Sicurezza sul lavoro, Fillea Cgil Calabria: Scelta allarmante tagliare ore di formazione

Simone Celebre, segretario generale della Fillea Cgil Calabria, ha definito «allarmante» la scelta del Governo di tagliare le ore di formazione sulla sicurezza e sulla salute.

«I 559 morti sul lavoro – ha spiegato Celebre – registrati nei primi sette mesi del 2023 e 1090, in media tre a giorno, comprese le domeniche, Natale, Pasqua e tutte le alte festività, registrati nel 2022, sembra che non abbiano insegnato nulla», dato che il Governo Meloni ha realizzato «una bozza di provvedimento che, oltre al taglio delle ore di formazione per i settori ad alto rischio e medio rischio – ha aggiunto – permette a enti, con scarsa o nessuna esperienza, di poter gestire ed erogare la formazione. Novità che, se confermate avrebbero dell’incredibile».

«Secondo la bozza che è stata anticipata in questi giorni – ha proseguito – infatti, le ore di formazione dovrebbero essere dieci (10) per tutti i lavoratori. Quindi, oltre alle quattro ore base ci saranno altre sei ore per tutti senza differenziare tra settori a rischio basso, medio e alto».

«Oggi, invece, sono previste, oltre alle quattro ore base – ha detto ancora –, quattro ore per i settori a basso rischio, otto per quelli a rischio medio e 12 per quelli a rischio alto. Per il settore ad alto rischio il numero totale delle ore di formazione rischia di scendere, quindi, da 16 a 10 e per quelli a rischio medio da 12 a 10 mentre per quelli a rischio basso si avrebbe un aumento da otto a 10. La bozza predisposta dal ministro Calderone prevede, altresì, criteri più facili per l’accreditamento degli enti che possono erogare la formazione, non tenendo per niente conto dell’esperienza maturata sul campo. Pure incomprensibile è che, nella bozza, si ignori la necessità della formazione per conoscere e tutelarsi dai forti rischi per salute e sicurezza legati al caldo eccessivo e ai mutamenti climatici».

«E come si può, dopo la strage di Brandizzo – ha continuato – prevedere che il modulo specifico “Cantiere”,pensato per il dirigente o il datore di lavoro nei cantieri temporanei e mobili, riguardi solo l’impresa affidataria e non l’impresa che effettivamente opera in quei cantieri? Non si è ancora capito, o si va finta di non capire, che è proprio nella catena dei subappalti che si annida il rischio maggiore di incidenti sul lavoro».

«La bozza “Calderone”, per noi della Fillea – è stato sottolineato dal segretario – è un vero attacco alla già debole sicurezza sui luoghi di lavoro. Invece di pensare al potenziamento della formazione dei lavoratori in tema di sicurezza, all’istituzione della “patente a punti” per le imprese che rispettano le norme sulla sicurezza o all’ “omicidio colposo” per le morti nei cantieri, il governo Meloni e il suo ministro al Lavoro Calderone pensa alla riduzione delle ore da dedicare alla formazione e come allargare il perimetro degli enti di formazione senza tenere conto della loro reale esperienza».

«La causa degli incidenti sul lavoro – ha continuato – è anche frutto di una giustizia penale che in tema di sicurezza sul lavoro non fa più paura a nessuno, perché quei processi per omicidio colposo o lesioni personali colpose finiscono con la prescrizione».

«Come Fillea Cgil Calabria – ha ribadito – intendiamo richiamare l’attenzione degli organi preposti anche sulla delicata questione dell’orario di lavoro e del continuo e illegale ricorso allo straordinario, anche questo è sicurezza. Temi sui quali come Fillea abbiamo già fatto numerose denunce e segnalazioni agli organi abilitati. Il contratto nazionale prevede al massimo otto ore più due di straordinario al giorno con un riposo di almeno 12 ore e un massimale annuale di ore di straordinario fissato a 250 ore. Ci sono lavoratori che ci parlano di 200 ore lavorate al mese. Per aggirare le norme e pagare meno tasse, le aziende inseriscono in busta paga strane voci come trasferta Italia o vari extra che permettono loro di non assumere altro personale, risparmiando ulteriormente sul costo del lavoro».

«Ma in questo modo i lavoratori sono spremuti al massimo su cantieri pericolosi. Ed anche per questi motivi e non solo, in questi giorni, siamo impegnati nell’organizzazione in tutti i luoghi di lavoro assemblee in vista della manifestazione nazionale “La via Maestra” del prossimo  7 ottobre a Roma, in piazza San Giovanni, per il lavoro sicuro – ha concluso – per una sanità uguale per tutti, per un paese che non sia divisibile in tanti piccoli Stati, per l’introduzione del salario minimo orario e per difendere la Costituzione dagli attacchi che mirano a indebolirne la struttura sui principi cardine, quali l’uguaglianza e parità di diritti tra cittadini». (rcz)

Senese (Fenealuil): Sicurezza sul lavoro deve trovare spazio nell’agenda del governo

«La sicurezza sui luoghi di lavoro deve trovare un posto di primo piano nell’agenda politica nazionale». È quanto ha ribadito la segretaria generale di Fenealuil Calabria, Maria Elena Senese, sottolineando come «le sottovalutazioni degli anni passati hanno portato come conseguenza diretta l’esponenziale crescita dei casi di infortunio e o di morte nei cantieri in Calabria così come nel resto del Paese».

«Davanti a questa emergenza nazionale, tenendo nella giusta considerazione la campagna Zero morti sul lavoro che la Uil ha avviato quando nessuno sembrava accorgersi della strage silenziosa che si stava registrando nel mondo del lavoro – ha proseguito – siamo convinti che la richiesta di istituzione di una procura nazionale, avanzata dal Segretario generale Pierpaolo Bombardieri, possa essere il primo punto di una rinnova strategia di contrasto messa in atto dallo Stato».

«Accanto a questo provvedimento, poi – ha aggiunto –, sarebbe necessario pensare, in virtù delle nuove assunzioni promesse per il rafforzamento dell’Ispettorato del lavoro, pensare alla formalizzazione di una figura di ispettore dedicato al settore edile che, in questi anni, è quello che ha registrato il maggior numero di vittime».

«Sarebbe, inoltre – ha detto ancora – necessario procedere all’esclusione delle ditte che non rispettano le norme di sicurezza sui luoghi di lavoro o quelle nei cui cantieri si sono registrati incidenti, nelle more che la giustizia compia i propri passi, dagli appalti pubblici».

«Un altro tassello di questa strategia di contrasto – ha spiegato – dovrebbe essere quella di mettere a sistema le risorse disponibili dell’Inali. Fondi che, purtroppo, ogni anno vengono riassorbiti dalle casse dello stato e che, invece, andrebbero reinvestite su programmi di formazione e prevenzione».

«Bisognerebbe sviluppare un sistema di consulenza alle imprese – ha suggerito – assegnando all’Inail – che possiede anche risorse dedicate a questo scopo – il compito di gestirlo in stretta correlazione con gli organismi paritetici».

«Va maggiormente finanziata e sviluppata, poi – ha detto ancora – la ricerca di qualità dellIstituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro e per farlo appare necessario indirizzare fondi specifici e incrementare il personale a ciò dedicato. Per far tutto ciò bisogna rendere effettivamente impiegabili le somme a disposizione dell’Inail, assegnando all’istituto autonomia organizzativa e gestionale».

«L obiettivo Zero morti sul lavoro non è unutopia – ha concluso –. È un dovere. È un dovere non soltanto delle imprese, è un dovere della pubblica amministrazione, degli organi di vigilanza, della legge. E’ un dovere di tutti gli organi pubblici e privati». (rcz)

Sposato (Cgil Calabria): Governo intervenga con norme immediate per sicurezza sul lavoro

«Il Governo, anziché ridurre le tutele sulla sicurezza, deve intervenire con norme immediate ed incisive». È quanto ha dichiarato il segretario generale di Cgil Calabria, Angelo Sposato, a seguito dell’ennesima morte sul lavoro a Lamezia.

« Non basta più solo il cordoglio – ha ribadito – non bastano più i comunicati. Le morti sul lavoro non sono solo fatalità, ma hanno anche delle responsabilità, da accertare certo, ma è un dato di fatto che partendo il più delle volte dallo stato di bisogno delle persone, taluni speculano sulla sicurezza, rendendosi responsabili della vita delle lavoratrici e lavoratori, e in Paese civile tutto ciò è intollerabile».

«Questo non è modo di fare impresa – ha evidenziato – mettere in pericolo i lavoratori per il profitto significa farlo in piena consapevolezza. Serve un’azione radicale non solo dell’ispettorato del lavoro ma anche di tutte le forze dell’ordine perché quando si mette così in pericolo la vita delle persone è un problema anche di sicurezza pubblica».

«Chiederemo a tutte le prefetture calabresi – ha annunciato – di allertare le procure per un’azione a tappeto sui temi della sicurezza e della salute in Calabria. Ed anche il sistema imprenditoriale calabrese, a tutti i livelli, è necessario prenda le misure idonee per fermare questa spirale di infortuni mortali che negli ultimi mesi è fuori controllo.

Si è creata una cultura del liberi tutti che mette a repentaglio la vita delle persone e questo è molto grave». (rcz)

Cgil, Cisl e Uil scrivono a Mattarella per salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

Di MAURIZIO LANDINI, LUIGI SBARRA E PIERPAOLO BOMBARDIERI – Illustre Presidente, La ringraziamo, innanzitutto, per tutta l’attenzione che ha dedicato negli anni e che continua a dedicare ai temi del lavoro e soprattutto al dramma delle morti sul lavoro.

Gli ultimi episodi sono solo l’ennesimo segnale del dramma che migliaia di lavoratrici e lavoratori, migliaia di famiglie hanno vissuto negli ultimi anni. Le continue morti, l’incremento degli infortuni e di malattie professionali non sono numeri: ci consegnano la dura realtà di un Paese che non riesce a fare fino in fondo i conti con la cultura della prevenzione, con la garanzia della salute e della sicurezza in ogni luogo di lavoro.

Non si tratta solo di un problema culturale, c’è una logica di mercato spietata che considera la sicurezza un costo e non un investimento, incrementa sempre di più i ritmi di lavoro, la rapidità degli interventi, in uno scambio in cui il lavoro e la vita delle persone continuano ad essere l’agnello sacrificale.

Su queste tematiche abbiamo predisposto e presentato al Governo una specifica Piattaforma unitaria senza aver ricevuto adeguate risposte. È il momento di un’azione straordinaria corale per raggiungere l’obiettivo di zero morti sul lavoro.

Ma richiediamo un’attenzione straordinaria a tutte le Istituzioni attraverso tutte le leve di promozione della prevenzione e di controllo, al legislatore affinché presti più attenzione agli effetti di provvedimenti che sacrificano le regole in favore della semplificazione, al mondo imprenditoriale affinché si unisca in questa battaglia per la salute e sicurezza isolando quelle imprese che non garantiscono il rispetto della normativa.
Caro Presidente, ci rivolgiamo a Lei per condividere le preoccupazioni e illustrarLe le nostre proposte al fine di realizzare gli obiettivi che da tempo vogliamo raggiungere con lo scopo di ottenere la piena applicazione della nostra Costituzione. (ml, ls,pb)

[Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri sono rispettivamente segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil]

Caldo torrido, Fillea Cgil Calabria: Regione e Prefetture agiscano per salvaguardare i lavoratori

Caldo torrido e temperature elevate possono mettere gravemente a rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori impiegati nei cantieri edili, stradali e nelle fabbriche di costruzioni. È l’allarme lanciato dalla Fillea Cgil Calabria che, appellandosi alla Regione e alla Prefettura, ha chiesto di «agire indicando le linee guida da adottare al fine di salvaguardare chi è impiegato sotto il sole dallo stress termico».+

«È necessario – viene evidenziato – che in caso di caldo torrido le aziende fermino le attività lavorative. Sopra i 35 gradi dovrebbero essere ridotti o sospesi i lavori ricorrendo alla cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo). È fondamentale che nei cantieri siano resi disponibili e accessibili fonti di acqua e aree ombreggiate dove poter stazionare nelle pause; riteniamo necessaria la revisione dell’organizzazione dei turni di lavoro, riprogrammando, ad esempio, le attività che non sono prioritarie e prevedendole nei giorni con condizioni meteo climatiche più favorevoli o pianificando le attività più impegnative dal punto di vista fisico durante gli orari più freschi della giornata».

«Basilare – ha continuato il sindacato – è garantire ai lavoratori un’adeguata formazione e informazione sui rischi derivanti dai colpi di calore, mentre avere termometro ed igrometro a disposizione in cantiere possono consentire alle imprese di sapere se il loro cantiere rientra nell’ambito delle previsioni del sistema di allarme HHWWS, che fa stime su ambiti territoriali regionali, o si trova in condizioni più favorevoli o sfavorevoli».

«La sicurezza sul lavoro è anche questo e per poterla garantire è necessario che si formi una cultura che vada oltre gli obblighi normativi – ha dichiarato il Segretario Generale Fillea Cgil Calabria, Simone Celebre –. Ecco perché ci preme diffondere tra aziende e lavoratori l’importanza della salvaguardia dal rischio termico. I fenomeni climatici estremi sono stati recentemente posti in relazione con un aumento del rischio di infortunio sul lavoro. Inps e Inail rendono note le istruzioni per la gestione del rischio caldo e per l’accesso alle prestazioni cassa integrazione ordinaria per sospensioni o riduzioni dell’attività lavorativa dovuta a temperature elevate». (rcz)

Intesa tra Confapi e Carabinieri, a Catanzaro il primo incontro in Italia sulla Sicurezza sui luoghi di lavoro

Si è svolto, nella sede regionale di Confapi, il primo incontro in Italia sulla Sicurezza sui luoghi di lavoro, organizzato nell’ambito del protocollo d’intesa sottoscritto a giugno 2021 tra Confapi CalabriaArma dei Carabinieri.

Un accordo che è stato rinnovato con un addendum che prevede lo svolgimento di due ulteriori seminari formativi e informativi sui temi della “Sicurezza sui luoghi di lavoro” e “Caporalato”. Responsabile nazionale per l’applicazione è stato nominato Francesco Napoli, vicepresidente nazionale di Confapi.

Dopo i saluti del Tenente colonnello Roberto Di Costanzo, responsabile regionale per l’Arma dei Carabinieri dell’applicazione del Protocollo e del Direttore della Confapi Calabria Pasquale Mazzuca, hanno relazionato sul tema, i massimi esperti in materia: Anna Rita Lofrano, responsabile ufficio Affari Istituzionali della Direzione Generale dell’Inail, il Maresciallo Capo Luigi Antonio Tuttavilla che ha trattato l’argomento sotto l’aspetto operativo e il Maggiore dei Carabinieri Walter Zinzi in servizio all’Ufficio Logistico del Comando Legione Calabria che si è occupato della parte tecnico-normativa.

A margine dell’evento che ha suscitato grande interesse tra gli imprenditori presenti per l’importanza del tema affrontato, Francesco Napoli ha voluto sottolineare come «il nostro sistema di tutela della sicurezza e della legalità del lavoro soffre di un alto tasso di regolazione normativa e di un basso livello di effettività della prevenzione e della repressione, traducendosi spesso in una iper burocratizzazione delle procedure».

«Crediamo opportuno – ha concluso – rendere conveniente per l’imprenditore ammodernare i macchinari e gli strumenti di lavoro acquisendone di nuovi, non solo più efficienti in termini di produttività, ma anche a livello di sicurezza. Sarebbe anche necessario ipotizzare percorsi di formazione non generici e burocratici, ma tarati sulle mansioni specifiche». (rcz)

LOCRI (RC) – L’iniziativa su Sicurezza e Salute nei luoghi di lavoro

Domani mattina, alle 9, a Locri, all’Ipsia di Siderno-Locri, si terrà l’iniziativa sulla Sicurezza e salute sui luoghi di lavoro. 

L’iniziativa si inserisce nel novero di quelle organizzate in preparazione della giornata mondiale della sicurezza e della salute sul lavoro e mette in primo piano la necessità di far crescere la cultura della sicurezza sul luoghi di lavoro già dalla scuola, dove si formano studentesse e studenti che saranno le lavoratrici ed i lavoratori di domani.

E’ nelle istituzioni scolastiche, infatti, che deve trovare spazio quella che è una questione nazionale di primaria rilevanza, nella convinzione che il tema della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro debba trovare il giusto spazio nei programmi scolastici.

Ai lavori, che si apriranno alle ore 9.00, porteranno i loro saluti Francesco Carnovale (Ance) e Maria Elena Senese (Flc Calabria), per il comitato di presidenza dell’Esefs e il dirigente dell’Ipsia Siderno-Locri, Gaetano Pedullà.

Al dibattito, invece, parteciperanno l’assessore regionale alle Politiche per il lavoro Giovanni Calabrese; il direttore del Dipartimento prevenzione dell’Asp di Reggio Calabria Francesco Gangemi; il tecnico della prevenzione dell’Asp di Reggio Calabria Carlo Antonio Lizzi; Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e lavoro e il cartonista Tiziano Riverso.

Uno spazio importante, infine, sarà dedicato al personale della sezione di Polizia stradale di Reggio Calabria che interverranno sul tema della sicurezza stradale e degli incidenti in itinere.

All’iniziativa, sostenuta dal Formedil (Ente unico di formazione e sicurezza), infine, è prevista la presenza degli Rlst Calabria. (rrc)

Parte da Siderno il tour della Uil Calabria sulla sicurezza sul lavoro nel mondo della Scuola

di ARISTIDE BAVA – È iniziato da Siderno il tour promozionale della Uil calabrese per mettere a fuoco il problema della sicurezza nel mondo della scuola sotto lo slogan A scuola in sicurezza per non morire sul lavoro.

A questo primo incontro che ha avuto luogo presso l’Istituto Commerciale “Marconi” ha preso parte anche il segretario nazionale dell’importante sindacato, Pierpaolo Bombardieri che ha stimolato lo svolgimento dell’iniziativa nella “sua” Calabria. Forte il suo messaggio finale all’affollata platea di studenti: «Ragazzi, non arrendetevi mai, seguite sempre i vostri sogni, non piegate mai la testa, non abbandonate la scuola, non omologatevi mai agli altri e non abbiate paura di sentirvi  diversi».

Il noto sindacalista era accompagnato dal segretario regionale, Santo Biondo e dal segretario regionale della Uil Scuola Calabria, Andrea Codispoti. Il messaggio di Bombardieri è arrivato al termine dell’incontro che ha avuto proprio negli studenti i principali protagonisti anche perchè sono stati direttamente  chiamati a fare una serie di domande alle quali il segretario nazionale della Uil ha dato puntuali risposte.

Risposte che hanno riguardato anche importanti aspetti della vita sociale come il lavoro, l’occupazione, l’alternanza scuola-lavoro e la disciplina delle norme ad essa collegata, la legalità e la differenza tra nord e sud. Un incontro a tutto campo moderato da Manuela Tiberi, press officer presso la Uil romana, al seguito anche lei del segretario nazionale. I lavori sono stati aperti dal segretario regionale Santo Biondo che ha spiegato il perchè la Uil si è voluta impegnare, in Calabria, sulla tematica della sicurezza scolastica  evidenziando  la necessità di rompere il muro del silenzio che esiste nel nostro Paese dove ancora si contano circa 1000 morti all’anno sui posti di lavoro e ben 500.000 incidenti e ricordando che nella scuola almeno il 60% degli Istituti scolastici non è a norma e che buona parte di questi sono proprio in Calabria.

Quindi l’intervento della Direttrice scolastica del “Marconi”, Maria  Giuliana Fiaschè, che ha voluto evidenziare che la cosa più importante è “uscire” fuori dalla preoccupazione e cercare, invece, la soluzione dei problemi. Quindi è intervenuta Francesca Lopresti, assessore alla cultura del Comune di Siderno, che ha parlato della necessità di non accreditare  gli studenti come i protagonisti del futuro ma riconoscere che  il nostro oggi, per loro è già futuro.

È stato, poi, Andrea Codispoti a soffermarsi sulle scuole calabresi convinto che la sicurezza di questi luoghi  deve essere al centro dell’attenzione di chi ci amministra. Quindi, prima dell’intervento di Pierpaolo Bombardieri sono stati annunciati e trasmessi due video elaborati dalla Uil con protagonista Mr Job,  la mascotte ideata per accompagnare la campagna sindacale nei quattro incontri programmati in Calabria (dopo questo di Siderno, gli altri tre sono previsti per il 26 aprile all’ Itc “Fermi” di Catanzaro, il 24 maggio all’ Itc “Pertini-Santoni” di Crotone e il 25 maggio all’ Itc “Monaco” di Cosenza).

Poi il segretario nazionale della Uil si è sottoposto di buon grado alle domande degli studenti, stimolati anche da Manuela Tiberi, evitando, inizialmente, di entrare direttamente sulla delicata tematica e preferendo, invece, dare le sue risposte  alle domande individuali postegli da una ventina di studenti. Le sue risposte, ovviamente, sono state accompagnate dalle sue considerazioni che hanno spaziato in vari ambiti sociali.

Poi il suo messaggio finale, fortemente applaudito dagli studenti,  molti dei quali hanno voluto indossare la maglietta predisposta dalla Uil, per la campagna scolastica con la tradizionale foto di gruppo finale. Ovviamente  Pierpaolo Bombardieri, prima di prendere parte al programmato convegno sulla sicurezza, assediato da molti giornalisti, si è soffermato anche su quella che attualmente è la situazione del nostro Paese e, particolarmente della Calabria,  dove – ha precisato – uno degli aspetti più gravi è costituito dalla problematica sanitaria, «rispetto alle emergenze del Paese – ha detto – non ci sono da parte del Governo delle risposte neppure di fronte alle emergenze. I cittadini stanno pagando costi enormi a causa dell’inflazione e le risorse sono sempre di meno».

«Lo stesso cuneo fiscale è stato affrontato in maniera parziale e di detassazione, che sarebbe certamente necessaria per favorire assunzioni e investimenti, non se ne parla, malrado nostrte precise proposte. Anche per questo abbiamo preparato una mobilitazione in tutto il Paese che prenderà l’avvio il 6 maggio a Bologna, per poi passare il 13 a Milano e il 16 a Napoli. Il nostro obiettivo è quello di condizionare in qualche modo le scelte del Governo e far capire quelle che sono le reali necessità dei cittadini. Necessità – ha aggiunto – che in questa terra e nel Mezzogiorno sono particolarmente gravi».

Non sono mancate le domande sulla ventilata realizzazione del Ponte sullo Stretto «abbiamo sempre detto che siamo favorevoli ad ogni tipo di investimento – ha detto, a questo proposito, il segretario della Uil – ma nessuno può disconoscere che la realizzazione del  Ponte si deve legare anche alla creazione delle infrastrutture. Appena ieri sono sceso in Calabria in auto e sono stato costretto a fare molti tratti dell’autostrada, da Salerno a Reggio, a senso unico alternato. Su questo bisogna riflettere. Qui da noi, ma il discorso riguarda anche la Sicilia, mancano le strade a scorrimento veloce , manca la ferrovia con i doppi binari, e mancano anche i soldi perché siamo andati a leggere il testo unico del Decreto e ci siamo resi conto che le difficoltà sono molteplici. Sarebbe opportuno che venissero fatte  delle attente valutazioni».

A conclusione dell’incontro con gli studenti, a microfoni spenti, Pierpaolo Bombardieri, prima di lasciare l’ Istituto scolastico ha espresso il suo compiacimento per la riuscita di questa prima tappa del suo tour scolastico calabrese. 

«È stata una bella giornata – ha detto – e sono convinto che la nostra iniziativa è molto importante per dare spinta ad un necessario cambiamento della nostra società nel delicato settore della sicurezza. La scuola è il settore giusto per far capire che la sicurezza sul lavoro diventa pure  una questione culturale che riguarda anche la famiglia e gli stessi genitori dovrebbero  condividere, appunto, il valore della cultura e della sicurezza e, soprattutto della prevenzione. abbiamo già verificato in altre Regioni che la “risposta” è stata positiva  e sono convinto che anche in Calabria con il confronto e l’informazione si possono ottenere importanti risultati positivi». (ab)

Sicurezza sul lavoro, intesa tra Inail e Opra

Realizzare iniziative volte alla divulgazione della cultura della sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro sull’intero territorio regionale. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato tra InailOpra – Organismo Paritetico Regionale dell’Artigianato.
Presenti per l’Istituto il direttore regionale Fabio Lo Faro, Anna Rita Lofrano, responsabile dell’ufficio “Attività Istituzionali” e Carla Rodinò, responsabile del processo “Prevenzione e Sicurezza”; per Opra Calabria il Presidente Michele Gigliotti, affiancato da Andrea Monteleone, direttore dell’Ente Bilaterale dell’Artigianato di cui Opra è organismo interno, deputato alla Sicurezza sui luoghi di lavoro.
«Siamo lieti – ha dichiarato il Presidente Gigliotti – di riscontrare ancora una volta la sensibilità e l’immediata disponibilità dell’Istituto a realizzare iniziative di informazione e formazione che riguardano la prevenzione di infortuni e malattie professionali. Abbiamo già avuto diverse esperienze progettuali con l’Istituto e questo nuovo protocollo rafforza una collaborazione dalla quale già sono emersi risultati importanti».
«I lavoratori dell’artigianato – ha aggiunto – sono esposti spesso a rischi con cadenza quotidiana e altrettanto spesso senza neanche una presa di coscienza vera e propria. Iniziative simili hanno l’obiettivo di porre l’attenzione su un tema molto delicato di cui si parla troppo poco e si conosce ancora meno. Molti credono che la sicurezza sia un mero adempimento burocratico: formazione, uso dei d.p.i., visite mediche, documento valutazione rischi. Quello che Inail e Opra faranno sul territorio è far capire a imprese e lavoratori che investire in sicurezza vuol dire salvaguardare la propria vita e salvaguardare la propria salute».
«Occorre ripartire anche dalle scuole – ha aggiunto il direttore Fabio Lo Faro – perché è lì che si formano i futuri lavoratori di domani e la cultura della prevenzione deve nascere nell’età scolastica di ognuno. Occorre replicare iniziative simili, non solo nel comparto artigiano ma in tutti i settori produttivi, infatti gli incidenti purtroppo non hanno una selezione dei lavoratori ma avvengono trasversalmente in ogni attività».
«Dal mio insediamento – ha proseguito Lo Faro – Opra Calabria e le parti sociali dell’artigianato si sono immediatamente attivate per una collaborazione proficua ed efficace, sulla scorta di un’esperienza già sperimentata da entrambe le parti, con ampia soddisfazione per gli obiettivi raggiunti».
«L’impegno dell’Istituto è noto a tutti, ma i risultati per noi non sono mai abbastanza se è vero che si continuano a registrare ogni giorno infortuni sul lavoro. La collaborazione con Opra Calabria, però, ci permette – ha concluso – di guardare con ragionevole ottimismo al futuro, soprattutto a quello delle prossime generazioni». (rcz)

Senese (Fenealuil): Sicurezza sul lavoro è una responsabilità comune

La segretaria genereale della Fenealuil Calabria, Maria Elena Senese, ha ribadito che «la sicurezza sul lavoro è una responsabilità comune. Serve l’impegno di tutti!».

Per Senese, infatti, «occorre un massiccio ricorso alla formazione, con un piano che preveda come punto di partenza di una nuova cultura del lavoro già dalla scuola dell’obbligo, offrendo alle ragazze ed ai ragazzi informazioni utili all’inserimento maturo e cosciente nel mondo del lavoro». 

«Non bisogna mai dimenticare, infatti – ha proseguito – che accanto all’aggiornamento professionale per gli operai e i tecnici, in una concezione di formazione continua, ogni Scuola edile svolge corsi di ingresso in cantiere, corsi per l’avviamento al lavoro, corsi per la sicurezza e formazione professionalizzante a carattere integrativo. Gli Enti scuola, poi, sono accreditati presso la Regione per la formazione professionale e per i servizi al lavoro. E, dunque, gli strumenti per una corretta formazione professionale ci sono ma vanno rigorosamente utilizzati».

«Lavorare non può significare porre a rischio la propria vita – ha detto ancora Senese –. L’affermazione dei diritti sui luoghi di lavoro, primo quello alla vita, oltre che essere un termometro della vita civile, è un generatore di valore per la società, per i lavoratori, per le imprese”

Queste le parole importanti e significative del Presidente della Repubblica in occasione della giornata nazionale delle vittime del lavoro che si uniscono al monito che come Uil facciamo da tanto tempo con la nostra campagna Zero morti sul lavoro».

«E come dice il nostro Segretario generale, Pierpaolo Bombardieri – ha ricordato – “non siamo disposti ad accettare una politica che ci dia semplicemente ragione. Noi vogliamo un impegno concreto a favore di un lavoro sicuro e dignitoso!”».

Poi, l’appello al presidente della Regione, Roberto Occhiuto: «affinché decida, rapidamente, viste le grandi risorse destinate alla formazione, di sostenere finanziariamente queste esperienze professionali e, così facendo, compartecipare ai costi della formazione e creare un nuovo bacino di operai altamente professionalizzati per riscrivere il presente ed il futuro di un settore, quello edile, che da sempre è stato motore dell’economia».

«Non può esserci – ha evidenziato – una vera ripresa senza una decisa inversione di rotta degli incidenti sul lavoro. La collaborazione tra tutti i soggetti che ruotano intorno al settore edile è essenziale se si vuole porre fine a questa strage umana».

«La sicurezza nei luoghi di lavoro è una battaglia di civiltà che riguarda tutti – ha ribadito –. Bisogna rafforzare l’idea che dietro un mercato del lavoro competitivo e concorrenziale in grado di garantire crescita e sostenibilità fa da sfondo un lavoro regolare delle giuste tutele in termini di formazione salute e sicurezza per i lavoratori nonché la spinta alla consapevolezza che solo il mettersi in gioco all insegna della legalità e della correttezza può sancire un mercato del lavoro sano».

«Di conseguenza – ha concluso – l’applicazione del Ccnl, l’interlocuzione con le istituzioni di governo, la definizione dei perimetri di attività degli enti bilaterali, che sono il fiore all occhiello del nostro settore edile, l’incremento delle visite dell’ispettorato del lavoro, nonché del nucleo ispettivo dei carabinieri e delle Asl sono tutti fattori determinati per porre fine a questa lunga tragedia umana». (rcz)