Il sindaco di Cinquefrondi Michele Conia attacca tutti sulla sanità

Il sindaco di Cinquefrondi, Michele Conia, ha dichiarato che «il tempo dell’attesa e della pazienza, per quanto mi riguarda, è finito».

Per il primo cittadino, infatti, «l’incontro del 19 novembre a Roma tra i sindaci della Calabria e il Governo nazionale non solo non ha prodotto alcun cambiamento nella situazione sanitaria in Calabria, ma le problematiche continuano ad aggravarsi» e, intanto, «continuano i balletti “politici” alla ricerca di un Commissario alla sanità senza, inoltre, tenere in considerazione le proposte dei Sindaci calabresi che vivono quotidianamente le necessità del territorio. Continuano le “passerelle“ televisive, gli annunci ed i grandi “giudizi” da parte di chi la Calabria nemmeno la conosce».

«In tutto questo sfascio – ha proseguito il sindaco Conia – i giorni passano ed in Calabria si continua a morire di Covid 19 ​ e di tutte le altre patologie che non si riesce a curare per l’emergenza sanitaria in atto, e per la risaputa mancanza di strutture ospedaliere adeguate. I calabresi meritano “rispetto vero” non solo proclami,​ e principalmente necessitano di azioni ed interventi concreti e risolutivi».

«Il tempo dell’attesa e della pazienza, per quanto mi riguarda, è finito – ha ribadito –. Ho già ritenuto offensivo non permettere ai Sindaci, il giorno del sit-in,​ di avere accesso a​ ​ piazza​ ​Montecitorio. Forse qualcuno dimentica che siamo “organi di governo” democraticamente eletti,​ salvo poi ricordarsene quando in Tv veniamo definiti “sentinelle del territorio” per gestire le situazioni spinose o quando siamo “utili” a sostituirci​ alle Asp ed a tutti gli altri enti nelle attività di prevenzione, tracciamento e gestione del Covid sul nostro territorio».

«L’Anci Calabria e Nazionale – ha detto ancora – si faccia sentire al più presto se davvero vuole rappresentare i Comuni ed i Sindaci della Calabria. Il Governo smetta di “giocare” sulla pelle dei nostri cittadini e l’opposizione nazionale smetta di usare la Calabria per giochi politici,​ perché sono responsabili anche loro di tutti i disastri nella nostra sanità degli ultimi 20 anni. Da sindaco e da cittadino calabrese sono indignato e pretendo subito risposte concrete».

«Smettetela tutti – ha concluso – di considerarci una colonia elettorale o una terra da teatrino televisivo, siete e sarete responsabili di tutte le sofferenze degli ammalati in questa regione». (rrm)

REGGIO – Salotti Biesse, l’incontro su “La Sanità in Calabria”

Da rivedere su Facebook e Youtube, l’incontro su La Sanità in Calabria, andato in onda giovedì pomeriggio con grande successo di adesioni e contatti.

L’evento rientra nell’ambito dei Salotti Biesse, organizzati da Biesse – Associazione Culturale Bene Sociale guidato da Bruna Siviglia.

Sono intervenuti, moderati dal giornalista Luigi Palamara, il prof. Franco Romeo, il dott. Rubens Curia, il dott. Saverio De Lorenzo, il dott. Mohammed Alkilani,  Patrizia Canale, e Mariella Condemi. Ha coordinato la presidente Bruna Siviglia. (rrc)

Il video-dibattito di Salotti Biesse sulla Sanità in Calabria

Sapia (M5S): Riaprire gli ospedali e sospendere vincoli ‘Piano di Rientro’

Il deputato del Movimento 5 StelleFrancesco Sapia, ha sottolineato che «adesso è il momento di spingere tutti insieme, al di là dei colori della politica, per riattivare al più presto gli ospedali pubblici chiusi o e riqualificare quelli ridotti al lumicino a causa dei gravi tagli alla sanità, che hanno creato danni ai pazienti, agli utenti e al personale sanitario, costretto a salti mortali continui».

«Nel merito – ha aggiunto – avevo già formulato e trasmesso una proposta concreta alla Regione e alla struttura commissariale, in occasione della cosiddetta prima ondata della pandemia, grazie alla fattiva collaborazione dell’esperto Tullio Laino, con l’obiettivo di decongestionare gli ospedali hub della Calabria. Proprio ieri, inoltre, ho presentato uno specifico emendamento al nuovo decreto Calabria, al fine di sospendere per l’intera durata della pandemia i vincoli del Piano di rientro e quindi consentire l’assunzione del personale necessario, ora indispensabile come il pane».

«Altresì urge, sempre tutti insieme – ha proseguito Sapia – premere per il potenziamento effettivo dell’assistenza territoriale e concordare con i sindaci misure concrete per rilanciare il Servizio sanitario regionale, anche con l’utilizzo delle risorse europee che saranno disponibili, con la speranza che si superi il veto posto dalla Polonia e dall’Ungheria».

«Infine, audito in commissione Affari sociali – ha concluso il deputato – ieri il dg della Programmazione sanitaria nazionale, Andrea Urbani, nel rispondere a mia precisa domanda ha prospettato tempi dilatati per la doverosa riapertura degli ospedali di Praia a Mare e Trebisacce, che invece, in questa fase così critica, potrebbero essere di grande utilità. Mi auguro che con i nuovi commissari alla Sanità calabrese, che spero siano persone capaci e operative, ci sia modo di dedicarsi subito a queste priorità». (rp)

Giannuzzi (Confartigianato Turismo CZ): Lo Stato ha il dovere di risolvere situazione sanità

La presidente di Confartigianato Turismo Catanzaro, Innocenza Giannuzzi, si è chiesta come sia possibile «che, nonostante la situazione drammatica della Calabria, il Governo nazionale stia ancora prendendo alla leggera il delicatissimo stato in cui versa la nostra regione».

«Mentre ieri – ha dichiarato – si è registrato il drammatico picco di 680 nuovi contagi in Calabria, la nostra regione continua a essere lo zimbello non solo dei social e delle varie trasmissioni televisive, che ormai ne parlano solo per raccontare i paradossi che noi calabresi invece siamo costretti a subire costantemente, ma anche del Governo nazionale. Il tempo scorre intrepido, la situazione emergenziale si aggrava sempre più e ancora la Calabria non ha una guida sanitaria».

«Economia al collasso, paura dilagante – ha aggiunto – e chi dovrebbe avere la responsabilità di tutelare i calabresi, non fa altro che continuare a giocare al toto-nome. Siamo diventati ormai un caso nazionale: una schedina sarebbe stata molto più facile da giocare e vincere. Non si risparmiano i meme, le freddure e gli stati ridicoli rivolti alla vicenda e ci sarebbe davvero da ridere se non si trattasse della nostra assurda e cruda realtà».


«Ma perché la Sanità e la nostra terra fanno così paura? – si è chiesta la presidente Giannuzzi –. Perché professionisti di spessore non vogliono trasferirsi qui e aiutare la nostra terra? Perché è talmente difficile trovare un manager sanitario qualificato? Eppure l’Italia ne è piena… dove si sta sbagliando? Dove non si sta cercando? Possibile che, nonostante la situazione drammatica, i vertici stiano ancora prendendo alla leggera il delicatissimo stato in cui versa la nostra regione?».

«Una cosa è certa – ha sottolineato la presidente di Confartigianato Turismo Catanzaro – non meritiamo tutto questo, ma abbiamo bisogno di risposte celeri e certe, che non possono essere i campi militari Covid disseminati nelle nostre città. Noi abbiamo il diritto e lo Stato ha il dovere, dopo 11 anni di commissariamento, di risolvere la situazione, che come fuoco sotto cenere ormai divampa ogni giorno di più».

«Tra ironia e drammi – ha concluso – la Calabria arranca e l’immagine di una regione ridotta in queste condizioni non è sicuramente una bandiera nazionale di cui andare fieri». (rrm)

Gino Strada: Accordo tra Emergency e Protezione Civile per l’emergenza sanitaria in Calabria

«Oggi pomeriggio (ieri ndr) abbiamo definito un accordo di collaborazione tra Emergency e Protezione civile per contribuire concretamente a rispondere all’emergenza sanitaria in Calabria».

Lo ha annunciato su Facebook Gino Strada, informando che, nella giornata di oggi, cominceranno i lavori per l’organizzazione degli ospedali da campo, i covid hotel e il supporto ai punti triage degli ospedali.

Il coinvolgimento dell’associazione nel supporto alla Regione Calabria é stato deciso nell’ambito di un accordo con il Dipartimento della Protezione Civile.

«Considerando l’evoluzione della situazione epidemiologica in atto – dice il Dipartimento – si è ritenuto che l’Associazione Emergency possa contribuire a rispondere ad urgenti esigenze di assistenza socio-sanitaria alla popolazione»

«Ringrazio il Governo – ha scritto ancora Strada su Facebook – per la stima che ha dimostrato per il lavoro di Emergency e le tante persone che ci hanno dato fiducia, offrendo da subito il loro sostegno».

Inoltre, la presidente dell’Ong, Rossella Miccio, ha scritto una lettera ai volontari: «non sappiamo ancora cosa ci aspetta, perché  la confusione regna sovrana, ma ci è sembrato giusto provarci, soprattutto per le tantissime persone per bene che in questi giorni hanno scritto chiedendoci una mano».

«Come avrete letto – si legge nella lettera – ieri sera siamo stati attivati dalla Protezione Civile per la risposta covid in Calabria. La delibera è analoga a quella di marzo in base alla quale siamo stati coinvolti in Lombardia, a Brescia e Bergamo. Questa volta però il mandato è più ampio, prevedendo una collaborazione su attività socio-sanitarie che vanno dagli ospedali da campo, ai Ps e Triage, ai covid hotel fino (potenzialmente) al supporto delle persone in quarantena sul modello Milano Aiuta. In particolare nella delibera si dice che “il contributo dell’Associazione Emergency è ritenuto essenziale per rispondere ad urgenti esigenze sanitarie e socio-sanitarie della popolazione”. Direi un riconoscimento importante e per nulla scontato».

«Da oggi – ha concluso la presidente Miccio – ci metteremo al lavoro per definire meglio il nostro mandato e le modalità operative, a partire da un necessario sopralluogo in Calabria». (rrm)

Molinaro (Lega): Speranza incapace di dare una guida alla sanità calabrese, si dimetta

Il consigliere regionale della LegaPietro Molinaro, a seguito delle dimissioni dei tre commissari da lui nominati per la Calabria, ha ribadito l’incapacità del ministro alla Salute, Roberto Speranza, di «individuare una guida affidabile per la sanità calabrese, ora  si deve dimettere».

«Prima il rinnovo per Saverio Cotticelli durato tre giorni – ha aggiunto – fino alla nota intervista televisiva. Poi l’incarico a Giuseppe Zuccatelli che, contro la volontà della Calabria intera, ha tenuto duro per una settimana ma poi ha dovuto rassegnare le dimissioni. In ultimo il prof. Eugenio Gaudio che rinuncia all’incarico in meno di 24 ore».

«In tutto questo – ha concluso – la Sanità della Calabria, nel pieno dell’emergenza Covid e con il territorio classificato Zona Rossa, è senza una guida. Le responsabilità del Ministro Speranza sono incontestabili. E’ giunta l’ora delle sue dimissioni». (rrm)

Spirlì: basta commissari, il ministro Speranza si dimetta

«Deve finire il commissariamento e deve dimettersi Speranza, che in questo momento sta mostrando una imbarazzante incapacità di gestione. Tutti i Calabresi devono dire basta» ha dichiarato il presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, commentando le ultime vicende sulla Sanità in Calabria.

«Non è – ha esordito Spirlì – un pomeriggio di buone notizie. Si tratta di una grande delusione e un grande dolore. La giustificazione offende le nostre città. Si è creato un momento di imbarazzo. Siamo disponibili a una gestione unitaria condivisa col Governo, affinché la sanità sia amministrata dai calabresi. Noi non abbiamo attivo un piano attivo di emergenza Covid e chiarisco per l’ultima volta: siamo esclusi da 11 anni da questa gestione».

«Posso capire – ha continuato – che c’è stata la mala politica del passato, ma non posso capire come si possa tenere in vita il commissariamento. Non è uno scaricabarile da parte nostra, io tra qualche mese andrò via, ma insieme alla Giunta non possiamo accettare tutto ciò. I territori stanno patendo. Ho firmato insieme al colonnello Zizza l’operazione Igea. Da domani saranno montate le tende. Dobbiamo cercare di tutelare al meglio la salute. Non è possibile che i tre commissari siano andati via per motivi futili, che invece sono ben altri».

«Noi non siamo ‘ndranghetisti, basta con questo pregiudizio. Difenderò la Calabria – ha proseguito Spirlì – fino all’ultimo giorno, da presidente di passaggio, in questo palazzo. Se la Regione può gestire tanti importanti settori, mi chiedo perché non dovrebbe gestire la Sanità. Chiedo al Governo una persona onesta che sia insieme a noi, che ci consegni una sanità vera non solo per il Covid ma anche per le altre patologie».

«Non serve – ha concluso Spirlì – andare nelle piazze, serve fidarsi dei propri rappresentanti. Non è facile dare risposte per come voi le chiedete, perché abbiamo le mani legate. Informatevi prima di far partire la rabbia. Noi non vogliamo nomi, vogliamo che ospedali e medicina di base funzionino».

«L’assistenza a casa è fondamentale. Basta non ne possiamo più, scrivetelo  – ha detto rivolto ai calabresi – anche sui profili. Recuperiamo l’unione dei calabresi. Dobbiamo essere uniti a prescindere dai sentimenti». (rrm)

Siclari (FI): Si aprano gli ospedali in disuso in Calabria

Il senatore di Forza ItaliaMarco Siclari, ha ribadito che «in tutta Italia – e sopratutto in Calabria –  è necessario ed improrogabile riaprire tutte le strutture ospedaliere in disuso o solo parzialmente funzionanti per realizzare oggi e subito gli ospedali covid che, una volta aperti, finita l’emergenza pandemica, potranno finalmente restare aperti per garantire l’ordinaria assistenza sanitaria».

«Occorre – ha aggiunto – assumere in tutto il Paese 20.000 medici  tra specialisti e specializzandi dell’ultimo anno delle scuole di formazione, 40.000 infermieri e tecnici sanitari».

«Il Mes – ha concluso Siclari – al di là delle posizioni di partito, pregiudiziali ed ideologiche, permette di avere subito le risorse disponibili per realizzare questo ambizioso progetto di rilancio dell’assistenza sanitaria e per restituire ai nostri territori ospedali funzionanti nelle strutture che oggi sono vuote ed in disuso, nuove cattedrali nel deserto sanitario in piano di rientro». (rp)

La proposta di Magorno (IV): Istituire Comitato di sindaci che affianchi il Commissario alla Sanità in Calabria

È una proposta che sta raccogliendo numerose adesioni, quella lanciata dal senatore di Italia Viva e sindaco di Diamante, Ernesto Magorno: istituire all’interno della Commissione consultiva il Comitato dei sindaci dei Comuni della Calabria.

Di questo Comitato, faranno parte, di diritto, i componenti «nominati dalla Conferenza dei sindaci presso le Asp della Regione e al quale il Commissario ad acta sarà tenuto a richiedere pareri motivati, obbligatori e non vincolanti su tutti gli atti di alta amministrazione» ha spiegato Magorno, aggiungendo che «il Comitato formulerà proposte inerenti alla predisposizione dei piani programmatici regionali sanitari e monitorerà l’attività del Commissario trasmettendone annualmente al Governo una relazione».

Ad appoggiare l’iniziativa di Magorno, 70 sindaci calabresi, secondo cui «l’emendamento  predisposto dal senatore Magorno al decreto Calabria bis va nella giusta direzione e ci auguriamo trovi la massima condivisione all’interno del Parlamento».

«Prevedere all’interno della struttura commissariale della sanità – si legge in una nota dei sindaci – un organo formato dai sindaci, con poteri di controllo e di proposta, è un riconoscimento reale della funzione che gli amministratori esercitano sui territori. Un ruolo di prossimità decisivo in questi duri mesi di pandemia ma da sempre riconosciuto dalle comunità per capacità di intervento, affidabilità e profonda conoscenza dei territori soprattutto quando entrano in ballo diritti primari come quello alla salute».

«I sindaci – si legge ancora – rappresentano il corpo sano delle istituzioni e a maggior ragione nell’ambito della sanità calabrese – su cui pesano storici ritardi, cattive gestioni e macroscopiche disfunzioni – l’unica interfaccia dei cittadini, gli unici capaci di interpretare bisogni diffusi e indicare soluzioni reali, sono gli amministratori locali».

A sottoscrivere l’emendamento,

Franco Iacucci, sindaco di Aiello Calabro, Ermanno Cennamo, sindaco di Cetraro, Francesco Mauro, sindaco di Sellia Marina, Ugo Vetere, sindaco di Santa Maria del Cedro, Antonio Iorio, sindaco di Tortora, Michele Guardia, sindaco di Sangineto, Virginia Mariotti, sindaco di San Marco Argentano, Antonella Blandi, sindaco di Lattarico, Nicola Belcastro, sindaco di Cotronei, Francesco Silvestri, sindaco di Verbicaro, Barbara Mele, sindaco di San Nicola Arcella, Antonio Praticò, sindaco di Praia a Mare, Giuseppe Condello, sindaco di San Nicola da Crissa, Cosimo Piromalli, sindaco di Spadola, Saverio Ruga, sindaco di Amato, Raffaele De Santis, sindaco di San Pietro Apostolo, Pino Capalbo, sindaco di Acri, Antonio Palermo, sindaco di Mendicino, Carmelo Arfuso, sindaco di Seminara, Mariagrazia Vittimberga, sindaco di Isola Capo Rizzuto, Stanislao Martire, sindaco di Casali del Manco, Roberto Perrotta, sindaco di Paola, Gianfranco Ramundo, sindaco di Fuscaldo, Francesco Tripicchio, sindaco di Acquappesa, Alessandro Porco, sindaco di Aprigliano, Salvatore Magarò, sindaco di Castiglione Cosentino, Giovanni Greco, sindaco di Castrolibero, Vincenzo Cascini, sindaco di Belvedere Marittimo, Salvatore De Maio, sindaco di Roggiano Gravina, Gianni Papasso, sindaco di Cassano All’Ionio, Filomena Greco, sindaco di Cariati, Felice D’Alessandro, sindaco di Rovito, Emanuele Oliveri, sindaco di Melicuccà, Marcello Manna, sindaco di Rende, Saverio Bellusci, sindaco di Grisolia, Angelina Barbiero, sindaco di Buonvicino, Fortunato Varone, sindaco di Fiumefreddo Bruzio, Antonino Crea, sindaco f.f. del comune di Ferruzzano, Nicolò De Bartolo, sindaco di Morano, Domenico Lopolito, sindaco di Castrovillari, Romeo Basile, sindaco di Mottafollone, Giulio Tarsitano, sindaco di Fagnano Castello, Alfredo Giuseppe Lucchesi, sindaco di Santa Domenica Talao, Gennaro Capparelli, sindaco di Acquaformosa, Mario Nocito, Sindaco di Sant’Agata d’Esaro, Roberto Ameruso, sindaco di Tarsia, Lucia Papaianni, sindaco di Paterno Calabro, Garoffolo Silvestro, sindaco di Brancaleone, Francesco Iannucci, sindaco di Carolei, Roberto Lavalle, sindaco di Santa Caterina Albanese, Ercole Conti, sindaco di Falconara Albanese, Nicola Ramogida, sindaco di Sant’Andrea dello Ionio, Lucio Di Gioia, sindaco di Cerisano, Giuseppe Bosco, sindaco di Firmo, Antonio Muto, sindaco di Pietrafitta, Giacomo Perrotta, sindaco di Scalea, Rosanna Mazzia, sindaco di Roseto Capo Spulico, Simona Colotta, sindaco di Oriolo, Angelo Catapano, sindaco di Frascineto, Alessandro Tocci, sindaco di Civita, Domenico Vuodo, sindaco di Alessandria del Carretto, Salvatore Monaco, sindaco di Spezzano Sila, Jim Di Giorno, sindaco di San Donato Ninea, Fiorenzo Conte, sindaco di Papasidero, Giacomo De Marco, sindaco di Sindaco Maierà, Michele Ambroggio, sindaco di Piane Crati, Franco Bettarini, sindaco di Francavilla Marittima, Rocco Introcaso, sindaco di Montegiordano, Franco Mundo, sindaco di Trebisacce, Gennaro Marsiglia, sindaco di Aieta.

Anche il presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, ha ribadito il ruolo fondamentale dei sindaci per combattere l’emergenza.

«In questi mesi, alla Regione e ai vertici del sistema sanitario – ha dichiarato Iacucci – ho chiesto più volte di coinvolgere i sindaci che sono stati troppo spesso esclusi da qualsiasi decisione o informati in ritardo su quanto accade nel proprio territorio in riferimento all’emergenza sanitaria in atto».

«Così come continuano – ha aggiunto – a rimanere inascoltate le richieste della Conferenza dei sindaci della Provincia di Cosenza che ha duramente contestato l’operato dell’intera governance sanitaria, chiedendo una inversione di rotta. Senza un confronto con i sindaci non si può progettare e potenziare la sanità territoriale. Condivido, dunque, l’idea lanciata dal senatore Ernesto Magorno di inserire un emendamento all’interno del Decreto Calabria dove si chiede di istituire all’interno della Commissione consultiva permanente per il contrasto all’emergenza epidemiologica da Covid-19, il “Comitato dei sindaci dei Comuni della Calabria” di cui faranno parte di diritto i componenti nominati dalla Conferenza dei sindaci presso le Asp della Regione e al quale il commissario ad acta sarà tenuto a richiedere pareri motivati, obbligatori e non vincolanti su tutti gli atti di alta amministrazione».

«È arrivato il momento di dire basta – ha proseguito il presidente della Provincia di Cosenza –. Non possiamo continuare ad accettare decisioni calate dall’alto da chi magari non conosce nel dettaglio le criticità del territorio, le carenze sanitarie o le emergenze da affrontare. Una programmazione corretta che tenga conto dei bisogni reali dei cittadini, un’attenta analisi dei servizi sanitari, delle strutture che abbiamo a disposizione e che potrebbero essere utilizzate per curare i malati Covid non gravi, aiuterebbe sicuramente ad affrontare meglio questa seconda ondata di diffusione del virus. Ma se non si tiene in considerazione il ruolo strategico che hanno i sindaci nell’affrontare questa emergenza, continueremo a commettere gli stessi errori e ad adottare piani sanitari errati».

Pieno sostegno all’emendamento del senatore Magorno, è arrivata da Ciro Bonajuto, sindaco di Ercolano e membro della cabina di regia nazionale di Italia Viva, che ha sottolineato come «i sindaci  rappresentano l’unico interlocutore istituzionale valido per i cittadini. Come vicepresidente Anci, sostengo l’emendamento del senatore di ItaliaViva Ernesto Magorno che punta a coinvolgere i colleghi calabresi nella struttura commissariale della sanità in Calabria».

Dello stesso parere i dirigenti calabresi di Italia Viva, che hanno sottolineato che la «previsione di un diretto coinvolgimento dei sindaci, nella “cabina di regia” commissariale, si rende necessario al fine di mettere in campo una strategia maggiormente condivisa e rispondente ai bisogni territoriali di assistenza socio-sanitaria» e che «la previsione di una conferenza  permanente per la programmazione sanitaria e socio-sanitaria da istituire con legge regionale, secondo quanto disposto dal d.lgs 229/99, non può ritenersi sufficiente a governare la situazione attuale».

«L’emendamento in questione – hanno detto ancora i dirigenti di Italia Viva – istituisce un vero e proprio coordinamento tra la figura del Commissario e ed il comitato dei Sindaci, in quanto il Commissario avrà il dovere di richiedere pareri motivati, ma non vincolanti, al comitato dei Sindaci, i quali non solo avranno il compito di indicare le strategie di contrasto e prevenzione della pandemia da covid-19, ma saranno chiamati anche a definire le priorità operative della struttura commissariale. Pensiamo che questa sia l’unica scelta ragionevole e fattiva in un momento di piena emergenza quale quello che stiamo vivendo».

«Giornalmente – hanno detto ancora – assistiamo ad un sistema sanitario regionale messo a dura prova dall’emergenza covid e che non riesce a garantire quei livelli di assistenza minima inderogabili. Pensiamo che la politica abbia bisogno di uno scatto di orgoglio e di assumersi le proprie responsabilità dinanzi ai cittadini, i quali assistono sconcertati ed impauriti da una inefficienza sanitaria ormai senza fine».

«Per queste ragioni – hanno concluso – mentre ancora assistiamo al balletto di nomi sul futuro commissario, sosteniamo con forza l’emendamento presentato dal sen. Magorno, in quanto i primi cittadini calabresi sono gli unici che in questi mesi hanno dimostrato di offrire una piena tutela del diritto alla salute, sobbarcandosi, in molti casi, le totali inefficienze di un sistema arrivato al collasso». (rrm)

FRASCINETO (CS) – Il sindaco Catapano: la sanità torni ai calabresi

Il sindaco di Frascineto, Angelo Catapano, ha ribadito che «l’ennesimo commissario per la sanità non può essere più tollerato».

Questa emergenza ha portato alla luce la fragilità e l’inadeguatezza del sistema sanitario regionale non da oggi, ma anche l’incompetenza e la mancanza di senso di responsabilità oramai acclarata.  

«Atteso la gravità – si legge in una nota – non è più tempo e spazio per scelte e decisioni che non siano urgenti ed esclusivamente legate ai criteri dell’autonomia, della competenza e della capacità professionale. La nomina di commissari in età avanzata, che potrebbero dedicare il loro tempo ai loro cari, mal si concilia con l’individuazione di figure professionali e di tanti nostri giovani preparati pronti a dare il loro contributo».


«Dopo undici anni di commissariamento – continua la nota – le istituzioni ad ogni livello, hanno il dovere di rendere ragione del proprio operato e, al tempo stesso, di definire orizzonti futuri chiari e certi, senza interferenze di vario genere. Ai calabresi è dovuta una sanità efficiente e, nell’immediato, in grado di fronteggiare con adeguatezza l’avanzare dell’emergenza pandemica. Temporeggiare e perseverare oltre, in un clima di divisioni e di scontri, sterili e diseducativi, provocherebbe ulteriori danni ai cittadini calabresi, che hanno già dato prova di grande responsabilità».

«È ora – si legge ancora nella nota – che si ponga fine al commissariamento e, come sindaco, quotidianamente in prima linea a fronteggiare l’emergenza, chiedo che la gestione della sanità ritorni in capo al presidente della Regione, per consentirci di poterci interfacciare con chi ha responsabilità politiche sulle tante problematiche che viviamo direttamente in questa fase difficile. Così come non si può sopportare che per avere i risultati dei tamponi, da parte della struttura pubblica, occorre aspettare alcuni giorni e vederci costretti, ad inviare i cittadini presso le strutture private».

«La Regione, che doveva fare e vigilare – ha ammonito il sindaco Catapano – di certo, non lo ha fatto, con gravissime conseguenze e ripercussioni sulla popolazione investita loro malgrado, a subire disservizi, disfunzioni e a pagare un prezzo troppo alto, atteso il sempre più crescente numero di contagiati a fronte di mancanza di attivazione dei centri covid e dei posti letto per la terapia intensiva. Infine, ma non per ultimo, resta l’emergenza delle Rsa, divenuti purtroppo, focolai d’infezioni».