Centri Diurni RC, Delfino: Regione anticipi avvio dell’iter per modifica dei regolamenti

L’assessore comunale al Welfare, Demetrio Delfino, chiarendo che «sulla vicenda dei centri diurni l’amministrazione comunale è stata consequenziale agli impegni assunti», ha ribadito l’appello alla Regione affinché anticipi l’avvio «dell’iter burocratico per la modifica dei regolamenti».

«Su un tema delicato come – ha evidenziato – questo è bene fare chiarezza definitivamente anche al fine di rappresentare la situazione in maniera chiara alle famiglie e all’intera comunità. Dopo numerose interlocuzioni con la Regione, all’ultimo incontro a Catanzaro alla presenza dei massimi vertici abbiamo già ottenuto la disponibilità da parte del settore politiche sociali regionale ad avviare l’iter per le modifiche al regolamento che come anticipato dai dirigenti si dovrebbero ufficializzare entro la fine di quest’anno».

«Per ciò che riguarda i due centri Lilliput e Girasole – ha proseguito Delfino – si specifica che gli stessi, al momento, non hanno nessuna autorizzazione senza la quale non può essere esercitata alcuna attività e ciò purtroppo è previsto inderogabilmente dal regolamento regionale numero 22 del 2019. A tal riguardo, nel corso della riunione svoltasi a Catanzaro, è stata prospettata la soluzione di fare richiedere l’autorizzazione al funzionamento, temporaneamente, come “ludoteche” visto che i requisiti si avvicinano a quelli dei centri diurni. Questo nelle more delle modifiche del regolamento. Ad oggi però nessuno dei due centri ha presentato richieste in tal senso».

«Per quanto riguarda gli altri due centri in questione, Solaris e Skinner – ha detto ancora Delfino – essi invece hanno già l’autorizzazione al funzionamento e sono stati iscritti nell’elenco delle strutture socio assistenziali, e pertanto gli stessi possono continuare a lavorare a beneficio degli utenti, limitatamente al numero previsto dall’autorizzazione. Se ad oggi non intendono continuare il servizio evidentemente sono altre le loro valutazioni».

«Infine – ha precisato l’assessore al Welfare – si coglie l’occasione per rendere noto che con il decreto n.73/2022 di fine giugno è stato finanziato il potenziamento delle attività dei centri estivi che già stanno operando sul territorio. Gli organismi gestori potranno quindi beneficiare dei contributi per l’abbattimento delle rette di frequenza».

«Da qui a qualche giorno – ha concluso – il Comune di Reggio Calabria pubblicherà il relativo avviso pubblico. Per i motivi che ho evidenziato è evidente che l’amministrazione si è mossa per tempo e qualunque ulteriore rimostranza nei nostri confronti è da ritenersi strumentale oltre che inutile». (rrc)

Welfare, l’assessore comunale Delfino: Tutelare chi è rimasto indietro

L’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Reggio Calabria, Demetrio Delfino, ha analizzato a 360 gradi l’ultimo anno di un settore «molto impegnato per alleviare le difficoltà ed i bisogni delle persone più fragili o che meritano una speranza, un’opportunità ed il giusto riscatto dopo anni difficili».

«L’obiettivo più importante raggiunto – ha affermato – è sicuramente l’approvazione in consiglio e, quindi, alla Regione ed all’Asp, del Piano sociale di zona comunali che, finalmente, ci consente di mappare, insieme alle associazioni del Terzo settore, alle cooperative ed a quanti operano sul campo conoscendo la materia sicuramente più di noi, le emergenze su ogni singolo quartiere così da consentire all’Ente di predisporre le contromisure utili ad aggredire e risolvere i problemi. È uno dei punti focali delle linee di mandato programmate dal sindaco Giuseppe Falcomatà e che, adesso, vede raccogliere i primi frutti un’operazione fondamentale per il tessuto sociale cittadino».

Altro impegno mantenuto, riguarda i Progetti di utilità collettiva rivolti ai percettori del Reddito di cittadinanza: «Dal primo ottobre sono stati coinvolti 300 cittadini per 15 progetti. Il programma prosegue per manutenere i cimiteri, il verde pubblico e per far ripartire il tapis-roulant di via Giudecca. In questo ultimo caso, saranno 16 i percettori di reddito che si prenderanno cura della struttura, nei tratti in funzione, garantendo anche il servizio di videosorveglianza».

Fra gli impegni mantenuti rientra, ancora, il nuovo bando per l’Assistenza educativa che «va a migliorare le condizioni dei lavoratori come contratto, tariffa e profilo di inquadramento». Con l’estate, poi, soggetti deboli come gli anziani sono più esposti a raggiri e truffe: «È un capitolo molto delicato. In questi mesi, cresce il pericolo per quanti rimangono un po’ più soli e la solitudine fa brutti scherzi, aumentando le fragilità ed il disorientamento di fronte a chi, malintenzionato, si presenta con modi gentili provando a carpire dati, denaro e gioielli da persone sole. Per questo, stiamo preparando assemblee pubbliche per mettere in guardia gli anziani ed i loro familiari da questi pericoli».

«Trasmetteremo, il più possibile – ha spiegato – anche un videomessaggio con cittadini che raccontano loro esperienze negative. Ed è utile per tutti perché, in questi casi, la prudenza non è mai troppa. Nel materiale che distribuiremo dispenseremo, per esempio, alcuni consigli pratici: se andate in banca o alle Poste non fate sempre lo stesso percorso, non vi fermate all’uscita con sconosciuti, non siate punto di riferimento con le stesse abitudini, diversificare i vostri modi di fare ed agire. Questo è un progetto che parte da un avviso del Ministero dell’Interno che ha messo a bando fondi per le amministrazioni comunali. La nostra idea ha ottenuto un finanziamento di 45 mila euro».

L’assessore Delfino, quindi, promuove l’attività sui buoni spesa distribuiti nel periodo più difficile della pandemia e afferma come, attraverso delle piccole economie, «si proverà a prolungare, per quanto possibile, questo intervento».
Fra le emergenze da aggredire, secondo il delegato al Welfare, c’è sicuramente l’emergenza abitativa: «Dal lavoro congiunto tra i settori Politiche sociali e Patrimonio edilizio è nata l’Agenzia sociale per la casa” per mettere ordine su un comparto particolarmente complesso. Con l’Agenzia, dunque, proponiamo un ufficio che si occupa di tutto quanto concerne il bisogno abitativo di un nucleo familiare».

Un altro progetto importante è relativo al Bando “Reggio resiliente” che «ha dato una boccata d’ossigeno ai settori rimasti fermi durante la pandemia». «Attingendo dai fondi Pon inclusione – ha detto l’assessore Delfino – con 4,6 milioni stiamo facendo partecipare tutto il mondo delle associazioni, delle cooperative, delle realtà sportive con contributi, a fondo perduto, fino a un massimo di 100 mila euro. Questi fondi serviranno a realizzare interventi con ricadute dirette sul territorio. Nasceranno idee che, nel corso degli anni, dovranno camminare sulle proprie gambe. Noi abbiamo dato soltanto una spinta, come accaduto nel rione Modena-Ciccarello dove, grazie al bando “Reggio Resiliente”, oggi esiste un Centro di aggregazione sociale per i giovani che si incontrano, crescono e fanno comunità».

Un passaggio, l’assessore alle Politiche sociali, lo riserva alle strategie messe in campo per abbattere, una volta per tutte, l’abominevole fenomeno della violenza sulle donne: «Bisogna coinvolgere, soprattutto, gli uomini in un percorso di crescita e formazione che educhi a sentimenti giusti. Per questo, è necessario intervenire sui bambini, sin dai primi anni di asilo e scuola elementare, infondendo loro un’educazione sentimentale corretta. Ciò che, tuttavia, appare ancora difficile è portare le donne a denunciare. Spesso, infatti, ci troviamo di fronte a persone estremamente fragili, dipendenti, in tutto e per tutto, anche economicamente, dal loro aguzzino».

«Per invertire la tendenza – ha evidenziato – abbiamo provato a sfruttare una sovvenzione Inps per concedere un contributo alle donne vittime di violenza che denunciano. Fino ad esaurimento del finanziamento, proveremo a dare un conforto che permette di affrontare almeno le spese imminenti. La pandemia, purtroppo, ha generato violenza su violenza e c’è ancora tanto lavoro da fare».

«Fortunatamente – ha spiegato Demetrio Delfino – sul territorio esistono dei Centro accoglienza per donne, sono pochi ma per quel che sappiamo funzionano bene. Intorno a queste realtà, esiste un forte interesse generale. Di recente, le cronache ci hanno raccontato della bellissima iniziativa di artiste come Fiorella Mannoia o Laura Pausini che, con concerti di beneficienza, hanno raccolto una grossa somma devoluta a 5 centri in Italia, uno di questi è il centro “Angela Morabito” di Reggio Calabria. Ciò la dice lunga sulla qualità del lavoro di queste realtà che non sono sufficienti, ma vanno certamente supportate economicamente per poter espandere i propri servizi».

«La tutela delle fasce deboli – ha concluso l’assessore Demetrio Delfino – il far ritrovare la dignità a chi ha perso il lavoro, il diritto di cure adeguate non si possono mettere in discussione in una società democratica e civile. Sono dei diritti fondamentali della nostra Costituzione. Chi governa il Paese dovrebbe programmare in tal senso, mettendo in secondo piano altre cose». (rrc)

 

Centri diurni, il consigliere comunale RC Delfino: Bisogna modificare il regolamento regionale

L’assessore comunale al Welfare di Reggio Calabria, Demetrio Delfino, ha evidenziato le gravi criticità della normativa regionale in vigore, che vede costretti quattro centri diurni a interrompere le loro attività e chiesto all’assessore regionale al Welfare, Tilde Minasi, la convocazione di un tavolo tecnico di concertazione.

Un tavolo, che vede il coinvolgimento dello stesso assessorato regionale, dei dirigenti della Regione Calabria, del Terzo Settore, dei sindacati e naturalmente del Comune di Reggio Calabria, affinché si faccia chiarezza sulle modalità di applicazione del regolamento e sulle possibili modifiche chieste a gran voce dal terzo settore.

Per Delfino, infatti, si tratta di una vicenda «estremamente grave, perché si tratta di servizi necessari e irrinunciabili per la comunità cittadina, per le famiglie e per le fasce più fragili della popolazione. Non meno allarmante è poi la questione occupazionale che si lega a tale situazione, poiché lo stop a questi servizi significa mettere a rischio numerosi posti di lavoro in un contesto sociale come quello reggino, già particolarmente debole sotto questo profilo».

Tutto nasce dal processo di riforma del settore Welfare di qualche anno fa, ricorda infatti Delfino, «e poi incorniciato nella Legge regionale 503 a cui fece seguito il regolamento regionale n.22 del 2019. Una disciplina che ha imposto alle strutture del settore, tutta una serie di vincoli e prescrizioni estremamente rigorose rispetto a quello che era il modus operandi precedente. Parliamo ad esempio del numero dei bagni presenti all’interno delle strutture, del numero dei metri quadrati per utente, dell’eliminazione e integrazione di determinate figure professionali, solo per citare alcuni dati».

Un complesso di norme e vincoli, dunque, che ha inciso pesantemente in modo particolare su quelle realtà che non hanno la possibilità di conformarsi a tali prescrizioni in tempi rapidi, ad esempio adeguando i locali a loro disposizione o individuando una struttura più ampia che ovviamente richiederebbe investimenti ancora maggiori. Inoltre, si è anche verificato, in conseguenza di tale regolamento, la diminuzione del monte orario settimanale di alcune figure professionali e pertanto a fronte della stessa utenza molte realtà hanno visto diminuire il loro personale.
Rispetto a questo quadro così complicato, in cui tra le altre cose si intersecano anche i due anni di pandemia, «il Comune – ha sottolineato Delfino – ha fatto fronte alle esigenze dei centri diurni per minori operando in proroga rispetto alla normativa regionale, dunque assumendosi una grande responsabilità con l’obiettivo di offrire una soluzione “ponte” temporanea agli operatori in difficoltà. Oggi, con la legge ed il regolamento regionale operativi e il Piano di zona pienamente attuativo, dopo l’ultima proroga terminata lo scorso 30 giugno, non è più possibile autorizzare strutture che non hanno i requisiti previsti dalla vigente normativa regionale».
La richiesta fatta dall’assessore, inoltre,  «ha fatto registrare da parte dell’assessora Minasi, la pronta apertura e la piena disponibilità al confronto. In quella sede, peraltro, – ha concluso Delfino – avremo anche modo di valutare una strada che consenta di far fronte alla inevitabile fase di stallo che si verrà a creare nell’immediato, in attesa che si avvii il processo di modifica del regolamento regionale». (rrc)

Napoli (Confapi Calabria): Serve investire e innovare sul welfare

Ritorna il Festival del Lavoro, dopo due edizioni in modalità digitale, è tornato dal vivo a Bologna dal 22 al 25 giugno 2022. La manifestazione giunta alla sua tredicesima edizione è stata organizzata dal Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro e dalla sua Fondazione Studi ed è stata inserita, tra gli eventi dell’Anno Europeo dei Giovani 2022, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Politiche Giovanili

La transizione del mondo del lavoro verso nuovi modelli organizzativi è stato il tema centrale dell’evento moderato da Sergio Luciano, Direttore di Economy e Investire   a cui hanno partecipato: Alec Ross, Senior Advisor di Hilary Clinton e Barack Obama; Francesco Napoli, Vice Presidente Confapi; Tiziano Treu, Presidente CNEL; Luigi Sbarra, Segretario CISL; Rosario De Luca, Presidente Fondazione Studi Consulenti del Lavoro e Claudio Durigon, Camera dei Deputati. 

Sull’importanza del lavoro, in tutte le sue dimensioni e sfumature, cardine del modello sociale ed economico, è intervenuto Francesco Napoli, vicepresidente e Presidente regionale di Confapi Calabria: «Quel 21 febbraio del 2020, indelebile nella memoria di ognuno di noi, ha creato una frattura tra passato e futuro, cambiando anche il mondo del lavoro ed il rapporto tra consumatori e mercato».

Confapi ragiona e si interroga sulle nuove regole del futuro, mostrando criticità del mondo del lavoro e facendo proposte concrete: «Manca la gamba delle politiche attive che è quella fondamentale soprattutto per il lavoro del futuro – continua Napoli  manca la cultura della gestione. Abbiamo una ventina di leggi sulle politiche attive e sugli ammortizzatori, rimaste tutte sulla carta. Alcune riforme basta scriverle, altre vanno implementate. Bisogna innovare e investire in ambiti differenti, fondamentale quello delle risorse umane e della formazione».

«Le cose cambiano dove la cultura della conoscenza è decisiva – ha concluso – solo in quel caso avremo lavoratori maggiormente proattivi. Noi di Confapi lavoriamo già da tempo a contratti che parlano non solo di quantità ma anche di qualità perché pensiamo che il welfare sia la pietra angolare del paradigma sociale». (rrm)

Il sindaco Manna incontra il ministro Stefani: Rende modello virtuoso di Welfare

Il sindaco di Rende e presidente di Anci Calabria, Marcello Manna, nel corso del suo intervento all’incontro con la ministra della Disabilità, Erika Stefani, ha ribadito la necessità di «fare rete tra Enti pubblici e privati, associazioni di categoria e terzo settore per mettere in moto azioni sinergiche capaci di ampliare le opportunità di comune rilancio in tema di disabilità e diritti dei disabili».

A margine dell’incontro, il sindaco di Rende, comune capofila dell’ambito socio-sanitario che comprende le municipalità di Castiglione Cosentino, Castrolibero, Marano Marchesato, Marano Principato, Rose, San Fili, San Pietro in Guarano e San Vincenzo la Costa, ha voluto fare il punto sui progetti pilota che hanno reso Rende esempio virtuoso di politiche sociali.
«Rende vanta l’ammissione al finanziamento del PNRR di 710.000 euro – ha spiegato – per la realizzazione dei percorsi di autonomia per le persone con disabilità, oltre ad avere presentato per la linea d’intervento su sport e inclusione sociale, finanziato dall’Unione Europea – Next Generation Eu (Pnrr) per l’area del Marchesino un Centro Sportivo Polivalente. In collaborazione con la Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi (FISPIC) si provvederà infatti alla costruzione di un cittadella, dove, oltre agli sport classici come la pallavolo, il basket e l’atletica leggera, ospiterà anche le discipline sportive paralimpiche come il Goalball e il Torball, dando luogo a un unicum non soltanto nel Mezzogiorno d’Italia, ma a livello nazionale».
Manna, inoltre, ha annunciato che, prima dell’estate, si inaugurerà il centro polisportivo polifunzionale per le disabilità a contrada Tocci sui terreni concessi a titolo gratuito all’Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti Onlus – Sez. Provinciale di Cosenza.
Manna ha poi fatto il punto sullo stato dell’arte di Agenda urbana: «il Parco inclusivo più grande d’Europa – ha proseguito –sarà presto realtà e sorgerà tra il parco Robinson -all’interno del quale è già presente il primo Parco dei Nonni- e il parco Nicholas Green. Inoltre è prevista anche la realizzazione di un centro per l’Autismo, sul modello di quelli già operanti nelle regioni Lazio e Campania, che potrebbe assolvere alla domanda di trattamenti idonei per i bambini che presentano disturbi dello spettro autistico o altri disturbi pervasivi dello sviluppo. Infine sarà istituito un centro diurno per persone affette da Alzheimer».
«Inoltre, come ente partner abbiamo presentato al Ministero della Salute il progetto di spazio urbano per gli anziani mettendo a disposizione un immobile comunale. A Rende sarà realizzata una comunità residenziale innovativa dotata di prodotti e servizi smart per gli anziani. Attraverso la realizzazione di spazi abitativi autonomi e di spazi assistenziali di prima emergenza e ricreativi condivisi, gli anziani residenti potranno vivere in un ambiente amichevole e sicuro promuovendo un invecchiamento sano e attivo», ha proseguito il primo cittadino.
Infine per il Dopo di Noi Legge n. 112/2016: «I Servizi sociali hanno orientato le famiglie prese in carico, alle finalità delle Legge 112/2016, ovvero accompagnamento all’autonomia del disabile e non istituzionalizzazione in centri residenziali dedicati alle disabilità mentali. I percorsi attivati riguardano tirocini di inclusione, percorsi di avviamento all’autonomia ed assistenza alle residenzialità in Gruppo appartamento. In risposta alla richiesta di finanziamento di Progetti individualizzati per l’autonomia del disabile (ex art. 14 Legge 328/2000), finanziati con risorse comunali, è stata disposta con Delibera di Giunta l’integrazione delle risorse comunali, con la quota di due annualità relativa al trasferimento del 5 per 1000», ha dichiarato il sindaco di Rende.
«Esportare un modello condiviso di welfare – ha concluso Manna – capace di integrare le necessità sociali dell’equità, della sostenibilità e della partecipazione democratica e delle pari opportunità significa costruire un nuovo modello di comunità quale luogo di scambio solidale e costruttivo, fondato sui valori dell’integrazione, dei diritti sociali e civili. Plaudiamo, dunque a quanto fatto in questi anni dall’assessore alle politiche sociali Annamaria Artese e dai servizi sociali comunali». (rcz)

Disabilità, Minasi: Al lavoro al rinnovamento del welfare

«Noi stiamo lavorando al rinnovamento del welfare». È quanto ha dichiarato l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Tilde Minasi, nel corso dell’incontro, in Cittadella regionale, a cui ha preso parte il ministro della Disabilità, Erika Stefani.

«Il primo ministro della disabilità nella storia della Repubblica italiana – ha spiegato Minasi –. Un ministro donna, determinata, che ha già raggiunto tanti traguardi importanti come quello della legge sulla disabilità, ma anche il riconoscimento della Lis e la Disabilicard. Per noi la disabilità è una priorità. I primi atti approvati dalla Giunta regionale hanno, infatti, riguardato proprio questa tematica con una delibera sull’autismo. Per questo ringrazio il presidente Roberto Occhiuto, oggi non presente perché impegnato a Roma a un tavolo sulla sanità, per il supporto costante e gli stimoli nella direzione che conduce ad un parta ben precisa: ogni intervento di cura e di aiuto non è risolutivo se non è inserito in un processo di emancipazione».

Presenti, all’incontro, anche i rappresentanti delle associazioni e delle diverse organizzazioni del settore per discutere sulle problematiche della disabilità che interessano la Calabria e per aprire un confronto sulla legge delega. All’iniziativa hanno preso parte anche alcuni assessori e consiglieri regionali e molti sindaci.

«In Calabria – ha proseguito Minasi – abbiamo una realtà associazionistica e un terzo settore competente e di grande valore. Dobbiamo superare l’assistenzialismo che non da prospettiva di futuro alla persona con disabilità. Serve un rinnovato e innovativo approccio. È necessario garantire la continuità tra età evolutiva ed età adulta per evitare discontinuità della presa in carico o frammentazioni dei percorsi riabilitativi. Noi stiamo lavorando al rinnovamento del welfare. Dobbiamo considerare l’interno progetto di vita sociale e personale dei beneficiari per consentire l’integrazione vera e l’abbattimento delle barriere, che non sono solo solo fisiche, per eliminare la solitudine di persone con disabilità e dei loro familiari. Per attuare pienamente il concetto di pari opportunità chiedo l’apporto di tutti».

«Non possiamo più permetterci di perdere tempo – ha evidenziato –. Per dare concretezza al concetto di welfare di comunità non possiamo prescindere da una rete che lavori sugli stessi parametri e sugli stessi obiettivi. Il nostro lavoro è all’inizio ma credo che riusciremo a definire percorsi ambiziosi per far si che ogni persona faccia della sua disabilità una forza e diventi soggetto attivo della vita sociale».

«Nel percorso che abbiamo intrapreso – ha infine specificato l’assessore Minasi – per noi è un grande conforto saper contare su un dicastero dedicato a questa problematica. In tutto questo sono sicura che saremo affiancati dal ministro Stefani che è in continuo dialogo con le istituzioni locali e con il mondo associazionistico. Sono certa che tutti insieme affronteremo con forza le sfide che ancora ci attendono per realizzare percorsi nuovi e innovatici che pongano al centro la persona con disabilità».

Ha partecipato all’incontro anche il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, che ha affermato che «l’efficacia dell’azione del governo regionale e delle Istituzioni nazionali, si misura a partire dalla qualità della vita che ogni scelta garantisce al cittadino-persona e in particolare ai non autosufficienti, ai deboli, agli ultimi».

«In questa ottica – ha evidenziato – il lavoro che il ministro sta facendo, per garantire pari diritti ai cittadini con disabilità, è la dimostrazione che non si sta trascurando nulla, in sinergia con le Regioni, gli enti locali e il Terzo settore, per qualificare i servizi già esistenti e per svilupparne di nuovi. In Calabria siamo in ritardo, ma stiamo correndo, e non dubito che sapremo fare e fare bene».

Prima delle conclusioni del ministro Erika Stefani sono intervenuti, inoltre, il presidente Anci, Marcello Manna, il vice presidente nazionale Confapi Candida Tucci, il presidente regionale Fish Calabria Nunzia Coppedè, il presidente regionale Fand Calabria Maurizio Simone, il presidente nazionale Angsa Giovanni Marino, il delegato Csv calabre Ignazio Giuseppe Bognoni.

«Il principio cardine al quale ci siamo ispirati in tutto il nostro lavoro – ha dichiarato Stefani – è quello di elaborare insieme con le associazioni, con le persone con disabilità, tutte le progettualità e le iniziative. Collaborare per costruire e raccogliere le sfide del futuro per dare risposte vere e concrete alle grandi necessità delle persone con disabilità».

Sul tema dell’inclusione sociale dei bambini e dei ragazzi disabili, Erika Stefani ha detto che il ministero dell’Istruzione, è stato attenzionato sui temi relativi all’inclusione scolastica, sull’aumento degli insegnanti di sostegno, sulla loro formazione e sulla continuità didattica.

«Ci sono tante tematiche che stiamo cercando di affrontare in raccordo con le Regioni, perché – ha rimarcato Stefani – c’è una forte competenza regionale su molti temi e abbiamo bisogno di loro. Le risorse ci sono. Intanto, un aumento del fondo non autosufficienza arriverà nel 2025 e ammonta a quasi 1 miliardo, di questo miliardo annuale metà è destinata alla disabilità. Vi sono dei fondi poi che abbiamo previsto, prima nel Decreto Sostegni e poi nella legge di bilancio, per permettere di fare progettualità anche a livello regionale, dal turismo accessibile ai parchi giochi accessibili allo sport. Si tratta di fondi che sono stati già ripartiti e che abbiamo previsto anche per la Regione Calabria. Ci sono anche le risorse del Pnrr, che prevede a livello trasversale quasi 6 miliardi che andranno a ricadere sul mondo delle disabilità in termini di servizi».

Il ministro è poi entrato nel merito della legge delega «la quale – ha spiegato – è stata approvata all’unanimità da parte del Parlamento. Ora si sta concretizzando attraverso l’elaborazione dei decreti attuativi. Dentro ci sono numerose misure che applicano la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, partendo da un principio: la persona con disabilità e tutti gli aspetti della sua vita quotidiana siano al centro dell’azione legislativa per la realizzazione di un progetto di vita personalizzato e partecipato, ponendo l’Italia in una posizione di effettiva avanguardia internazionale».

«L’obiettivo è creare un sistema in cui le diverse realtà possano incontrarsi: Comuni, Regioni, componente sociale e terzo settore. Insieme bisognerà creare – ha concluso il ministro per le Disabilità – una grande rete per dare risposte concrete alla disabilità». (rcz)

L’assessore Minasi presenta la misura da 11 milioni per le imprese sociali e del terzo settore

Domani mattina, in Cittadella regionale, l’assessore alle Politiche Sociali, Tilde Minasi, presenta la misura da 11 milioni per le imprese sociali e del terzo settore.

Obiettivo della misura, rafforzare il mondo delle piccole e medie imprese sociali e del terzo settore, finanziata con circa 11 milioni di euro di risorse, reperite principalmente dal Frois, il Fondo Regionale per l’Occupazione e l’Inclusione sociale.

Interverranno all’iniziativa il direttore generale del dipartimento Lavoro e Welfare, Roberto Cosentino, e il presidente di Fincalabra, Alessandro Zanfino. (rcz)

L’assessore Minasi sulla direttiva Ue in tema di conciliazione tra lavoro e famiglia

L’assessore regionale al Welfare, Tilde Minasi, ha commentato il varo, da parte del Governo, del decreto legislativo che recepisce la direttiva Ue in tema di conciliazione tra lavoro e famiglia, sottolineando che «assieme alla legge delega sul Family Act approvata mercoledì scorso dal Senato, rappresenta un passo fondamentale nel sostegno da un lato ai nuclei familiari e alle nuove nascite, dall’altro all’occupazione femminile, temi da sempre a noi molto cari e su cui da tempo ci battiamo nel nostro impegno politico, da consigliere e poi assessore regionale e anche come Lega».

Si tratta di interventi preziosissimi, che «grazie alle maggiori tutele per la maternità e paternità, aiuteranno soprattutto le donne – normalmente più gravate dai carichi familiari – a conciliare appunto vita lavorativa e vita personale, consentendo loro anche di poter scegliere più serenamente di essere madri».

«La nostra epoca – ha proseguito – è sempre più segnata dal problema della contrazione delle nascite, fortemente legato anche alle difficoltà delle mamme di dividersi tra professione e impegni familiari, in particolare al Sud, dove, in alcune aree, si somma anche un condizionamento culturale. Dunque i provvedimenti del dlgs – che hanno già peraltro copertura finanziaria da 30 milioni di euro del Fondo per l’attuazione della normativa comunitaria e attendono di essere potenziati dal Family Act – sono un primo importante intervento, anche per spingere l’occupazione femminile».

In proposito, i dati Istat rielaborati dalla fondazione Moressa raccontano di un’occupazione delle donne al 42.2% come media nazionale, che al Sud scende e in Calabria – terz’ultima in classifica – si ferma al 36.3%, cioè solo una su tre.

«Le donne, in particolare in Regioni come la nostra – prosegue l’assessore – sono ancora costrette a scegliere tra lavoro e famiglia e spesso rinunciano al primo per potersi dedicare alla seconda. Aumentare le soglie del congedo parentale anche maschile, parificando il ruolo dei papà, come prevede il decreto, introdurre la maternità anticipata per gravidanza a rischio anche per le mamme libere professioniste e autonome e, ancora, rafforzare i permessi e i riposi per figli disabili per entrambi i genitori, sono alcune tra le innovazioni che vanno certamente nella direzione di un welfare moderno, capace davvero di sostenere sia la formazione e la tenuta dell’impianto familiare, sia la nascita di figli, sia il lavoro e l’indipendenza femminile, con ricadute sostanziali sulla stessa crescita, culturale ed economica, della società».

«Con la Lega e nel mio ruolo di Assessore proprio al welfare in Calabria – ha concluso – stiamo già lavorando su questi fronti, strettamente collegati anche alla parità di genere e di opportunità e alla battaglia contro le violenze sulla donna. I provvedimenti in arrivo saranno senz’altro una ulteriore base solida per le nostre attività».

Dalla Regione circa 11 mln per le imprese sociali e del Terzo Settore

Sono 11 milioni di euro la somma stanziata dalla Regione per le imprese sociali, le organizzazioni di volontariato e promozione sociale e qualunque altro ente con finalità civiche e di utilità sociale, «i quali potranno migliorare la propria attività e favorire l’inserimento o il reinserimento lavorativo delle persone più bisognose» ha spiegato l’assessore regionale al Welfare, Tilde Minasi, annunciando l’importante sostegno economico.

Il finanziamento potrà essere chiesto sotto forma di prestito, senza garanzia e restituibile in 6 anni a tasso zero, o di sovvenzione a fondo perduto.

L’importo ammissibile sarà massimo 300mila euro nel caso di prestito; 10mila euro per supporto tecnico (accompagnamento e tutoraggio); il 20% delle spese ammissibili (locazione, utenze, promozione e pubblicità, consulenza, risorse umane e materie prime) nel caso di sovvenzione.

Sarà possibile presentare domanda all’apposito sportello a partire dal prossimo 20 aprile e fino al 31 dicembre 2022.

«La Calabria – ha concluso – è conosciuta anche per il grande “cuore” dei suoi cittadini, per lo spirito solidale con cui in tantissimi si dedicano agli altri, a chi ne ha bisogno. Poterli supportare con un importante aiuto finanziario significa ampliare queste possibilità e dare anche ulteriore spinta alla crescita economica del territorio, attraverso l’ingresso dei fragili e gli emarginati nel mondo del lavoro. Ci auguriamo, dunque, siano tante le imprese e le organizzazioni che vorranno approfittare di questa opportunità, partecipando al bando di prossima apertura”. (rcz)

Sanità, Occhiuto: Pronti a presentare il Piano Operativo Regionale

«Noi siamo pronti per presentare il nostro Piano operativo». È quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, spiegando che la presentazione sarà fatto al «prossimo tavolo Adduce, e sarà arricchito anche dalle indicazioni provenienti da organizzazioni come la Comunità Competente».

Il Governatore, infatti, è intervenuto alla prima conferenza regionale su Salute mentale e welfare di comunità svoltasi in Cittadella regionale, e ha evidenziato che «è una buona cosa che le organizzazioni del Terzo Settore e le associazioni che si occupano di salute mentale si confrontino con il Commissario della Sanità per dare dei contributi da integrare nel Piano operativo regionale. Parliamo di associazioni che vivono in prima linea la necessità di potenziare il bisogno di salute dei cittadini calabresi e possono offrire un contributo reale».

«Sulla Salute mentale – ha aggiunto Occhiuto – noi dovremo fare un grande investimento, perché due anni di pandemia hanno determinato problemi che vanno affrontati con grande determinazione da parte del sistema sanitario regionale, e noi vorremmo dimostrare che la Calabria è tra le regioni più virtuose». (rcz)