Natina Crea confermata Segretario generale della Camera di Commercio RC

Prestigioso incarico per Natina Crea, che è stata confermata segretario generale della Camera di Commercio di Reggio Calabria per il prossimo quadriennio. Lo ha reso noto il presidente dell’Ente Camerale, Antonino Tramontana.

A conclusione della procedura selettiva avviata dalla Camera, i cui esiti sono stati successivamente formalizzati dalla Giunta camerale, e dopo aver verificato la regolarità e conformità della stessa alla vigente normativa in materia, il Ministro dello Sviluppo Economico con proprio decreto ha conferito alla dott.ssa Crea l’incarico di Segretario Generale della Camera di commercio di Reggio Calabria: tale nomina comporta anche l’incarico di Direttore delle due Aziende Speciali “In.Form.A” e “Stazione Sperimentale per le industrie delle essenze e dei derivati dagli agrumi.

«Desidero esprimere – ha dichiarato il Presidente Tramontana – anche a nome del Consiglio camerale le più vive congratulazioni alla dott.ssa Crea e formularle i migliori auguri per il suo rinnovato incarico di Segretario generale della Camera. La sua riconferma è senz’altro il meritato riconoscimento delle sue qualificate competenze e del suo costante e infaticabile impegno al servizio dell’Ente, del mondo imprenditoriale e del territorio».

«Non ho dubbi che – ha concluso – in continuità con l’apprezzabile lavoro sin qui svolto, la dott.ssa Crea saprà dare, con rinnovato impulso e con il grande senso di responsabilità che le appartiene, il suo importante e prezioso contributo per affrontare le nuove sfide che l’Ente camerale sarà chiamato ad affrontare d’ora in avanti anche in ragione della delicata fase socio-economica che stiamo vivendo».

Natina Crea, commercialista, è anche direttore generale sperimentale per le industrie delle essenze e dei derivati dagli agrumi di Reggio Calabria e direttore dell’Azienda Speciale Informa, nell’ambito delle funzioni esercitate quale Segretario Generale della Camera di commercio di Reggio Calabria. (rrc)

 

 

Cataldo Formaro, l’interior designer dei grandi eventi e della tv

È di Cariati Cataldo Formaro, il  progettista della scenografia del “Pizza Talent Show 2022, programma ideato e condotto da Alessandro Di Pietro,  in onda dal 28 Marzo, fino a venerdì 1° Aprile, presso lo studio TV di “Alma TV” in Roma.

Cataldo Formaro nasce come interior designer, autore di lavori davvero apprezzati a livello nazionale ed internazionale da parte di clienti ed esperti del settore. La sua tenacia e la sua voglia di conoscere mondi nuovi lo ha portato, con la sua arte, ad approdare nel mondo dei grandi eventi e della TV. 

Ha firmato progetti come: Area eccellenze calabresi, ed alcune aree tematiche di Casa Sanremo. Inoltre, ha collaborato a progetti come Gustibus Estate su La7 Tv, Mezzogiorno in famiglia su Rai 2 e tanti altri progetti e format TV. La collaborazione con Di Pietro è frutto di un rapporto longevo, costruito anni fa sulla base di una solida amicizia e di reciproca stima. 

Oltre al Pizza Talent Show, Cataldo Formaro sta lanciando sui social un nuovo progetto televisivo, chiamato A tutto Design, di cui sarà il protagonista indiscusso   

L’interior desing è una figura di ampia importanza, che lavora a fianco del cliente, insieme al team di lavoro per realizzare il progetto o, per meglio dire, il sogno del cliente. Secondo Cataldo Formaro, ormai tante giovani coppie e famiglie passano tantissimo tempo negli show room a caccia di un’idea o di una soluzione e, proprio A tutto design si pone l’obiettivo di raccontare quanto più possibile su questo affascinante mondo e non solo. 

Dopo aver dato un grosso in bocca al lupo a Formaro per i suoi progetti, gli abbiamo chiesto  cosa ha contribuito al tuo successo:  «La mia serenità… io punto allo stare bene con la mia famiglia, anche se spesso, per il mio lavoro,  sono costretto a non vederla per giorni. L’originalità è la base del mio lavoro e sono contento di essere riuscito a far nascere tutto ciò nella mia terra, la mia Calabria, per poi espandermi in tutto il mondo». (rrm)

Francesco Leto, l’archivista della Prefettura di Catanzaro che si distinse nel periodo bellico

Francesco Leto, primo archivista della Prefettura di Catanzaro, è una personalità della storia della Calabria da rivalutare, oltre che da ricordare. E a farlo è il nipote catanzarese Nicola Continolo, funzionario nel settore sanitario.

Francesco Leto, di Luigi, nato il 4 marzo 1895 a Crotone e morto a Catanzaro il 10 gennaio 1950, era il papà della mamma di Continolo, Luigia Leto. Francesco Leto sposò Rosalia Lancellotti da cui ebbe quattro figlie. Ora riposa a Crotone.

Nicola Continolo parla con orgoglio nel ricordare il nonno, rivolgendosi a Luigi Stanizzi, vicepresidente del Sindacato Libero Scrittori Italiani, sezione Calabria. Ma cosa ha fatto di speciale? Ecco cosa scrive ufficialmente allo stesso Leto il Prefetto di Catanzaro, il 10 Settembre del 1943. «Caro Leto, unico impiegato dell’Archivio Generale rimasto al Suo posto di lavoro durante tutto il periodo delle incursioni, Lei è stato di esempio più che raro di attaccamento all’Ufficio benché avesse seco numerosa famiglia rimasta in città durante tutto questo periodo. Incurante delle necessità della famiglia, ha tenuto da solo il delicato servizio di archivio, moltiplicandosi in ogni momento senza stanchezza. Ha sorvegliato personalmente tutto il carteggio evitando possibili manomissioni, tenuto conto del continuo affluire di persone in Prefettura. Fedelissimo collaboratore dei suoi colleghi, sprezzante del pericolo, Ella non si è mai allontanata dal Suo posto ed ha sopportato con fermezza sacrifici e privazioni contenendo i Suoi famigliari di fronte al dovere».

«Ella – conclude il Prefetto nel 1943 sempre rivolgendosi a Leto ­– merita ogni particolare considerazione ed elogio. Nel comunicarLe di avere segnalato quanto sopra al Ministero dell’Interno, Le esprimo nuovamente il mio vivo elogio».

Una lavoro particolarmente delicato quello di archivista in quel periodo bellico, in cui Catanzaro venne bombardata e ci furono tante vittime.

Ma Leto si era fatto conoscere ed apprezzare dai vertici anche per altri meriti, fin da quando prestava servizio alla Prefettura di Crotone.

Il 2 Aprile 1946 ­– continua Continolo nel suo racconto a Luigi Stanizzi esibendo la documentazione – il Ministro della Real Casa comunica a Francesco Leto: «Gentilissimo Cavaliere, Sua Altezza Reale il Luogotenente Generale del Regno, desiderando darLe un segno di speciale considerazione per i lunghi ed apprezzati servizi dal Lei resi all’Amministrazione dello Stato, Si è compiaciuto conferirLe, motu proprio, la Croce di Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia». Un grande riconoscimento!

Altri lusinghieri attestati gli erano pervenuti sin dall’11 Ottobre del 1923, dalla Sottoprefettura di Crotone che scrive al Prefetto di Catanzaro segnalando il Suo impegno nella Colonia Marina dove erano stati assistiti 120 bambini, fra cui 60 orfani di guerra «senza che si sia verificato il minimo inconveniente e con generale soddisfazione».

Ottenne così un encomio dal Ministero il 3 Novembre del 1923. Il 30 Luglio del 1924 quando la stessa Sottoprefettura lo propone per un premio e un encomio, per il lavoro svolto e inchieste nei Comuni del Circondario. E il 23 Agosto del 1924 il Ministero gli concesse un altro encomio «per l’opera diligente e proficua». Ancora encomi il 29 Aprile 1925 «per l’opera diligente e proficua prestata per il Comune di Belvedere Spinello». Nel 1926 chiese di essere destinato in Colonia «preferibilmente a Tripoli».

Il 4 Gennaio del 1938 il presidente dell’Istituto Centrale di Statistica del Regno d’Italia inviò a Francesco Leto, residente a Catanzaro, il Diploma di Benemerenza che gli era stato assegnato dal decreto da Capo del Governo il 30 Novembre del 1937 (inserito nella Gazzetta Ufficiale del Regno del 15 Dicembre) «per l’opera data alla migliore riuscita dell’VIII Censimento generale della popolazione, eseguito alla data del 21 Aprile del 1936».

Il 24 Giugno del 1940, il Prefetto della Regia Prefettura di Catanzaro comunicò a Francesco Leto, Archivista della Regia Prefettura, che era stato nominato «componente della Commissione Provinciale di censura postale, telegrafica e telefonica» con sede in Catanzaro.

«Oggi – chiede il nipote Nicola Continolo a Luigi Stanizzi – basta tutto ciò per ricordare la figura di Francesco Leto, magari con una targa-ricordo all’interno della Prefettura di Catanzaro». (rkr)

Roberto Incoronato è il nuovo vicepresidente nazionale al Turismo della Feneailp

Prestigioso incarico per l’imprenditore calabrese Roberto Incoronato, che è stato eletto vicepresidente nazionale al Turismo della Federazione Nazionale Autonoma Imprenditori e Liberi Professionisti.

Incoronato, eletto all’unanimità dall’assemblea nazionale, ha ringraziato l’assemblea sindacale, il neo eletto presidente Nazionale  Marco Sansivero con tutto il consiglio  di 15 componenti in tutta Italia, ma in particolare il Presidente Nazionale della Feneailp Sabato Pecoraro e il Segretario Nazionale Mario Arciuolo, sottolineando quanto sia  importante la cooperazione tra i vari settori del Turismo, del Patrimonio Culturale, dei Balneari e di quello Ambientale, evidenziando il particolare momento che sta interessando tutte le coste Italiane.

I dati emersi in questi ultimi anni, hanno raggiunto risultati estremamente ragguardevoli, facendo aumentare il turismo Nazionale e l’interesse per il nostro patrimonio culturale. Il Vicepresidente Nazionale ha evidenziato, inoltre, quanto sia importante lo sviluppo socio- culturale ed economico attraverso la cooperazione turistica, che pone come centralità del settore il rispetto dell’ambiente e gli elementi che la natura offre come risorse fondamentali per la crescita di ogni territorio. Inoltre ha auspicato che gli obiettivi necessari in ciascuna fase sono frutto di un percorso in cui le istanze espletate devono essere sostenute e accreditate in ogni forma per mantenere la tutela e la difesa del Turismo che è sempre stato uno dei settori trainanti dell’economia Italiana. (rrm)

Cosimo Damiano Fonseca, a lungo direttore scientifico del Centro Internazionale Studi Gioachimiti

Ha compiuto 90 anni Cosimo Damiano Fonseca, «uno dei più illustri accademici d’Italia, noto anche in Europea per il valore del suo lavoro intellettuale e a lungo direttore scientifico del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti».

A fare gli auguri all’illustre calabrese, «fra gli artefici dello sviluppo degli studi sull’abate Gioacchino e cittadino San Giovanni in Fiore», la sindaca Rosaria Succurro, che si augura «di averlo presto ospite nella nostra e sua città, per un’iniziativa culturale sul pensiero di Gioacchino da Fiore, teologo della storia ma anche, in chiave attuale, “ambasciatore” della giustizia, della pace e della speranza nel mondo».

«Soprattutto – ha spiegato – in questo tempo di cambiamenti globali e profondi, le istituzioni pubbliche devono moltiplicare gli sforzi per divulgare in sinergia l’attualità del pensiero di Gioacchino, anche attraverso il coinvolgimento dell’Università della Calabria, cui ho già scritto in proposito, ed un gemellaggio tra San Giovanni in Fiore e la città messicana di Puebla de Zaragoza, che ha un tracciato urbanistico di chiara derivazione gioachimita». (rcs)

Reggio onora lo storico e politico Gaetano Cingari dedicandogli una piazza

La Città di Reggio non si dimentica dei suoi figli migliori: l’intitolazione di un largo allo storico e politico Gaetano Cingari copre una inaccettabile mancanza nei confronti di un personaggio che ha dato lustro non solo alla città ma all’intera Calabria.

Ecco il commento del prof. Pasquale Amato che di Cingari è stato assistente e poi collega all’Università di Messina. «È stata una cerimonia sobria cui hanno partecipato i membri della Commissione Toponomastica, rappresentanti della famiglia, Consiglieri comunali, amiche e amici, ex-allievi e studenti, militanti socialisti e della sinistra, cittadini del Rione Ferrovieri, davanti a cui si trova il Largo che conduce al Ponte sulla Fiumara Calopinace. Particolarmente ampio, articolato, affascinante e denso di informazioni, aneddoti e ricordi personali il racconto del fratello prof. Domenico Cingari. Ha coinvolto tutti i presenti in un viaggio immaginario tra pubblico e privato, tra la vita del Rione con i personaggi umili e ricchi di umanità che contribuirono assieme al padre Salvatore al processo di formazione di suo fratello. Ha poi ricostruito le tappe più significative del percorso di vita in cui lo storico e il docente universitario si sono incrociati con l’impegno politico dal Partito d’Azione al Partito Socialista. Ha colpito tutti la sua arte oratoria così simile a quella di suo fratello Gaetano, il suo modo di raccontare semplice, fluido, efficace.

«Aggiungo alla sua suggestiva ricostruzione – scrive il prof. Amato – alcune informazioni per farne conoscere meglio la figura: nato a Reggio nel 1926 e cresciuto nel Rione Ferrovieri quando era uno dei centri più dinamici della vita culturale, sociale e politica della città, aderì giovanissimo al Partito d’Azione militandovi dal 1943 allo scioglimento nel 1947. Confluì poi – come tanti – nel Partito Socialista, partecipando attivamente alla vita culturale e politica locale e nazionale. Fu eletto nel Consiglio comunale reggino, nel Parlamento Nazionale, nel Consiglio regionale della Calabria (di cui fu Vice-Presidente e Assessore alla Cultura e Istruzione) e nel Parlamento Europeo.
Notevole e di ampio spessore fu la sua attività di docente universitario di Storia Moderna nella Facoltà di Scienze Politiche nell’Ateneo di Messina. Intere generazioni di studenti calabresi e siciliani hanno avuto il piacere di seguire le sue Lezioni affascinati dalla capacità di ricostruzione degli Eventi affiancata a un’analisi lucida e puntuale.
Intelligente e rigoroso nella ricerca e narratore brillante e avvincente, è stato esponente apprezzatissimo del pensiero storico meridionalista del secondo dopoguerra ed ha scritto pagine di alto profilo sulla Storia del Mezzogiorno, della Calabria, della Sicilia e di Reggio Calabria. I suoi saggi sono pietre miliari degli studi storici. Sono onorato e orgoglioso di averlo avuto come Relatore della mia tesi di Laurea e primo maestro e guida nella mia formazione di storico».

Largo Ponte Nuovo, da stamane, si chiama dunque Largo Gaetano Cingari. La cerimonia d’intitolazione di un luogo simbolo per l’esistenza dello storico e politico reggino, nato e cresciuto al Rione Ferrovieri, si è svolta alla presenza degli assessori Angela Martino, Rocco Albanese e Demetrio Delfino, dei consiglieri comunali Franco Barreca e Pino Cuzzocrea, del presidente della Commissione Toponomastica, Domenico Cappellano, dei familiari e degli amici di una figura iconica per la cultura e l’attività sociale, politica e civile cittadina.

«Con tanta emozione e sincera riconoscenza verso la figura del professore Gaetano Cingari  – ha detto l’assessora Angela Martino –  l’Amministrazione comunale ha pensato di intitolare a questa figura eccelsa di intellettuale e militante politico un largo della città. Con piacere accogliamo i suoi familiari che, ormai, vivono fuori città in questa che è un’occasione per ricordare a Reggio la sua storia e l’importanza di personaggi che hanno fatto davvero tantissimo per l’Italia».

«Gaetano Cingari – ha aggiunto – è stato un rigorosissimo storico, un militante appassionato nelle fila prima del Partito d’Azione, poi di quello Socialista e, infine, da indipendente, del Pds. Prese parte anche al Consiglio repubblicano che si riunì, nel 1945, per appoggiare la scelta repubblicana nel referendum del 1946. Insomma, Cingari fu vanto e orgoglio per la nostra città di fronte all’intera nazione».

«Dunque – ha concluso l’assessora – è una giornata importantissima per Reggio. La memoria va coltivata, incentivata e tutto quello che potremo fare, come amministrazione, affinché le giovani generazioni abbiano modelli come il professore Cingari, noi lo faremo». (rrc)

La scomparsa di Francesco Tassone, grande meridionalista

È morto il 5 febbraio a Vibo Valentia l’avv. Francesco Tassone, fondatore di “Qualecultura”, una delle più impegnate case editrici che abbiano operato in Calabria negli ultimi decenni.

Nato a Spadola nel 1926, nel 1974 aveva lasciato la magistratura ed aveva iniziato l’attività forense anche per avere maggiore libertà nello svolgimento di attività editoriali e culturali che, per decenni, lo hanno posto tra i maggiori intellettuali impegnati nella nostra regione. Già nel 1968, nell’ambito del Circolo Salvemini di Vibo, in collaborazione con Mariano Meligrana, Lombartdi Satriani e Nicola Zitara, aveva dato vita alla storica rivista “Quaderni del Sud-Quaderni calabresi” della quale è stato direttore fino ad oggi. Il suo impegno è stato per anni proteso a stimolare “la presa di coscienza delle classi popolari meridionali per contribuire ad affrettare la fine della loro subalternità”. In collaborazione anche con sodalizi di altre regioni, come i Circoli città-campagna che operavano in Sardegna, negli ultimi anni, ha promosso e sostenuto l’attività di sodalizi quali il “Movimento Meridionale” e “L’Unione Mediterranea” per il recupero della memoria storica del sud e per la riconquista della sua identità e della sua storia. Un’idea che ha animato le sue molteplici attività è stata infatti quella di creare una rete di movimenti ed associazioni capaci, col tempo, di dar vita ad  una forza dirompente per l’emancipazione  e la rinascita del Meridione. Proprio per questo, con la sua morte, la Calabria perde uno dei maggiori intellettuali impegnati ed un operatore di grande livello culturale, forse l’ultimo vero meridionalista.  (Giuseppe Antonio Martino)

Addio a Domenico Siclari, Pro-Rettore dell’Unida di Reggio Calabria

Cordoglio a Reggio per la prematura scomparsa di Domenico Siclari, Pro-Rettore dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria.

«Tutta la comunità accademica – si legge in una nota dell’Ateneo – è in lutto per la prematura scomparsa del Prof. Domenico Siclari. A soli 37 anni, dopo avere combattuto la sua battaglia contro la malattia, si interrompe il cammino brillante di un Docente che ha rappresentato da protagonista la storia di quest’Ateneo».

«Grande personalità, stimato in ambito accademico per la sua professionalità ed amato da tutti per la sua profonda umanità – lo ricorda l’Ateneo reggino –. Illustre studioso, uomo di cultura di larghe visioni e profondo conoscitore della società.
Deciso è il sentimento di gratitudine per il fondamentale contributo che il Pro-Rettore ha profuso nei ruoli istituzionali ricoperti.
Con profondo dolore si esprime a nome dell’intera Comunità universitaria, stravolta dall’inattesa notizia, la vicinanza ed il cordoglio alla famiglia ed ai suoi cari».

Il Sindaco f.f., Paolo Brunetti e l’assessora comunale ai Rapporti con le Università, Angela Martino, hanno espresso i sentimenti di profondo cordoglio a nome di tutta l’amministrazione comunale di Reggio Calabria, per la prematura scomparsa del Professor Domenico Siclari. «La comunità reggina – hanno detto i rappresentanti di Palazzo San Giorgio – si stringe commossa, con sincero ed immenso affetto, alla famiglia Siclari e all’intera comunità accademica dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria di cui il Professor Siclari era Pro Rettore Vicario e Ordinario di Diritto amministrativo. Stimato docente, brillante ed appassionato uomo di cultura, il Professor Siclari verrà ricordato sempre per il suo sorriso e la dedizione con cui ha portato avanti il proprio impegno all’interno del mondo universitario, nel campo della ricerca e della formazione in ambito giuridico di cui era una voce e un punto di riferimento autorevole. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile anche tra quanti hanno avuto il privilegio in questi anni di conoscerlo come docente e di poterne apprezzare le straordinarie doti di umanità e capacità di ascolto».

Commosso il ricordo dello storico reggino prof. Pasquale Amato: «Caro amico e collega Domenico. Il Covid ti ha portato via troppo presto. Ma la tua presenza resterà nella mente e nel cuore di tutti noi».

«Ciascuno di noi – ha scritto – si poteva trovare anche nel suo giorno più triste. Ma incontrare lui capovolgeva immediatamente il tuo umore. Il suo sorriso e la sua disponibilità umana erano un’illuminazione, un’iniezione di fiducia. Potevi aprirti e confessare dubbi e incertezze. Lui, il giovane professore gentiluomo, spazzava via ogni dubbio, ogni incertezza, ogni insoddisfazione. E ti stimolava a vedere il lato positivo. E quando si parlava della nostra Università per Stranieri i suoi occhi si illuminavano, testimoniando l’amore incondizionato che sentiva per l’istituzione. Sarà sempre presente».

«La sua giovane anima e la sua visione positiva della vita – ha proseguito – saranno uno sprone per quei nuovi fulgidi traguardi che lui sognava. E che l’Università per Stranieri di Reggio raggiungerà per conservare e onorare al meglio la sua memoria.
Il mio abbraccio affettuoso va soprattutto alla moglie, alla sua piccola figlia e a tutti i familiari, tra cui la mia amica Serena Cara. Loro dovranno sopportare il peso maggiore di questa rapida conclusione di una vita luminosa. Ma saranno aiutate dalla sua bella anima». (rrc)

La Calabria al Festival del Cinema di Berlino con il regista Francesco Costabile

di PINO NANOIl regista e sceneggiatore cosentino Francesco Costabile conquista agli onori di uno dei Festival cinematografici più importanti d’Europa, il Festival del Cinema di Berlino. Dopo la “prima” -programmata in Italia per il prossimo 17 febbraio- il bravo cineasta calabrese presenterà al Festival del Cinema di Berlino la sua opera, dal titolo Una femmina, un film distribuito dalla Medusa Film, con la sceneggiatura di Liro Abbate, Serena Brugnolo, Adriano Chiarelli, e dello stesso Francesco Costabile.

La produzione è invece “Tramp Limited, O’ Groove”. Una femmina, dunque, un film di genere drammatico, diretto da Francesco Costabile, con Lina Siciliano e Fabrizio Ferracane, che racconta la storia di Rosa (Lina Siciliano), giovane dal carattere ribelle, che vive insieme alla nonna e allo zio in un paesino calabrese, sito tra le montagne e i corsi d’acqua ormai asciutti. Crescendo, Rosa cova una rabbia che la porta alla ricerca di una personale vendetta di sangue, anche se questo significa tradire la propria famiglia. Ma quando la tua famiglia appartiene alla ‘Ndrangheta, ogni scelta giudicata “sbagliata” può rivelarsi mortale. Il film è liberamente ispirato al romanzo “Fimmine ribelli.

Come le donne salveranno il paese dalla n’drangheta” di Lirio Abbate. Le riprese del film si sono svolte in Calabria per cinque settimane. Il film prende ispirazione dalle storie vere di Maria Concetta Cacciola, Giusy Pesce, Simonetta Napoli, Rosa Ferraro, raccolte nel libro inchiesta di Abbate sulle prime donne ad essersi ribellate alle proprie famiglie di ‘Ndrangheta. Ed è il film che ora sarà presentato in anteprima internazionale nella sezione Panorama del Festival di Berlino 2022. Gli interpreti della pellicola sono Lina Siciliano (Rosa), Fabrizio Ferracane, Anna Maria De Luca, Simona Malato, Luca Massaro, Mario Russo, Vincenzo De Rosa, Pina Turco

Ma chi è Francesco Costabile?

Francesco Costabile regista e sceneggiatore calabrese nasce a Cosenza il 30 settembre 1980. Frequenta il DAMS di Bologna e in quegli anni realizza il suo primo cortometraggio, La sua gamba (2001), vincitore del Bellaria Film Festival (2002). Studia regia al Centro Sperimentale di Cinematografia dove realizza i corti L’armadio e Dentro Roma, quest’ultimo vincitore del Nastro d’argento al miglior cortometraggio e candidato al David di Donatello come miglior cortometraggio italiano. Scrive diverse sceneggiature a tematica queer tra cui Fuoco all’anima, scritto insieme con Josella Porto, finalista al Premio Solinas 2007 storie per il cinema, liberamente ispirato al Delitto di Giarre del 1980, e Cavalli marini, sul tema della transgenitorialità, vincitore del premio di coproduzione MIBACT – CNC Brasile. Si dedica poi al documentario realizzando due film sul costumista Piero Tosi, L’abito e il volto, 2009, premio del pubblico al Biografilm Festival 2010, e Piero Tosi 1690, 2014.

Collabora con il regista Gianni Amelio curando nel 2014 il casting e la documentazione di Felice chi è diverso documentario sul rapporto tra società e omosessuali nel ‘900. Ma continua la sua ricerca nell’ambito dei Biopic con In un futuro aprile, documentario su Pier Paolo Pasolini ed il suo legame con il Friuli e la lingua friulana che vede la partecipazione straordinaria di Nico Naldini poeta e cugino di Pasolini. Il documentario, ricorda la sua biografia ufficiale, è stato finalista ai Nastri D’Argento 2021 ed ha vinto numerosi premi: Menzione speciale alla 16th Edizione del Biografilm Festival di Bologna, Miglior Film e Premio Sky Arte alla 38th Edizione dell’Asolo Art Film Festival.

Nel 2017 produce con la Zut Film Porno e libertà di Carmine Amoroso, documentario sulla nascita della pornografia in Italia e le sue ripercussioni sulla cultura, l’arte e le lotta alla censura. Il documentario vince il Nastro d’argento 2017 come miglior documentario italiano. Ma sempre nel 2017 crea, con il regista Lucio Massa, il festival di cultura Queer e Postporno Hacker Porn Film Festival. Francesco Costabile firma invece il suo esordio al cinema con il film Una femmina, prodotto da O’Groove e Tramp srl, liberamente ispirato vi dicevamo al libro inchiesta “Fimmine Ribelli” di Lirio Abbate sulle donne vittime di violenza nelle famiglie della ‘Ndrangheta calabrese. 

È stato un viaggio bellissimo- scrive oggi sul suo profilo Fb lo stesso Francesco Costabile- e vorrei condividerlo con voi, nel luogo in cui la nostra immaginazione prende forma e diventa materia poetica.  Una femmina è al cinema dal 17 Febbraio. Vi voglio abbracciare tutti. Ringrazio tutti i miei compagni di viaggio (anche quelli non nominati in questo post perché veramente tanti e non per questo meno importanti).

Con: Lina Siciliano, Fabrizio Ferracane, Anna Maria De Luca, Simona Malato, Mario Russo, Luca Massaro, Vincenzo Di Rosa con la partecipazione di Francesca Ritrovato  Prodotto da Pierpaolo Verga Attilio De Razza Nicola Picone Edoardo De Angelis Soggetto: Edoardo De Angelis Lirio Abbate, sceneggiatura: Lirio Abbate Serena Brugnolo Adriano Chiarelli, Produttore esecutivo: Marco Fagnocchi, Organizzatore: Alessandro Gordano, Aiuto Regia: Enzo Russo, Direttore di Produzione: Cesare Augusto Di Patti , Direttore della fotografia: Giuseppe Maio, Operatore: Arturo Bernardi, Montaggio: Stefano Mariotti, Musiche originali: Valerio Camporini F., Costumi: Luca Costigliolo, Casting: Icaro Lorenzoni Francesca Marchese, acting coach: Assunta Nugnes, Scenografie e arredi: Erika Aversa e Gianluca Salamone, Edizione: Tania Scalercio, Montaggio del suono: Federico Cabula, Fonico di mix: Sandro Rossi, make up: Jenny Zuccaro, parrucchiere: Nunzio Errico, con le musiche di: Davide Ambrogio, Acting Coach: Marco De Leo. E tutti coloro che hanno partecipato a questo film!!!!”. Appuntamento, dunque, al Grande Festival Internazionale del Cinema di Berlino. Qui di seguito il link con il trailer del film. Guardatelo. (pn)

Addio a Filippo Todaro, socialista, giornalista e uomo di cultura

Cordoglio in Calabria per la scomparsa di Filippo Todaro, uno dei più grandi giornalisti del territorio. Roccellese, p cresciuto politicamente da socialistaper lungo tempo militando nel Partito accanto al senatore Sisinio Zito.

Negli anni ’80 è stato fondatore e direttore del Gazzettino di Roccella, poi addetto alla stampa locale per il Roccella Jazz Festival. Per Telemia, ha condotto una serie di trasmissioni di incontri politici. Tanti, poi, i libri pubblicati.

«Filippo – lo ricorda Giuseppe Mazzaferro, direttore di Telemia – è stato un apripista per tutti noi giornalisti. Ci ha sempre raccontato l’abc del giornalista locale, spiegandoci che i titoli non debbono mai svelare il contenuto di un articolo, ma devono principalmente destare curiosità. Questa regola, oggi, sembra un presagio proprio per quello che rappresenta l’era dei social. Grazie Filippo, ci mancherai». (rrc)