A Reggio è nata la Cgil Area Metropolitana: Gregorio Pititto è il segretario generale

È nata, ufficialmente, la Cgil Area Metropolitana, guidata dal segretario generale Gregorio Pititto. Si tratta di una realtà che unisce Cgil Reggio Calabria– Locri e Cgil Piana di Gioia Tauro e rientra nel percorso avviato a livello regionale volto a ridurre i ruoli di vertice mettendo al centro i territori.

Presente, al primo congresso, il segretario nazionale Maurizio Landini.

«Questa è una grande responsabilità – ha affermato Pititto a margine dell’elezione –. Abbiamo costruito questo percorso a partire del 2018 quando sono stati votati nei rispettivi congressi degli ordini del giorno che prevedevano la nascita di questo comprensorio metropolitano. Una nuova realtà che può guardare nella sua interezza a tutte le problematiche e ci permette anche di essere più vicini al territorio con azioni mirate e specifiche, in maniera capillare.  Abbiamo tra Reggio e comprensorio circa 30 Camere del Lavoro e da oggi qualunque azione verrà fatta sarà uguale in tutto il territorio».

«Vengono dimezzati i ruoli apicali e questo permette di avere più gente impegnata nelle attività concrete. Il territorio di Reggio – ha continuato Pititto – è caratterizzato ad esempio dall’immigrazione e da territori come Riace e Camini dove ci sono progetti di integrazione completi e vivi. Nella Piana di Gioia Tauro abbiamo il ghetto della tendopoli che vorremmo andare a superare. Abbiamo anche specificità che potrebbero essere da traino per tutto il Paese e mi riferisco al Porto di Gioia Tauro».

«Reggio – ha aggiunto il neo segretario – è l’unica Città Metropolitana in Italia a non avere ancora le deleghe previste per legge. Deleghe che consentirebbero in alcune materie di operare in totale autonomia come se fosse una Regione, tanto da potere richiedere direttamente fondi alla Comunità Europea e mettere in campo una progettualità per migliorare a livello occupazionale del territorio».

«Abbiamo pensato di puntare sui luoghi di lavoro e le strutture di periferia dove c’è il disagio sociale – ha detto il segretario generale Cgil Calabria, Angelo Sposato –. Ringraziamo la struttura nazionale che ha creduto in questo lavoro riorganizzativo che ha permesso di ridurre i ruoli apicali e rovesciare la piramide per costruire una Cgil in Calabria vicina alle fasce più deboli».

«Nei prossimi mesi – ha concluso – continueremo con le nostre iniziative di protesta sulle scelte sbagliate del governo, abbiamo già creato empatia con i territori e molte delle questioni da noi sollevate stanno diventando trasversali e vengono portate avanti anche da chi non è di sinistra. Questo perché è indiscutibile che il Sud è scomparso dall’agenda politica».

A prendere parte al congresso anche il senatore del Pd Nicola Irto che ha ringraziato la Cgil per «avere la capacità di alzare la voce in un momento in cui la politica non lo sta facendo. C’è bisogno di unità delle opposizioni. Manca un’idea di Paese e un’idea di Sud. Bisogna lavorare affinché la percentuale di persone andate via dal Sud possano ritornare».

Il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, ha formulato «i più sentiti auguri di buon lavoro» al primo segretario metropolitano della Cgil, Gregorio Pititto, eletto al congresso del sindacato che ha raggruppato, in un soggetto unico, le due Camere del Lavoro della Cgil Reggio-Locri e della Cgil Piana di Gioia Tauro.
«Nasce un soggetto che ricalca appieno lo spirito e la filosofia che hanno portato alla fondazione della Città Metropolitana, un percorso che aiuta a coltivare lo spirito metropolitano che deve animare ogni cittadino, ogni lavoratore ed ogni lavoratrice del nostro meraviglioso territorio».
Così, Carmelo Versace si è espresso durante l’assise del sindacato ringraziando, fra l’altro, Celeste Logiacco per «l’importante attività portata avanti in un’area complessa e ricca di vertenze come la Piana di Gioia».
Nel corso del suo intervento, Versace ha salutato la presenza in sala del segretario generale nazionale della Cgil, Maurizio Landini, e del senatore del Partito democratico, Nicola Irto. «È sempre un piacere poter partecipare ad un congresso – ha detto Versace – che, se è quello della Cgil, diventa doppio perché è l’occasione di rivedere tanti amici, compagni e compagne».
Il sindaco metropolitano facente funzioni, quindi, si è concentrato sull’iter che, in queste ore, sta accompagnando la Legge Finanziaria nel dibattito politico e parlamentare: «Quello a cui stiamo assistendo lo avevamo preannunciato e la nostra critica costruttiva serviva a caratterizzare qualche emendamento con una proposta politica che arrivasse dal nostro comprensorio».
«Probabilmente, come sta accadendo e immaginavamo – ha detto – arriverà in aula un testo super blindato, dove ci sarà poco o nulla da modificare al netto delle belle intenzioni di quanti si dilettano a scrivere post su Facebook. Ma non sarà certo la Finanziaria ad abbatterci. Un minuto dopo la sua approvazione, torneremo ad incalzare il Governo sui temi atavici che interessano la nostra area metropolitana».
Nel formulare gli auguri a tutti i partecipanti al congresso, Carmelo Versace è tornato a ringraziare il segretario Pititto per «tutto quello che sta facendo e per le battaglie che, con la serietà e la passione che lo contraddistinguono, sosterrà in difesa del lavoro, dei lavoratori e delle lavoratrici dell’intero comprensorio metropolitano». (rrc)

A Reggio un bene confiscato diventerà una casa rifugio per le donne vittime di violenza

La Casa delle Donne. È questo ciò che diventerà un immobile confiscato alla ‘ndrangheta ed acquisito dal Comune di Reggio per finalità sociali. I lavori sono stati finanziati con Agenda Urbana, con un investimento complessivo di 800 mila euro.

Nei giorni scorsi il sopralluogo del Consigliere comunale con delega ad Agenda Urbana Carmelo Romeo che, accompagnato dai tecnici Michele Tigani, Responsabile unico del procedimento, Renato Carere progettista e direttore lavori, e dal responsabile dell’impresa Antonio Rodinò, ha preso parte alla consegna dei lavori nei confronti dell’impresa aggiudicataria che nei prossimi giorni avvierà il cantiere per la riqualificazione della struttura ricettiva.

Il progetto prevede la realizzazione di una struttura finalizzata all’accoglienza delle donne vittime di abusi e violenza per periodi di tempo relativamente brevi ed in attesa di nuova destinazione. Il documento progettuale dell’edificio, complessivamente composto da tre piani, prevede la realizzazione di alcuni open space per le attività comuni, al piano inferiore, uno spazio con delle stanze per le consulenze al piano intermedio e la zona notte, con le camere da letto ed i bagni privati al piano superiore, oltre ad un’ampia terrazza coperta da un pergolato ed anch’essa utilizzabile per attività comuni. All’esterno dell’edificio una zona verde funzionerà da giardino per le attività all’aperto.

Soddisfazione è stata espressa dal Consigliere delegato agli interventi di Agenda Urbana Carmelo Romeo, che ha ringraziato i tecnici e tutto il gruppo di lavoro dedicato ad Agenda Urbana per l’attività promossa in questi mesi che ha consentito l’odierna consegna dei lavori.

«Finalmente diamo il via ad un nuovo importante cantiere per la nostra città – ha affermato – un intervento che ha una grande valenza simbolica, oltre che sostanziale e concreta, trattandosi di un bene confiscato sottratto alle grinfie della criminalità organizzata per essere utilizzato come luogo sicuro e confortevole per le donne vittime di violenza. Segno di come dal male, attraverso una programmazione virtuosa, possa nascere il bene».

«I lavori andranno avanti per i prossimi sei mesi – ha spiegato ancora romeo – e ci consentiranno di ottenere un centro all’avanguardia, immediatamente pronto per accogliere le vittime di violenza o di abusi sul nostro territorio. Si trova in una zona tranquilla e riservata, proprio per garantire il massimo della privacy alle ospiti che vi soggiorneranno ed eventualmente anche ai loro bambini. Un impegno programmato tempo fa, con l’indirizzo del Sindaco Falcomatà, e che oggi vive un importante passo in avanti con l’avvio dei lavori che continueremo a seguire affinché siano completati nei tempi previsti».

«La struttura è su tre livelli ed ha una zona notte con camere e bagni privati – ha concluso – una zona giorno dedicata alle attività comuni e delle stanze riservate per le consulenze con i vari specialisti, oltre ad un ampio spazio esterno con un’area verde attrezzata ed infine, in terrazza, un segno di grande valore simbolico sarà la presenza di due piccoli alberelli di mimosa, segno di speranza e di rinascita per tutte le donne che passeranno da qui uscendo da situazioni difficili pronte per intraprendere un nuovo percorso». (rrc)

Un successo al Teatro Cilea Reggio dell’Adriana Lecouvreur

Com’era facilmente prevedibile, la suggestiva messa in scena dell’Adriana  Lecouvreur a Reggio, in occasione dei 120 anni del capolavoro di Francesco Cilea e nell’ambito delle celebrazioni del 50nario della scoperta dei Bronzi. Teatro affollatissimo, anche di giovani. Un successo anche personale di Eduardo Lamberti Castronuovo – noto per la sua passione per la lirica – che ha  praticamente curato personalmente ogni particolare, per far vivere a Reggio e ai reggini un momento di grande suggestione ed emozione. (rrc)

QUINDICI MINUTI DI SCROSCIANTI APPLAUSI

di GIORGIO NERI – Quindici minuti di applausi, di scroscianti applausi, per l’Opera “Adriana Lecouvreur” di Francesco Cilea, rappresentata ieri sera a Reggio Calabria nel teatro a lui intitolato, nell’ambito delle celebrazioni per il 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace. Un tripudio incontenibile di un teatro pieno in ogni ordine di posti, persino nel loggione, che ha oscurato i tredici minuti di applaudi tributati, lo scorso 7 dicembre, alla prima della “Boris Godunov” di Modest Musorgkij al Teatro alla Scala di Milano.

Un cast di grande livello con il soprano di Maria Agresta, nel ruolo di “Adriana Lecouvreur” che ha ammaliato il pubblico del Cilea assieme al tenore Michael Fabiano, di origini scillesi, che ha interpretato ‘Maurizio, Conte di Sassonia”. Un successo meritato che premia la Calabria, e tutte le componenti artistiche e professionali che hanno reso possibile un evento che non è esagerato definire di livello internazionale. Dai costumi, alle coreografie, i musicisti dell’orchestra dei Conservatori calabresi e del Teatro Cilea, diretti dal M° Concertatore Carlo Montanaro, il Coro ‘Francesco Cilea’ diretto dal M° Bruno Tirotta, il regista, reggino di nascita, Marco De Carlo.
Una serata che ha dimostrato che anche in Calabria è possibile dar vista a produzioni teatrali di grande spessore, facendo leva sulle grandi professionalità che la Calabria possiede e in una virtuosa sinergia tra Enti ed Istituzioni: Regione Calabria, Conservatorio ‘Francesco Cilea’, e il sostegno del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Ne è convinto il project Manager dell’Adriana Lecouvreur, dr. Eduardo Lamberti Castronuovo, cui la Regione ha affidato l’organizzazione dell’evento che ha calamitato l’attenzione dell’intera Calabria.
«Un grandissimo successo, non limitiamoci nei commenti – afferma al termine dello spettacolo Lamberti Castronuovo – Questo teatro deve tornare ad essere luogo privilegiato della musica lirica, delle produzioni teatrali importanti, della prosa. Ma non per eventi minori. C’è bisogno di attrezzare questa città di nuovi spazi alla gente. I ragazzi di Reggio non entrano in questo teatro perché non lo conoscono. Bisogna iniziare come a scuola, gradatamente, dalle elementari fino all’Università. E questo teatro è l’Università della cultura musicale reggina. Questa produzione ci è costata una fatica enorme. I ragazzi del Conservatorio si sono preparati bene, ma adesso è giunto il momento di avere un’orchestra stabile. Abbiamo avuto un grandissimo Maestro, stasera, che è riuscito nel breve periodo delle prove, a tirar fuori il meglio del meglio del meglio».
In prima fila hanno assistito alla messa in scena, il sottosegretario di Stato agli Affari esteri e alla Cooperazione Internazionale Maria Tripodi, la vice presidente della Giunta regionale Giusy Princi, le massime autorità del Comune e della Città Metropolitana. «Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, bloccato da una influenza – ha comunicato Lamberti Castronuovo – ha promesso che sarà a Reggio il prossimo 15 gennaio e stiamo ragionando di fare qualcosa». (ng)

L’OPINIONE / Claudio Aloisio: È ora di cambiare approccio e mentalità per Reggio

di CLAUDIO ALOISIOE pur si muove! No, non si tratta della Terra citata nella celebre frase attribuita a Galileo bensì di Reggio, o meglio di una parte di quella intellighenzia reggina a lungo silente che, negli ultimi giorni, è tornata a farsi sentire.

Ho letto con attenzione e soddisfazione gli ultimi interventi di alcune personalità in vista della nostra comunità, tra tutte il Presidente della Camera di Commercio Ninni Tramontana e il dottor Eduardo Lamberti Castronuovo. Due imprenditori di successo che stimo e ho il piacere di conoscere personalmente. Due persone che continuano a investire il proprio tempo, ognuno per i ruoli che ha ricoperto o che ricopre, per lo sviluppo della città in maniera pressoché volontaristica, senza nulla guadagnare e nulla pretendere.

In un contesto apatico e rassegnato come quello degli ultimi anni vedere che, finalmente, dopo tanto tempo qualcuno “ci mette la faccia” pubblicamente parlando di futuro, programmazione, visione, è un sollievo e una speranza.

Sono sempre stato convinto che solo le tante intelligenze presenti a Reggio, imprenditori, professionisti, semplici cittadini possano, mettendo insieme le loro competenze, cambiare concretamente le cose invertendo quel trend negativo che ci sta risucchiando in un vortice sempre più fosco e periglioso.

Voglio però essere molto chiaro: con questo intervento non intendo entrare nel merito di alcuna diatriba o strumentalizzazione politica perché non credo sia utile, in un momento così difficile per l’area metropolitana, creare contrapposizioni che corrono il rischio di trasformarsi in sterili polemiche senza costrutto. Qui non si tratta di essere pro o contro qualcuno ma di operare per raggiungere un chiaro obiettivo: quello della crescita di un territorio dalle innumerevoli potenzialità che aspettano solo di essere valorizzate. Anche su questo punto, quindi, credo sia giunta l’ora di modificare approccio e mentalità. 

Il bene comune lo si raggiunge impegnandosi, costruendo, coinvolgendo. Ed è per tale motivo che ho particolarmente apprezzato un concetto espresso e ribadito da tutti i protagonisti del dibattito cittadino che si è aperto con i recenti interventi pubblici. Un concetto forte, positivo, la “stella polare” da seguire per lo sviluppo della nostra terra che deve partire da subito e non può attendere eventuali elezioni al di là da venire o partite politiche e personali che vengono giocate sulla pelle dei reggini seguendo vecchie e logore logiche spartitorie e di potere. Mi riferisco al fare squadra, fare gruppo, mettersi insieme a lavorare per la nostra comunità creando progettualità, strategie, proposte atte a risolvere le innumerevoli criticità che siamo chiamati ad affrontare in un continuo e, francamente, ormai intollerabile stato di emergenza.

Non c’è da aspettare alcun intervento salvifico. Solo noi possiamo determinare il nostro futuro e, finalmente, sembra che inizino a palesarsi le condizioni perché ciò accada. (ca)

[Claudio Aloisio è presidente di Confesercenti Reggio Calabria]

 

A GUARIRE L’ANTICO MALESSERE DI REGGIO
BASTERÀ LA CURA DEL MEDICO LAMBERTI?

di SANTO STRATI – Il grande malessere di Reggio ha radici antiche, almeno dalla nascita delle regioni, più di 50 anni fa, con la breve parentesi della Primavera di Italo Falcomatà. La città è malata (non “morta” come sostenuto nei cartelli di una affollata manifestazione dello scorso sabato), richiede quindi una terapia drastica, ma può guarire. Basterà un medico?

Il noto e apprezzato professionista reggino Eduardo Lamberti Castronuovo ha annunciato la sua disponibilità a candidarsi a futuro sindaco: mancano tre anni, ma un sussulto di dignità da parte degli attuali amministratori potrebbe portare a nuove elezioni. E allora Lamberti Castronuovo, l’editore di Reggio Tv, stimato reumatologo e direttore di uno dei più avveniristici istituti di diagnostica medica del Mezzogiorno, rompe gli indugi, con largo anticipo, e fa sapere di essere pronto a mettersi in gioco e a candidarsi per Palazzo San Giorgio.

«Offro ai miei concittadini – ha detto – la possibilità di approfittare della mia esperienza, della mia passione, per tentare di restituire alla città quanto le hanno tolto. Compresa la dignità». 

Lamberti Castronuovo, in un’intervista a Piero Gaeta della Gazzetta del Sud, ha esposto la sua amareggiata riflessione: «C’è bisogno di un nuovo Umanesimo, che pensi alla qualità della vita dei cittadini. La nuova compagine amministrativa dovrà avere ciò che la manifestazione di sabato ha gridato: una città viva, persone valide e disinteressate a prebende personali, scevra da vicinanze discutibili e disposta a rinunciare a ogni compenso. La politica è passione e impone la gratuità del servizio. Ma è la città nel suo insieme che deve scegliere da chi vuole essere am-ministrata liberamente, senza condizionamenti o peggio, imposizioni».

Con ammirevole umiltà, il dott. Lamberti precisa che «non significa che farò il sindaco» ma sottolinea che in tantissimi chiedono il suo coinvolgimento: «mi sono giunte oltre 23mila mail negli ultimi due anni». Il che, sia ben chiaro, non equivale a 23mila voti certi, è semmai il segnale che una parte della città condivide la sua amarezza e la voglia di riscatto.

Il problema è appunto la città: Reggio ha bisogno di un sindaco forte, autorevole, capace, indipendente, svincolato da logiche partitiche, non condizionabile dalle lusinghe del potere, di sani principi e, soprattutto, di specchiata moralità (detto meglio, incorruttibile). Senza voler sembrare parteggiare per Lamberti Castronuovo, per onestà intellettuale occorre dire che è un profilo che si attaglia perfettamente al medico reggino. Il suo amore per la città è smisurato, Lamberti Castronuovo è ricco di suo (e non ha bisogno di arricchirsi  con i classici compromessi che, per fortuna, mandano spesso in galera amministratori poco onesti) e ha, inoltre, mostrato con le sue attività di sapere come si amministra un’azienda. Non è uno sprovveduto dal punto di vista dell’esperienza manageriale (e Reggio ha bisogno di un sindaco manager), ha una vasta e invidiabilissima cultura e lo si è visto negli anni in cui alla Provincia faceva l’assessore proprio alla Cultura e non gli mancano né competenza né capacità. Bene, fosse così semplice, andrebbe eletto per acclamazione, con la città in festa per aver trovato il sindaco giusto. Ma, purtroppo le complicazioni ci sono e sono tante.

Le elezioni amministrative prossime venture non cambiano pelle: non è una questione di rituale politico-partitico da rispettare, bensì il risultato è la somma di uno o più compromessi, è bene dirlo, checché  sia indigeribile.

Non basta il consenso popolare (che comunque porta voti), serve che venga messo in moto l’apparato politico di ogni elezione, con la conta dei probabili (e sperabili) consensi, secondo il classico schema destra-sinistra-centro. Uno schema, che, in realtà, non esiste più, perché è desueta la classificazione destra-sinistra, almeno se la si guarda dal punto di vista ideologico-partitico, e gli schieramenti sono sempre da costruire. Si guardi a cosa è successo a Catanzaro per l’elezione del sindaco, con l’imprevedibile vittoria di Fiorita (sinistra) contro il presunto supervincente Donato (area centro-destra).

Così la prima domanda che bisogna porsi è dove si colloca Lamberti Castronuovo? Non a sinistra, né a destra, né a centro (secondo il vecchio schema di cui sopra): è un civico atipico che raccoglie il malcontento dei cittadini e se ne fa portavoce, con idee e programmi (merce rara nelle passate amministrazioni) e ha buone probabilità di consenso. Ma gli mancano i numeri.

Già, perché mezza città (per invidia e gelosia) non lo ama e non lo voterà mai, salvo che non sia “costretta” da indicazioni di area politica-partitica. E ritorniamo alla casella del via: da solo Lamberti Castronuovo, pur con la simpatia e gli apprezzamenti dell’alta metà della città che non gli è contro (sempre per gelosia e invidia sociale), non ce la può fare. Gli servono i voti, che l’apparato (di destra o di sinistra) è in grado di gestire (nel senso più democratico e onesto del termine).

Lamberti Castronuovo ha l’entusiasmo (sogna di fare il sindaco da quando aveva i calzoni corti) e le capacità, ma non ha la macchina che raccoglie i voti, cosa che solo i partiti (pur nella loro evanescenza) riescono ancora a raggranellare per far eleggere i propri fidi rappresentanti. 

Chi appoggerebbe Lamberti Castronuovo? Francesco Cannizzaro, deputato di Forza Italia, che alle passate elezioni per il sindaco gli aveva promesso mari e monti per poi cedere alle logiche (suicide) imposte da Salvini? Abbiamo qualche dubbio. Il simpatico parlamentare reggino cova da tempo l’idea di candidarsi direttamente a sindaco di Reggio, ma non è sufficientemente convinto di lasciare Montecitorio. In assenza di un candidato forzista (e dove sta?) potrebbe, in buona sostanza avere un’illuminazione e schierare le sue truppe (e soprattutto l’apparato) a sostegno di Lamberti Castronuovo, sempre che Fratelli d’Italia non torni alla carica con l’ipotesi femminile (l’avv. Giovanna Cusumano sta affilando i coltelli contro eventuali concorrenti di genere), e lì sono dolori. Perché nemmeno la destra dei fratelli di Giorgia ha i numeri – da sola – per conquistare Palazzo San Giorgio (e, naturalmente la Città Metropolitana). 

Dalla sinistra, del resto, ci sono tiepide reazioni alla discesa in campo di Lamberti Castronuovo e pur in assenza di un candidato “forte” (non ce l’ha) la sinistra reggina ha piena coscienza che saranno elezioni a sconfitta piena.

E allora? Permetteteci un sogno. A Reggio serve un’intesa trasversale che vada oltre i simboli partitici e riesca a combinare una squadra di uomini e donne che abbiano un solo obiettivo, quello della rinascita della città e del bene comune. Una grosse koalition alla tedesca che superi gli steccati ideologici e lavori esclusivamente per riportare il sorriso sui volti dei reggini, risolvendo problemi antichi e trovando soluzioni adeguate alle tante opportunità che l’Europa (ancora per poco) continua a offrirci. 

Una coalizione che metta insieme persone perbene, anche di diversa estrazione partitica, e lavori con una guida autorevole e capace. Il regista non può essere un avventizio che prima faceva il datore di luci (scusate l’esempio banale, ma rende l’idea) né un consumato protagonista della politica, condizionabile per gli ovvi legami di partito o di area. 

Serve un personaggio al di sopra delle parti che abbia voglia (e capacità) di prendersi quest’ambascia. Lamberti Castronuovo sarebbe un ottimo sindaco, ma la sua campagna elettorale deve partire col piede giusto.

Servono risorse umane, prima di tutto per formare una squadra che i cittadini possano valutare per tempo come probabile giunta comunale), e serve organizzazione (con cospicuo investimento di denaro, non si scappa) con professionisti in grado di sezionare il territorio e far cambiare idea a quanti – per le su indicate ragioni, tipicamente reggine, di invidia – non amano Lamberti Castronuovo.

Le sue dichiarazioni sono ammirevoli e la sua visione di futuro dovrebbe essere guardata con ottimismo e fiducia dai reggini, ma il consenso a parole e l’impegno di voto non bastano. Torniamo sempre lì: servono i numeri e questo solo un’adeguata e super professionale organizzazione di management elettorale potrà essere in grado di produrle.

Fatte queste premesse, ci permettiamo qualche gratuito suggerimento a Lamberti Castronuovo: si rilegga Il Principe di Machiavelli e prenda atto che per “regnare” bene il principe ha bisogno di collaboratori capaci oltre che fedeli, quindi si deve circondare di una squadra di persone competenti che sappiano cosa fare: senza di loro il “regno” non funziona proprio. 

Non si fermi alla dichiarazione di disponibilità a candidarsi, riunisca le teste pensanti della città – indipendentemente dalla loro appartenenza politica – e proponga un’insolita coalizione trasversale, da presentare anzitempo alla città e registrare le reazioni. Ci sono personaggi di alto spessore mesi da parte che aspettano solo di poter offrire il loro contributo (disinteressato) alla città. Superi le antipatie personali (che, inevitabilmente, non mancheranno) e giochi d’anticipo sui tradizionali giochi di potere dei partiti che tenteranno di prendersi (o riprendersi) Reggio.

Questa città non è amministrata: basta guardarsi in giro e non è che proponendo 100 eventi natalizi si risolvono le criticità che sono sotto gli occhi di tutti. L’amministrazione attuale non è “facente funzione” (con tutto il rispetto per i sindaci Versace e Brunetti) è piuttosto – scusate il termine – fancazzista. E i risultati si vedono ogni giorno. Abbiano la dignità di andare tutti a casa: le dimissioni non si annunciano, si danno (a cominciare dal sindaco sospeso Falcomatà che da quest’orecchio non ci sente proprio) per il bene della città, se davvero la si ama. 

Purtroppo, aveva ragione il poeta dialettale reggino Nicola Giunta (molto apprezzato da Lamberti Castronuovo): «Nani su’ iddi e vonnu a tutti nani». Lamberti lo sa e la sua irriducibile battaglia sarà contro questi “nani”: non è impossibile castigarli e costringerli ad apprezzare chi è capace o chi sa cosa fare, ma non è facile. Tutt’altro e non basta solo auspicare che crepi l’invidia. (s)

Reggio e la Calabria prime in Italia per numero di partecipanti ai Campionati di Astronomia

La Calabria guida, ancora una volta, la classifica nazionale per la partecipazione di studenti ai Campionati di Astronomia. Sono, infatti, 3582 studenti su 9322 partecipanti a livello nazionale.

In classifica seguono il Lazio, con 932 allievi, la Sicilia con 629, la Campania con 614,  Chiude la classifica delle venti regioni il Trentino Alto Adige, con 16 allevi.

I campionati di Astronomia sono banditi dal Ministero dell’Istruzione e del Merito ed affidati per la realizzazione alla Società Astronomica Italiana che opera su dieci sedi nazionali, di cui nove dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e una presso la Città Metropolitana di Reggio Calabria con il suo Planetario Pythagoras.

In Calabria gli istituti secondari di secondo grado che hanno superato quota 100 di allievi iscritti sono il Liceo Scientifico Enrico Fermi di Bagnara, il Liceo scientifico Michele Guerrisi di Cittanova. Da evidenziare i numeri del Liceo Scientifico Alessandro Volta di Reggio Calabria che partecipa con ben 651 allievi.

Un dato importante, superiore al totale delle regioni Sicilia e Campania, considerato l’indirizzo di studio ed il piano dell’offerta formativa che il Liceo pubblica sul suo sito, anche quello dei 337 partecipanti dell’Istituto D’Istruzione Superiore – Liceo Classico Oliveti-Panetta di Locri, una bella conferma dell’attenzione che i licei classici pongono verso le discipline scientifiche. Nella secondaria di primo grado guidano la carica dei 100 gli Istituti Comprensivi Carducci-Vittorino da Feltre, il Giovanni XXIII Di Villa San Giovanni, la Falcomatà-Archi, l’istituto Comprensivo Tommaso Campanella, il Telesio-Montalbetti, l’Istituto Rossano 3 – Roncalli di Corigliano-Rossano e l’Istituto Pascoli –Galileo Galilei.

Risultati di straordinaria importanza per il territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria, che già a partire dalla metà degli anni ’90, quando era ancora Provincia, ha investito convintamente nel settore della cultura scientifica, affidando a partire dal 2003 le attività didattiche e la gestione scientifica del Planetario Pythagoras alla Società Astronomica Italiana, ente morale e referente nazionale per quanto concerne le attività legate all’astronomia e all’astrofisica.

«Le attività – ha dichiarato il delegato alla cultura della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Filippo Quartuccio – sono molteplici e sono indirizzate alla formazione e alla divulgazione scientifica in favore degli studenti e all’orientamento dei giovani particolarmente interessati all’astronomia. Si aggiungono i corsi di aggiornamento e di alta formazione, anche a carattere residenziale, per insegnanti e giovani studiosi».

«A Stilo e Riace – ha aggiunto – si svolge da 27 anni la scuola residenziale, nazionale, di formazione per i docenti. Un lavoro enorme, con risultati davvero importanti, nonostante i progetti didattici legati all’astronomia non siano affatto di facile attuazione per svariati motivi. La nostra Città Metropolitana, grazie all’indirizzo a suo tempo impresso dal sindaco Falcomatà e confermato dal facente funzioni Versace, ha tentato di ovviare, in maniera certamente significativa, a queste difficoltà, attraverso le attività messe in atto dal Planetario che ogni anno forgia le menti brillanti dei nostri ragazzi, introducendoli nello straordinario mondo dell’Astronomia. Mai come in questo momento storico il nostro territorio ha bisogno di cittadini in cui sia sviluppato un legame emotivo con la cultura e la scienza. L’astronomia, da questo punto di vista, può essere il veicolo emozionale privilegiato per raggiungere questo obiettivo».

Soddisfazione è stata espressa anche dalla Responsabile scientifica del Planetario Pythagoras, professoressa Angela Misiano, che ha messo in evidenza «i brillanti risultati ottenuti  grazie al lavoro e alla sensibilità dei docenti che aderendo alle attività extracurriculari dimostrano attenzione verso i propri alunni e colgono il valore didattico e motivante di queste iniziative».

«Un grazie – ha concluso Misiano – riconoscente va al Direttore Generale dell’Ufficio scolastico Regionale Antonella Iunchi, che ha promulgato i Campionati presso le scuole della nostra regione che risulta prima non solo per gli alunni partecipanti ma anche per il numero di scuole iscritte, 54 anche qui seguita dal Lazio con 30». (rrc)

REGGIO – La First Cisl dona cinque borsoni di kit infermieristico all’Hospice di Via delle Stelle

La First Cisl di Reggio ha donato all’Hospice Via delle Stelle di Reggio Calabria cinque borsoni completi di kit infermieristico e divise per gli operatori sanitari.

È così che il sindacato ha espresso la sua vicinanza alla struttura, che ha «un ruolo fondamentale sul nostro territorio – hanno dichiarato i segretari Giuseppe Cadile e la segretaria amministraiva Manuela Iannò –. È quel luogo  dove, quando la medicina è alle corde, entra in gioco qualcosa di veramente prezioso, che va oltre i complessi ausili. Qui, si respira quell’amore pratico che rende anche l’insostenibile sopportabile. Per questo abbiamo pensato ad un gesto concreto supportando quella sanità che, ancora, funziona, nonostante tutto. L’Hospice è una struttura preziosa, un tesoro di competenze, cure e attenzioni che il personale sanitario offre quotidianamente agli ammalati e alle loro famiglie. Siamo grati a tutti questi professionisti, uomini e donne che, ogni giorno, si dedicano con amore, dedizione e sacrificio al prossimo».

In un momento molto delicato come quello odierno, il presidente della struttura sanitaria Vincenzo Nociti non può che mettere in risalto «l’infinito amore di cittadini che va oltre il male, oltre la sofferenza».

«Siamo riconoscenti e non possiamo che ringraziare tutti gli associati della First Cisl che hanno pensato ai malati e al personale dell’Hospice – ha concluso il dottore Nociti –. La gratitudine che riceviamo quotidianamente, da parte di tanti cittadini, ci spinge a riflettere sul fatto che in una società dove spesso ascoltiamo racconti di malasanità, esistono anche luoghi che funzionano, luoghi come l’Hospice Via delle Stelle dove trova accoglienza il malato, non solo come paziente ma, soprattutto, come essere umano». (rrc)

REGGIO – Al Castello Aragonese l’evento “Rhegium Comics”

Dal 9 al 14 dicembre, al castello Aragonese è in programma l’evento culturale Rhegium Comics, promosso dalla TxT Società Cooperativa Sociale, afferente al Sistema Acu “Azione Cristiana Umanitaria”, fondato dal missionario cristiano Gilberto Perri e realizzato con il contributo della Regione Calabria.

L’evento, anche quest’anno, sarà realizzato con il contributo del Comune di Reggio Calabria e rappresenterà il connubio tra Cultura, Storia, Musica, Fumetti, Cartoons, Fantasy, Arte, Tecnologia e molto altro ancora, in un susseguirsi di attività ludico-sportivo-ricreative e mostre, che consentiranno ai visitatori di affrontare un fantastico viaggio in questo mondo, che da sempre affascina intere generazioni: dai bambini, agli adolescenti, agli adulti di ogni età.

Tra gli ospiti d’onore il grandissimo Pasquale Anselmo, doppiatore e attore di film e cartoni animati che hanno accompagnato grandi e piccini! Ha interpretato personaggi memorabili come Nicholas Cage, Jason Statham e John Turturro, nelle ultime serie-tv conclamate, quali “Breaking Bad” e lo spin-off “Better Call Saul”, lo sentiamo nei panni del personaggio Saul Goodman, mentre nella serie “Gli Anelli del Potere” dà voce al buon Largo Brandipiede! A condurre l’intervista, i ragazzi della Voice Over Academy.

Tra gli artisti d’eccezione, Nico Kalia con le sue opere sul tema “Arte e Vita “ che racchiudono la storicità del momento, la forza della resilienza, sublimando amore, pace, speranza e creando un supporto alla sofferenza e al disagio degli ultimi e l’artista reggina Alberta Dito con la sua mostra d’arte “Il Silenzio” in cui sono espresse emozioni imperiose e travolgenti con la luminosità e l’intensità delle sue pennellate colorate che trasmettono l’essenza del vivere.

Tra le varie attività e mostre vi saranno: Giochi di ruolo dal vivo con gli “Eroi dell’Ultimo Regno”; Contest di Cosplay: sfide davanti alla giuria del “Masters of Comics”, che saranno presenti con tante altre attività come “Raduno di Hogwarts” e “Gamesland”, aree di giochi da tavolo e giochi di ruolo; Scuola di Disegno Fantasy: tre appuntamenti a cura della scuola di arti visive “Nero su Bianco”; Concerti e Teatro: partendo da quello dei “CrazyToons” (Cartoon Cover Band), per arrivare alla musica Celtica dei “Glueckners”; non mancherà anche una rappresentazione teatrale a cura della “Talent for Christ” un gruppo di giovani del Centro di Aggregazione Giovanile dell’Associazione di Volontariato “Istituto Per la Famiglia sez. 289 – Gilberto Perri”; Una giornata intera dedicata a Star Wars: Guerre Stellari, a cura di 501st Italica Garrison, con cosplay che sfileranno e saranno protagonisti, insieme a voi, di tantissime attività e giochi, come: “Alla ricerca di Baby Yoda”, “Tiro al bersaglio con Nurf: «Missione Galattica»”, “Addestramento Jedi”; Videogames, realtà aumentata, metaverso, console, robotica: fantastiche esperienze del mondo virtuale, insieme a “The Virtual” e “FabLab”. (rrc)

Reggio deve svegliarsi: lo slogan era sbagliato le motivazioni giuste

Uno slogan sbagliato per una causa giusta. Hanno partecipano oltre 500 reggini alla manifestazione “spontanea” di sabato per chiedere le dimissioni dell’amministrazione comunale, che gli organizzatori avevano pubblicizzato con un logo discutibile: “Reggio è morta”. Reggio non è morta perché se così fosse bisognerebbe resuscitarla, invece va rimessa in sesto, rianimata, riportata ai valori normali di “esistenza in vita”. E di questo si discuteva durante la tradizionale processione che ha accompagnato la Madonna della Consolazione alla sua sede naturale, il Convento dell’Eremo, dopo i mesi trascorsi nella Cattedrale. Il ritorno della Madonna alla Chiesa dell’Eremo doveva avvenire la settimana scorsa, ma l’inclemenza del tempo aveva suggerito il rinviio.

Sulla manifestazione di sabato è intervenuto il presidente della Fondazione Mediterranea Enzo Vitale: «Non si è partecipato alla manifestazione di piazza del 4 dicembre non perché non se ne condividesse lo spirito ma per un motivo che, apparentemente banale, per una persona di cultura non lo è. Si è sempre tentato di dare un peso alle parole e rispettarle per quello che sono o meglio che dovrebbero essere: dei segni, simboli di un’idea o di un progetto o di un modo di pensare.
Lo slogan “Reggio è morta” è senza significato: se vi è un qualcosa di definitivo e non modificabile è la morte, quindi, se Reggio è morta non ha senso lottare per un qualcosa che non c’è più. Questa proposizione sarà pure un’ovvietà che non tiene conto della presa sul pubblico di uno slogan forte, ma qualcosa di forte dev’essere per forza illogico? Si sarebbe potuto dire che Reggio è moribonda, quindi dare una speranza di rinascita una volta che la città sia uscita dal tunnel del degrado.
Comunque sia, la manifestazione è riuscita e non se ne può che essere sinceramente contenti. Ne escono mortificati i nostri amministratori, sia di maggioranza che di opposizione, e soprattutto i loro epigoni, in specie quelli su facebook: uno dei quali ha dedicato molta passione alla titanica impresa di contare i partecipanti uno per uno fino ad arrivare al numero di 74. Non so come li abbia contati perché già a un’occhiata superficiale delle foto sembravano molti di più e, alla fine, il loro numero era sul mezzo migliaio: ottimo risultato per gli organizzatori, tenendo conto del tempo instabile e del demotivante rinvio. Ma non è questo il punto. Il fatto significante è che la manifestazione ci sia stata e sia stata partecipata. Un forte segnale.
Nota conclusiva. In occasione del conferimento del Premio Russell al direttore della Gazzetta Alessandro Notarstefano, la discussione è caduta anche sulle parole e sul loro uso, prospettando due tipi di utilizzo: quello giornalistico, in cui la parola dev’essere descrittiva ovvero chiara e inequivoca; quello letterario, in cui la stessa parola può anche assumere significati diversi a seconda del contesto narrativo e della storia personale del lettore. Senza scendere nei dettagli, vi è anche la parola della politica, che a volte non significa nulla e che viene spesso usata solo come slogan o bon mot (“Reggio è morta” docet). (rrc)

Reggio ricorda Franco Quattrone

di PINO NANO Un film racconta e ricostruisce la storia del deputato reggino Franco Quattrone. A Reggio Calabria, venerdì 25 novembre, alle ore 17 a Palazzo San Giorgio, a dieci anni esatti dalla sua morte, in anteprima nazionale, Maria Francesca e Giuseppe Quattrone, figli del politico scomparso, presentano alla stampa italiana il docu-film sulla vita del padre, l’ex Sottosegretario di Stato DC on. Franco Quattrone, e sulla sua disavventura giudiziaria, che alla fine lo portò alla morte. Assolto con formula ampia, ma distrutto dalle inchieste a suo carico.

Il documentario – anticipa la società di produzione che lo ha realizzato – ripercorre la biografia e l’ascesa politica di Franco Quattrone, dall’elezione a rappresentante degli studenti universitari a Messina nel 1960 a soli 19 anni, passando per gli importanti incarichi di governo come deputato DC e sottosegretario, fino alle ingiuste incriminazioni e successive assoluzioni per la vicenda Mani Pulite in Calabria

Nel 1992, Quattrone finì coinvolto nella stagione di Mani pulite a Reggio Calabria. Fu arrestato e detenuto, a scopo preventivo, con la massima pena restrittiva della libertà, in carcere. Gli furono contestati reati gravissimi, persino quello di essere tra i mandanti dell’omicidio dell’on. Vico Ligato, già Deputato DC e all’epoca Presidente delle Ferrovie dello Stato, assassinato nella sua villa di Bocale nel 1987. 

È l’inizio di un inferno per lui e per tutta la sua famiglia. Alla fine Franco Quattrone, viene assolto perché il fatto non sussiste, con sentenza della Cassazione nel 1993 per le implicazioni con l’omicidio Ligato, ma rimase in regime di carcerazione preventiva per le altre accuse rivoltegli, e poi anche esse rivelatesi assolutamente infondate. 

Non ci crederebbe nessuno, ma l’uomo di Governo subì in totale 13 mesi di carcerazione preventiva, 7 rinvii a giudizio e 17 processi nei vari gradi di giudizio, durati oltre 10 anni che lui seguì tutti personalmente, non mancando mai a nessuna udienza dibattimentale, e questo nonostante i gravissimi problemi di salute che nel frattempo erano sopravvenuti. 

Alla fine Franco Quattrone fu assolto in tutti i processi istruiti contro di lui, e lo fu con la formula più ampia. Ottenne dallo Stato Italiano un risarcimento irrisorio per la detenzione subita, lui fece ricorso alla Corte di Strasburgo che con sentenza del 26 novembre 2013 (Ricorso n. 13431/07 – Quattrone c. Italia), accolse il suo ricorso condannando lo Stato Italiano per “l’ingiusto processo e confermando l’ingiusta detenzione”. 

«Una vita – racconta oggi la figlia Maria Francesca Quattrone, avvocato di grido e di successo tra Roma Milano e Reggio Calabria- contrassegnata dalla passione per la politica che ha condizionato nel bene e nel male la sua intera esistenza». 

«La vita di un politico – aggiunge il giornalista Gregorio Corigliano già Caporedattore delle stessa Sede Rai calabrese e vecchio amico dello stesso Franco Quattrone – che è anche uno spaccato della storia del nostro paese e degli anni che vanno dal ’70 al ’92, e che hanno segnato i più importanti cambiamenti storici e sociali da cui ha poi avuto origine la recente evoluzione della politica del nostro Paese. Dunque, dagli anni 90 fino ad oggi». 

A presiedere la solenne cerimonia, perché tale ci pare di capire sarà la proiezione del documentario di Brando Bartoleschi dedicato a Franco Quattrone, sarà la giornalista di Rai Uno, inviata di punta di Porta a Porta, Giancarla Rondinelli. Il docu-film andrà poi in onda su RTV, la televisione di Edoardo Lamberti Castronovo, sabato e domenica 26 e 27 novembre.

La linea guida del racconto del docufilm di Bartoleschi, che è vi posso anticipare di grande effetto mediatico, è rappresentata dalle interviste fatte proprio da sua figlia, Maria Francesca Quattrone, alle persone che hanno conosciuto bene suo padre: familiari, giornalisti, medici, avvocati e uomini politici. In testa per tutti l’uomo politico che gli è stato più vicino di tutti gli altri, Enzo Scotti, professore universitario come lui, già Ministro dell’Interno e oggi ancora autorevole protagonista della storia della Seconda Repubblica.

«Le varie testimonianze proposte – dice ancora Maria Francesca Quattrone serviranno a delineare da diversi punti di vista il profilo di un uomo che ha avuto un ruolo di grande rilevanza nella storia politica del proprio paese e della propria Regione, la Calabria, ma anche nei cuori di chi lo ha conosciuto e gli è stato accanto nei momenti più difficili».

L’ultima sottolineatura che la giovane giurista calabrese affida al cronista è una dichiarazione di metodo: «Il tono del documentario- sottolinea Maria Francesca Quattrone – non sarà quello dell’inchiesta, ma l’intento sarà quello di restituire in modo oggettivo una storia, la storia di Franco Quattrone, la vita di un uomo politico, la vita di un uomo perbene». 

Ma vi rimandiamo allo speciale che il settimanale di Calabria Live, diretto da Santo Strati, dedicherà domenica a questo evento con una intervista a 360 gradi della stessa Maria Francesca Quattrone su suo padre. Questo invece è il trailer del film, un lavoro di straordinario impatto giornalistico. https://imagehunters.it/portfolio/franco-quattrone/.(pn)