Scalese (Area Vasta): Tenere alta l’attenzione sulla statale 106

«Serve una mobilitazione ampia e unitaria che tenga alta l’attenzione e ad imprimere la dovuta accelerazione sugli impegni assunti» per la Statale 106. È quanto ha dichiarato il segretario generale della Cgil Area Vasta CZ, KR, VV, Enzo Scalese, ribadendo come «l’ammodernamento la completa realizzazione della Strada statale 106, rappresenta il punto fondamentale della “Vertenza Calabria” aperta tra i sindacati confederali e il Governo regionale calabrese, nei mesi scorsi».

«La richiesta di adeguamento strutturale e ammodernamento di questa opera strategica – ha aggiunto – viene non è una sollecitazione estemporanea su cui siamo chiamati ad incalzare in occasione di tragedie come quella consumata lo scorso 6 gennaio, in cui hanno perso la vita quattro giovani».

«La mobilitazione che organizzeremo nelle prossime settimane – ha spiegato – è finalizzata anche a sollecitare il Governo ad individuare i 4 miliardi e mezzo che servono per completare il tratto della 106 da Crotone a Catanzaro e poi per trovare i rimanenti 10 miliardi per il tratto Catanzaro-Reggio: c’è la necessità tanto di velocizzare i lavori sulla 106 quanto di individuare le risorse. Risorse che siamo ancora in tempo ad individuare, dirottando su questa infrastruttura i “fondi perduti” stanziati per la immaginifica e faraonica opera che il Governo Meloni insiste a presentare come imprescindibile per lo sviluppo economico del Mezzogiorno, quel Ponte sullo Stretto di Messina, per cui al momento vediamo sono impegni di spesa per nomine e consigli d’amministrazione».

«Sui temi della sicurezza e della statale 106 – ha proseguito – chiameremo a raccolta anche i sindaci e le amministrazioni locali che negli anni continuano la conta delle croci ai bordi di questa arteria disastrata e pericolosa. Quella del finanziamento per la realizzazione del tratto Catanzaro e Crotone è una buona notizia, vista la strategicità dell’arteria che collega due punti nevralgici dell’area centrale, che si dirama tra le due province scongiurando l’isolamento di decine di piccoli centri disseminati nelle aree interne».

«Le tratte prioritarie individuate sono la Rossano-Crotone e la Catanzaro – Crotone vista anche la presenza di risorse già destinate all’opera: nel primo segmento, lungo 70 chilometri, l’impegno di spesa è di oltre 4 miliardi di euro. Per la seconda tratta, lunga 50 chilometri, l’impegno di spesa è di oltre due miliardi suddiviso in sei lotti funzionali. Ma non basta: per questo – ha concluso Scalese – è il momento di tenere alta l’attenzione sulla infrastruttura e la sua messa in sicurezza, prima di piangere le prossime vittime». (rcz)

Il presidente Occhiuto: Nel 2025 al via cantieri in due nuove tratte della ss 106

Gli oltre 3 miliardi di euro per realizzare due nuove tratte della Strada Statale 106 arriveranno in cinque anni e, inoltre, i lavori partiranno nel 2025. Sono queste le due novità emerse nel corso del vertice tra il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e isegretari generali regionali Angelo Sposato (Cgil), Tonino Russo (Cisl) e Santo Biondo (Uil) e, in collegamento web, il capo della direzione tecnica di Anas, Luca Bernardini.

Le tratte realizzate saranno la Sibari-Rossano e la Crotone-Catanzaro. Un traguardo importante, anche se, per i sindacati, «c’è ancora molto da fare per la messa in sicurezza di un’arteria strategica per lo sviluppo dell’area jonica della regione».

Dal canto suo, il governatore ha evidenziato come «dopo decenni di parole sulla 106, finalmente ci sono dei fatti», anche se «c’è molto da fare ancora», ma sicuramente questi sono primi passi importanti nei confronti di una zona che è, purtroppo, isolata.

Per il governatore calabrese «ci sarà anche un impatto occupazionale importante che l’Anas quantifica in 1000-1500 unità, ma la cosa importante è che si creerà una via di collegamento civile a quattro corsie nella parte ionica della Calabria per troppo tempo inutilmente attesa. Ci sono anche buone novità per l’A2 perché anche lì è previsto un intervento in variante per permettere di risolvere i problemi che oggi sono determinati dal tratto tra Cosenza e Altilia».

Sul tema dell’isolamento, è stato lo stesso Biondo, infatti, a ricordare che «bisogna avere chiaro che c’è un terzo di Calabria, la Ionica, che è completamente isolato dal resto della regione, una regione che non è poi così connessa con il resto del Paese», oltre a sottolineare la necessità di «avere chiarezza su quello che manca perchè la statale 106 si realizzi. C’è stato un ritardo negli anni ma oggi sappiamo che c’è un cronoprogramma e dei lotti ben definiti su cui si sta lavorando».

«Mancano ancora tante risorse, 15 miliardi – ha ricordato – per il completamento, e ci sono ritardi di molti anni. Oggi abbiamo avuto contezza di un fatto positivo, e cioè che nel contratto di programma 21-25 è prevista la progettazione che va da Catanzaro a Reggio Calabria, ovvero l’unica parte della 106 per la quale mancano la progettazione e la cantierizzazione. Avuto il cronogramma e la progettazione dell’intera infrastruttura – ha detto ancora il sindacalista – bisognerà lavorare in sinergia e sintesi richiamando il governo alla propria responsabilità. In questo senso, il ponte è un’opera che nessuno mette in discussione però è chiaro che deve rientrare in un programma di legislatura che preveda che prima del ponte si intervenga su quelle che sono le infrastrutture di connessione fondamentali per la nostra regione».

«Noi abbiamo in programma una mobilitazione a fine gennaio – ha annunciato Biondo – proprio per richiamare l’attenzione del governo nazionale sul tema della 106 che non può certamente vivere periodi di emersione e altri di buio. Un merito va riconosciuto anche al presidente della Regione che in questi due anni attraverso il lavoro che si è anche fatto insieme con la vertenza Calabria, la 106 è diventata discussione pubblica non solo in Calabria ma anche a livello nazionale».

Per Angelo Sposato, «sulla Statale 106 bisogna fare velocemente, bisogna metterla in sicurezza per tutto il tracciato, chiediamo degli interventi da parte del governo e di Anas, perché quella statale non può più continuare a essere così. Bisogna essere coerenti con gli impegni e vogliamo capire bene cosa si vuole fare anche con l’Alta Velocità, sulla elettrificazione della ionica, sul completamento dell’A2».

Russo, infine, ha ribadito la necessità di conoscere i tempi di realizzazione, procedure e la copertura finanziaria «perché uno dei problemi che noi abbiamo in Calabria è che i cantieri si aprono e non si completano mai», ha evidenziato il cislino, sottolineando come «questa è un’opera importante, non solo dal fatto he purtroppo miete vittime quotidianamente, ma è un’opera che sta condizionando enormemente in negativo lo sviluppo di questa regione. Quindi il fattore tempo è importante». (rcz)

 

I sette sindaci dell’Alto Jonio: Domani incontro con Occhiuto per Terzo Megalotto della Statale 106

I sindaci di Cassano Giovanni Papasso, Villapiana Paolo Montalti, Francavilla Marittima Gaetano Tursi, Cerchiara Antonio Carlomagno, Albidona Leonardo Aurelio, Antonello Ciminelli (in rappresentanza del comune di Amendolara) e Roseto Capo Spulico Rosanna Mazzia, incontreranno il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per discutere della questione del Terzo Megalotto della Strada Statale 106.

Una notizia arrivata dopo il sit-in pacifico a cui hanno preso parte i sette primi cittadini dell’Alto Jonio, in Prefettura a Cosenza: «Dopo il sit-in durato oltre 36 ore – hanno raccontato i sette sindaci dell’Alto Ionio all’uscita della nuova riunione che si è tenuta in mattinata – siamo stati nuovamente ricevuti dal Viceprefetto Vicario e dal Capo di Gabinetto e l’occasione è stata utile innanzitutto per sgomberare il campo da qualche fraintendimento e per ribadire ai rappresentanti territoriali del Governo che la nostra azione ha interessato la Prefettura proprio per la fiducia che riponiamo da sempre nei confronti della stessa e soltanto per richiamare l’attenzione del Governo. Proprio in virtù di questa fiducia abbiamo chiesto alla Prefettura  di continuare a starci ancora vicini.L’incontro che si è svolto alla presenza del consigliere regionale Franco Iacucci, si è tenuto in un clima di estrema serenità e collaborazione teso a risolvere l’annosa problematica posta dai Sindaci nell’interesse dell’intero Alto Jonio».

Poi la notizia dell’incontro col Governatore, dettosi disponibile a fare da mediatore col Governo Meloni per arrivare a una soluzione definitiva. Una decisione accolta con favore dai sindaci che hanno così sospeso il sit-in pacifico visto che l’obiettivo, al momento, può dirsi raggiunto.

«In riferimento all’articolo di stampa apparso questa mattina – hanno voluto precisare Papasso, Montalti, Tursi, Carlomagno, Aurelio, Ciminelli e Mazzia – che ricostruisce in modo parziale una vicenda lunga 20 anni, giova ricordare che è stato proprio il Cipe a deliberare il diritto del territorio che ospita la nuova SS106 Jonica alla compensazione ambientale e a stabilire l’entità delle risorse a ciò destinate.
Su come dette somme dovessero essere suddivise sui vari territori esiste un accordo, sottoscritto nella sede dell’Anas a Roma, che risale al 7 luglio 2014. Oggi appare evidente che qualcuno vuole modificare quell’accordo a discapito dei sette comuni che si sono ritrovati a Cosenza in questi giorni.

Tra queste, ad esempio, spiccava un’opera, un waterfront che da Sibari arrivasse fino a Roseto. Quell’accordo era però chiarissimo anche su un altro tema: l’abbattimento del Pagliara non doveva rientrare tra le somme per le compensazioni ambientali. È evidente che di fronte al tentativo di vedere svanire queste risorse i Sindaci chiedono che siano i Comuni, così com’è stato fatto per il Parco Archeologico di Sibari, ad essere destinatari diretti delle risorse e poterle spendere nel solco delle indicazioni già date dalla Commissione Via, che fornisce peraltro soltanto un parere consultivo e a cui nessuno dei rappresentanti del Tavolo Tecnico ( non ne fanno parte soltanto o Sindaci dei Comuni interessati) ha mai inteso fornire una adeguata risposta.

Per questo i sindaci, nel ribadire la loro determinazione a portare avanti le istanze dei Cittadini del territorio interessato dal passaggio dell’Opera e vedersi risarciti dei tanti disagi sopportati, sottolineano come sia responsabilità di tutte le parti in causa, a partire da Anas, quella di assumersi le responsabilità già messe in passato nero su bianco ed evitare di giocare a dividere i sindaci.

«La speranza – hanno concluso i sette sindaci – è che l’incontro di giovedì  col Presidente Occhiuto sia propedeutico a quello chiesto alla Presidente Meloni per risolvere definitivamente, dopo quasi dieci anni di stallo e promesse disattese la vicenda delle Opere Compensative, affinché i territori dei comuni, visto che le stesse opere di compensazione ambientale sono previste per legge e visto il grande impatto ambientale che si porta dietro la costruzione del terzo megalotto Sibari-Roseto, possano essere risarciti. Per quanto riguarda gli svincoli, chiediamo al Governo e ad Anas una nuova riflessione: non vogliamo svincoli “a diamante” impattanti ma semisvincoli di modo da rendere la strada accessibile e utilizzabile da tutti i cittadini». (rcs)

 

Ancora chiuso l’ingresso di Siderno verso la nuova SS 106

di ARISTIDE BAVASiderno: ingresso nuova 106 cercasi… È arriva l’interrogativo: ma la chiusura dell’ingresso della nuova SS 106 dalla Città di Siderno è solo temporanea oppure i cittadini ( e soprattutto i forestieri ) si possono mettere l’anima in pace e scordarsi che esiste ? Un interrogativo d’ obbligo visto che sono ormai alcuni mesi da quando l’ingresso di quella strada è stato chiuso e non pare che ci sia alcuna avvisaglia per la sua riapertura.

Già è un mezzo scandalo il fatto che la strada in questione realizzata soltanto da pochi  anni sia stata oggetto di lavori di ripristino del manto stradale o ( non è ben chiaro…) di altri interventi,  ma il fatto,poi, che la strada continua a rimanere chiusa nella zona d’uscita della città e quindi d’ingresso alla nuova 106, appare certamente strano. Certo è che per Siderno la realizzazione di questa arteria non è stata fortunata . Già dall’inizio della sua inaugurazione si avvertì subito la necessità di spostare lo svincolo d’uscita ( e di ingresso) di Siderno della nuova SS.106. È sembrato immediatamente  un problema di primaria importanza se si voleva  cercare di  utilizzare meglio questa importante possibilità di collegamento tra l’arteria e il centro abitato. 

L’attuale svincolo – è parso subito chiaro – si portava  appresso grandi precarietà e finanche la cattiva  percorribilità della strada che conduce al centro storico di Siderno Superiore. Proprio all’uscita dello svincolo, infatti, unitamente alla possibile percorrenza di alcune altre arterie locali è chiaramente indicato che si può arrivare, oltre che nel centro di Siderno anche a Siderno Superiore. Però questa indicazione, per coloro che non conoscono l’attuale realtà dell’arteria, può diventare una vera e propria trappola perché la strada da percorrere per raggiungere il centro storico sidernese è letteralmente devastata.

A parte questo, anche arrivare al centro abitato di Siderno non è facile perché lo svincolo porta ad una strada stretta e pericolosa. Infatti  il tratto di raccordo tra l’uscita della Nuova SS 106 e il centro della città ubicato  in corrispondenza della contrada Oliveto-San Leo aveva provocato subito grosse proteste. La situazione, peraltro,  era stata descritta attraverso strumenti multimediali e l’utilizzo di mappe digitali (google maps e bing maps), per illustrare come l’uscita della Nuova SS 106 era stata collegata in una zona di Siderno decentrata rispetto al centro città e utilizzando una viabilità comunale poco idonea al potenziale flusso veicolare che la nuova strada avrebbe comportato. anche per questo  erano state avanzate proposte alternative e pareva che la situazione si potesse risolvere in tempi brevi con una, appunto alternativa, che avrebbe favorito anche la vicina città di Locri.

Come di solito avviene da queste parti le promesse sono restate tali e la situazione dopo anni di inutile attesa è rimasta la stessa. Adesso anche quest’altra “novità” della chiusura della zona d’ingresso alla nuova SS. 106. Il tutto con grande rammarico degli automobilisti locali ( soprattutto di quelli che devono raggiungere la superstrada Ionio-Tirreno). E non si sa se, (e quando) la strada d’accesso alla nuova 106 sarà riaperta. Con buona pace di una Locride che aspira alla sua valorizzazione turistica. (ab)

Tavernise (M5S): È la Statale 106 l’opera strategica che serve alla Calabria

Il consigliere regionale e capogruppo del M5S, Davide Tavernise ha ribadito che è la «Strada Statale 106 l’opera strategica di cui ha bisogno la Calabria», e non il Ponte sullo Stretto.

«Dopo aver lanciato www.sanibook.it per le violazioni su un diritto fondamentale come la salute – ha suggerito il consigliere – forse è il caso che Occhiuto lanci “SOS 106”. Non sarei sicuramente né il primo né l’unico che segnalerebbe i gravi disservizi che oggi attanagliano questa importantissima infrastruttura che miete, giova ricordarlo, una vittima ogni 15 giorni».

«Mentre in queste ore – ha continuato Tavernise – il presidente di Regione si affretta in proseliti verso il ponte sullo Stretto, richiamando tutti a fermare il dibattito, giova ricordare a chi oggi governa l’ultima regione d’Europa in tutte le statistiche, che meno di un anno fa il governo nazionale un’opera strategica per il Paese l’aveva già dichiarata: la statale 106».

«E – ha aggiunto – mentre sono tanti i dubbi sul Ponte dello Stretto, da quelli prettamente tecnici a quelli ambientali, non possiamo non ricordare quelli economici che richiederebbero, secondo stime accreditate e al ribasso, ben oltre 10 miliardi di euro».

«Sulla statale 106, invece, ci sono solo certezze – ha ricordato – tra queste che la strada della morte per lunghi tratti non è neanche più a due corsie ma si è ridotta ad una sola corsia tra Sibari e Rossano. Come d’altronde succede anche sull’autostrada A2 tra Cosenza e Altilia e tra Pizzo e Sant’Onofrio. Basta dibattiti vuoti. Il ponte sullo Stretto oggi è un ologramma pieno che qualcuno vorrebbe unisse due regioni vuote sul piano infrastrutturale. È la statale 106 l’opera strategica già dichiarata dal Governo».

«Occhiuto, dunque – ha concluso – si interfacci con Anas per la messa in sicurezza dei tratti mancanti nei giusti tempi, non 15 anni come prospettati, e torni alla ricerca delle risorse occorrenti come fatto lo scorso anno su impulso di tutto il Consiglio regionale, che gli ha conferito un mandato chiaro sulla questione. Attendo dal presidente Occhiuto azioni di coerenza verso le vere priorità dei calabresi». (rrc)

La consigliera Straface: La Sibari-Rossano prende forma per determinazione di Occhiuto

La consigliera regionale Pasqualina Straface ha espresso soddisfazione «per l’impegno ed il lavoro messo in campo dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto e dal Dipartimento Infrastrutture e Lavori pubblici, senza il quale oggi non potremmo parlare della nuova tratta di statale 106 tra Sibari e Rossano».

«L’ammodernamento della ss106 Jonica – ha aggiunto – nonostante fosse ritenuta un’esigenza prioritaria da diversi decenni, si è poi scontrato con le molte difficoltà che caratterizzano le opere pubbliche, ancor più quando complesse e costose come nel caso della SIbari-Coserie».

«Il presidente Occhiuto – ha specificato il consigliere regionale – ha inteso concentrare un grande sforzo su questo intervento, così da raggiungere quel traguardo che da sempre attende il territorio calabrese, ottenendo risultati tangibili quali l’importante specifico stanziamento per la strada statale 106, nonché il progetto “bandiera” dell’anticipazione del Fondo di Sviluppo e Coesione per il collegamento tra Catanzaro e Crotone».

«La struttura regionale – ha proseguito Straface – ha instaurato un rapporto di piena fiducia con il commissario Massimo Simonini e di proficua collaborazione con Anas, sia a livello territoriale sia di direzione della progettazione a Roma. E questo grazie ad un confronto settimanale che in pochi mesi ha portato alla redazione dei progetti di fattibilità tecnico-economica che hanno beneficiato anche di tutta una serie di miglioramenti progettuali proposti dalla struttura regionale».

«Proprio la qualità del progetto – ha aggiunto – che andava delineandosi ha conferito alla Giunta regionale la certezza di poter raggiungere l’unanime condivisione del territorio sulle scelte operate a livello regionale, a cominciare dalla delibera per la deroga al dibattito pubblico. Ciò consentirà di proseguire rapidamente ed efficacemente nel percorso di realizzazione dell’opera che, per il primo lotto della Crotone-Catanzaro, vede già la pubblicazione della gara per l’affidamento dell’appalto integrato».

«Nella scorsa settimana, peraltro, è stato conseguito il parere positivo del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici anche sul progetto del lotto Sibari-Rossano. L’impegno della Regione – ha concluso Pasqualina Straface – sarà quello di far avviare, completato quanto prima l’iter autorizzativo dei progetti già redatti, la progettazione per la tratta da Catanzaro a Melito Porto Salvo». (rrc)

Tavernise (M5S): Bene la deroga al dibattito pubblico per statale 106 da Consiglio comunale di Corigliano Rossano

Il consigliere regionale e capogruppo del M5sDavide Tavernise, ha evidenziato quanto sia «necessario e utile il passaggio di deroga al dibattito pubblico votato all’unanimità dal Consiglio comunale di Corigliano-Rossano sulle modifiche al tracciato della Statale 106».

«Quasi un miliardo – ha spiegato – sarà il costo del tracciato della Sibari Rossano, che ora è atteso a nuovi appuntamenti prima dell’inizio dei lavori previsti nel 2025 e da concludersi entro il 2030. Una svolta importante che segna il passaggio definitivo, voluto e seguito passo dopo paso dall’ex sottosegretario M5S Giancarlo Cancelleri e dalla deputazione pentastellata, da un percorso impattante sull’ambiente ed economicamente insostenibile come l’ex megalotto 8 al nuovo tracciato che segue il corridoio ferroviario e rende la nuova statale 106 moderna e sicura».

«Un passaggio quello della deroga al dibattito pubblico per certi versi obbligato – ha continuato – dai tempi stretti per accedere alle risorse economiche – entro il 30 aprile, infatti, con decreto il ministro dovrà individuare le tratte da finanziare – ma anche dall’urgenza di realizzare questa fondamentale opera viaria che da troppo tempo attende di vedere la luce».

«Lo sviluppo del territorio dello Jonio cosentino, da Sibari fino a Crosia – ha evidenziato – è legato indissolubilmente a questa struttura viaria e la sua realizzazione in tempi certi è un atto dovuto alle centinaia di persone vittime della strada. Oggi, finalmente, si apporta una semplificazione ad un iter complesso e spero che arrivi un segnale forte anche a Roma, perché capiscano una volta per tutte quali sono le vere priorità legate alla mobilità dei cittadini calabresi e si possano prendere in considerazione queste priorità, senza relegarle a opere di secondaria importanza, come sta avvenendo in queste ore».

«Se alla politica locale, infatti – ha concluso – il compito di assicurare la collaborazione amministrativa per migliorare e concretizzare un’opera alla politica nazionale ora il compito di rimpinguare le risorse economiche che risultano insufficienti per realizzare l’opera fino a Catanzaro». (rrc)

Statale 106, M5S: Via libera dal Consiglio superiore Lavori Pubblici tappa importante

I portavoce del Movimento 5 Stelle in Calabria, Vittoria Baldino, Laura Ferrara, Anna Laura Orrico, Elisa Scutellà, Riccardo Tucci, Davide Tavernise, Francesco Afflitto, hanno definito una «tappa importante» il parere positivo espresso dal Consiglio superiore del Lavori Pubblici sui primi lotti della Strada statale 106 relativi alla tratta Sibari – Catanzaro.

«Grazie all’impegno del MoVimento5Stelle la SS106 – hanno spiegato – è stata inserita tra le prime opere da commissariare e commissariate, con la nomina dell’attuale commissario, ex amministratore delegato dell’Anas Massimo Simonini, dal decreto c.d. Sblocca Cantieri voluto dal Ministro Danilo Toninelli, questo ha consentito di accelerarne l’iter realizzativo, di avviare, anche per il tratto Sibari-Corigliano-Rossano, la fase di progettazione definitiva con accesso immediato al nuovo Contratto di programma Anas 2021-2025 e quindi il definitivo finanziamento al Cipess per l’immediato avvio della fase realizzativa».

«Questa importantissima fase preliminare – hanno continuato i pentastellati – ha permesso la programmazione della realizzazione dell’opera fino a Catanzaro nell’ultimo Documento di Economia e Finanza della scorsa legislatura con uno stanziamento di 3 miliardi di euro, ed oggi l’approvazione definitiva del progetto con la convocazione della conferenza dei servizi preliminare entro aprile 2023 e l’avvio della procedura di appalto integrato entro l’estate del 2023».

«Dopo lo scippo di 7 miliardi destinati alla statale 106 – hanno proseguito – e propinato ai danni dei calabresi dall’ultimo governo Berlusconi, che oggi condivide ben 8 membri con l’attuale esecutivo, per destinarli alle quote latte degli agricoltori del Nord, questo è il momento del riscatto per un territorio abbandonato dai governi di ogni colore. Un riscatto tardivo ma doveroso, visto che il credito che questa Regione e i suoi cittadini hanno accumulato nei confronti dei politici del territorio è enorme e inqualificabile.
Il tratto Sibari-Crotone-Catanzaro, prima del nostro intervento, era fermo da vent’anni ad un progetto preliminare e sembrava destinato ad una semplice messa in sicurezza e alla realizzazione di qualche altra rotatoria».
«Oggi invece abbiamo un progetto finanziato – hanno detto – che interessa l’intera tratta, per gran parte a 4 corsie di tipologia b secondo gli standard europei di elevati livelli di sicurezza. Un grande risultato, presentato nell’aprile del 2021 nel corso della sua visita a Corigliano-Rossano dal sottosegretario alle infrastrutture Giancarlo Cancelleri, che rivendichiamo con orgoglio ma con la consapevolezza che l’impegno profuso finora non è ancora sufficiente: è necessaria altrettanta determinazione perché alla definizione e approvazione della progettazione segua il pieno sostegno economico per la sua realizzazione. Tre miliardi, infatti, non sono abbastanza, specie se spalmati dal governo in 15 anni».
«Ecco perché – hanno concluso – all’unica preoccupazione del centrodestra, rivendicare risultati altrui in cerca di consenso, preferiamo anteporre l’impegno continuo e concreto per il finanziamento completo della tratta. Le chiacchiere le lasciamo agli altri, forse più impegnati a presentare plastici di un ponte che ancora non ha visto la luce eppure è già costato fior di quattrini a tutti gli italiani». (rrm)

Infrastrutture, Rapani (Fdi): Su Statale 106 stiamo facendo un ottimo lavoro

Il senatore di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani, ha reso noto che «il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha espresso parere favorevole al progetto della tratta di strada statale 106 tra Sibari e Coserie nel Comune di Corigliano Rossano».

«Un secondo step – ha aggiunto – dopo l’approvazione della legge finanziaria che prevede all’art. 88 la cifra di 3 miliardi di euro per la realizzazione della SS 106 da Sibari a Catanzaro, da realizzarsi in tratti funzionali, per stralcio, in più annualità. Lo stesso articolato prevede che, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministero delle finanze da adottarsi entro il 30 aprile 2023, verranno individuati i tratti prioritari da realizzare».

«È scontato – ha continuato – che tratto prioritario risulta essere quello munito di ogni parere previsto. Il parere espresso dal consiglio superiore dei lavori pubblici sicuramente permetterà di considerare prioritario il tratto di strada in questione. Ci spiace solo non aver avuto la possibilità di avviare un dibattito pubblico promosso dall’Amministrazione comunale, con il coinvolgimento delle associazioni di categoria, degli ordini professionali e dei cittadini».

«Oggi se si vuole bene al territorio – ha proseguito – non c’è più tempo da perdere, bisogna orientarsi verso la deroga al dibattito pubblico che dovrà avvenire con delibera di consiglio comunale. Almeno questa volta, speriamo che non si continui a perdere tempo così come fatto nei due anni precedenti, passanti tra la data di presentazione della proposta progettuale da parte di Anas all’amministrazione comunale e l’accoglimento della proposta stessa, così come anche i due mesi trascorsi dal 24 gennaio 2023, data di stipula del verbale tra amministrazioni regionale,  comunale e Anas con il quale è stato accettato, impropriamente approvato, il tracciato stradale e l’impegno da parte dell’amministrazione comunale a procedere con la deliberazione della deroga al dibattito pubblico, ai giorni di oggi».

«Continuerò a lavorare in stretta collaborazione con il vice ministro alle infrastrutture, Galeazzo Bignami, e con il suo staff – ha concluso –, grazie ai quali, in sinergia con la dirigenza Anas abbiamo monitorato l’iter, e continueremo a farlo, con l’obiettivo di arrivare in tempi brevi alla progettazione esecutiva fino alla cantierizzazione dei lavori di un’opera che il territorio sta desiderando da sempre». (rp)

Bevacqua (PD): Ponte senza alta velocità, 106 e A2 rimane solo uno spot vuoto

Il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Mimmo Bevacqua, ha ribadito come «il Ponte senza alta velocità, 106 e A2 rimane soltanto uno spot vuoto e inutile per la Calabria».

«Il presidente Occhiuto – ha detto – continua a seguire, senza apparenti problemi, la propaganda del governo nazionale, plaudendo a iniziative nelle quali neanche lui mostra di credere sul serio. Dopo aver votato a favore dell’autonomia differenziata, salvo poi affermare in Consiglio regionale che, sostanzialmente, non se ne farà nulla, adesso abbraccia con entusiasmo l’ennesima riproposizione salviniana del ponte sullo Stretto: solo che sa benissimo che non ci sono i soldi, non ci sono certezze sulla fattibilità dell’opera e, cosa davvero essenziale, non sono previste risorse effettive per le infrastrutture realmente indispensabili che mancano alla Calabria: Alta Velocità, 106, A2».

«Su queste – ha aggiunto – Occhiuto preferisce semplicemente procedere ad elencarle, senza accendere  quei riflettori mediatici che, di solito, non esita a usare con disinvoltura quando ha un reale interesse a richiamare l’attenzione». 

«Non sono i semplici annunci – ha proseguito – che cambieranno le sorti della nostra terra e, soprattutto, non si può pensare di perseverare nell’inseguire la visibilità a scapito della credibilità: prima o poi, i nodi vengono al pettine. Quel che abbiamo proposto nell’Assemblea consiliare al governo regionale è chiaro: uniamoci tutti insieme per dare voce alle istanze autenticamente utili e necessarie ai calabresi e provare ad intervenire sui problemi fondamentali che impediscono lo sviluppo della Calabria. Il resto lasciamolo agli show di Salvini».

«Senza alta velocita e  le infrastrutture indispensabili per evitare che gran parte dei territori calabresi rimangano isolati – ha concluso – a cosa serve il ponte?  Siamo poi sicuri che con il ponte la statale 106 rimarrebbe centrale nell’agenda del governo o diventerebbe ancora più marginale?». (rrc)