L’Ordine degli ingegneri della provincia di Cosenza esprime preoccupazione per il nuovo prezziario regionale pubblicato sul Burc n. 99 del 02/05/2023. In una nota a firma del presidente Marco Saverio Ghionna si legge che il nuovo prezziario «creerà una mole di contenzioso tale da rallentare in maniera drastica la realizzazione degli interventi pubblici. Porterei anche questo elemento alla valutazione di chi, tra qualche anno, dovrà osservare il parametro di raggiungimento degli obiettivi attesi dal Pnrr e le altre fonti di finanziamento nel nostro territorio».
Ma quello del nuovo prezziario regionale non è solo un problema degli ingegneri. Nella nota, infatti si sottolinea come non passi giorno che dirigenti tecnici di Enti Locali e Liberi Professionisti segnalino all’Ordine difficoltà enormi nell’uso di questo applicativo fondamentale.
Gli ingegneri cosentini riassumo in tre punti le criticità legate al nuovo prezziario. In particolare, così come hanno ufficialmente e ripetutamente segnalato alle strutture competenti, i problemi principali riguardano: impossibilità di eseguire il rapido aggiornamento dei prezzi per mezzo di applicazioni informatizzate (software tecnici di contabilità); diffusa mancata corrispondenza fra voci di capitolato e voci di elenco prezzi 2023, in termini di forniture, lavorazioni, metodologie di lavorazione, ecc; irreperibilità nel prezzario 2023 di articoli di prezzo presenti nell’omologa edizione del 2022 (e precedenti) e assenza di metodologie di correlazione tra i due prezziari conseguenti.
«Praticamente i tecnici e le Stazioni Appaltanti – dice Ghionna – sono stati catapultati in un guado di estrema difficoltà, causato da una evidente assenza di valutazione degli effetti di impatto dell’azione legislativa intrapresa. Un evento questo che comporterà ritardi e contenziosi, con le imprese più impegnate ad analizzare possibilità di riserve che processi di esecuzione dei lavori. In un particolare momento storico come quello attuale in cui si registrano finanziamenti in numero e importi mai visti prima in Calabria, scadenze con tempi strettissimi e improrogabili, progetti già consegnati e lavori in corso di esecuzione i cui prezzi vanno tempestivamente aggiornati, l’Amministrazione dovrebbe mettere in campo pratiche in grado di favorire lo sviluppo economico e sociale non già frapporre un vero e proprio ostacolo imponendo un prezzario regionale completamente diverso dal precedente sia nella sua stessa struttura sia nella composizione dei vari articoli, rendendo di fatto impossibile l’attività dei professionisti che devono eseguire gli aggiornamenti da vecchi a nuovi prezzi».
«Continuano ad essere inascoltate le richieste da parte delle categorie interessate su percorsi endemici, operativi e nevralgici per lo sviluppo del territorio. Purtroppo – conclude Ghionna – saranno i risultati nel tempo a darci ragione. Siamo però ancora in tempo per trovare soluzioni transitorie fino a fine 2023. Ci rivolgiamo ancora una volta alla competenza regionale per giungere ad una soluzione in tempi brevi». (rcs)