempi Presidente?
«Il Co.Re.Com., dopo aver accolto le domande che rivestono i requisiti previsti dalla vigente normativa, redige il piano trimestrale di messa in onda delle trasmissioni e comunica alla Rai l’elenco delle trasmissioni degli accedenti che hanno fatto richiesta. Da qui si parte».
Guai a sottovalutare questo accordo, perché grazie ad accordi come questi, posso assicurarvelo per aver lavorato alla Rai tantissimi anni, si realizza di fatto quel giornalismo “local” che diventa poi nei fatti giornalismo “globale e sovranazionale”. Chi è dunque interessato a proporre delle cose, legate ai propri territori e alle proprie tradizioni, non si faccia scappare questa straordinaria occasione. E per chi volesse saperne di più vi suggerisco di cliccare sul link qui di seguito. (pn)