Alla Mediterranea si è celebrata la Giornata Mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro

Lo scorso 28 aprile, all’Università Mediterranea si è celebrata la Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro 2022, organizzata dal Dipartimento DARTE con la collaborazione dell’Ordine Professionale degli Architetti P.P.C. della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Ha introdotto l’evento, l’arch. Ilario Tassone, presidente dell’Ordine degli Architetti P.P.C.  che ha sottolineato l’importanza di una cultura della prevenzione e il sostegno alle iniziative che in questo settore l’Università reggina porta avanti da anni. È seguito l’intervento di Francesco Costantino, presidente territoriale dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro, che ha testimoniato l’impegno della stessa sui temi della sicurezza e salute ponendo particolare attenzione agli aspetti della cultura della prevenzione.

Ha preso, quindi, la parola il prof. Massimo Lauria, coordinatore del Corso di Laurea in Tecniche per l’Edilizia e il Territorio, all’interno del quale viene portata avanti una specifica formazione sulla sicurezza che caratterizza anche uno dei moduli del master di secondo livello sul Building Information Modeling. La relazione di base, dal titolo Agire insieme per costruire una positiva cultura della sicurezza e della salute è stata tenuta dal prof. Renato Laganà, responsabile del Laboratorio di Sicurezza nei Cantieri, che ha esplorato, attraverso  il tema della partecipazione e del dialogo sociale nella creazione di una positiva cultura della sicurezza in Italia e nel Mondo che si attua attraverso il coinvolgimento significativo di tutte le parti sociali e il miglioramento continuo della sicurezza e salute sul lavoro. 

opo gli anni della pandemia, è stata ripresa l’iniziativa già portata avanti in precedenza, facendo tesoro dei risultati raggiunti in questo campo durante tutta la pandemia di Covid-19, che ha visto una partecipazione significativa di governi, datori di lavoro, lavoratori, attori della salute pubblica e di tutte le parti interessate a livello nazionale con l’obiettivo di avere un forte sistema di Salute e Sicurezza per proteggere gli ambienti di lavoro e salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori.

Attraverso un dialogo sociale efficace, i governi e le parti sociali oggi partecipano attivamente a tutti le fasi dei processi decisionali in materia di Salute e Sicurezza del Lavoro. Questo è importante per lo sviluppo e la revisione delle politiche e dei quadri normativi in questo campo per affrontare le sfide nuove del futuro mentre continuiamo a vivere una crisi sanitaria globale e ad affrontare i continui rischi per la salute e sicurezza nel mondo del lavoro. (rrc)

A Reggio i Lions del Sud Italia per eleggere i nuovi vertici

Venerdì 6 maggio,  al Teatro “Francesco Cilea” di Reggio Calabria arriveranno oltre 500 Lions delegati dai club di Campania, Basilicata e Calabria per la elezione dei nuovi vertici dell’Associazione.

Si tratta del primo grande evento Lions del Distretto 108Ya post pandemico e Reggio Calabria si candida a divenire per il prossimo fine settimana la capitale del Lionismo meridionale.

Fitto il programma della manifestazione che avrà quale padrone di casa il Governatore del Distretto 108Ya, Francesco Accarino. Si partirà venerdì 6 maggio alle ore 10.00 con la celebrazione del Gabinetto Distrettuale, massimo organo di autogoverno del Distretto, che si riunirà nella prestigiosa sede dell’Aula consiliare della Città metropolitana. Nel pomeriggio, alle ore 17.00 prenderà avvio il congresso. I Lions giunti in città si raduneranno a Piazza Italia per poi, intorno alle 17.30, varcare la soglia del Teatro Cilea che, per due giorni, ospiterà tutte le operazioni congressuali.

Il Congresso sarà così aperto dalla toccante cerimonia della “sfilata delle bandiere” al suono degli inni nazionali, americano, in onore del Presidente internazionale Douglas X. Alexander, europeo e italiano. Gli inni saranno eseguiti dall’Orchestra del Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria condotta dal M. Alessandro Tirotta, Violino solista il M. Pasquale Faucitano.

La cerimonia inaugurale sarà caratterizzata dal concerto dell’Orchestra Cilea che eseguirà nell’occasione “note notissime” e “note di pace”. Sarà un inno alla pace e alla fratellanza tra tutti i popoli del mondo cui i Lions si ispirano fin nel proprio codice dell’etica lionistica, e sarà un messaggio forte che partirà da Reggio Calabria affinché le armi tacciano e la pace e il dialogo trionfino sulla guerra che sta flagellando l’Europa.

Il congresso sarà poi formalmente aperto dalla relazione del Governatore del Distretto Francesco Accarino, oltre che dagli interventi del Sindaco ff. della Città Metropolitana di Reggio Calabria  Carmelo Versace, del Sindaco ff. di Reggio Calabria Paolo Brunetti, del Presidente del Lions Club Reggio Calabria Host, Giuseppe Strangio, del Coordinatore dell’organizzazione del Congresso Fernando De Angelis, del Past Governatore in Sede Domenico Laruffa, del Presidente Distretto Leo Paolo Battaglia, deI II. Vice Governatore Pasquale Bruscino, del I. Vice Governatore Franco Scarpino, dell’Immediato Past Governatore Antonio Marte, del Past Direttore Internazionale Ermanno Bocchini. Ospite del Distretto il Presidente del Consiglio dei Governatori Mariella Sciammetta, siciliana.

Sabato 7 maggio 2022 dalle ore 9.30 riprenderanno i lavori congressuali che si protrarranno per l’intera giornata con l’elezione di un nuovo Vice Governatore del Distretto 108Ya. Si prevede, inoltre, l’intervento del Presidente Regione Calabria, Roberto Occhiuto, del Presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, del Presidente della CCIAA Reggio Calabria, Antonino Tramontana, del Presidente Confcommercio Reggio Calabria, Lorenzo Labate.

Il congresso reggino segnerà, inoltre, il passaggio del testimone dall’attuale Governatore Accarino al suo I. Vice Governatore Franco Scarpino che guiderà il Distretto nel prossimo anno sociale 2022/23 e che prenderà formalmente avvio il primo luglio prossimo. Franco Scarpino, calabrese di Catanzaro, Dottore Commercialista, Docente Universitario incaricato presso l’Università degli Studi di Messina, Cattedra di “Economia Politica”, nonché Giudice T. in servizio presso la Commissione Tributaria Provinciale, sempre a Messina. Scarpino avrà quindi la sua formale investitura a Reggio e da qui si appresterà a condurre il suo anno di governatorato.

Varie e molteplici le iniziative organizzate a margine del Congresso. Grazie alla collaborazione tra i Lions, la Camera di Commercio e la ConfCommercio di Reggio Calabria, le vetrine del centro storico saranno ravvivate dai colori oro e blu dei Lions. Confcommmercio ha lanciato anche un “contest” tra i commercianti reggini a chi allestisce la vetrina più bella.  Gli esercizi commerciali esporranno il marchio “Lions Wellcome” raffigurante l’effige dei Lions e il volto dei Bronzi di Riace, di cui ricorre il 50. dal ritrovamento, e praticheranno nell’occasione sconti e agevolazioni.

Saranno possibili visite guidate gratuite alle principali attrazioni culturali del centro storico cittadino in collaborazione con l’Amministrazione comunale, a partire dalla Pinacoteca Civica all’Ipogeo sotto Piazza Italia, dal Castello Aragonese ai palazzi storici, dalle Villetta “C.Alvaro” al Museo Nazionale della Magna Grecia.

Sarà, inoltre, messo a disposizione da Atam il bellissimo autobus scoperto, che consentirà ai congressisti Lions il tour della città, dalla via Marina alle eleganti vie del centro cittadino.

Moltissimi gli esercizi commerciali e ricettivi coinvolti, dagli Hotel ai Bad&Breakfast, dai ristoranti alle pizzerie, dai bar alle più note pasticcerie e gelaterie reggine. Insomma, la città tutta grazie anche ai Lions, si sta svegliando dalla pandemia e incomincia a riprendere il gusto dei grandi eventi che restituiscono a Reggio il suo ruolo di palcoscenico naturale, reso unico dalle bellezze paesaggistiche e culturali che la caratterizzano. (rrc)

In copertina, Franco Scarpino

PARTE DA UNICAL E DALLA MEDITERRANEA
LA SFIDA PER INNOVARE GLI ECOSISTEMI

La Calabria è protagonista nella creazione dell’Ecosistema dell’Innovazione, con due sue eccellenze: L’Università della Calabria, capofila del progetto Tech4You (Technologies for climate change adaptation and quality of life improvement), presentato in ambito Pnrr, Missione 4 – Creazione e rafforzamento di Ecosistemi dell’innovazione come leader territoriali di ricerca e sviluppo, e l’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

L’Unical, infatti, sarà sede dell’hub di uno degli 1 Ecosistemi dell’Innovazione finanziati in Italia dal Pnrr, con l’obiettivo di trasferire sul territorio competenze d’avanguardia e saperi d’eccellenza per favorirne lo sviluppo, mentre la Mediterranea è soggetto partecipante all’Hub attraverso i  dipartimenti di Agraria, Architettura (DARTE e PAU), Ingegneria (DICEAM e DIIES), e del Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Scienze della Formazione. In particolare, il Dipartimento di Agraria è Capofila dello Spoke Agritech, dedicato alla transizione digitale e sostenibilità dei sistemi agricoli, forestali e del food.

L’ottima performance del progetto Tech4You già comunicata dal Rettore dell’Unical e dal suo delegato – che si è piazzata seconda in graduatoria nazionale, seguita dai progetti di progetti di Lombardia, Toscana, Piemonte, Lazio, Veneto – consentirà di dare vita ad un avanzato Ecosistema dell’innovazione articolato in un HUB e 6 Spoke. L’Hub, quale Soggetto Attuatore del progetto è responsabile dell’avvio, dell’attuazione e della gestione dell’Ecosistema e ne faranno parte le Università, gli Enti Pubblici di Ricerca vigilati dal MUR e altri soggetti pubblici e privati che hanno partecipato al progetto. Gli Spoke sono, invece, i Soggetti deputati alla realizzazione dei Programmi di ricerca ed innovazione in collaborazione con soggetti pubblici e privati affiliati ad esso.

Nell’ambito del progetto, che impegnerà oltre 850 docenti e ricercatori, sarà anche reclutato nuovo personale. In particolare è prevista l’assunzione di 163 ricercatori a tempo determinato e l’attivazione di 113 posti di dottorato industriale.

«Una proposta dedicata all’innovazione, che parte da Calabria e Basilicata, si colloca al top in Italia: un risultato straordinario, ottenuto grazie alla sinergia tra atenei e Cnr e all’importante sostegno dei presidenti di Regione, che ringrazio per la fiducia – commenta il rettore dell’Unical, Nicola Leone –. Conferma che al Sud le eccellenze non mancano e che, quando si fa squadra, si possono raggiungere traguardi eccezionali. Sono particolarmente soddisfatto, perché è un progetto che punta allo sviluppo e all’innovazione del territorio e potrà avere un impatto concreto sulle nostre comunità».

Coniugando le vocazioni del territorio con la sfida della transizione digitale e ambientale, la proposta presentata da Calabria e Basilicata – dal titolo Tech4You, Technologies for climate change adaptation and quality of life improvement – punta a invertire la rotta di due regioni storicamente in ritardo, intervenendo sulle emergenze, oggi aggravate dal cambiamento climatico, per migliorare la qualità della vita dei cittadini, innovare il tessuto socioeconomico, creare occasioni di nuova occupazione, rafforzare la resilienza di un territorio fragile perché esposto a rischi naturali e antropici.

Sono cinque le linee guida attraverso cui si svilupperà il programma del progetto, che si ispira alla sfida globale Adaptation to Climate Change:  mitigare l’impatto del cambiamento climatico sull’ambiente naturale attraverso lo sviluppo di tecnologie per l’early warning, l’integrazione di tecnologie satellitari, la gestione delle infrastrutture critiche, la sperimentazione di nature-based solutions e il miglioramento della depurazione delle acque. Sul fronte energetico, si punterà alla riduzione della dipendenza da fonti fossili attraverso lo sviluppo di tecnologie per la decarbonizzazione e il riutilizzo degli scarti.

Grande attenzione anche al comparto agricolo, settore cruciale per l’economia calabrese e lucana: il programma punta a migliorare la resilienza del sistema agroalimentare attraverso lo sviluppo di tecnologie per lo smart farming, modelli sostenibili per l’industria agroalimentare e la valorizzazione degli scarti.

Per attenuare, poi, l’impatto degli eventi meteorologici sul patrimonio culturale e favorirne l’accessibilità sono previsti azioni di monitoraggio, sviluppo di modelli previsionali e uso di tecnologie ausiliarie (come robot, sensori e realtà aumentata). Infine, il programma si propone di costruire comunità resilienti e favorire il benessere dei cittadini, attraverso strumenti per il monitoraggio dello stato di salute e lo sviluppo di prodotti (nutraceutici, cosmetici e dispositivi indossabili) con potenzialità terapeutiche.

All’ottima performance che ha visto il progetto Tech4You posizionarsi al primo posto assoluto nella graduatoria nazionale, sia per quanto riguarda gli obiettivi e la qualità scientifica che per l’impatto atteso sul territorio, ha contributo la proposta dei ricercatori di Agraria che hanno progettato, in perfetta sintonia con la  strategia Dal produttore al consumatore cuore del Green Deal, la prima Digital H-Farm-To-Fork di Italia.

Si tratta di un vero e proprio dimostratore per sviluppare la ricerca, dare corpo al trasferimento tecnologico, supportare la formazione, stimolare la nascita di spin-off e start-up. Integrata da una smart factory costituita da sistemi pilota di food processing, rappresenterà una innovativa ed avveniristica piattaforma di ricerca e di dimostrazione, basata sul paradigma della Smart Food Factory, nella quale sviluppare e valutare congiuntamente modelli di agricoltura di precisone e di trasformazione alimentare in contesti mediterranei.

«Allo scopo – viene spiegato in una nota – saranno adottate e valorizzate tutte le potenzialità delle Key Enabling Technologies (KET) tra cui robotica, Internet of Things, Big Data, Data Analytics, Data Mining, Intelligenza Artificiale (AI), blockchain per tracciabilità avanzata IOT-based, ICT e tecnologia 5G, ecc. il tutto per rendere disponibili soluzioni avanzate, in accordo con il paradigma dell’Agrifood 5.0, e guidare  così la transizione verso modelli sostenibili di produzione alimentare in linea con gli obiettivi di Agenda 2030».

n Tech4You fanno parte dell’hub, insieme a Unical, anche l’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, Università degli Studi della Basilicata, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Regione Calabria, Regione Basilicata, Arpacal, Arpab, Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, Ente Parco Nazionale del Pollino, Ente Nazionale per il Microcredito, Forum del Terzo Settore, Distretto dell’Appennino Meridionale, Agenzia Calabria Verde, Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, Ente Parco Nazionale della Sila, Entopan Innovation, che parteciperà anche alle attività di uno spoke. (rrm)

Il sindaco f.f. Brunetti ha incontrato una delegazione dei lavoratori di Lactalis

Il sindaco f.f. del Comune di Reggio, Paolo Brunetti, ha incontrato a Palazzo San Giorgio una delegazione dei lavoratori dell’azienda Lactalis, in stato di agitazione a causa dell’annunciata chiusura, da parte dei vertici aziendali, dello stabilimento di Reggio Calabria.

Il primo Cittadino ha ascoltato le preoccupazioni dei lavoratori, accompagnati nell’occasione dai rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil, manifestando loro la piena solidarietà e la vicinanza dell’intera amministrazione comunale.

«Da istituzioni – ha spiegato Brunetti a margine dell’incontro – saremo al fianco di queste persone, 79 padri e madri di famiglia, capaci lavoratori che da anni operano all’interno dello stabilimento di San Gregorio. Li affiancheremo nel percorso che hanno intrapreso, auspicando che l’azienda riveda le sue decisioni. Siamo consapevoli delle enormi difficoltà che stanno vivendo e proprio per questo abbiamo deciso di abbracciare la loro vertenza, offrendo piena disponibilità ai sindacati e agli stessi lavoratori, a fare tutto ciò che è nelle nostre facoltà affinché lo stabilimento possa continuare ad operare sul nostro territorio». (rrc)

L’OPINIONE / Filippo Quartuccio: Con Linea Verde Life in vetrina le eccellenze del territorio reggino

di FILIPPO QUARTUCCIO – La puntata di Linea Verde Life andata in onda sabato mette in mostra le tante bellezze del nostro territorio. Un prodotto televisivo ben fatto, equilibrato e scorrevole, capace di dare la giusta evidenza ad alcune eccellenze del nostro territorio che certamente meritano una vetrina nazionale e contribuiscono, attraverso il loro lavoro silenzioso e quotidiano, a rendere lustro al nome della nostra Città Metropolitana.

Felici e soddisfatti, dunque, che la redazione del programma abbia scelto Reggio Calabria come territorio cui dedicare un’intera puntata, puntando i riflettori sulle eccellenze culturali, sulle tradizioni e sulle tante bellezze naturalistiche che caratterizzano il nostro territorio, evidenziando lo spirito di tante persone che con passione e abnegazione operano ogni giorno producendo straordinari risultati nel contesto della Città Metropolitana.

Un ringraziamento doveroso va agli autori e ai conduttori del programma, rimasti estasiati anche loro dalle tante bellezze del nostro territorio, e naturalmente a chi ha messo a disposizione le proprie competenze per far in modo che la nostra Città Metropolitana potesse essere raccontata nella maniera più consona.

Certamente, il viaggio non può considerarsi esaurito. Il nostro territorio può essere considerato un vero e proprio scrigno di tesori. Sono tante le eccellenze culturali, artistiche, naturalistiche, professionali, che ancora meritano di essere conosciute ed approfondite in un contesto nazionale ed internazionale.

Ancor più in un anno importante come quello che stiamo vivendo, con il 50esimo anniversario dal ritrovamento dei Bronzi di Riace. Il nostro lavoro, da istituzioni che intendono rappresentare al meglio le tante ricchezze del nostro territorio, promuovendole e mettendole in rete, sarà quello di valorizzare il meglio delle eccellenze presenti, in modo da rendere il nostro contesto territoriale sempre più attrattivo in chiave turistica e culturale. (fq)

Buio a Reggio: dallo storico libro un dibattito sulla Città

Intenso e vivace dibattito a Reggio, nella sala Mons.Ferro della Curia arcivescovile, sulla città, il suo presente e il suo futuro a cinquantadue anni dalla Rivolta. Il pretesto è la presentazione dell’edizione del cinquantenario del libro Buio a Reggio di Luigi Malafarina, Franco Bruno e Santo Strati, curata da quest’ultimo (Malafarina è scomparso nel 1988, Bruno nel 2011), a cinquant’anni della prima edizione (1971). Il  libro è uno straordinario reportage dei fatti di Reggio e racconta in un diario minuzioso e giornaliero i quasi 15 mesi di rivolta. Il giornalista Strati (che è il direttore di questo giornale) coautore del libro ha deciso nel 2020 a cinquant’anni dall’inizio della rivolta (14 luglio 1970) di curare una nuova edizione, dedicata soprattutto ai giovani, reggini, calabresi e non, che nulla sanno di quei drammatici e sanguinari mesi di ribellione popolare. 

Riparlare della rivolta è stata l’occasione per innescare un confronto con uno storico, il prof. Pasquale Amato (che alla rivolta ha dedicato molti anni fa un libro) e un personaggio della società civile, il dott. Eduardo Lamberti Castronuovo, direttore dell’Istituto diagnostico De Blasi nonché docente all’Università per stranieri di Etica del giornalismo, e il coautore, dibattito moderato dal giornalista Giorgio Neri. Dopo i saluti del Presidente del Circolo Rhegium Julii Giuseppe Bova, che ha promosso l’evento, si è parlato poco della rivolta, ma di quello che è venuto dopo, ovvero delle tante promesse mancate e delle illusioni perdute dei reggini “spogliati” del capoluogo, ma soprattutto privati di qualsiasi prospettiva di crescita e sviluppo per i propri giovani. Del famoso pacchetto Colombo che mise fine alla rivolta  si è realizzata la sede a Reggio del Consiglio regionale e, fallito il progetto del V Centro siderurgico, dopo aver devastato ettari di fiorenti agrumeti e uliveti, è nato il Porto di Gioia Tauro che rappresenta nei fatti l’unica vera risorsa della regione. Dopo anni di abbandono, il Porto, grazie anche alla sua centralità nel Mediterraneo e alla visione di imprenditori intelligenti, è diventato strategico per il traffico merci. 

La città di Reggio ha pianto lacrime amare che non si sono ancora asciugate, ma oggi e soprattutto domani deve dire addio all’antica rivalità con Catanzaro e impegnare le sue forze migliori per un comune impegno che coinvolga le altre città calabresi per “pretendere” (non chiedere) la giusta attenzione del Governo per mobilità, infrastrutture, sanità e sviluppo del territorio. La città – è emerso dal dibattito – è stanca e sonnecchiosa, ma deve fare tesoro di quei mesi terribili, onorare i suoi morti, i feriti, i mutilati, e coagulare le sue forze migliori per creare una nuova classe dirigente, politicamente forte e coesa al di là delle appartenenze, per una nuova “rivoluzione”, questa volta gentile. (dc)

L’INUTILE RIVALITÀ REGGIO-CATANZARO
È ANTISTORICA E VA CONTRO LA CRESCITA

di SANTO STRATI – La miserevole e sciocca trovata acchiappavoti del candidato sindaco di Catanzaro Valerio Donato ha riacceso – per fortuna, soltanto per un soffio – l’antica rivalità Reggio-Catanzaro. Donato ha chiesto di portare a Germaneto la sede del Consiglio regionale, che è a Reggio (come da statuto della Regione), dove ha sede la Giunta. Una mossa infelice del docente universitario in cerca di consensi che sta perdendo ogni giorno che passa e che riporta all’idea delle “Calabrie”, ognuna con le sue identità, ognuna per proprio conto.

Sono trascorsi quasi 52 anni da quel tragico 14 luglio 1970, quando la “guerra per il capoluogo” fece esplodere in pieno tutte le contraddizioni, l’arroganza politica, l’incapacità di mediazione, tra due città che languivano, ciascuna per proprio conto, in una terra senza futuro, e il prof dell’Università Magna Graecia che fa? Prova a ributtare benzina su fuoco dell’antica rivalità, andando contro la storia in nome di un bieco campanilismo (quello che imputavano a Reggio quando chiedeva di mantenere un diritto che il tempo aveva consolidato). Sui libri di scuola si era sempre studiato che il capoluogo della Calabria era Reggio, poi a tavolino la politica decise diversamente…

La nascita delle regioni che doveva segnare per l’Italia il compimento del dettato costituzionale, secondo una visione nobile dei padri costituenti, si trasformò, invece, in un carrozzone spesso più con missione di poltronificio che di vera attenzione al territorio e alle sue possibilità di sviluppo. Non si può e non si deve tornare indietro, ma soprattutto non si deve ricadere (da parte dei catanzaresi) nella provocazione di una falsa rivalsa per costruire (solo idealmente) la “capitale” della Calabria. Né tanto meno Reggio, che versato tante lacrime per e nella rivolta, deve proseguire in un interminabile contenzioso con l’«odiata» Catanzaro che ha «scippato tutto», a partire dal capoluogo.

C’è un obiettivo in comune che dovrebbe suggerire ai calabresi, di qualunque città, borgo o paese, di tentare (almeno questo) di pensare in positivo per il bene comune della regione, del territorio. Guardando alla crescita non impossibile che le nuove generazioni attendono e sognano, per poter continuare a studiare, lavorare, farsi una famiglia là dove sono nati. La Calabria vanta un tristissimo record, quello dell’emigrazione intellettuale. Un convegno a Reggio di sei anni (La cultura esportata) aveva messo in luce la scarsa visione di futuro della classe politica calabrese, soprattutto nei confronti dei giovani. È finita da tantissimi anni l’emigrazione con le valigie di cartone, è subentrata quella dei trolley e dei telefonini: giovani brillanti, laureati nelle nostre università che sfiorano l’eccellenza, non hanno opportunità di occupazione stabile, di lavoro serio, che permettano loro di mostrare le proprie capacità e metterle al servizio della propria terra. Invece, le regioni del Nord (ma anche altri Paesi in tutto il mondo), furbe a intuire il valore del capitale umano, accolgono a braccia aperte i giovani formati in Calabria e puntano sulle loro capacità per costruire percorsi di successo in tutti i campi. A cominciare dalla medicina: vi siete mai chiesti perché in ogni i angolo d’Italia, ma anche del mondo, nei posti chiave degli ospedali ci sono primari calabresi? E nel mondo dell’imprenditoria, in Italia e nel mondo ci sono manager la cui origine è marcatamente (e orgogliosamente, grazie a Dio) calabrese? Risposta semplice: è utile per i nostri ragazzi fare esperienza all’estero o fuori della Calabria, ma poi come fanno a tornare se mancano assolutamente le opportunità?

È a questo che bisognerebbe puntare, non al “capoluogo” o agli uffici da trasferire o ritrasferire (da una parte e dall’altra), non servono dispute di chi ce l’ha più lungo, occorre, invece, puntare a realizzare una felice idea di comunità, che, puntando sull’orgoglio della calabresità, parli un’unica lingua, quella di una Calabria che crede nelle sue possibilità e nella capacità di un percorso di crescita senza eguali.

Certo, a parole è facile, nei fatti è tutto più complicato, soprattutto se si continua ad alimentare un becero campanilismo di quartiere, dove prevalgono racconti, rivalse, gelosie e invidie. Per fortuna, c’è gente che ragiona: il presidente del Consiglio regionale, leghista e catanzarese, ha troncato subito qualsiasi ipotesi di polemica: sta scritto sullo Statuto della Regione, il Consiglio sta a Reggio. E punto. E il deputato reggino Francesco Cannizzaro, 39enne che ai tempi della rivolta non era nemmeno nato, ha subito rimandato al mittente la provocazione catanzarese di Donato definendo «grottesche» le sue dichiarazioni: «le avrà rilasciate – ha detto – dopo un’allegra serata con gli amici. Stento a credere come, nel 2022, una persona con un background di un certo tipo possa abbandonarsi in argomenti di becero populismo, per tentare di strappare qualche voto».

Il risultato di questo «becero populismo» del candidato sindaco catanzarese è stato che altri hanno avanzato, in nome di un revanscismo da operetta, tante altre rivendicazioni (la sede Rai, la guerra a Cosenza che vuole “rubare” la facoltà di Medicina, età). E a Reggio un’ondata, inevitabile, di rigoroso dissenso che ha rispolverato i torti “subiti” proprio dall’attuale capoluogo.

Oggi, a Reggio, con il pretesto della riedizione del libro Buio a Reggio, da me realizzato nel 1971 unitamente a Luigi Malafarina e a Franco Bruno) si parlerà non tanto della rivolta («la cui storia è stata troppo spesso controversa e diventata un mal di pancia per diversi politici e diversi partiti» ho scritto nella nuova introduzione dell’edizione del cinquantenario) ma di cosa è successo in questi 50 anni. Poco, tanto, pochissimo: sta sotto gli occhi di tutti e proprio per questo, per l’incapacità non solo di Reggio, ma dell’intera Calabria, di esprimere una classe politica e dirigente di livello, è auspicabile che si possa immaginare di poter parlare una sola voce, in un’ottica di comune benessere e futuro migliore per i nostri figli..

Qualcosa sta, obiettivamente, cambiando: il nuovo presidente Roberto Occhiuto mostra di avere una visione di futuro che parla calabrese, non il cosentino, il catanzarese, il crotonese, il reggino, il vibonese, ma appunto il calabrese. Un’unità di intenti che auspica il coinvolgimento di tutto il territorio, al di là degli schieramenti politici, al di là degli steccati ideologici e dei provincialismi, con un obiettivo preciso: mostrare una Calabria che nessuno si aspetta. E c’è anche una diversa attenzione da parte della Giunta di Germaneto nei confronti della città più a sud del sud: Occhiuto tra le deleghe assegnata alla valente e straordinariamente efficace vicepresidente Giusi Princi ne ha inventata una nuova, quelle delle azioni straordinarie per la Città Metropolitana di Reggio. I reggini, con sospetto e riluttanza, non hanno ben compreso il significato di questa delega. Rappresenta un interesse preciso della Regione nei confronti della città che più ha sofferto nel difficile percorso della rinascita (ancora in fieri). Reggio ha versato sangue e lacrime, non è più capoluogo di regione, ma è una Città Metropolitana da cui, tra l’altro, dipende il grande motore di sviluppo che è rappresentato dal Porto di Gioia Tauro dalla Zona Economica Speciale. Reggio costituisce il propulsore di un rinnovamento che spazia ben al di là dei suoi confini provinciali, coinvolgendo gli importanti atenei di Catanzaro e Cosenza, creando un acceleratore, un incubatole di sviluppo che non è della Città Metropolitana: è di tutta la Calabria.

I calabresi facciano tesoro del passato, dimentichino rancori e malanimo degli uni contro gli altri, e facciano in nome delle generazioni future un vero passo di progresso che solo una auspicata “pacificazione” può generare. La visione di futuro non appartiene solo a chi ci amministra (quando dimostra di averla, come il presidente Occhiuto) ma è del territorio. La Calabria deve crederci, ci devono credere i calabresi, ci dobbiamo credere tutti. Ce lo chiedono i nostri ragazzi indipendentemente se vivono a Crotone o a Lamezia Terme, o nei borghi meravigliosi della Jonica reggina, nel capoluogo o nella bella Vibo Valentia, sempre ultima nelle classifiche sulla qualità della vita. C’è ingegno, creatività, una innata forza di volontà nei calabresi e nei nostri giovani: restituiamo loro il futuro che qualcuno ha provato a rubare. E per farlo ricominciamo dall’anno zero: la nostra terra è meravigliosa, ma  molti calabresi ancora non l’hanno capito. Lo attestano gli altri: sia i calabresi (oltre sei milioni) che vivono in ogni angolo del mondo, sia quelli che scoprono la Calabria e, inevitabilmente, se ne innamorano. Se anche i calabresi d’innamorassero della propria terra, avremmo la nuova California d’Europa. (s)

(La foto di copertina è di Oreste Arconte)

Il Consiglio comunale ha approvato il “Patto per Reggio”: Il Governo riconosce alla città 150 mln

È stato approvato, dal Consiglio comunale di Reggio, il Patto per Reggio, l’accordo fra il Comune ed il Governo che riconosce, nel caso reggino, risorse per 150 milioni di euro quale capoluogo di Città Metropolitana con un disavanzo procapite maggiore di 700 euro.

L’intesa è stata presentata all’aula dall’assessora alle Finanze, Irene Calabrò, dopo i fruttuosi incontri avuti a Roma, nelle scorse settimane, in ambito ministeriale e a Palazzo Chigi.

«Nessuna tassa in più, nemmeno l’aumento dell’Irpef come deliberato dagli altri Comuni – ha spiegato – che hanno aderito all’accordo col Governo. Questa amministrazione, col sindaco Falcomatà prima e col facente funzioni Brunetti poi, ha puntato sulla fiducia e sulla responsabilità per cogliere un’opportunità importantissima. E quello di oggi è l’ennesimo frutto di anni di lavoro portato avanti dall’Amministrazione che ha acquisito una inedita credibilità in ambito nazionale, diventando un esempio, in tema di finanza pubblica, per tanti Enti locali».
«Per questo, abbiamo invitato in città il premier Mario Draghi a celebrare un’intesa che può, concretamente, risollevare le sorti di Reggio Calabria». Così l’assessora Irene Calabrò si è rivolta al consiglio comunale relazionando su un punto che «ha coinvolto i settori Finanze, Tributi e Patrimonio, instancabilmente impegnati per ottenere un grande risultato».
«I termini dell’accordo – ha proseguito – prevedono l’impegno in termini di riscossione e alienazione dei beni dell’Ente, coinvolgendo Agenzia delle Entrate ed una società pubblica specializzata nella valorizzazione del patrimonio degli enti locali. Nessun aggravio tributario peserà sulle tasche dei cittadini e la conferma della massima fiducia riposta dall’esecutivo nei confronti dei lavoratori e nel management di “Hermes spa”».
Per il sindaco facente funzioni, Paolo Brunetti, questa operazione «non è frutto certamente del caso, ma del continuo confronto con i ministeri promosso dall’Amministrazione comunale».
«Ancora una volta – ha detto – come già è avvenuto in passato, Roma crede nelle politiche della città di Reggio Calabria. Abbiamo colto un’opportunità ed assunto la responsabilità di portare a casa il risultato».
Nel corso della seduta sono stati approvati anche alcuni debiti fuori bilancio illustrati di consiglieri Cuzzocrea e Cardia. (rrc)

A Reggio si terranno le selezioni italiane Sud della Coppa del Mondo del Panettone

È il Castello Aragonese di Reggio Calabria che ospiterà il 30 aprile le selezioni, per il Sud, della Coppa del mondo del Panettone, il grande concorso internazionale che coinvolge diverse nazioni (Italia, Spagna, Portogallo, Brasile, Svizzera, Stati Uniti e Francia) e vuole promuovere nel mondo il panettone artigianale e la sua lavorazione.

Organizzato dal neonato Club Italia della Coppa del Mondo del Panettone, presieduto da Giambattista Montanari e i cui soci fondatori sono Maestro Giuseppe Piffaretti, Maestro Pierpaolo Magni, Maestro Angelo Musolino, un team affiatato per celebrare il meglio della produzione artigianale del panettone, lievitato per eccellenza a livello mondiale, la Coppa del Mondo del Panettone è il grande evento interamente dedicato al lievitato per eccellenza. Nasce per celebrare storia e lavorazione di un prodotto in grado di valicare i confini d’origine per imporsi sulla scena dolciaria mondiale.

La giuria al castello Aragonese sarà composta da Giambattista Montanari, Paolo Magni, Rocco Scutellà, Beniamino Bazzoli, Peppe Leotta e Salvatore Tortora. Sarà presente anche il Patron della manifestazione Coppa del Mondo del Panettone Giuseppe Piffaretti insieme ai soci fondatori Magni e Musolino.

I giurati valuteranno e degusteranno con attenzione tutti i panettoni in gara. I dieci finalisti, insieme a quelli prescelti nelle selezioni del Centro e Nord Italia, parteciperanno alla finalissima del 22 maggio a Cast Alimenti Brescia.

La Coppa del Mondo del Panettone è resa possibile grazie a Molino Dallagiovanna, Agrimontana, Carma Chocolate. Main Media Partner Pasticceria Internazionale. Partner Associazione Maestro Martino. (rrc)

L’OPINIONE / Emilio Errigo: Il caso Arenella di Reggio, un bene storico dimenticato

di EMILIO ERRIGO – Roba da non credere! Veramente strana questa mia Calabria.
A San Gregorio di Reggio Calabria, esiste su oltre 20000 metri quadrati, (2 ettari di territorio), una storica fabbrica denominata Arenella, un vero gioiello di architettura industriale e ambientale, a due passi, anzi a circa 20 metri dalla riva del mare, guarda caso e non si capisce proprio perché è abbandonata al lento degrado economico, urbanistico e ambientale.

Deve essere svaluta per qualche operazione finanziaria? Palazzi, Villette, Residence, Parco Giochi, Centro Riabilitativo Politraumatizzati, o cosa altro si ha in mente di realizzare in questo angolo di paradiso dimenticato?
Cittadini Calabresi, Politici, Amministratori  Regionali, Metropolitani e Comunali, visitate questa realtà urbanistica in crescente degrado, poi  visto che vi trovate in piena c.d. Zona Industriale di San Gregorio, Mortara e San Leo, svoltate verso la Via del Mare, proseguite lungo la Via delle Fabbriche, chiamata così per via delle tante Fabbriche costruite negli anni Settanta a seguire, ora quasi tutte, abbandonate al loro triste degrado e nella maggior parte inutilizzate.

Ricordo quelle belle realtà economiche imprenditoriali, che davano lavoro a migliaia di giovani provenienti dai Comuni della Provincia di Reggio Calabria, tecnici, operai specializzati,  diplomati  e laureati lavoravano presso: Acem, Ascioti, Dana Confenzioni, Temesa, Centrale  del latte Opera Sila, Nucera Componenti e Contenitori, Pastificio De Gregorio, Caseificio Falcone, Lam Flex, fabbrica materassi, cuscini e tanti altri arredi per la casa, ristoranti, pizzerie, case alloggio, chic bar, Booking, nota Falegnameria artigianale Pepè Gattuso, ed altro ancora che non ho più chiaro il  ricordo.

Ora a San Gregorio, Mortara, San Leo e dintorni, rimangono tante aree agricole sventrate e abbruttite, da mega progetti Industriali e dalle diverse Grandi Opere Pubbliche incompiute, le quali hanno preso il sopravvento e distrutto, diverse decine di migliaia di piante di bergamotto, arance, mandarini, vaste coltivazioni di ortaggi e piante da frutta.

Era proprio piccola, bella e ricca mezzo secolo addietro la mia San Gregorio.
Per citare il vero ricordo ai lettori di Calabria.Live, la profumatissima fabbrica del Consorzio Nazionale del Bergamotto, che diffondeva il prezioso profumo fino a decine di kilometri di distanza, dal fiorente centro di produzione della preziosissima essenza dì Bergamotto.

Oggi rimane molto poco di quel benessere economico e sociale, solo disoccupazione, reddito di cittadinanza, solitudine, rifiuti lasciati marcire nel greto della fiumara, degrado e tanta  tristezza.

Chissà se il nuovo Presidente della Regione Calabria, on. Roberto Occhiuto, accompagnato dalla cara vicepresidente, indimenticabile, intraprendente e molto operativa, preside Giusi Princi, visiteranno il vistoso degrado dell’ex  “Aeroporto Militare e Civile, M.O.V.M. Tito Minniti”, per poi proseguire per l’incompleto Approdo Aliscafi e Navette Veloci, situato a pochi metri sul Mare  adiacente la nuovissima Stazione FS Aeroporto, a seguire, l’incompleto Mercato Comunale Ortofrutticolo della Città Metropolitana di Reggio Calabria e Zona Industriale di San Gregorio, Arenella, Consorzio del Bergamotto.

Sarebbe un gran bella azione politica e sociale, se Lei caro “Presidente di tutti i Calabresi”, trovasse il tempo necessario ( circa due ore) per visitare questa piccola  area periferica situata a  sud  dell’Aeroporto dello Stretto, contermine alla Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Presidente, se la Sua Giunta e il Consiglio Regionale, deliberassero il completamento delle opere quasi ultimate, a partire dalla interconnessione superstradale  per i mezzi pesanti, che  dallo svincolo uscita San Gregorio, porta al costruendo Mercato Ortifrutticolo e Zona Industriale San Gregorio, Mortara e San Leo di Reggio Calabria, sarebbe un bel giorno per noi dimenticati Cittadini Calabresi di Reggio Calabria Jonica, non sempre considerati appartenenti alla Regione Calabria. (ee)

[Emilio Errigo è nato a Reggio Calabria, docente universitario e consigliere giuridico economico-finanziario internazionale]