Riunire in Calabria un Consiglio dei ministri straordinario, con ordine del giorno la nomina del commissario e il varo della struttura che dovrà aiutarlo nella difficile opera di risanamento del Servizio sanitario regionale. È questa la richiesta che Cgil, Cisl e Uil Calabria hanno fatto al Governo, ribadendo la necessità di tale convocazione, «in considerazione del fatto che dall’ennesima operazione antimafia realizzata dalla Procura di Catanzaro: l’inchiesta “Farmabusiness”, è emerso il coinvolgimento dei livelli istituzionale della nostra regione». Un precedente c’è stato, a maggio dello scorso anno, per presentare lo scellerato Decreto Sanità, quando il Governo (allora giallo-verde) fece passerella in Prefettura a Reggio per vantare i pregi del provvedimento per risanare la sanità calabrese che si sarebbe rivelato un disastro (come, con onestà intellettuale, alcuni grilli hanno persino ammesso).
I sindacati si sono detti pronti «a una mobilitazione popolare, se nelle prossime ore il governo decide di non decidere sulla Calabria. In questa delicata fase non possono essere ammessi ritardi, inadempienze e inottemperanze nei confronti della Calabria. Questo il Governo, finito in una impasse inaccettabile sulla nomina del nuovo commissario ad acta per il piano di rientro dal debito sanitario, lo deve comprendere senza “se” e senza “ma”».
«Per ricordare al presidente Giuseppe Conte ed ai ministri del suo esecutivo – hanno detto i sindacati – che questa terra non può essere tradita nelle sue aspettative siamo pronti a scendere in piazza. La Calabria non può essere trattata e raccontata come sta avvenendo dai media nazionali. Occorre un sussulto d’orgoglio dei cittadini calabresi e la politica nazionale e regionale devono assumersi le responsabilità verso la nostra Calabria».
«Se non avremo risposte concrete alle nostre richieste – hanno aggiunto – scenderemo di nuovo in piazza, giovedì prossimo 26 novembre, a Catanzaro, dinanzi la Cittadella regionale, invitando ad essere presenti i cittadini calabresi, le lavoratrici ed i lavoratori, i pensionati, gli amministratori locali, le forze sociali e produttive. Manifesteremo perché il Governo continua a sottovalutare la gravità della situazione che la Calabria sta vivendo, sia sotto il profilo sanitario che sotto quello prettamente economico e sociale».
«Una sottovalutazione – hanno proseguito i sindacati – appesantita dallo strano e inaccettabile ritardo che si sta accumulando nella scelta della nuova figura commissariale che dovrebbe subentrare ai dimissionari predecessori Saverio Cotticelli e Giuseppe Zuccatelli, un ritardo appesantito dalla difficoltà di gestione di un avvicendamento atteso e non più procrastinabile. Nei confronti della Calabria si percepisce solo un interesse di facciata, non corroborato da concrete azioni mirate a risolvere le tante, troppe, crisi aperte sul territorio, non ultima quella idrogeologica patita dal Crotonese, che la pandemia da Coronavirus, nelle ultime ore è stata capace di far registrare 444 contagi e 5 morti, sta mettendo in evidenza. Il Sistema sanitario regionale, a causa dell’atavico ritardo infrastrutturale e di una cronica carenza di personale rischia di collassare».
«Per questo – hanno spiegato – non possiamo aspettare, per questo non si può perdere altro tempo. Laddove, nelle prossime ore, non ci dovessero essere novità sostanziali sulla nomina del Commissario e sulla definizione dello strumento idoneo ad assegnargli la possibilità di migliorare sanità e lottare contro la pandemia, siamo pronti alla mobilitazione, per mettere in piazza tutto il nostro disappunto verso lo stato delle cose».
«I calabresi sono stanchi di aspettare – hanno concluso i sindacati –. Per dare speranza e una opportunità alla Calabria, bisogna fare presto. Il tempo soprattutto alle nostre latitudini non è una variabile indipendente, per la risoluzione dei problemi». (rrm)