Fai Cisl-Flai Cgil-Uila Uil Calabria: Cambiare natura giuridica di Calabria Verde non rilancerà il settore

I segretari Generali regionali di Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, Michele Sapia, Caterina Vaiti e Pasquale Barbalaco, hanno espresso la loro contrarietà «all’idea di modificare la natura giuridica dell’Azienda Calabria Verde».

«Quanto comunicatoci ufficialmente dalla Regione Calabria – ha no sostenuto – durante l’incontro sindacale svoltosi presso la Cittadella Regionale lo scorso 4 novembre, di voler mutare la natura giuridica dell’Azienda regionale Calabria Verde, da ente pubblico non economico a ente pubblico economico, rappresenta una scelta politica che non ci convince. Un tema già discusso nel lontano 2012 in occasione della definizione normativa regionale che istituiva l’azienda Calabria Verde e che scatenò varie e importanti iniziative sindacali».

«All’assessore all’Ambiente, Marcello Minenna, all’assessore alla Forestazione Gianluca Gallo, al dirigente dell’UOA Forestazione, Domenico Pallaria e al direttore Generale di Calabria Verde Giuseppe Oliva, abbiamo ribadito le nostre perplessità – hanno spiegato – e sostenuto che, ad una impostazione basata su logiche esclusivamente di mercato, per rilanciare ulteriormente l’azienda Calabria Verde si dovrebbe innanzitutto concludere la procedura per l’attuazione dell’atto aziendale predisposto dalla 6’ Commissione consiliare regionale, dare seguito al piano per il fabbisogno del personale, e proseguire nell’importante lavoro svolto sino ad ora dall’attuale direzione aziendale, esaltando ulteriormente il valore multidimensionale del settore forestale».

«In una regione morfologicamente e idrogeologicamente fragile non servono ulteriori norme, ma un nuovo approccio – hanno ribadito – attraverso una programmazione di lungo periodo, ponendo al centro il tema del presidio umano e del lavoro».

«Il settore della forestazione, non può essere considerato un semplice costo – hanno detto – ma un investimento per prevenire nuove tragedie e mitigare effetti dei cambiamenti climatici. Il comparto forestale-ambientale è un comparto strategico per fare prevenzione, messa in sicurezza del territorio, attività di rimboschimento e vivaistica, recupero delle aree interne, tutela della biodiversità, fissazione del carbonio, contrasto alla crisi climatica e demografica».

«È necessario un piano di investimenti – hanno rilanciato – per riprendere quelle esperienze virtuose che, dalla metà degli anni Cinquanta, hanno consentito alla Calabria, tramite il lavoro dei forestali, di essere un territorio più sicuro, meno fragile e con un importante patrimonio ambientale e di biodiversità. Oggi, però, serve una nuova forestazione in chiave moderna e proiettata al futuro. Le modifiche normative prospettate dalla Regione non garantiscono né un cambio di passo né serenità tra i lavoratori». 

«La vera strategia – hanno proseguito – passa da una appropriata considerazione del valore del lavoro forestale, dalla formazione di nuove professionalità, lotta al dissesto idrogeologico, aggiornamento delle competenze e, in particolare, dall’urgente quanto necessario ricambio generazionale che non può essere subordinato al cambio della natura giuridica dell’azienda regionale Calabria Verde».

«Ci auguriamo – hanno concluso i sindacalisti – che le nostre riflessioni e perplessità non diventino lettera morta e che siano considerate e valutate dalla Giunta regionale e in particolare dal Governatore, Roberto Occhiuto, al quale chiediamo di continuare a sostenere l’importante azienda regionale Calabria Verde, per come già fatto con il superamento del commissariamento, tramite un vero rilancio che passa necessariamente dal varo definitivo dell’atto aziendale e da un immediato ricambio generazionale».

Forestazione, Fai, Flai e Uila Calabria: Anticipare apertura dei cantieri per lavoratori ex legge 15 e 40

Calabria Verde anticipi l’apertura dei cantieri per i lavoratori ex legge 15 e 40. È quanto hanno chiesto i segretari generali regionali Michele Sapia (Fai Cisl), Caterina Vaiti (Flai Cgil) e Pasquale Barbalaco (Uila Uil), ricordando come si tratta di «lavoratori che facevano parte di quel precariato storico e che, con la legge regionale n. 55 del 2023 sono transitati in forza all’azienda regionale Calabria Verde, assunti come operai forestali a tempo determinato e inquadrati nella previdenza agricola».

«Un importante risultato frutto di confronto e attività sindacale – hanno aggiunto – che ha visto in questi ultimi mesi protagonisti il sindacato unitario, federazioni di categoria e confederazioni regionali. Un percorso di stabilizzazione fortemente incoraggiato dal sindacato unitario anche in considerazione delle attività che questi lavoratori andranno a svolgere, a supporto delle varie funzioni e iniziative di tutela del patrimonio forestale, difesa del suolo, sistemazione idraulica forestale. Un po’ di nuova linfa nel settore forestale calabrese che però necessità di un immediato e indispensabile ricambio generazionale con nuova e giovane manodopera». 

«Inoltre, per questi lavoratori – continua la nota dei sindacalisti – abbiamo richiesto e ottenuto che prestassero un numero di giornate minime nel mese di dicembre 2023, per ulteriori tutele previdenziali e prestazioni assistenziali. Dopo allora, questi lavoratori sono rimasti, da mesi, senza salario, a causa della mancata apertura dell’attività dei cantieri, in quanto l’azienda Calabria Verde e ancora in attesa della consegna della fornitura dei dispositivi di protezione individuale (Dpi). Tutto ciò nonostante i lavoratori interessati siano stati assunti lo scorso 19 aprile e abbiano già effettuato, dopo nostre sollecitazioni sindacali, le visite mediche previste per legge». 

«Inoltre – hanno sostenuto i segretari di Fai, Flai, Uila regionali – abbiamo più volte richiesto che l’iter per la fornitura dei Dpi, da parte di Calabria Verde, partisse quanto prima, in modo da avviare le attività di cantiere nei primi giorni di maggio e poter dare alle lavoratrici e lavoratori che attendono con ansia e entusiasmo, la tanto agognata opportunità di svolgere un lavoro contrattualizzato e non più precario». 

«Durante l’incontro e dopo un lungo confronto – hanno comunicato i sindacalisti – l’azienda Calabria Verde ha assicurato che entro il prossimo 24 maggio i lavoratori interessati, dopo la consegna dei Dpi, saranno avviati nelle attività di cantiere. Auspichiamo che sia effettuata quanto prima la consegna dei Dpi, in modo da permettere a queste lavoratrici e lavoratori, che meritano quella dignità e tranquillità lavorativa troppo a lungo ricercata e rimandata, di uscire definitivamente dalla condizione di precariato».   

«Le lavoratrici e i lavoratori – conclude la nota sindacale – non possono più attendere, come non può più attendere, per l’intero comparto della forestazione calabrese, un immediato turn over, per come a più riprese sollecitato alla Regione Calabria». (rcz)

 

Fai, Flai e Uila Calabria: Lavoratori forestali siano al centro della programmazione politica

I segretari Generali regionali di Fai Cisl, Michele Sapia, Flai Cgil, Caterina Vaiti, e Uila Uil, Pasquale Barbalaco, hanno riadito la necessità di uno «sforzo maggiore, in termini di investimenti e programmazione, verso coloro che sono i veri protagonisti del presidio umano del territorio, ovvero i lavoratori idraulico-forestali».

«Su questi temi, che riguardano la forza lavoro forestale calabrese, attendiamo e sollecitiamo al presidente Roberto Occhiuto e all’assessore Gianluca Gallo, una imminente convocazione. Certamente occorrono droni, pick-up, volontari e ingegneri forestali, ma, a nostro avviso, è fondamentale, investire in nuova manodopera forestale nei cantieri e nelle aree interne», hanno detto i segretari, definendo «segnali positivi per la tutela del patrimonio ambientale calabrese» le recenti previsioni  normative della Regione rispetto alla salvaguardia del territorio boschivo, il contrasto degli incendi e il controllo degli scarichi inquinanti riversati in mare.

«Il settore ha assoluto bisogno – hanno sottolineato Sapia, Vaiti e Barbalaco – di nuova forza lavoro, nuove professionalità e competenze, da formare e qualificare sul campo, individuando una soglia minima del personale da impiegare. La forza lavoro attuale è di 3.700 addetti, con un’età media di 59 anni, un bacino che continua a svuotarsi in una regione fragile e con oltre 610.000 ettari di superficie forestale. Per questo, senza se e senza ma, serve un immediato ricambio generazionale nel settore forestale calabrese per fare prevenzione, riforestazione e messa in sicurezza del territorio». 

«È questo il tema fondamentale – hanno insistito Sapia, Vaiti e Barbalaco – se per l’anno in corso non si procederà a integrare almeno 1000 unità stagionali, si ripresenteranno le stesse criticità e difficoltà organizzative anche per le attività del servizio antincendio boschivo. Ci aspettiamo un vero cambio di passo da parte del Presidente Occhiuto e dell’Assessore Gallo su questi temi, con al centro un percorso pragmatico e chiaro sul tema del ricambio generazionale nel sistema ambientale-forestale calabrese».

«Serve un percorso che veda le parti sindacali, datoriali e istituzionali insieme – hanno evidenziato – per una vera e immediata svolta, un percorso e confronto regionale, che sia strutturale per come socializzato durante la mobilitazione unitaria sul comparto dello scorso maggio 2023 davanti alla Cittadella».

«Inoltre, abbiamo inteso inviare – hanno riferito i Segretari regionali di Fai, Flai, Uila – una comunicazione all’azienda regionale Calabria Verde sull’avvio del Servizio antincendio  boschivo e criticità del servizio Aib emerse l’anno scorso, l’erogazione del premio obiettivo 2023 che tarda ad arrivare, l’avvio dei lavori per il personale della ex legge 15, e maggiore informazione sindacale sull’organizzazione delle attività, riguardanti la sorveglianza idraulica, previste dal protocollo di intesa tra Calabria Verde e Arpacal all’interno del progetto “Mare Pulito».

«È necessario – hanno concluso i sindacalisti – più pragmatismo e azione per un settore strategico in Calabria come quello del sistema ambientale-forestale ponendo la giusta attenzione, senza sterili polemiche, sul lavoro svolto dai lavoratori forestali, di ieri e di oggi, facendo tesoro di quell’esperienza che ha realizzato infrastrutture e boschi, per poi coltivare in Calabria una forestazione moderna, dentro le opportunità della transizione ecologica, con risvolti positivi in termini di sicurezza territoriale per le comunità e opportunità occupazionali, attraverso investimenti, confronto, contrattazione e programmazione». (rcz)

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil: Servono tempi certi per riqualificazione del personale di Calabria Verde

«Registriamo che, seppur sono stati posti in essere alcuni adempimenti, le procedure aziendali per la riqualificazione del personale dipendente dell’azienda regionale Calabria Verde, ad oggi, procedono a rilento e senza alcuna certezza in termini di tempistica». È quanto hanno dichiarato i segretari generali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria, rispettivamente Michele Sapia, Caterina Vaiti e Pasquale Barbalaco, a margine della riunione con la dirigenza di Calabria Verde.

«Inoltre, in considerazione della nuova organizzazione dei cantieri – hanno aggiunto – a seguito della recente legge regionale con cui è stato approvato il trasferimento a Calabria Verde dei lavoratori forestali dei consorzi di bonifica e passaggio del personale rientrante nel bacino delle leggi regionali n. 40 e n. 15, ci saremmo aspettati dalla dirigenza aziendale la piena attuazione di quanto previsto dalle norme contrattuali di settore, compresa l’applicazione dell’indennità chilometrica, tema previsto dalla contrattazione vigente in materia e peraltro discusso in varie occasioni e riunioni regionali ma senza alcuna definizione».

«Riteniamo, inoltre – hanno proseguito – fondamentale avviare un immediato ricambio generazionale nel settore, e riprendere e concludere in tempi ristetti la trattativa del contratto integrativo regionale, non recepito dal 2019 e praticamente fermo al testo del lontano 2011. Un vero e proprio vulnus per i diritti dei lavoratori idraulico-forestali calabresi».

«Non è più possibile attendere – hanno ribadito Sapia, Vaiti e Barbalaco – se si vuole per davvero realizzare una forestazione produttiva, protettiva e preventiva, efficiente e virtuosa, mettendo al centro il lavoro e le professionalità degli addetti. Servono investimenti nel presidio umano, confronto e contrattazione. Ora è tempo di praticare, con atti e fatti concreti, quel percorso condiviso e sottoscritto a seguito della mobilitazione regionale unitaria di Fai, Flai, Uila dello scorso maggio 2023. Non è più procrastinabile un confronto regionale che dia realmente tempi e modalità certe su quelle questioni che interessano l’intero settore forestale calabrese».

«Pertanto, a seguito della riunione presso Calabria Verde – hanno concluso i sindacalisti –  riteniamo urgente un incontro con la Regione, sui temi, tra cui il contratto integrativo regionale, la riqualificazione, indennità chilometrica dei lavoratori forestali e della sorveglianza idraulica, su cui ci aspettiamo un tangibile cambio di marcia, risposte immediate e soddisfacenti. In caso contrario, valuteremo tutte le possibili azioni sindacali a tutela degli interessi dei lavoratori». (rcz)

I sindacati scrivono a Occhiuto: Proposta di legge su Consorzi non tengono conto delle norme legislative

«La modifica della parte normativa riguardante il trasferimento, inquadramento e  trattamento economico del personale al Consorzio Unico della Calabria non tiene conto dell’art. 159  del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei dipendenti dei Consorzi di Bonifica e Miglioramento Fondiario vigente». È quanto hanno scritto Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria in una lettera indirizzata al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, all’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, al presidente de Consiglio regionale, Filippo Mancuso, alla presidente della VI Commissione in Consiglio regionale, Katya Gentile, al Dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, Giacomo Giovinazzo, al presidente Ubri-Anbi Calabria, Pasquale Brizzi e, per conoscenza, al presidente di Confagricoltura, Alberto Statti, al presidente di Coldiretti Calabria, Franco Aceto e al presidente di Anbi Calabria, Nicodemo Podella.

Difatti l’art. di cui sopra prevede che «in caso di accorpamenti o fusioni di più Consorzi – ha detto ancora – sono conservate a titolo personale le condizioni di miglior favore godute da ciascun dipendente presso il  Consorzio di provenienza, derivanti da provvedimenti consortili formalmente assunti” e nel  chiarimento a verbale contenuto in detto articolo si evidenzia che “Le condizioni di miglior favore di  cui al presente articolo sono conservate con i medesimi contenuti e caratteristiche con i quali sono  state riconosciute dal Consorzio di provenienza». 

«Mentre, considerata la mancata redazione del testo ufficiale dello Statuto – hanno continuato – le recenti dimissioni del  Commissario del Consorzio Unico della Calabria e la confusione crescente sui luoghi di lavoro, si  valuta positivamente la scelta di procedere al trasferimento del personale entro 30 giorni  dall’approvazione dello Statuto. Pertanto, si chiede per come già sostenuto durante l’ultimo e unico incontro sindacale, di avviare  concretamente un nuovo percorso per il sistema della bonifica calabrese nel rispetto delle norme  contrattuali e legislative in materia mettendo al centro il confronto permanete e responsabile così da  scongiurare probabili vertenze sindacali e legali che si paventano chiaramente in caso della modifica  di legge di cui sopra». 

«Le scriventi OO.SS., in attesa di un doveroso quanto necessario riscontro – hanno concluso – ribadiscono nuovamente la propria disponibilità al confronto regionale su quelle tematiche che interessano i lavoratori e le  lavoratrici della bonifica calabrese, convinti che, solo dando la giusta centralità al lavoro e alla partecipazione, garantendo equilibri finanziari, investimenti e atti concreti di responsabilità, si potrà avviare una vera riforma della bonifica calabrese a tutela del territorio e al servizio delle attività  agricole». (rcz) 

 

Fai Cisl, Cgil Flai e Uila Uil Calabria: Gli 80 dipendenti del Consorzio di Cosenza sono allo stremo

I segretari generali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Cosenza, rispettivamente Antonio PisaniGiovambattista NicolettiAntonio De Gregorio, hanno denunciato come «gli ottanta lavoratori del Consorzio di Bonifica dei Bacini Meridionali del Cosentino, e le loro famiglie, continuano a subire gli effetti del blocco dei pagamenti, fermi ormai allo scorso luglio».

«Distacco dell’energia elettrica – hanno spiegato – sospensione delle linee di credito e, soprattutto per le famiglie monoreddito, avvio di procedure di pignoramento di immobili acquistati con mutui ipotecari, anche quelli accesi con la stessa banca. Addirittura, difficoltà a potersi permettere la normale spesa alimentare quotidiana. La situazione è precipitata, per puro caso, all’indomani dell’approvazione e pubblicazione della legge che ha istituito il Consorzio di Bonifica Unico della Calabria».

«Come sindacato abbiamo la sensazione che la Banca Tesoreria del Consorzio – hanno ricordato –, con un comportamento che stride fortemente con lo spirito del credito cooperativistico, attui una azione conservativa impropria su risorse finanziarie, trasferite e trasferibili da parte dell’Unione Europea-Stato-Regione, vincolate per natura e destinazione anche per l’erogazione di salari e stipendi (operai forestali, consortili ed ex ARSSA). Inoltre, a causa del blocco, tutta l’attività consortile risulta paralizzata, con conseguenze disastrose sulle opere di competenza, dighe, vasche di accumulo, impianti di irrigazione e, non per ultimi, canali e fossi di scolo; venendo così meno agli obblighi istituzionali di prevenzione del rischio idrogeologico e tutela del territorio, soprattutto in considerazione degli eventi climatici che contraddistinguono la stagione invernale».

«Nonostante il Commissario Straordinario del Consorzio – hanno proseguito i sindacalisti – abbia avviato le procedure di legge nei confronti della Banca per lo sblocco delle risorse, e siano stati attivati numerosi tavoli di concertazione con la Regione, proprietaria delle opere di bonifica, riteniamo di assoluta urgenza non lasciare soli i lavoratori. Occorrono, da subito, risposte per dare immediato sollievo a decine di lavoratori e famiglie che si trovano con l’acqua alla gola».

«Come organizzazioni sindacali – hanno concluso – avendo già proclamato lo stato di agitazione, di fronte ad una situazione senza precedenti, oltre a sensibilizzare ancora una volta l’intervento fattivo ed immediato della Regione e del Prefetto di Cosenza Ciaramella, valuteremo l’ipotesi di segnalare la vicenda all’Organo di Vigilanza in seno alla Banca d’Italia, riservandoci di attivare mobilitazioni a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori»(rcs)

 

Fai Cisl-Flai Cgil-Uila Uil regionali a Calabria Verde: Serve immediato cambio di passo

In una lettera indirizzata al direttore generale di Calabria Verde, Giuseppe OlivaFai CislFlai CgilUila Uil Calabria hanno denunciato il mancato riscontro a una richiesta di incontro sindacale inviata lo scorso 15 settembre.

Nella missiva, inviata per conoscenza anche all’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, i sindacati hanno ricordato come «sono trascorsi quasi due mesi dalla nostra missiva indirizzata a Calabria Verde – spiegano i segretari Generali Michele Sapia (Fai Cisl), Caterina Vaiti (Flai Cgil) e Pasquale Barbalaco (Uila Uil) – con cui chiedevamo la convocazione di un incontro finalizzato ad affrontare questioni e criticità che riguardano i lavoratori forestali e della sorveglianza idraulica dipendenti dell’Azienda».

«Tematiche che, a nostro avviso – continuano – sono particolarmente urgenti e per cui è inammissibile far passare altro tempo. È fondamentale un confronto costante e responsabile tra Azienda e i sindacati regionali di categoria più rappresentativi, anche in considerazione degli accordi aziendali sanciti e del verbale condiviso a margine della mobilitazione unitaria regionale dello scorso 12 maggio davanti la Cittadella Regionale, promossa dalle nostre Federazioni sindacali».

«Tra i temi che consideriamo prioritari – viene sottolineato – per come più volte sottolineato alla Direzione Generale dell’Azienda Regionale, vi è sicuramente la necessità di applicare le norme contrattuali e sulla sicurezza, ed accelerare sulla riqualificazione del personale forestale bloccata da troppi anni, dove si intravede uno spiraglio di luce, ma in cui continuiamo a registrare una certa lentezza nelle procedure».

«Chiediamo inoltre – continuano i sindacalisti – vista la rilevanza che Calabria Verde riveste in una regione a vocazione ambientale, un continuo e strutturale confronto atto ad assicurare maggior trasparenza e chiarezza, sia rispetto a tematiche normative contrattuali, aspetti gestionali e varie questioni che interessano i lavoratori dipendenti dell’azienda Calabria Verde, sia in riferimento al futuro dell’Ente che, dopo anni di commissariamento, finalmente è guidato da un direttore generale». 

«Pertanto, ribadiamo, per come già fatto negli scorsi mesi, le nostre perplessità e preoccupazioni sull’ipotesi di trasformare Calabria Verde in Ente pubblico economico – continuano i sindacalisti – soluzione che rischia di acuire, invece che risolvere, le criticità esistenti e rallentare, invece di rilanciare, le attività aziendali di forestazione e prevenzione sul territorio. Sosteniamo invece la necessità di intercettare e garantire maggiori investimenti per la forestazione calabrese tramite una programmazione di lungo periodo incentrata sulla centralità del presidio territoriale, del lavoro e della persona. Serve un ricambio generazionale in un settore strategico per una regione come la Calabria. Serve una nuova stagione di cambiamento partecipato per il lavoro forestale calabrese».

«Saremo pronti – conclude la nota – ad avviare e intraprendere, se necessario, ulteriori iniziative sindacali a tutela dei lavoratori dipendenti di una importante Azienda come Calabria Verde». (rcz)

 

Consorzio di bonifica unico, sindacati soddisfatti dopo l’incontro con il Commissario

I segretari generali regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil commentano positivamente l’esito dell’incontro sindacale svolto con il Commissario del Consorzio di bonifica unico della Calabria Fabio Borrello.

Michele Sapia (Fai Cisl), Caterina Vaiti (Flai Cgil) Pasquale Barbalaco (Uila Uil), difatti, in una nota stampa dichiarano: «Abbiamo apprezzato la disponibilità al confronto del Commissario e condiviso l’idea di proseguire in questa direzione, in considerazione del ruolo strategico che il settore della bonifica riveste per l’agricoltura e la sicurezza del territorio calabrese.Un primo incontro con il neo Commissario in cui sono emerse diverse questioni, tra cui la necessità di rafforzare le occasioni di confronto anche negli undici Enti consortili attualmente posti in liquidazione, al fine di affrontare quelle tematiche che interessano i lavoratori dipendenti. A breve saranno inoltre discussi con il Commissario del Consorzio Unico aspetti più tecnici e approfondimenti rispetto alla forza lavoro, lo statuto del nuovo consorzio regionale e l’organizzazione del personale».

«Siamo convinti, per come ribadito anche durante l’incontro di oggi – continuano i sindacalisti – che servano responsabilità e trasparenza per dare un nuovo impulso al settore, in cui sarà fondamentale dare centralità alla forza lavoro e al valore del presidio territoriale. Accogliamo inoltre positivamente il contributo di due milioni di euro una tantum al Consorzio unico deliberato dal Dipartimento Agricoltura, ma servono ulteriori investimenti finanziari per l’intero sistema della bonifica calabrese».

«A breve – conclude la nota sindacale – chiederemo alla Regione Calabria la convocazione di un incontro rispetto alle criticità emerse durante la riunione odierna, un confronto immediato per affrontare strategie condivise e, in particolare, avviare un approfondito e proficuo confronto, presso il Dipartimento regionale competente, sulle tematiche del lavoro, tra cui retribuzioni e livelli occupazionali».

Uila Uil e Uil Fpl Calabria: No alla trasformazione di Calabra Verde in Ente Pubblico Economico

pasquale BarbalacoWalter Bloise, rispettivamente segretari di Uila Uil Calabria e Uil Fpl Calabria, hanno ribadito la loro contrarietà alla trasformazione di Calabria Verde in un Ente Pubblico Economico.

«La stagione  delle  riforme  in   Calabria – hanno spiegato – oltre a contemplare  solo un vago e formalistico  coinvolgimento degli  stakeholder rappresentativi, in particolare le federazioni sindacali dei lavoratori,  fa registrare una improvvisa  accelerazione, soprattutto nei settori dell’Agricoltura e della Forestazione. Quasi in contemporanea, infatti, con l’approvazione della proposta di legge sui Consorzi di Bonifica, da parte della  Giunta Regionale nei  giorni scorsi, si riapre, a distanza di pochi mesi, il pericoloso ed incomprensibile capitolo della trasformazione di  Calabria Verde in ente pubblico economico, volendola così differenziare dalla quasi totalità degli enti di forestazione operanti  in varie regioni del  Paese».

«La Giunta Occhiuto – hanno continuato – riapre la questione con l’emanazione del  decreto dirigenziale n. 10202 del 18.7.2023 dell’Uoa – Politiche della Montagna, Foreste, Forestazione e Difesa del Suolo, con il quale  commissiona  ad una società di consulenza ed assistenza legale uno studio per una possibile trasformazione dell’Azienda Calabria Verde, oggi Ente Pubblico Non Economico, istituita nel 2013 e braccio  strumentale della Regione Calabria,  in ente pubblico economico».

«Una connotazione giuridica – si legge nella nota congiunta – quella dell’ente pubblico economico, che accomuna, per esempio, anche i Consorzi di Bonifica, gli stessi che la Regione vuole  riformare  per le gravissime  condizioni finanziarie in cui sono stati lasciati da oltre un decennio ed il cui prezzo, più alto,  lo stanno pagando i lavoratori sul fronte delle retribuzioni e dei Tfr».

Barbalaco e Bloise hanno ribadito che «Uila Uil e Uil Fpl sono fermamente contrarie a tale ipotesi e,  fatta salva la buona fede e le migliori intenzioni del Presidente e dell’Assessore al ramo, sono  convinti che i veri motivi  di questa ventilata ipotesi di trasformazione di Calabria Verde in ente pubblico economico, non siano quelli  sussurrati durante   un incontro con l’ex assessore Minenna, evocativi di suggestive semplificazioni procedurali».

«Al contrario, Uila Uil e Uil Fpl, di fronte al rischio di una eventuale trasformazione di Calabria Verde in ente pubblico economico – hanno detto ancora – vedono i prodromi di una forma di “privatizzazione” della forestazione accompagnabile da possibili destinazioni diversificate dei fondi pubblici per la lotta al dissesto idrogeologico, poiché potrebbe non essere  più l’operatore idraulico-forestale, operaio, impiegato o sorvegliante idraulico che sia,  ad essere il fulcro degli  interventi  programmati».

I due segretari, poi, si sono fatti portavoce delle «forti preoccupazioni anche per  le ricadute sull’attuale  forza lavoro, ancora in attesa di vedere il rispetto dei diritti e delle tutele contrattuali; non meno forte è la tensione che serpeggia tra i lavoratori, davanti all’ipotesi di trasformazione di Calabria Verde in ente pubblico economico, preoccupati che questa deriva  privatizzante metta in discussione i loro diritti».

«La Uila Uil e Uil Fpl, hanno sempre condiviso e apprezzato la posizione del Presidente Occhiuto e dell’assessore Gallo – hanno continuato – sul ruolo strategico della forestazione e sulla necessità di allargare la sua base occupazionale; anche  la  legislazione nazionale  ha fatto chiarezza sulla legittimità del  rapporto di lavoro di natura privatistica e l’ applicazione del Ccnl di categoria e, invece, si imbocca una strada che può riservare  ostacoli ben più grandi di quelli che si affrontano oggi».

«Per questo la Uila Uil e Uil Fpl – hanno concluso – confidano ancora in un ripensamento della Regione, chiedendo, comunque, l’avvio  di un confronto sul tema nelle more del quale, il sindacato terrà assemblee territoriali per informare tutti i lavoratori della forestazione». (rcz)

Bonifica, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil: Riforma necessaria, ma serve confronto

È una riforma necessaria quella della bonifica, ma «serve una riforma». È quanto è emerso dall’iniziativa unitaria di Fai Csl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria dal titolo Insieme per il lavoro nel sistema della bonifica calabrese. Prospettive e opportunità in un settore fondamentale per l’agricoltura e il territorio.

Nel corso dei lavori, presieduti dal Segretario Generale Uila Uil Calabria Pasquale Barbalaco, è stato presentato un documento sindacale unitario contenente, in sintesi, analisi e proposte di Fai Cisl-Flai Cgil e Uila Uil Calabria sulla bonifica regionale.

La relazione è stata svolta dalla Segretaria Flai regionale, Federica Pietramala, mentre le conclusioni affidate alla Segretaria nazionale Fai Cisl Raffaella Buonaguro.

Durante il dibattito sono intervenuti, nell’ordine, il Presidente dell’Urbi-Anbi Calabria, Rocco Leonetti, il Presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto, la Presidente della VI Commissione consiliare “Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica” Katya Gentile, il Segretario nazionale Uila Uil Gabriele De Gasperis, il Direttore di Confagricoltura Calabria Angelo Politi, il Segretario Generale Fai Cisl Calabria Michele Sapia, il Direttore di Cia Calabria Franco Belmonte, la Segretaria nazionale Flai Cgil Silvia Spera e l’assessore regionale con delega all’Agricoltura e Forestazione, Gianluca Gallo.

Al termine dell’iniziativa, le associazioni sindacali hanno dichiarato: «Una giornata importante per il sistema della bonifica calabrese, in cui è necessario aprire una nuova stagione. La riforma del settore è una straordinaria occasione per ridisegnare questo fondamentale comparto, ma serve maggior confronto tra tutti i soggetti interessati».

«Occorre fare rete, costruire – hanno ribadito – attraverso programmazione e investimenti un settore multifunzionale, coerente con le diverse agricolture presenti nel territorio calabrese e bacini idrografici, e per la tutela del territorio per prevenire il rischio idraulico e idrogeologico. Così come sarà essenziale superare difficoltà e criticità negli Enti consortili, garantire le spettanze ai lavoratori, puntare sul capitale umano e dare avvio al ricambio generazionale. Queste e altre proposte sono specificate nel nostro documento sindacale che, nelle prossime ore, sarà inviato sia al Presidente della Regione Calabria che all’Assessore regionale competente».

Al termine dei lavori è stato inoltre approvata dai delegati delle rispettive sigle sindacali l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Ccnl dipendenti Consorzi di Bonifica e Miglioramento fondiario valido per gli anni 2023/2026. (rcz)