IL PASTICCIO DELLA SS 106: LE CIFRE DEF
E LE PROMESSE DELL’AMMODERNAMENTO

di FABIO PUGLIESE – È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Delibera CIPESS n. 1 del 15 febbraio 2022, che assegna al Ministero delle Infrastrutture 4,6 miliardi di euro a valere sulle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. È fondamentale ricordare che sul sito web ufficiale del Ministero per il Sud si legge: “il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) è lo strumento finanziario principale attraverso cui vengono attuate le politiche per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale e la rimozione degli squilibri economici e sociali in attuazione dell’articolo 119, comma 5, della Costituzione e dell’articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea”.

Sui 4,6 miliardi assegnati 4.098 milioni di euro saranno investiti in “interventi bandiera di immediato avvio dei lavori”. Alla Calabria sono stati destinati solo 285 milioni di euro per due “interventi bandiera”: la strada di Collegamento per San Luca e lo stralcio di Nuova Statale 106 da Crotone a Cutro (circa 10 chilometri). 582 milioni di euro sono destinati, invece, per “interventi locali di immediato avvio dei lavori”. Alla Calabria, di questi, non è stato destinato neanche un centesimo di euro.

È bene, altresì, evidenziare che il finanziamento ottenuto dalla Calabria non verrà dilazionato nell’anno corrente ma, il “profilo finanziario” indica chiaramente che verrà erogato nei prossimi otto anni (dal 2022 fino al 2030), secondo una quota già stabilita anno per anno. Inoltre, il riparto del finanziamento complessivo ha previsto l’80% al Sud ed il 20% al Centro-Nord.

Tra i 4.098 milioni di euro per “interventi bandiera” la Calabria ottiene solo 285 milioni di euro contro i 1.059 milioni di euro ottenuti dalla Campania, i 958 milioni di euro ottenuti dalla Puglia ed i 484 milioni di euro ottenuti dalla Sicilia. Tra i 582 milioni di euro per “interventi locali” la Calabria non ottiene neanche un centesimo di euro insieme alla Puglia contro i 223 milioni di euro ottenuti dalla Campania ed i 170 milioni di euro ottenuti dalla Campania.

Complessivamente su 4,6 miliardi di euro alla Calabria ne sono destinati solo 285 milioni di euro mentre 1.378 milioni di euro sono destinati alla Campania dei Ministri Carfagna e Di Maio, 958 milioni di euro alla Puglia e 654 milioni di euro alla Sicilia.

Per la Statale 106, oltre all’investimento ottenuto di 220 milioni di euro previsto per la realizzazione dello stralcio Crotone – Cutro saranno disponibili anche ulteriori risorse dalla legge di bilancio approvato lo scorso mese di dicembre. Per comprendere in modo dettagliato l’importo destinato alla Statale 106 occorrerà attendere la pubblicazione del Contratto di Programma Anas 2021 – 2025 atteso che, ad oggi, sul sito web dell’Anas Spa è disponibile solo il vecchio Contratto di Programma Anas 2016 – 2020.

Tuttavia, è stato ormai chiarito, che le poche decine di milioni di euro che verranno destinate alla Calabria sui 4,6 miliardi di euro della legge di bilancio saranno impiegate per un piano generale di adeguamento e messa in sicurezza dell’arteria che prevede, oltre ai già contrattualizzati interventi di messa in sicurezza, rettifiche locali di tracciato o sistemazione di incroci a raso, manutenzione programmata delle barriere di sicurezza e delle pavimentazioni.

I numeri impietosi riportati nella Delibera CIPESS n. 1 del 15 febbraio 2022 confermano la volontà politica del Governo di non investire in modo risolutivo e significativo per l’ammodernamento della Statale 106 in Calabria ma evidenziano anche l’incapacità ed il fallimento, ormai conclamato, della Giunta Regionale, del Governatore Occhiuto e della classe parlamentare calabrese oggi in seno al Governo Draghi.

Non parliamo, poi, dell’occasione storica persa per la Statale 106 da Sibari a Crotone e da Catanzaro a Reggio Calabria, poiché il Pnrr, nonostante non finanzia le Strade, il Governo cosiddetto “dei migliori” ha assunto la geniale idea di finanziarle attraverso l’utilizzo del Fondo di Sviluppo e Coesione. Mentre destina alla legge di Bilancio approvata lo scorso mese di dicembre solo interventi di manutenzione per un importo di 4,5 miliardi di euro a valere su tutte le strade e autostrade italiane. Sul Pnrr e sul Fondo di Sviluppo e Coesione sono stati investiti oltre 73 miliardi di euro in infrastrutture.

Si tratta di investimenti a debito. Anche per questo è stato più volte chiarito dal Governo cosiddetto “dei migliori” che non vi saranno altri investimenti in infrastrutture di questo valore per almeno i prossimi 20/30 anni.

Ciò implica, purtroppo, che sulla Statale 106 non avremo altri interventi di ammodernamento oltre a quello in corso sul Megalotto 3 tra Sibari e Roseto Capo Spulico per diversi anni a venire e, quindi, resterà irrealizzata e sempre più pericolosa la Statale 106 tra Sibari e Crotone, tra Cutro e Catanzaro e tra Catanzaro e Reggio Calabria.

In riferimento alla Statale 106 la Delibera CIPESS n. 1 del 15 febbraio 2022 sancisce e certifica il fallimento totale della Giunta Occhiuto. Ciò ha delle evidenti responsabilità. Vado per ordine: il 28 febbraio del 2022 viene convocato un Consiglio Regionale avente come primo punto all’ordine del giorno “Problematiche della Strada statale 106 Jonica – Determinazioni”. Il 24 febbraio 2022 viene convocata una audizione preparatoria in Quarta Commissione in cui sulle problematiche della Statale 106 Jonica sono invitati, appunto per essere auditi, l’Assessore Infrastrutture e Lavori pubblici della Regione Calabria, Ing. Mauro Dolce, il Commissario straordinario per l’opera Strada statale 106 Jonica, Ing. Massimo Simonini e il Responsabile Struttura territoriale Calabria dell’Anas, Ing. Francesco Caporaso.

Non si presenta nessuno! Sarà presente solo il Dirigente generale Infrastrutture e Lavori pubblici della Regione Calabria, Ing. Claudio Moroni il quale illustrerà il fantomatico piano di ammodernamento avanzato dalla Regione Calabria al Governo cosiddetto “dei migliori”. Un piano di oltre 8 miliardi di euro. Infine, il 28 febbraio, in seno al Consiglio Regionale viene approvata una mozione sostanzialmente inutile e che non tiene conto della Delibera CIPESS che il Governo cosiddetto “dei migliori” aveva approvato ben 14 giorni prima e che alla Statale 106 assegna (forse!), solo 220 milioni di euro per l’ammodernamento della Statale 106 tra Crotone e Cutro. Un fallimento totale senza precedenti!

Doverosa è, per tutti i cittadini calabresi, una onesta riflessione su quanto è accaduto. Scevra da condizionamenti politici e/o ideologici. Alla calasse politica dirigente calabrese tutta oggi in seno alle Istituzioni dello Stato, ad iniziare da Occhiuto, un’amichevole invito: dimettetevi. Un gesto forte ma necessario che può restituire dignità alla Calabria.

Questa è una sconfitta per tutti in un anno, il 2022, che dal primo di gennaio fino ad oggi ha visto morire sulla Statale 106 ben 11 persone, una ogni 14 giorni. È una sconfitta per il Sindacato che, in questa fase storica molto importante, avrebbe dovuto incalzare la politica invece di prestarle soccorso nascondendone incapacità ed inefficienze. È anche una sconfitta per l’informazione che diffondendo le veline della politica ha di fatto concorso a creare una opinione nella popolazione basandosi su fatti che oggi possiamo semplicemente definire evidentemente errati. L’elemento più sconfortante è tutto qui: una regione che non vedrà cambiamenti sulla Statale 106 per diversi anni ancora; una regione che tra un decennio si ritroverà con una Statale 106 molto più pericolosa di quella di oggi; una regione che non ha avuto neanche la possibilità di capire cosa è accaduto veramente quanto poteva provare a cambiare qualcosa se solo avesse avuto accesso alle giuste informazioni. Ormai è tardi. Quello che ci aspetta? Ancora tragedie stradali che continueranno e, anzi, purtroppo saranno destinate ad aumentare: ma parliamoci francamente, di chi sono le responsabilità morali…? (fp)

L’eurodeputato Sofo (FDI): I 3 mld per la SS 106 sono insufficienti

L’eurodeputato di Fratelli d’ItaliaVincenzo Sofo, ha evidenziato come «i 3 miliardi citati nel Def sono infatti assolutamente insufficienti per procedere con i lavori di potenziamento di questa dorsale infrastrutturale, tenuto conto che sulla metà di questo tracciato ancora nulla è stato fatto».

«Bisogna assolutamente – ha aggiunto – evitare di far rivivere ai calabresi l’incubo della famigerata epopea dei lavori di realizzazione della Salerno-Reggio Calabria perché questa terra ha urgente bisogno di sviluppo e non ha più tempo da perdere».

L’eurodeputato di Fratelli d’Italia, infatti, è da mesi impegnato nella battaglia per la messa in sicurezza e il potenziamento della Ss106 e che in gennaio ne aveva annunciato l’inserimento nel progetto europeo dei corridoi Ten-T, ha commentato l’aggiunta di questa strada nell’elenco delle opere prioritarie contenute nel Def infrastrutture, sottolineando che «si tratta di una scelta frutto del pressing della giunta Occhiuto e conseguente all’inserimento da parte della Commissione europea di questa dorsale infrastrutturale all’interno della rete europea dei trasporti Ten-T, avvenuta dopo mesi di battaglie fatte da Fratelli d’Italia e con ripetute interrogazioni parlamentari di sollecitazione presentate dal sottoscritto al commissario europeo ai trasporti Adina Valean, da Wanda Ferro al Governo oltre che dalle iniziative del nostro gruppo consigliare in Regione Calabria, che hanno subito trovato l’appoggio del governatore».

«Siamo riusciti, così – ha concluso – a far rientrare dalla finestra ciò che era stato tenuto fuori dalla porta del Pnrr. Ora mi aspetto che il Governo proceda in tempi rapidi con lo stanziamento delle risorse e lo svolgimento dei lavori». (rrm)

Statale 106, il presidente Mancuso scrive ad Anas e al ministro Giovannini

Il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha scritto all’ ad e direttore generale di Anas, Aldo Isi e al ministro alle Infrastrutture, Enrico Giovannini, in merito alle problematiche della statale 106.

Mancuso, nella lettera, ha ricordato che «il Consiglio regionale della Calabria lunedì 28 febbraio u.s. ha tenuto, sulle problematiche della Strada Statale 106 Jonica, una seduta straordinaria a conclusione della quale ha approvato, all’unanimità, la mozione che Le allego. Ai lavori della Commissione, in preparazione della suddetta riunione del Consiglio regionale, non hanno però partecipato (benché regolarmente invitati) l’ing. Francesco Caporaso (Responsabile Struttura territoriale Calabria dell’Anas) e l’ing. Massimo Simonini (Commissario straordinario per l’opera Strada statale 106 Jonica)».

«Cosicché – continua la lettera – l’assenza dei due professionisti non solo ha impedito di disporre di notizie e contributi che senz’altro avrebbero agevolato la ricognizione tecnico-finanziaria e l’indagine preliminare sullo stato dell’arte dell’infrastruttura, ma ha altresì evidenziato una grave mancanza verso le prerogative costituzionali del Consiglio regionale e, di conseguenza, verso i calabresi».

«L’Istituzione che rappresento nonché la Calabria tutta – ha scritto Mancuso – esigono rispetto, anche in ragione dell’alto prezzo pagato dai calabresi in termini di vite umane; pertanto, sicuro della comune volontà di ripristinare corrette relazioni tra Anas S.p.A. e il Consiglio regionale da me presieduto e, al contempo, col chiaro obiettivo di trasformare la SS 106 – oggi indegna di un Paese civile -, in un’infrastruttura sicura e di efficace connessione tra la dorsale ionica calabrese e il resto d’Italia e d’Europa, Le porgo distinti saluti». (rrc)

Biondo (Uil Calabria): Aprire una vertenza su Statale 106 e Alta velocità

Il segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, ha chiesto ai parlamentari calabresi di « con il Governo una vertenza Calabria sulle infrastrutture che ci aiuti, che aiuti questa regione, a vedere finalmente assecondate le proprie aspettative e realizzate interamente l’Alta velocità ferroviaria e ammodernata la Strada statale 106».

«La Calabria – ha spiegato – pretende di essere trattata per quello che è: una regione dell’Italia e non una contea sulla quale esercitare azioni di vassallaggio. La Calabria ha bisogno di vedere riconosciute le proprie aspettative e di ottenere l’interno finanziamento e la realizzazione in tempi certi e veloci dell’Alta velocità ferroviaria sino a Reggio Calabria e di una Strada statale 106 finalmente degna di questo rango».

«Ai parlamentari calabresi – ha detto ancora – che ancora oggi gioiscono per un finanziamento parziale, diciamo che ciò è poca cosa. Chi rappresenta questa regione in Parlamento dovrebbe battersi per pretendere il finanziamento dell’intera tratta dell’Alta velocità e dovrebbe aiutarci a portare a compimento la battaglia sulla Strada statale 106 sulla quale, questa è cosa concreta, apriremo una grande vertenza nazionale con il sostegno dei segretari generali delle Organizzazioni sindacali».

«Lo ribadiamo – ha concluso – non è tempo di accontentarsi delle briciole, non è più tempo che la politica pensi solo alla propria circoscrizione elettorale senza un pensiero di grande respiro per il futuro della nostra Calabria». (rcz)

OGGI CONSIGLIO REGIONALE SULLA SS 106
BASTA RINVII, ORA LA CALABRIA REAGISCA

Oggi seduta straordinaria del Consiglio regionale dedicata alla Statale 106. È ora che la Regione Calabria si faccia sentire con il Governo e richieda interventi ormai improcrastinabili per fermare la strage sulla strada della morte: dall’inizio dell’anno sono già sei le vittime di quella che, vergognosamente, qualcuno continua a chiamare arteria. 

Secondo l’ing. Fabio Pugliese, fondatore dell’Associazione Basta vittime 106, «bisogna capire se i nostri rappresentanti come al solito decideranno di piegare la schiena o se, invece, assumeranno scelte forti, efficaci e rispettose della dignità della Calabria e dei suoi cittadini».

«Auspico – afferma Pugliese – che il Consiglio Regionale domani possa approvare un atto amministrativo in cui impegna la Giunta Regionale a chiedere al Governo la revoca immediata della Delibera CIPESS sulle politiche di coesione; la riassegnazione dei Fondi per lo Sviluppo e la Coesione (FSC); la rideterminazione degli interventi previsti dal Commissario Straordinario per la strada statale 106 Jonica, attraverso una concertazione con la Regione Calabria, assegnando loro una priorità sulla base di criteri oggettivi e, soprattutto, chiedendo che siano finanziati e realizzati. Inoltre bisogna pretendere dall’Anas Spa interventi di messa in sicurezza urgente ed azioni mirate di ordinaria e straordinaria manutenzione».

«Se in nostri consiglieri regionali – conclude Fabio Pugliese – riusciranno a rappresentare per una volta gli interessi dei cittadini calabresi potremo da qui a qualche mese ottenere qualche risultato importante capace di salvaguardare l’incolumità di tanti cittadini automobilisti ma se, invece, si piegheranno alle solite logiche di appartenenza e d’interesse politico personale sarà molto difficile che si arriverà ad assumere posizioni forti contro un governo di cui praticamente quasi tutti fanno parte e che attraverso le recenti scelte assunte ha dimostrato di non voler risolvere i problemi legati alla Statale 106!».

Intanto non si calmano le polemiche sulla mancata partecipazione alla convocazione della IV Commissione del Consiglio regionale dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Lavori Pubblici, ing. Mauro Dolce, del commissario straordinaro per la SS 106, ing. Massimo Simonini, e dell’Ing. Francesco Caporaso (Responsabile Struttura territoriale Calabria dell’Anas).  Su questo l’ing. Pugliese non ci va leggero: «La loro inaccettabile assenza pesa come un macigno ed ha un significato molto importante. Perché ha impedito al Consiglio Regionale di poter apprendere delle informazioni molto importanti direttamente dal Commissario Straordinario per la Statale 106, dal Responsabile della Struttura territoriale Calabria di Anas Spa e dall’Assessore Regionale alle Infrastrutture». In altri termini, il Consiglio Regionale di oggi – stigmatizza Pugliese –  affronterà il tema della Statale 106 senza essere a conoscenza dei fatti, quindi, della verità e, più in generale d’informazioni rilevanti circa una problematica complessa su cui ad oggi, l’unica certezza che abbiamo, è quella relativa al Governo che non ha alcuna volontà politica di impegnarsi per affrontarla e risolverla.

«Sui lavori della seduta della commissione, – ha detto Pugliese – c’è da dire che l’inaccettabile assenza del Commissario Straordinario per la Statale 106 ha fatto registrare il rammarico dell’on. Pietro Raso (presidente della commissione) e dell’on. Filippo Mancuso (presidente del Consiglio Regionale). L’on. Pasqualina Straface (Forza Italia), si è detta delusa da una seduta che «avrebbe potuto assurgere a seduta storica e come ciò non sia avvenuto a causa dell’assenza dei rappresentanti di Anas», l’on. Davide Tavernise (M5S), stigmatizza le assenze così come l’on. Amalia Bruni.

Tutti, o quasi, però si sono complimentati con l’unico presente in commissione per essere audito: Claudio Moroni, il dirigente generale del Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici.

Moroni ha spiegato che tra la Regione e l’Anas c’è una diversità di vedute perché «la Regione chiede che tutto il tracciato sia in categoria B (quindi ammodernato a 4 corsie con spartitraffico centrale) e Anas ritiene che tale richiesta non sia economicamente sostenibile dal Ministero, a fronte di costi nettamente superiori ai benefici che se ne ricaverebbero in termini di traffico».

Moroni ha illustra in Commissione tutte le tratte della strada Statale 106 “Jonica” che devono essere ammodernate (309 chilometri), e ha spiegto che sono necessari poco più di 8 miliardi di euro ma, aggiunge, al momento l’Anas sembrerebbe aver messo sul piatto solo 900 milioni di euro…

Non ci sono i soldi per la Locri-Ardore, per la Sibari-Corigliano-Rossano, per la Variante di Caulonia, per la Catanzaro-Crotone, la Crotone-Cirò, la Cirò-Mandatoriccio e la Mandatoriccio-Rossano. Il dirigente generale Moroni ha aggiunto poi che la Regione Calabria ha avuto una brillante idea: quella di chiedere al Governo un finanziamento per la progettazione di 5 interventi (al costo di 51,5 milioni di euro). Si tratta dell’adeguamento della tangenziale di Reggio Calabria, la Palizzi-Ardore, la Caulonia-Traversale delle Serre e la Stalettì-Squillace. Sono interventi il cui costo stimato è pari a 2.800 milioni di euro circa.

L’unica e la sola nota positiva è arrivata dall’on. Luciana De Francesco che per conto di Fratelli d’Italia (partito di cui fa parte), ha chiesto che si voti una mozione che impegni la Giunta regionale ad assumere un atto amministrativo da sottoporre al Governo chiedendo: la revoca immediata della Delibera CIPESS sulle politiche di coesione; la riassegnazione dei Fondi per lo Sviluppo e la Coesione (FSC); la rideterminazione degli interventi previsti dal Commissario Straordinario per la strada statale 106 Jonica, attraverso una concertazione con la Regione Calabria, assegnando loro una priorità sulla base di criteri oggettivi e, soprattutto, chiedere che siano finanziati e realizzati.

Con la proposta dell’on. Luciana De Francesco ha concordato l’on. Francesco Afflitto (M5S), mentre l’on. Pasqualina Straface si è dichiarata favorevole ma solo «dopo aver sentito il parere del presidente Occhiuto».  

Oggi c’è la possibilità di far sentire la voce dei calabresi che sono stufi di contare vittime sulla strada della morte: il Governo deve mostrare – su colelcitazione del Consiglio regionale calabrese – che il problema esiste e le risorse vanno diversamente distribuite, dando priorità alla messa in sicurezza della SS 106 con interventi di ordinaria e straordinaria amministrazione. 

Dal Cipess 465 milioni per le infrastrutture calabresi

Il Comitato per gli Investimenti e lo Sviluppo Sostenibile ha deliberato lo stanziamento di 465 milioni di euro a favore della Calabria. Lo ha reso noto la ministra per il Sud, Mara Carfagna, spiegando che per il Sud sono stati stanziati 5,1 miliardi per le opere stradali, ferroviarie e idriche.

Tali risorse «saranno impiegate per interventi riguardanti la Ss 106, la strada di collegamento per San Luca e l’elettrificazione della linea jonica. Investimenti massicci che consentiranno di affrontare le criticità e dare impulso allo sviluppo della nostra Regione» ha spiegato la sottosegretaria per il Sud, Dalila Nesci.

«Oltre l’80% della somma, circa 5,1 miliardi di euro – ha spiegato – è destinato al Sud confermando ancora una volta la grande attenzione del Governo nei confronti del Mezzogiorno. Alla Calabria sarà destinato quasi mezzo miliardo di euro per finanziare opere strategiche e di primaria importanza. Alla statale Jonica 106 vengono  destinati 220 milioni di euro, in particolare per la tratta Catanzaro – Crotone, con immediata cantierabilità. Alla strada di collegamento per San Luca sono assegnati 65 milioni di euro, mentre altro 180 milioni serviranno a finanziare il progetto di completamento dell’elettrificazione della linea jonica. Risorse che consentiranno lo sviluppo infrastrutturale della Calabria dando impulso alla crescita, all’occupazione e alla competitività del nostro territorio».
«Grazie a questo importante finanziamento – ha concluso Nesci – i collegamenti saranno sempre più rapidi ed efficaci, migliorando il tessuto economico-produttivo del territorio e la qualità della vita dei cittadini».
«Questa delibera del Cipess che potenzia gli investimenti in infrastrutture sostenibili realizza quanto previsto dalla recente Direttiva del Presidente Draghi, secondo la quale gli investimenti pubblici devono contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, in linea con il Next Generation EU», ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini.
«Fondamentali per il successo di questa operazione – ha concluso – sono state le positive interlocuzioni con i presidenti di tutte Regioni, che hanno collaborato attivamente con il Mims per individuare le opere strategiche finanziabili tramite il FSC 2021-2017 tenendo conto di quanto previsto dal Pnrr e dal Pnc. La coerenza delle politiche nazionali e regionali invocata per molto tempo diventa realtà grazie al lavoro congiunto svolto nei mesi scorsi con le Regioni».
«Siamo pienamente soddisfatti – ha dichiarato il ministro Carfagna –. Si tratta di un grande piano di investimenti pubblici che darà impulso alla crescita, allo sviluppo e all’occupazione in aree importanti del Mezzogiorno».
«L’elemento chiave di questa delibera – ha concluso – è l’immediata cantierabilità di ogni singola opera. È stato il criterio guida delle nostre scelte, anche per battere il vizio di impegnare risorse in opere che poi non si realizzano. Con la delibera di oggi cominciamo a realizzare la nostra visione dei Fondi nazionali per la coesione come una sorta di “Pnrr permanente”, fatto di investimenti con un cronoprogramma definito e dettagliato; di obiettivi specifici; di incentivi e disincentivi per un corretto utilizzo delle risorse da parte di tutti i soggetti attuatori».
Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, sottolineando che i 465 milioni di euro stanziati per la Calabria dal Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile sono una buona notizia, e soprattutto sono il frutto positivo di un costante lavoro fatto in questi mesi da Mauro Dolce».
«Nelle proiezioni iniziali del Governo, infatti – ha proseguito – alla nostra Regione sarebbero andati circa 350 milioni di euro: con l’iniziativa del nostro assessore ai Lavori pubblici abbiamo incrementato questa cifra di 115 milioni di euro, atterrando a 465.
Siamo soddisfatti per quanto raggiunto, ma dal governo nazionale ci aspettiamo di più. Soprattutto pretendiamo che anche per la nostra Regione il Piano nazionale di ripresa e resilienza possa concorrere a finanziare le infrastrutture strategiche, indispensabili per lo sviluppo del nostro territorio».
«Le risorse del Fondo sviluppo e coesione – periodo 2021-2027 – destinate dal Cipess – ha detto ancora – riguarderanno la Strada Statale 106, nella tratta Catanzaro-Crotone (220 milioni di euro), la strada di collegamento San Luca (65 milioni di euro), e l’elettrificazione della linea ferroviaria jonica calabrese (180 milioni di euro). Conosciamo il prezioso lavoro che stanno facendo il ministro Carfagna e il ministro Giovannini, ma la Calabria è una terra che chiede opportunità e che vuole riscattarsi, costruendo un futuro migliore per la sua gente e per i suoi giovani. Anche per noi il Pnrr dovrà essere una reale occasione di rilancio». (rrm)

Sapia (Alt.c’è): Mancano 2,21 miliardi per completare Statale 106

Il deputato de L’Alternativa c’èFrancesco Sapia, ha reso noto che «non ci sono i 2,21 miliardi che servono a completare la parte calabrese della nuova Statale 106, la quale non è stata inserita nelle reti europee di trasporto Ten-T né rientrerà nel Pnrr, a riprova che il governo non ha alcuna intenzione di investire sullo sviluppo della Calabria e che privilegia il Nord di Salvini e del grande capitale».

«Il governo – ha spiegato – non ha voluto rispondere alle mie interrogazioni sui lavori, sulle risorse e sullo stato dei progetti relativi alla nuova Statale 106, che è la quinta strada più pericolosa d’Italia. La logica dominante a Palazzo Chigi è quella del “campa cavallo che l’erba cresce”. Sul futuro della Calabria è calato il peggiore silenzio, anche in Parlamento. L’interesse dei cittadini è irrilevante, contano soltanto i tatticismi di palazzo per l’elezione del prossimo presidente della Repubblica, con l’obiettivo di tenere in piedi la legislatura e consentire ai parlamentari di percepire l’indennità mensile e di raggiungere l’agognata pensione».

«Finora sulla 106 – ha proseguito il deputato di Alternativa – sono state fatte chiacchiere e promesse di campagna elettorale, mortificando un importante territorio, quello della Sibaritide, che invece merita risposte concrete. L’Europa ha dato all’Italia una montagna di quattrini, già destinati alle regioni del Nord nel mutismo imperturbabile di larga parte della politica calabrese».

«Senza strutture sanitarie adeguate e con collegamenti da Terzo mondo, la Sibaritide è condannata – ha concluso Sapia – al degrado e all’impoverimento progressivo, alla marginalità e all’abbandono, con il beneplacito del centrodestra e del centrosinistra nazionali, uniti in questo assurdo progetto di desertificazione del territorio. Fino all’imminente approvazione della legge di Bilancio c’è ancora tempo, però, per dare un segnale nettamente contrario. In questa Manovra, il governo Draghi metta risorse vere per la 106, che ha già causato troppi morti, a quanto pare dimenticati alla svelta». (rp)

D’Ettore (CI): Sollecitato Governo a chiedere inclusione Statale 106 nella Rete Ten-T

Il deputato di Coraggio ItaliaFelice Maurizio D’Ettore, ha reso noto di aver presentato un’interrogazione in Commissione al Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini e alla Ministra per il Sud, Mara Carfagna, «sollecitando il governo a chiedere alla Commissione europea di includere nella rete globale, nel contesto della rete transeuropea dei trasporti (Ten-T), i restanti tratti della Statale 106».

L’interrogazione fa parte di una serie di iniziative intraprese dal deputato insieme al Grippo del Senato – e in particolare con il senatore Paolo Romani, «affinché siano assicurate le risorse per un’opera, qual è la statale 106, che il Ministro per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna, ha definito “strategica”».

Al riguardo della Statale 106, è stata la stessa commissione europea a dire che, «qualora le autorità italiane suggeriscano di includere nella rete globale i restanti tratti della strada statale 106 Jonica, la Commissione valuterà la proposta sulla base dei criteri oggettivi stabiliti nella metodologia Ten-T».

Il deputato d’Ettore, inoltre, ha riferito all’Agi di «aver inviato anche una lettera al ministro Giovannini per “informare il governo sull’opportunità che la Commissione, che sta attualmente procedendo alla revisione del regolamento Ten-T, ci offre circa il completo passaggio di tutto il percorso della 106 nella rete globale».

«Se, dunque, la Commissione europea dichiarerà l’ammissibilità della proposta del governo italiano, le risorse per finanziare i restanti tratti della 106, rientrerebbero ulteriormente nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza» ha detto D’Ettore, aggiungendo che «l’eventuale risposta positiva della Commissione europea avrebbe una doppia valenza: la prima di permettere ad una delle grandi infrastrutture di essere finanziata appieno attraverso il Pnrr; la seconda di essere parte integrante della rete globale Ten-T che si pone, altresì, come condizione abilitante alla Zona economica speciale della Calabria».

«Ulteriori interlocuzioni con il governo e Anas – ha concluso – sono state avviate dal Gruppo di ‘Coraggio Italia’ alla Camera dei deputati insieme al sen. Paolo Romani, per implementare la fattibilità tecnico-economica dei progetti di opere pubbliche e per inserire la SS 106 Ionica all’interno del prossimo provvedimento governativo per l’allocazione delle risorse del Fondo sviluppo e coesione». (rp)

 

 

L’eurodeputata Ferrara (M5S) su inclusione Statale 106 nella Rete Ten-T Core

L’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Laura Ferrara, ha risposto alla lettera inviatale da Fabio Pugliese, in merito alla richiesta di includere la Statale 106 nella rete Ten-T Core, spiegando che, dopo le numerose sollecitazioni, «ora è responsabilità della stessa Commissione, la modifica o meno dei parametri sulle cui basi vengono costruite le Reti Ten».

«Come certamente saprà – si legge – oltre un anno fa, quindi a dicembre 2020, tramite interrogazione scritta chiedevo alla Commissione europea l’inclusione dell’INTERA area ionica calabrese nella revisione della rete Centrale Ten-T, nonché nei negoziati interistituzionali sull’MCE (Programma europeo finalizzato ad accelerare gli investimenti nel settore delle reti transeuropee per il periodo 2021-2027)».

«Successivamente, lo scorso 29 settembre – ha aggiunto – reiteravo le suddette istanze in una nuova interrogazione per la quale sono ancora in attesa di risposta da parte della Commissione europea. Atteso che la rete Ten-T dovrebbe garantire la coesione economica, sociale e territoriale e l’accessibilità a tutte le aree dell’Ue, comprese quelle più remote, stimolando in tal modo la crescita economica e la riduzione delle disuguaglianze, nella mia ultima interpellanza segnalavo alla Ceche non è più differibile la revisione almeno (e sottolineo almeno) della tratta ionica Taranto-Crotone da Rete Comprehensive a Core considerati i termini più ravvicinati di realizzazione previsti per la suddetta Rete (cioè il 2030 rispetto al 2050 previsto dalla Rete Comprehnsive)».

«Formalmente – ha proseguito – concludevo quindi la mia istanza ponendo alla CE i seguenti quesiti formali: “..come intende aggiornare la metodologia usata per conseguire gli obiettivi della politica Ten-T per garantire l’accessibilità e la connettività di tutte le aree europee e dell’area jonica calabrese?”- e ancora: “Intende rivedere i requisiti identificativi dei nodi principali della rete centrale per passeggeri e traffico merci, considerato che l’area in oggetto è logisticamente ottimale per i commerci e i flussi provenienti da Oriente e diretti verso l’Europa continentale?”».

«È facile e chiaro, dunque – ha proseguito – comprendere come la mia sia una posizione di tutela del diritto alla mobilità di tutta l’area ionica calabrese. La Commissione Europea è stata abbondantemente edotta e sollecitata su questo specifico tema attraverso tutti gli strumenti istituzionali a mia disposizione. Ora è responsabilità della stessa Commissione, anche a seguito delle diverse sollecitazioni giunte da parte mia, la modifica o meno dei parametri sulle cui basi vengono costruite le Reti Ten».

«Infatti – ha concluso – è proprio questo il principale ostacolo all’inserimento di nuove tratte, soprattutto per quanto concerne la Rete Core. Credo sia chiaro, alla luce delle risposte sul tema fornitemi dalla Commissione, che la stessa potrebbe valutare positivamente la proposta di inserimento della fascia ionica nella Rete Core essenzialmente sulla base dei criteri oggettivi stabiliti nella metodologia Ten-T. Ed è proprio sulla modifica di questa metodologia che personalmente sto sollecitando a più  riprese la Commissione europea e senza la quale qualsiasi richiesta potrebbe non essere accolta». (rrm)

Statale 106, il presidente Occhiuto opta per proposte progettuali di Anas per tratto Sibari-Rossano

Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha inviato una nota al Ministero delle Infrastrutture per sostenere formalmente il nuovo tracciato individuato da Anas e ha chiesto, anche, un finanziamento tra i 350 e 400 milioni di euro, per integrare la copertura dell’intervento fissato a 500 milioni di euro.

Per il Governatore, infatti, le proposte progettuali di Anas «sono in grado di soddisfare pienamente, nel tratto Sibari – Rossano, le esigenze infrastrutturali regionali, atteso che le stesse rientrano nei canoni della piena sostenibilità, secondo gli indirizzi dello “sviluppo sostenibile” su cui si basa l’istituzione del Ministero delle Infrastrutture» ha reso noto Davide Tavernise, capogruppo in Consiglio regionale del Movimento 5 Stelle, evidenziando che la Statale 106 era stato oggetto di discussione con Occhiuto nei giorni scorsi.

Per Tavernise, infatti, «i nuovi tracciati rendono maggiormente efficaci gli investimenti già assegnati con il richiamato Contratto di Programma 2016 – 2020. La preesistente ipotesi progettuale del cosiddetto “Megalotto 8” è insostenibile, infatti, dal punto di vista economico, di traffico, ambientale nonché geologico-geotecnico. I costi vengono ridotti di ben 4 volte. Si passa dai due miliardi di euro, preventivati per il vecchio Megalotto 8, essendo quest’ultimo un tracciato “collinare”, con una lunga successione di gallerie e viadotti, ai 500 milioni, circa, del nuovo tracciato individuato, che si avvicina alla costa, annullando la necessità di ricorrere a gallerie, e minimizzando l’uso dei viadotti allo scavalco delle fiumare e in corrispondenza delle zone ad elevato rischio idraulico».

«Il vecchio tracciato – continua Tavernise – migliora si la fluidità del traffico, elevando la sicurezza dell’infrastruttura esistente, ma lascia inalterata la capacità di trasporto. Viceversa, il corridoio percorso dalla linea ferroviaria Jonica, direttrice favorevole per la realizzazione di una nuova infrastruttura con sezione a 4 corsie, permette non solo di ridurre drasticamente il tasso di incidentalità, ma anche di soddisfare le esigenze del territorio, mediante la realizzazione di un tracciato a 4 corsie, che diviene necessario assorbendo le componenti di traffico sia locale che di area, oltre a quello di lunga percorrenza».

«Il corridoio individuato, infatti – ha spiegato – presentando una ridotta distanza dalla esistente SS 106  risulta attrattivo nei confronti del traffico circolante sull’arteria esistente e quindi in grado di ridurlo a vantaggio di sicurezza e fluidità, catturando, contestualmente, anche il traffico di area e quello di lunga percorrenza, quindi in una triplice funzionalità complessiva».

«Anche l’impatto ambientale risulta notevolmente ridotto – ha illustrato – atteso che il tracciato individuato sfrutta un corridoio, quello ferroviario, già infrastrutturato, utilizzando la fascia di rispetto ferroviaria pur garantendone il futuro raddoppio, con una altezza, rispetto al suolo, praticamente pari a quella della ferrovia, discostandosene solo in corrispondenza degli abitati di Corigliano Scalo e Rossano Scalo».

«Ciò consente, quindi – ha rilevato – una notevolissima riduzione dei volumi di scavo in gioco, circa 3,5 milioni, avendo annullato lo sviluppo di tracciato in galleria, del precedente Megalotto 8, che prevede per  uno sviluppo di circa 11 km n° 23 gallerie a doppia canna, con i conseguenziali problemi di smaltimento».

«Inoltre – si legge nella lettera inviata da Occhiuto – in corrispondenza degli abitati di Corigliano Scalo e di Rossano Scalo, le ipotesi progettuali  individuate ne prevedono il superamento mediante l’utilizzo di infrastrutture “trasparenti”  opportunamente stilizzate, che ne garantiscono la piena continuità del territorio attraversato,  anche con la possibilità di utilizzarne le aree sottostanti con la realizzazione di attività commerciali  all’aperto e/o ludico ricreative, senza alterarne la possibilità di sviluppi futuri, anzi resi ancor più  possibili dalle diverse interconnessioni della viabilità locale con la nuova infrastruttura attraverso  la previsione di diversi svincoli». 

«In definitiva, nel richiedere l’integrazione del finanziamento a copertura dell’intervento così come  sopra proposto (per circa 350-400 mln di euro sulla base della stima definitiva in corso di  individuazione a seguito delle risultanze dello sviluppo completo della progettazione definitiva), si  ritiene che il tracciato individuato, frutto di una sinergica azione tra le strutture tecniche di questa  Amministrazione regionale e quelle corrispettive di Anas, sia in grado di soddisfare pienamente,  nel tratto in argomento, le esigenze infrastrutturali di questa Regione, atteso che lo stesso rientra  nei canoni della piena sostenibilità, secondo gli indirizzi dello “sviluppo sostenibile” su cui si basa  l’istituzione del Ministero che Lei presiede» conclude la lettera. (rrm)