CAMINI (RC) – Il gruppo Borghinfiore di Siderno in visita

Il borgo di Camini, di appena 780 abitanti, situato in una zona amena, vede il mare Ionio dall’alto, attraverso gobbe ondulate di colline. Noi, del gruppo Borghinfiore di Siderno, siamo giunti in automobile, dopo un’ora circa di cammino tra la ss. 106 e la provinciale che sale, al semaforo, dal bivio di Riace Marina verso le campagne retrostanti.

Camini non è soltanto un borgo collinare, ha una lingua di terra che raggiunge il mare, tra Monasterace e Riace, un’area camper. Il Sindaco ci ha detto che al Comune appartiene un striscia costiera di kmq 17, che si sta sviluppando turisticamente, e che proprio nei fondali tra Camini e Riace sono rimasti sepolti per millenni i famosi Bronzi scoperti nel 1972.

Sarà stata la domenica di sole e cielo limpido, sarà stata la campagna verde con mandorli fioriti, oppure i laboratori attivi tra i vicoli, o tutto insieme, il paesino ci ha conquistati, dandoci speranza per il futuro di piccole comunità, che hanno inglobato nuovi gruppi etnici, che sembrano vivere fuori della storia, lontano da guerre da cui alcuni di loro sono fuggiti, come ci ha raccontato Duà in seguito, arrivata qui con la sua famiglia sei anni fa, dalla Siria.

Rosario Zurzolo ci ha introdotti alla conoscenza di luoghi tipici, dal Municipio in alto, presso un’ampia piazza alberata dove in estate si svolgono concerti e conferenze, alle vie lastricate da sampietrini simili a tante altre dei borghi reggini, grazie a leggi regionali sul restauro di antichi Comuni, tra case modernizzate, divenute “villaggio albergo”, come comunemente si indicano l’insieme di edifici restaurati e offerti ai migranti. Residenti e migranti lavorano per gli stessi progetti, tra attività agricole e artigianali, tra scuola-lavoro e gestione dei servizi.

È intervenuto anche il sindaco, durante il percorso, un architetto tornato dal Settentrione nel 1999 per amore verso il proprio paese e orgoglioso del programma d’accoglienza attuato in collaborazione con l’Associazione di cooperative “Jungi Mundu che ha dato vitalità al luogo, fermando gli abitanti, creando occupazione, favorendo l’iter lavorativo non dall’interno verso i paesi costieri, ma «dalla costa all’interno, verso il borgo collinare», come ama dire Rosario e anche il sindaco Pino Alfarano.

Camini per secoli fu casale di Stilo. Divenne Comune autonomo nel 1806. Oliveti, vigne, legumi, frutti vari, furono e sono risorse principali, a cui si sono aggiunte serre da fiori; si sta diffondendo la nuova attività del turismo, favorito da quattro chilometri di spiaggia sabbiosa, dalla enogastronomia ai suoi primi passi, dai prodotti tipici locali e mediorientali (siriani e arabi).

Le villette costruite nelle frazioni prossime al mare, per esempio a Ellera, che nel passato ha ospitato pure un centro molto noto per disabili, e la predilezione di inglesi e olandesi vacanzieri per tale zona, ne avevano fatto presagire un certo sviluppo. Pur piccolo, ne ha tutte le potenzialità, da quanto abbiamo potuto apprendere. Solo i fondi finanziari e i progetti arenati sono insoddisfacenti, altrimenti il dipinto che raffigura il filosofo Campanella giovane si sarebbe restaurato (si trova nella chiesa principale dell’Assunta, in un angolo della volta ricca di figure bibliche in precario stato di conservazione), e anche altre importanti infrastrutture si sarebbero costruite. Comunque vanno avanti le attività legate al vino con le cantine bivongesi, la coltura in serre dei fiori, un Centro per disabili mentali.

Il Gruppo Borghinfiore ha visitato alcuni laboratori artigianali: di tessuti al telaio, di tintoria con sostanze naturali, di sartoria, ceramica, pittura, liuteria, ubicate nelle principali vie del paese, tra gli antichi catoi recuperati e i pianterreni dei palazzi vecchi; fanno parte della cooperativa sociale Eurocoop Servizi, che unisce insieme residenti e migranti, laboratori e vendita, scuola e informazione. Lo scorso anno il Comune ha ricevuto il Premio Codacons 2021, a Roma, per la Sezione “Piccolo Comune Amico”, riservato a chi tra i 350 piccoli Comuni primeggi in progetti d’utilità sociale.

Da parecchi anni l’Amministrazione comunale, l’Associazione Jungi Mundu, i cittadini locali, portano avanti l’accettazione di migranti e la collaborazione nelle attività comuni. Attualmente sono

intorno a 150 elementi, tra adulti e bambini, domiciliati a Camini. Sono per lo più siriani,curdi, nigeriani, ganesi, di altre nazionalità che sono passati di qua e vi sono rimasti. Durante il percorso, oltre al presidente Zurzolo, ci hanno guidato e spiegato tante conoscenze la signora Caterina (di Caulonia), la studentessa siriana Duà che frequenta l’Istituto Turistico di Gioiosa, il cui padre Mohamed, sfuggito alla guerra (ma ferito) vive qui con la famiglia da sei anni, da muratore è divenuto fotografo ufficiale di Jungi Mundu.

Oltre a tessuti diversi, le botteghe offrono tappetini, sciarpe, foulard di seta ‘cruenta’ (non raffinata) colorati con sostanze ecologiche, borse e borsette, vestiti e giubbotti tra cui uno di ultimo modello con strisce bianche catarifrangenti (utile a chi cammina di notte a piedi o in bicicletta), vasi e piatti dipinti in ceramica, strumenti musicali quali liuti e lire, zufoli e flauti semplici, tamburi e kazù in varie tipologie di legno, anche in ciliegio (più pregiati). Abbiamo conosciuto il liutaio, anzi maestro liutaio Vincenzo Piazzetta, originario di Lamezia, il muratore Cusmano di Camini e il ceramista siriano fratello di Duà che ha imparato qui il mestiere e usa il tornio, la creta e i colori con impegno.

Nel palazzo sede dell’Associazione, oltre all’ufficio si trovano i locali per la scuola, il doposcuola, la cucina. Dalle finestre e dal balcone – che conserva ancora alla base una lunga lastra di granito locale di qualche secolo fa – si gode un ampio panorama, di prati coltivati con accanto casette necessarie a piccole fattorie di migranti e/o locali, di tetti con tegole d’argilla.

Il territorio di Camini si protende all’interno fino a Pazzano, con cui confina a Nord Ovest; confina anche con Riace, Stignano, Bivongi, Monasterace, oltre che col mare Ionio.

Tra i palazzi nobiliari, ci sono stati indicati quelli di Musuraca e di Politi.

Abbiamo visto strade pulite, alcune larghe altre strette, vasi con piante e fiori presso porte e lungo muri, parcheggi per le auto, case vecchie e nuove che lasciavano trasparire elementi medievali in soglie di pietra locale, in ringhiere di ferro, in qualche finestra bifora, in rari portali arcuati.

Abbiamo apprezzato la cucina di un ristorante (pure della cooperativa): accanto ai maccheroni, fatti a mano con i tradizionali steli di giunco, conditi al sugo di polpette di maiale, non sono mancati i falafè (una specie di frittelle rotonde a base di ceci e vari aromi) e i baclawà (simili a torroncini) siriani, preparati dalla madre di Duà. Producono liquori con prodotti del luogo, tra cui il liquore al melograno che abbiamo pure assaggiato per curiosità nel ricordo della magnogreca dea Persefone alla quale era sacra la melagrana, segno di fertilità.

Jungi Mundu”, insomma, contiene una formula innovativa rispetto alle cooperative operanti in varie regioni italiane: italiani e stranieri giunti da migranti operano in sintonia d’intenti, collaborano insieme, non ci sono padroni e dipendenti, non ci sono caporali e braccianti, bensì laboratori e servizi distribuiti a seconda delle attitudini e capacità.

Tommaso Campanella si sarebbe meravigliato e compiaciuto di tale ‘piccola Città del Sole’! (Caterina Mammola)

 

CAMINI (RC) – Si è concluso il progetto “Sguardi incrociati” dell’Eurocoop Jungi Mundu

Si è concluso, con successo, a Camini, il progetto Sguardi incrociati dell’Eurocoop Jungi Mundu, vincitrice del bando promosso dall’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) in occasione della 17ª “Settimana d’azione contro il razzismo”, che si svolge ogni anno.

Con Sguardi incrociati, il mondo dell’immigrazione e le sue sfaccettature sono stati visti attraverso gli scatti fotografici degli stessi migranti. Tra Camini, Sant’Ilario dello Ionio e Rosarno, un racconto per immagini che ci apre a nuovi angoli di comprensione e condivisione, conoscendo meglio le loro storie.

Rehab, Khaled, Mario, Aboubakar, Adel, Arhal, Abera, Mohamed e Iones, guidati dai tutor Oreste Montebello, Ernesto Sestito e Ivan Arella, con la loro passione e il loro entusiasmo hanno reso possibile un progetto denso di sentimento e creatività. «Insieme a loro siamo cresciuti un po’ di più. Abbiamo attraversato insieme esperienze emozionali di un’intensità non attesa. Un crescendo di emozioni che ci ha accompagnato fino all’ultimo giorno di lavoro consapevoli che questo progetto è l’inizio di una grande amicizia che ha la sintesi nello strumento fotografico» ha detto Oreste Montebello a nome dei tutor.

«Con ognuno di loro – ha aggiunto – c’è stato un rapporto privilegiato ed esclusivo fatto di confronti continui e di scambi quotidiani che porterà alla realizzazione della mostra fotografica e al tour virtuale. Ivan, Ernesto ed io siamo stati ospiti nella loro vita, con loro abbiamo giocato e lavorato scoprendo le attitudini e le singole creatività, sorprendendoci. Gli sguardi si sono incrociati e le emozioni ci hanno pervaso come le onde accarezzano la sabbia delle nostre spiagge. Il nostro mare è lo stesso, come le onde cantate dal poeta Khalil Gibran».

Gli scatti dei partecipanti, selezionati per la stampa, andranno ad allestire la mostra dislocata, in un percorso circolare, per le vie di Camini, visibile a breve anche online, in un tour virtuale, interattivo.

«Questo progetto fissa con le immagini la nuova “arte della presenza” dei cittadini stranieri nella loro interazione pubblica e privata con il nostro territorio – ha spiegato Rosario Zurzolo, presidente della Eurocoop Jungi Mundu –. Dotati degli strumenti idonei e con la guida dei tutor e del nostro team, i beneficiari hanno avuto modo di esprimersi senza filtri ed essere la testimonianza concreta di come i piccoli paesi vivano un processo rigenerante di sviluppo socio-economico grazie all’accoglienza». (rrc)

A Camini, Sant’Ilario e Rosarno il progetto “Sguardi incrociati” della Eurocoop Jungi Mundu

Si intitola Sguardi incrociati il progetto itinerante della Eurocoop Jungi Mundu organizzato in collaborazione con Unar – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali e in occasione della 17esima Giornata d’azione contro il razzismo, «finalizzato al contrasto delle discriminazione etnico-razziali e alla promozione di valori sociali positivi di rispetto e di inclusione attraverso le arti visuali, favorendo lo scambio interculturale e interrazziale».

Un lungo workshop itinerante, dunque, con momenti teorici e pratici, per raccontare l’immigrazione e le sue tante sfaccettature attraverso gli scatti e le immagini dei beneficiari del progetto di accoglienza della Eurocoop Jungi Mundu. Lo sguardo e la voce dei protagonisti dell’immigrazione per raccontarla da dentro, in prima persona.

«Con questo progetto, che vede protagonisti i nostri beneficiari, si vuole dare spazio alla nuova “arte della presenza” dei cittadini stranieri nello spazio pubblico e nella dimensione privata del nostro territorio – ha spiegato Rosario Zurzolo, presidente della Eurocoop Jungi Mundu –. È anche un’occasione di crescita professionale per i giovani immigrati, attraverso la fotografia, con una partecipazione più attiva nella società di accoglienza e nei territori vicini, amplificando le possibilità di crescita, di interazione e di scambio, aprendo così le porte a un cammino davvero multiculturale, autentica ricchezza per il futuro dei popoli».

«Grazie a Sguardi incrociati – ha spiegato ancora – i nostri beneficiari avranno modo di raccontarsi senza filtri e testimoniare la trasformazione economica, sociale e pure urbanistica di un piccolo borgo come Camini, salvato dallo spopolamento grazie all’accoglienza».

Si parte, domani, con la presentazione del progetto, la consegna delle attrezzature e l’avvio di un corso base di fotografia e approccio all’uso delle attrezzature e della narrazione per immagini. Nei giorni successivi si procederà con scatti fotografici tra Camini e Sant’Ilario, con le tappe nel borgo antico di Condojanni e nelle principali aziende del luogo, e poi Rosarno, nella zona di San Ferdinando: un percorso tra le storie e luoghi attraverso la visione dei migranti, con la guida dei tutor Oreste Montebello, Ernesto Sestito e Ivan Arella, che accompagneranno in maniera professionale gli “sguardi” dei beneficiari attraverso l’obiettivo.

«Lo sguardo è profondo ed eloquente più delle parole – ha detto Oreste Montebello –. Dove non si arriva con la lingua si arrivava con gli sguardi e, quando questi si incrociano, ci si comprende perfettamente. Oggi sono sempre più curioso di indagare, attraverso sguardi differenti ma uguali, i punti di vista che cambiano solo perché il nostro vissuto è stato diverso, ma perfettamente coniugabile attraverso la fotografia che ci accomuna e ci dà la chiave di ingresso dentro esperienze e mondi distanti ma bagnati dalla stessa acqua».

Gli scatti dei partecipanti saranno, poi, selezionati per la stampa e l’allestimento della mostra dislocata per le vie di Camini, visibile anche online, in un tour virtuale, innovativo, fortemente interattivo. Inserti video e audio permetteranno ai beneficiari coinvolti di descrivere la foto realizzata, di raccontare le proprie emozioni e l’esperienza maturata grazie al workshop, oltre alle loro storie di vita; mentre i visitatori online potranno anche lasciare commenti, scrivere porre domande e dialogare con gli autori.

A conclusione della settimana di lavoro, è in programma l’incontro sul tema Media, comunicazione ed immigrazione. Strumenti e tecniche per narrazioni contemporanee e la diffusione di valori inclusivi e il contrasto all’Hate Speech, fake news e stereotipi». (rrc)

Camini è stata scelta per un dottorato di ricerca dell’Università Tor Vergata di Roma

Camini, il borgo dell’accoglienza, è stato scelto per ospitare un dottorato di ricerca su Scienze Infermieristiche e Sanità Pubblica dell’Università Tor Vergata di Roma, nell’ambito del progetto La promozione della salute in un territorio multiculturale.

Il territorio del Comune di Camini, infatti, risulta inserito nel programma Sviluppo Nazionale delle Aree Interne e, quindi, quale area con basso numero di residenti, caratterizzata dalla presenza di diverse etnie e dalla difficoltà di accesso alla sanità di base a causa della distanza dai centri urbani più grandi, ritenuto idoneo alla realizzazione del progetto stesso.

L’obiettivo è quello di sviluppare un modello di riferimento utilizzabile in tutte le comunità che presentano problematiche multietniche e progettare, quindi, servizi socio-assistenziali integrati, in grado di tener conto dei valori della singola persona e dell’intera comunità, incrementando anche la ricchezza culturale e impattando positivamente sullo sviluppo economico della comunità stessa.

La dottoranda, che nei prossimi mesi sarà a Camini, è Maria Chiara Figura, che sarà affiancata nel percorso dalla dottoressa Paola Arcadi, direttrice di corso di laurea in infermieristica a Milano.

Il lavoro di ricerca, per i prossimi tre anni, vedrà protagonisti Camini e il centro di accoglienza Siproimi: i dottorandi raccoglieranno dati empirici per poi proporre un modello di presa in carico infermieristico in un luogo particolare come Camini. Un progetto realizzato grazie all’Università di Tor Vergata e alla professoressa Rosaria Alvaro, con il coordinamento sul posto di Rosario Zurzolo, presidente Eurocoop “Jungi Mundu”, e Giusy Carnà, e il tutoraggio a cura dell’etnopsicologa Serena Tallarico.

Da uno studio preliminare condotto a Camini dall’Università di Tor Vergata si sono evidenziati dei bisogni sanitari. Come attenzionato anche dalla Snai, sono necessari dei collegamenti tra la popolazione e i servizi sanitari e degli interventi educativi e preventivi specifici. Il progetto sottolinea come la presenza, a Camini, di un progetto Siproimi abbia, infatti, modificato la configurazione socio-demografica del paese, invertendo la tendenza allo spopolamento e trovando una nuova vocazione socio-culturale ed economica attraverso l’accoglienza agli immigrati.

Curarsi della salute dei cittadini presenti sul territorio è, quindi, una sfida, vista la carenza strutturale a livello sanitario. Persone di diverse origini, lingue, religioni, richiedono risposte sanitarie coerenti con i valori etici, religiosi e culturali della persona. I migranti che arrivano a Camini spesso hanno una salute compromessa, necessitano di cure specialistiche, di trattamenti riabilitativi e psicologici. Le patologie più frequenti sono quelle cardiocircolatorie, quelle connesse alla gravidanza, quelle derivati da traumi dovuti a torture abusi violenze e malattie genetiche degenerative e psicomotorie.

Risulta, quindi, importante superare la logica emergenziale, cogliendo un’opportunità di crescita e sviluppo dell’offerta sanitaria, predisponendo una modalità strutturata e sistematica di accoglienza, di assistenza sanitaria, di promozione della salute e di integrazione, permettendo così il raggiungimento del più alto standard di salute possibile per tutti gli individui presenti sul territorio.

«Si tratta, certamente  – ha dichiarato Rosario Zurzolo – di un grande passo in avanti in ambito medico e infermieristico, un passo rilevante per l’intera Comunità.. Ma è anche una risorsa che risponde perfettamente ai bisogni sanitari e sociali di un intero territorio fortemente disagiato a livello sanitario, per il raggiungimento di una migliore qualità di vita, qualunque sia lo stato di salute delle persone. Per questo vogliamo ringraziare la professoressa Alvaro e quanti hanno contribuito alla realizzazione del progetto». (rrc)

MyArt Film Festival, in streaming la proiezione del docu-film “Ama-La. Camini”

Domani pomeriggio, alle 17, è in programma la proiezione del docu-film Ama-La. Camini, della Eurocoop Servizi “Jungi Mundu”, per la regia di Francesco Cristiano.

Il docufilm, ideato dallo stesso regista in collaborazione con Serena Tallarico, responsabile progetto Ama-La, finanziato con il contributo 8xmille di Unione Buddhista Italiana, con il patrocinio di Unhcr e Intersos, Comune di Camini, e con il supporto della Pro Loco di Camini, sarà proiettato nell’ambito del MyArt Film Festival, il festival del cinema dedicato al tema delle migrazioni e dei diritti umani, che è in programma, online, fino al 12 dicembre.

Ama-La. Camini è un raccoglitore di storie sensibili che meritano di essere raccontate, partendo dal luogo in cui è stato girato, Camini, l’antico borgo della Locride, spopolato solo fino a pochi anni fa, che adesso sta vivendo una sorta di rinascita, di crescita sociale ed economica reale e significativa grazie al successo del programma di accoglienze e integrazione dei cittadini di paesi terzi, messo in atto dalla Eurocoop Servizi “Jungi Mundu”, presieduta da Rosario Zurzolo.

Il docu-film è un racconto costruito con coerenza che nasce dall’aderenza ai valori e principi dell’omonimo progetto-laboratorio. L’approccio integrato della presa in carico di donne vittime di violenza è fondamentale per contrastare e superare gli effetti delle violenze fisica, sessuale, psicologica e le conseguenze della violenza economica.

Il film documentario narra del lavoro quotidiano della Eurocoop Servizi “Jungi Mundu”, dell’integrazione fra autoctoni e migranti e risponde a una domanda semplice e chiara: “Cosa significa per un paese di meno di mille persone, avere all’interno un progetto del genere e nuovi abitanti che creano e producono un’economia circolare e contribuiscono allo sviluppo del territorio che li accoglie?”.

Il documentario affronta in maniera delicata e discreta la quotidianità delle donne e degli uomini che lavorano ad Ama-La e a Camini, mettendo al centro le loro vite, i loro desideri ma anche i loro dubbi e le loro difficoltà. Nelle vie di Camini, il lavoro di una cooperativa che si occupa di accoglienza e di metodi di creazione di economia alternativa, si dipana e intreccia alle storie dei migranti e alla storia stessa di un piccolo borgo a rischio spopolamento, dimostrando come sia possibile creare, grazie a un progetto laboratoriale sull’arte tessile, una possibile alternativa economica sul territorio e una diversa storia della migrazione, in cui vecchie e nuove trame vengono intrecciate (foto Francesco Cristiano).

Per accedere al live del festival: www.myartfilmfestival.com.

l laboratorio solidale Ama-La realizza sciarpe, borse e tappeti al telaio artigianale calabrese con filati nuovi e riciclo di tessuti secondo l’arte tradizionale delle “pezzare”, usando per i colori piante tintorie ed eco-printing. Per un regalo natalizio solidale le creazioni sono acquistabili su www.ama-la.it(rcs)

A Camini s’inaugura sabato la scultura in bronzo L’arciere di Nelson Carrilho

È uno scultore delle Antille Nelson Carrilho, uno dei più interessanti artisti europei: a Camini s’inaugura sabato la sua scultura in bronzo “L’arciere”, sua prima installazione permanente in Italia.

Le opere in bronzo di Carrilho, tra i primi e più rilevanti artisti della diaspora nera in Europa, sono il cuore di una operazione artistica che tra il 2020 e il 2022 contempla una mostra e la posa di altre due sculture all’interno del territorio della città Metropolitana di Reggio Calabria.
«Ad Amsterdam – ha dichiarato Chiara Scolastica Mosciatti, a capo del progetto che da un anno la vede impegnata in Calabria – sono rimasta colpita dalla monumentalità e dall’estetica primordiale delle opere di Carrilho, un artista che dall’estrema periferia delle colonie europee porta al centro del vecchio continente una poetica basata sul coraggio e l’umiltà. Sono questi gli strumenti per decostruire il pensiero coloniale, ovvero un accumulo di dinamiche predatorie. Dopo gli infruttuosi tentativi di coinvolgere Riace, il comune di Camini nel Febbraio del 2020 mi offrì un vero e proprio “asilo artistico” per realizzare la mia idea di arte pubblica. L’investimento di fiducia che ho avuto dal comune di Camini è stato importantissimo per arrivare a questo risultato».

Il gruppo creatosi per il progetto vede una collaborazione fra atelier Carrilho in Amsterdam, comune di Camini, comune di San Ferdinando e Associazione Ventura di Reggio Calabria. «L’opera in bronzo scelta per Camini – ha detto il sindaco Giuseppe Alfarano – rappresenta un arciere che ha scoccato una freccia verso il cielo. Ho pensato ad un’impresa fantastica, all’ entusiasmo che la rende possibile e alla comunità intera che ne gioverà. È stato un pensiero bello, potente. Nonostante l’anno difficile in corso e grazie agli sforzi e alla dedizione di tutto il gruppo di lavoro, Camini festeggia questo traguardo con due giorni di celebrazioni in cui si formalizza l’ingresso di altri attori importanti nel partenariato, si fanno laboratori di immaginazione, danze e canti tradizionali africani e un dibattito-performance che lo scorso luglio è stato già sperimentato con successo nella sala consiliare del comune di San Ferdinando. Nella versione per Camini la performance sarà tutta al femminile e vedrà protagoniste donne di ogni età e provenienza, che hanno legato il proprio nome alla lotta per la cultura, l’affrancamento e l’inclusione».
Tra le ospiti della performance spiccano la ex sindaca di Isola Capo Rizzuto Carolina Girasole, Suzanne Diku Mbiye, presidente della Redani – rete della Diapora Africana Nera in Italia –, la giornalista Bianca Stancanelli e la giovane attrice e attivista piemontese Alice Uli Protto.

«Il complesso artistico su Nelson Carrilho in Calabria mette insieme la necessità della memoria e il bisogno di intervenire in maniera dinamica nella società. San Ferdinando, che investe molto su ogni forma di cittadinanza attiva, non poteva che essere in prima fila in un progetto in cui l’arte contemporanea punta a stimolare i processi di ricomposizione democratica. Il sodalizio fra i comuni di questo progetto riporta le appartenenze politiche ad una base valoriale forte» – ha detto Gianluca Gaetano, assessore al Bilancio del comune di San Ferdinando e referente istituzionale del progetto per l’intervento del 2021.

Nelson Carrilho, artista in linea con la temperie storica e per questo in forte richiesta, è nel contempo impegnato in altri importanti progetti in diversi paesi d’Europa. Atteso in Calabria per la prima settimana di ottobre sarà impegnato in una serie di incontri istituzionali in diverse località della Città Metropolitana di Reggio.

CAMINI (RC) – La città tra le mete di “Viaggi solidali”

Dal 19 al 26 settembre, a Camini arriva Viaggi Solidali, Società Cooperativa che dal 2004 opera in tutto il mondo come tour operator di turismo responsabile.

La tappa di Camini è stata possibile grazie alla collaborazione con Eurocoop Servizi Jungi Mundu, e sarà un tour all’insegna dell’intercultura e della solidarietà, per un turismo “dal volto umano”, alla scoperta dell’autenticità dei luoghi e delle persone che li animano. Quindi, non solo visite per conoscere e ampliare gli orizzonti, ma anche incontri con le popolazioni locali e momenti formativi.

Prodotti a km 0, cucina multietnica e locale, il sapore vero dell’accoglienza e la conoscenza del territorio circostante sono i tratti peculiari della vacanza a Camini, dove i turisti solidali conosceranno i progetti per migranti e rifugiati, i tanti e diversi laboratori multietnici, con la possibilità di prendervi parte, l’entusiasmo che anima la cittadina e anche le meraviglie nei dintorni. Tra le tappe Riace, il MuSaBa di Nik Spatari, Stilo, Bivongi, Gerace e l’antica Kaulon. 

«La collaborazione della Eurocoop Servizi Jungi Mundu con “Viaggi solidali” – ha spiegato il presidente della Jungi Mundu, Rosario Zurzolo – nasce dall’idea di sostenere un nuovo modo di viaggiare che consenta al visitatore di immergersi nella cultura del luogo arricchita, in questo caso, dalle numerose contaminazioni multietniche. Chi decide di partire per un viaggio del genere lo fa per vivere un’esperienza che lo arricchirà davvero e che al tempo stesso lascerà qualcosa di concreto alla comunità».

«L’obiettivo del viaggio – ha aggiunto – certamente alternativo al turismo di massa che mira soprattutto a ridurre i costi, è quindi anche quello del confronto e della solidarietà. Far muovere le persone per far muovere le idee in un circuito esperienziale altamente sostenibile». (rrc)

CAMINI (RC) – La due giorni “Educarsi all’accoglienza e alla condivisione”

A Camini e a Riace, il 7 e il 9 agosto, è in programma la due giorni dell’open class Educarsi all’accoglienza e alla condivisione.

L’evento rientra nell’ambito di Riace utopia e poesia – Piccolo festival di sogni, arti, culture e paesaggi, organizzato dalla Casa della Poetessa ed è stato organizzato con la collaborazione della Eurocoop Jungi Mundu, presieduta da Rosario Zurzolo, del progetto Siproimi e del Comune di Camini e il patrocinio del Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria, diretto dal professor Roberto Guarasci.

Scopo dell’iniziativa è promuovere processi di educazione interculturale destinati a qualsiasi fascia d’età (dalla prima infanzia alla cosiddetta terza età), mediante metodologie e strumenti pedagogici diversi. Le attività si svolgeranno a diretto contatto con la popolazione, che verrà coinvolta a pieno nelle iniziative, e vedono i partecipanti come mittente e destinatario nel contempo della formazione.

Il 23 e il 24 giugno si celebra a Camini la Giornata Mondiale del Rifugiato

Il 23 e il 24 giugno l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati – Unhcr e l’Associazione Umanitaria Intersos Ospiti Speciali saranno a Camini per la Giornata Mondiale del Rifugiato, promossa dall‘Amministrazione comunale, da Eurocoop “Jungi Mundu” e Proloco “Passarelli.

La Proloco “Passarelli Rinaldi Sisto” di Camini, tra le altre cose, è tra i vincitori del Bando PartecipAzione – Azioni per la protezione e la partecipazione dei rifugiati, programma, realizzato da Intersos, in partenariato con Unhcr, con l’obiettivo di promuovere la protezione e la partecipazione attiva dei rifugiati alla vita economica, sociale e culturale in Italia, già concreto a Camini con varie iniziative.

Si parte martedì 23 giugno alle ore 16.00, con l’ incontro nelle sale del Centro di Accoglienza Jungi Mundu, con benvenuto agli ospiti di Unhcr e Intersos e presentazione della cooperativa, dell’attività e dell’equipe di lavoro; a seguire visita delle Botteghe Jungi Mundu e partecipazione attiva ai Laboratori esperienziali di orto sociale, tessitura, ceramica, arte, lavorazione lana, panificazione, cucina, gestiti dai rifugiati (per adesioni 0964/733149).

Mercoledì 24 giungo alle ore 9.30 incontro ufficiale di Unhcr e Intersos con il sindaco Pino Alfarano, Cosmano Fonte, presidente Proloco Camini, Rosa Maria Carnà, vicepresidente, Rosario Zurzolo, responsabile Eurocoop, Giusy Carnà, coordinatrice Eurocoop, Serena Tallarico, referente progetto PartecipAzione. Alle 10.30, invece, è prevista inaugurazione Fattoria Didattica.

Alle 17.30 incontro sul tema PartecipAzione – Azioni per la protezione e la partecipazione dei rifugiati: un programma di empowerment e capacity-building di Intersos e Unhcr. Intervengono il sindaco Pino Alfarano, il responsabile Eurocoop Rosario Antonio Zurzolo, il presidente della Proloco Cosmano Fonte, la referente del progetto PartecipAzione Serena Tallarico, Jasmine Mittendorff dell’Unhcr, il project manager di PartecipAzione Davide Agnolazza. Ad arricchire l’evento, le testimonianze dei rifugiati del Siproimi di Camini e Ferruzzano: Douaa Alokla, Emmanuel Harmony, Gezae Jordanos, Alhasan Mohya, Alhusaria Rehab. Modera l’incontro Maria Teresa D’Agostino.

Alle 20.00 cena kalabro-siriana e alle 21.30 Disegni dalla Frontiera, un racconto disegnato da Francesco Piobbichi (Mediterranean Hope). (rrc)

CAMINI (RC) – L’evento “Intrecci di Comunità. Progettazione e sviluppo di imprenditoria solidale”

A Camini, arrivano l’imprenditore Sandro Picciolini e il regista Folco Napolini. Per l’occasione, Eurocoop Servizi Jungi Mundu, Mediterranean Hope, il Comune di Camini, PartezipAzione e Siproimi, hanno organizzato per domani, sabato 6 giugno, un incontro di solidarietà imprenditoriale e di inclusione lavorativa dei rifugiati, per conoscersi, ideare e co-progettare iniziative lavorative, artistiche, culturali e di scambio fra le due regioni Umbria e Calabria.

La giornata parte con una escursione alla “Fiumara” di Camini, un percorso a a piedi tra alberi e montagne maestose che fanno da cornice ai ruderi degli antichi mulini e al suggestivo fiumiciattolo, che scorrendo fra i sassi crea piccoli e meravigliosi paesaggi nella natura incontaminata. A seguire, Dalla pecora al tappeto. A love story – Fase 2: Lavaggio della lana recuperata da piccoli allevatori locali e salvata dal macero per poi essere lavorata realizzando bellissimi eco-tappeti al telaio.

Alle 18.00, la presentazione del progetto Intrecci di Comunità. Dopo i saluti di Pino Alfarano, sindaco di Camini, intervengono Rosario Antonio Zurzolo, presidente Eurocoop Servizi Jungi Mundu, Sandro Picciolini, imprenditore c/o Divania srl, Folco Napolini, regista, Federica Roccisano, presidente cooperativa Hermes 4.0, Antonio Viscomi, prof. universitario e deputato, Cosmano Fonte, Presidente Proloco Camini, Serena Tallarico, referente Ama-La Eurocoop Servizi, Francesco Piobbichi, Mediterranean Hope e Giuseppe Puglise, S.o.S. Rosarno. (rrc)