Nasone (Centro Agape): Il Rapporto sulla condizione minorile in Italia una fotografia impietosa

Mario Nasone, presidente del Centro Comunitario Agape, ha evidenziato come il rapporto sulla condizione minorile in Italia «rappresenta una fotografia impietosa che vede un peggioramento delle condizioni di vita delle famiglie con sei milioni di poveri in particolare dei minori coinvolti, a quella della povertà educativa che ha visto esplodere nelle periferie gravi episodi di violenza con minori protagonisti».

«Con una risposta inadeguata – ha aggiunto – che vede con la nuova manovra finanziaria tagli di risorse e un aumento delle disuguaglianze soprattutto sulle politiche a sostegno della famiglia e della natalità come ha denunciato il forum nazionale delle famiglie con l’aggravante del progetto sull’autonomia differenziata un provvedimento che se passerà è destinato ad allargare la forbice delle disuguaglianze territoriali».

E, proprio per questo, Nasone ha chiesto all’assessore regionale al Welfare e referente degli assessori al ramo nella Commissione Sato-Regioni,, Emma Staine, tre impegni: Un fondo nazionale sulle politiche sociali, una delle poche fonti di finanziamento specie per le regioni meridionali. Ripartizione iniqua perché come criterio utilizza quello della popolazione e non quello dei bisogni.

«Accanto a questo – ha spiegato – servirebbe superare il criterio delle somme vincolate a programmi specifici. Meno vincoli ci sono e maggiore è la possibilità di rispondere ai bisogni affettivi. Esistono enormi differenze tra le regioni, e persino all’interno delle regioni tra diversi comuni. Fondi vincolati a linee guida su parametri nazionali non potranno mai essere rispondenti ai bisogni diversificati. E poi la madre di tutte le questioni soprattutto al Sud: integrazione socio sanitaria. La povertà educativa è legata anche ad una carenza di equità delle cure sanitarie sui territori».

Per Nasone, poi, un appello alle Regioni e agli Enti Locali: Rilanciare gli affidamenti familiari, «a partire  in un’ottica preventiva, da quelli consensuali e dei bambini più piccoli riconoscendo gli affidamenti quali Lep (Livello Essenziale delle Prestazioni), prevedendo l’attivazione di Tavoli di lavoro inter-istituzionali, con la partecipazione delle organizzazioni di settore, per affrontare le problematiche emergenti, anche in riferimento alle modifiche introdotte dalla legge Cartabia, prospettando le possibili collaborazioni in base ai relativi ruoli istituzionali».

Infine, «tra le priorità quella di leggi e piani regionali di contrasto alla povertà educativa – ha concluso – in particolare per la fascia 0 -6 anni che nel sud registra una offerta di servizi che non supera il 15% del fabbisogno di asili nidi e degli altri servizi per l’infanzia». (rrc)

Centro Comunitario Agape: Bene iniziativa Osservatorio per alloggi alle donne vittime di violenza

Il Centro Comunitario Agape di Reggio Calabria ha espresso apprezzamento  per l’iniziativa avviata dal Presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso e dall’Osservatorio regionale sulla violenza di genere, coordinato dall’avv. Giusy Pino per favorire l’assegnazione di alloggi alle donne vittime di violenza.

«L’Associazione, nelle settimane scorse, – viene ricordato in una nota – si è fatta promotrice di una lettera aperta inviata alle istituzioni che hanno competenza in materia e firmata da trenta organizzazioni che nella Regione sono particolarmente attive nella tutela dei diritti delle fasce svantaggiate».

«Da questo primo segnale di attenzione servono ora altri passaggi importanti che devono vedere coinvolti, tramite l’Anci, i Comuni titolari nella assegnazione degli alloggi, compresa la Città Metropolitana di Reggio Calabria. Un ruolo importante – viene evidenziato – è chiamata a svolgere l’Agenzia dei beni confiscati e sequestrati che dispone di tantissimi alloggi che in atto sono inutilizzati e che potrebbero essere destinati a questa importante finalità sociale».

«A tale scopo l’Agape – viene reso noto – ha chiesto al Direttore dell’Agenzia dei beni confiscati e sequestrati, sede secondaria di Reggio Calabria, Massimo Nicolò, un incontro per avviare un tavolo tecnico che faccia un censimento dei beni disponibili e preveda delle procedure per le assegnazioni ai sensi della legge regionale n.20. Analoga richiesta è stata avanzata al Delegato per i beni confiscati del Comune di Reggio Calabria, Consigliere comunale Francesco Gangemi».

«Chi si occupa di violenza di genere sa benissimo quanto sia importante per le donne che denunciano la violenza – conclude la nota –, ma anche per le forze dell’ordine che intervengono, avere la certezza di potere contare subito su un alloggio disponibile quando, per la loro tutela, sono costrette, assieme ai figli, ad allontanarsi dalla loro casa». (rrc)

 

CALABRIA, 30MILA DONNE SOLE CON BIMBI
MA PER LE ISTITUZIONI SONO “INVISIBILI”

di MARIO NASONE – L’incontro tenutosi alla Sala Falcomatà del Comune di Reggio ha acceso i fari su una delle povertà del nostro territorio, quella dei trentamila nuclei monogenitoriali in Calabria di madri con figli minori che la politica regionale e locale finora non ha ascoltato. Servirebbe in primis una legislazione regionale in grado di recepire e prevedere servizi e opportunità d’integrazione lavorativa e sociale per queste fasce sociali svantaggiate che non ha rappresentanza politica, di là dagli slogan e delle manifestazioni di rito sulle pari opportunità’ e sulla denuncia delle discriminazioni.

Con il coordinamento di Lucia Lipari, vice presidente di Agape, è stata Angela Martino, assessore alle pari opportunità del Comune di Reggio, ad ammettere nella sua introduzione ai lavori che le istituzioni fanno fatica a intercettare queste povertà ancora invisibile e a dare risposte che di fatto sono delegate al terzo settore. Per questo il Comune ha lavorato nei mesi scorsi con le altre istituzioni e con il terzo settore per predisporre un protocollo d’intesa come strumento per iniziare a dare alcune risposte in particolare per favorire i percorsi di autonomia lavorativa e sociale di queste donne.

La costruzione di questo accordo ha visto protagonista la Coop Sole insieme che, con la sua presidente Giusi Nuri, è intervenuta raccontando come in tanti anni ha incontrato, assieme ad Agape, tante storie di donne che vivono questa condizione di sofferenza e di abbandono che con dignità chiedono non di essere assistite ma accompagnate in un cammino di riscatto e di autonomia che passa innanzitutto attraverso il lavoro.

Un dato confermato dall’esperienza da poco conclusa dalla Cooperativa assieme ad altri partner di un progetto finanziato dal Comune che ha permesso a diverse donne di fare esperienze importante grazie anche ai tirocini formativi realizzati presso la sartoria di sole insieme. Un modello di intervento che attraverso il protocollo e la coprogettazione può essere migliorato, esteso e soprattutto che aiuti a dare continuità agli interventi.

Favorire un modello di welfare che vada oltre la categorizzazione delle persone ed includa anche il sostegno delle famiglie monogenitoriali è stato l’auspicio di Luciano Squillaci del Forum regionale del terzo settore in grado di offrire politiche di aiuto costanti e mirate. Concetto ribadito dal presidente della Piccola Opera Papa Giovanni, Pietro Siclari, che ha segnalato l’azione importante che le associazioni stanno dando per garantire accoglienza alle donne in difficoltà come i centri anti violenza e le case rifugio, servizi che però non sono sufficienti perché quando queste escono dalle comunità e devono costruirsi un futuro trovano muri e chiusure davanti a loro, sia nelle istituzioni sia nella comunità civile.

«Dove vado? Cosa faccio? Come posso mantenere mio figlio?» Sono le espressioni più ricorrenti in loro ed emerge con ineluttabile drammaticità la mancanza di formazione professionale, di un lavoro, di una casa, di punti di riferimento affettivi e di servizi di sostegno per la crescita del bambino. Lucia Di Furia, commissaria Asp di Reggio, ha affermato che questa sfida deve essere raccolta da tutte le istituzioni ed anche l’Azienda sanitaria farà la sua parte aderendo al protocollo ed impegnandosi a valorizzare in particolare il ruolo dei Consultori attraverso il potenziamento degli organici che vede gravi carenze per quanto riguarda le figure fondamentali come i neuro psichiatri infantili, gli psicologi. gli di assistenti sociali.

Per dare una informazione puntuale ai cittadini sullo stato dei servizi terrà al termine del suo mandato un report. Il consigliere delegato al Welfare Domenico Mantegna, nel suo intervento ha affermato che è tempo di ascoltare questo disagio e dare risposte concrete. Con il suo Ente ha dichiarato la disponibilità di aderire al protocollo mettendo in campo delle risorse come ad esempio borse lavoro e percorsi di formazione professionale per aiutare queste donne ad inserirsi nel mercato del lavoro.

Il presidente della commissione politiche sociali del Comune Carmelo Romeo ritiene che questa tematica deve trovare spazio nel piano di zona del comune, che tanto si può fare attraverso anche l’utilizzo dei beni confiscati e si è impegnato a fissare una audizione su questo argomento della commissione con le associazioni.

Due contributi importanti ai lavori sono pervenuti dalla ricercatrice dell’Unical, Giovanna Vingelli, che ha fatto uno spaccato della condizione delle madri sole in Italia ed in Calabria riconoscendo che rappresenta un mondo ancora inesplorato e che servono studi più approfonditi per avere una lettura più completa di questa povertà anche per i cambiamenti che si sono avuti nel sistema familiare. La senatrice Tilde Minasi, bloccata per i lavori parlamentari, ha inviato un messaggio in cui si impegna a sostenere a livello di politica nazionale e regionale le sollecitazioni emerse dal Forum. Tutti gli interventi hanno aderito alla proposta di inserire nel protocollo una sorta di cronoprogramma degli obiettivi che si intendono perseguire attraverso delle verifiche periodiche per rendicontare quanto realizzato.

Nelle conclusioni Mario Nasone presidente del Centro Comunitario Agape, citando alcune storie di vita, ha invitato tutte le componenti istituzionali e sociali coinvolte ad ascoltare le grida di aiuto che vengono anche dai tantissimi bambini e adolescenti che vivono questi contesti di abbandono e spesso della cosiddetta violenza assistita. Servono azioni di tutela e di accompagnamento fin dai primi anni di vita per quei minori che già dalla nascita sono a rischio sociale con un ruolo importante dei reparti di maternità e dei consultori. Ha ricordato che ancora il Gom non dispone del servizio sociale professionale presidio fondamentale anche per queste aree di disagio.

Serve un welfare di comunità dove insieme istituzioni e associazioni decidano finalmente di fare rete e si diano si diano un programma di azioni concrete, attraverso un cronoprogramma che fissi obiettivi, scadenze sugli impegni che si assumeranno i sottoscrittori del protocollo. (mn)

[Mario Nasone è presidente del Centro Comunitario Agape]

Le Scuole reggine abbracciano le vittime innocenti di mafia

È con il lancio, verso il cielo, dei palloncini colorati, che i ragazzi delle scuole reggine hanno espresso la loro vicinanza alle vittime innocenti di mafia. Un gesto che ha chiuso la manifestazione svoltasi a Piazza Castello di Reggio Calabria, organizzata dal Centro Comunitario Agape insieme a Pesce Rosso e Libera, per vivere un momento di memoria collettiva di persone che hanno pagato con la vita la violenza mafiosa.

Le prime a raccogliere l’appello sono state l’istituto comprensivo Galilei Galilei ed il convitto Campanella, i più vicini  anche geograficamente allo spazio di piazza castello dedicato ad alcune vittime calabresi attraverso dello opere in legno che sono state restaurate.A seguire  il De Amicis, lo Spanò Bolani, i Licei Vinci e Tommaso Campanella, il Panella Vallauri, il Carducci, Lazzarini, il Piria,il Fermi Boccioni.
Lucia Lipari, presidente di Agape, dopo avere ringraziato le forze dell’ordine presenti, ha ricordato che la giornata della memoria che vede la lettura dei nomi delle vittime innocenti di mafia è nata su input di quei  familiari che non accettavano che i loro congiunti fossero definiti in modo anonimo come “uomini della scorta” del magistrato ucciso, senza che avessero un nome ed un riconoscimento del loro sacrificio.
Mimmo Nasone di Libera ha chiesto ai ragazzi di continuare ad approfondire assieme ai loro insegnanti la conoscenza delle storie di chi ha perso la vita per mano mafiosa, un dovere da onorare per diventare uomini che rifiutano le logiche dell’omertà e della indifferenza. Stefania Caracciolo, vice prefetto, ha sottolineato che la grande partecipazione dei ragazzi a questo evento è un segno di speranza che le cose possono cambiare se le nuove generazioni si sentono protagonisti nella lotta contro questo male che soffoca la nostra terra scoraggiando anche gli imprenditori ha investire per creare lavoro.
Il momento più importante è stato quello della lettura dei nomi delle vittime calabresi da parte dei ragazzi delle scuole partecipanti e da Adriana Musella figlia dell’imprenditore caduto nella guerra che  mafia ha dichiarato a chi si oppone ai suoi disegni criminosi.
Un minuto di silenzio è stato dedicato alle vittime del naufragio di Cutro, anch’essi vittime di un sistema criminale che li sfrutta e che non garantisce accoglienza e integrazione. Quasi cinquecento i ragazzi che hanno partecipato portando una ventata di freschezza a questo momento di memoria che diventa impegno con la scuola che li aiuta a vivere con gli occhi aperti il loro cammino formativo educandoli alla cittadinanza ed alla responsabilità. (rrc)

Il Comitato del Centro Agape lancia una raccolta di aiuti umanitari per l’Ucraina

Il Comitato del Centro Comunitario Agape per il 23 febbraio, ha organizzato all’Auditorium Versace del Cedir di Reggio Calabria, un momento di incontro con la comunità ucraina reggina e di raccolta di beni di prima necessità per la popolazione ucraina colpita dalle guerra.

Il Comitato opera da un anno su iniziativa del centro Comunitario Agape ed è composto dalle parrocchie del Crocifisso,di sant’Agostino,della Chiesa degli Ottimati, dall’associazione Ulysses, dal Banco Alimentare, dalla coop Demetra, dai Medici del Mondo, dai Patronato della Cigl e della Cisl e dalla compagnia Teatrale Scena Nuda.

Con il rientro della maggior parte dei profughi accolti si è conclusa l’attività del comitato per le madri ed i bambini dell’Ucraina che ha permesso di dare accoglienza e sostegno a circa  trenta nuclei familiari. Restano però gravi le condizioni di vita di chi vive in Ucraina sotto i continui bombardamenti, senza luce e acqua per la maggior parte della giornata e che hanno bisogno di aiuti umanitari.

 Il Comitato, inoltre, ha lanciato un appello alla città di Reggio Calabria, che ha già dimostrato sensibilità verso questa emergenza umanitaria  affinché possa ancora una volta compiere un gesto concreto di solidarietà donando  coperte, farmaci e cibo/scatolame a lunga scadenza. Settimanalmente prosegue infatti l’invio degli aiuti dei connazionali presenti sul territorio reggino in Ucraina con un pullman che parte dal centro di raccolta del Cedir.

Quanto raccolto potrà essere consegnato lo stesso 23 febbraio presso i locali dell’auditorium Versace, ai responsabili o fatto pervenire alle associazioni aderenti il Comitato. Nel corso dell’iniziativa la rete di associazioni, riunite nel Comitato, farà un bilancio dell’attività svolta e consegnerà ad una delegazione di ucraine il frutto della raccolta avviata. La guerra che ha colpito il popolo ucraino ha causato un’infinità di morti, rappresenta una delle tragedie degli ultimi tempi, per cui si teme un inasprirsi del conflitto.

Le truppe che spingono ai confini incutono paura e allertano le città di frontiera su possibili invasioni, è questo il racconto di numerosi testimoni e dei parenti di tanti ucraini residenti in Italia.Il Comitato invita a supportare per quanto possibile la raccolta di coperte, farmaci e cibo/scatolame, necessari per poter sostenere gli aiuti e gli interventi per questa emergenza. (rrc)

 

Successo per il Forum Famiglie ferite ed educazione dei figli del Centro Agape e Associazioni familiari

Nei giorni scorsi, a Reggio, nella sala conferenze della Chiesa del crocifisso, si è svolto il Forum Famiglie ferite ed educazione dei figli – Sfide per la Chiesa e le Associazioni promosso dal Forum Provinciale delle Associazione Familiari, dal Centro Comunitario Agape e dalla Parrocchia.

Nel suo saluto, don Marco Scordo ha ricordato l’impegno della parrocchia che ospita da anni il Consultorio Diocesano richiamando la necessità di pensare a nuove strategie pastorali che aiutino le famiglie ad aggregarsi, a socializzare, arricchendo la partecipazione alla messa domenicale con  altri momenti d’incontro conviviali

Giuliano Quattrone, direttore della testata NeM-nessuno escluso Mai,  ha moderato l’incontro che ha registrato i diversi interventi con i quali ci si è interrogati in particolare su come possono essere accompagnati giovani, coppie e famiglie verso un percorso di una vera e propria Educazione all’amore che porti loro ad incarnare la cultura dell’amore scardinando la cultura dell’io. Su come intervenire sulle coppie in crisi per contrastare il dilagante fenomeno delle separazioni, dei divorzi e delle conflittualità che vedono soprattutto i figli vittime di questi fallimenti.

Per Leonardo Trione, consulente e mediatore familiare, uno dei massimi esperti nazionali  nel campo autore di diverse pubblicazioni, le famiglie che fanno fatica si sentono sole e senza punti di riferimento, bisogna pertanto cercare di intercettarle, ascoltarle e accompagnarle. Mancano infatti o sono sporadici i supporti alla genitorialità e se la coppia è fragile si giunge presto alla separazione.

Nell’esperienza della comunità dell’alleanza della sua Diocesi si cercato di fare rete con le parrocchie e le associazioni e con tutte gli enti e le agenzie che si occupano di promuovere la famiglia attraverso iniziative di evangelizzazione e di formazione. La Chiesa in tutte le sue articolazioni ha un ruolo importante per ascoltare, accompagnare e sostenere le diverse fragilità e gli operatori pastorali che si occupano della preparazione al matrimonio devono avere una formazione mirata che li aiuti a leggere i cambiamenti della famiglia e acquisire strumenti idonei per intervenire. 

Diversi gli interventi dei soggetti locali, la famiglia Riso del Forum delle associazioni familiari ha posto l’accento sulla grave crisi che vive la famiglia nel nostro territorio con una incidenza delle separazioni che colpisce il 50% delle coppie e di quanto lavoro bisogna fare per cercare di contrastare il fenomeno almeno per  alleviare le conseguenze sulla vita dei figli, attività che il Forum tenta di fare attraverso le varie associazioni aderenti.

Per la famiglia Marino di Agape è importante per tutte le coppie l’associazionismo familiare come opportunità di condivisione di percorsi di crescita e di mutuo aiuto.

Don Mimmo Cartella, assistente dell’ufficio pastorale della famiglia, «è importante valorizzare i corsi di preparazione al matrimonio che non possono essere puri adempimenti senza registrare per le coppie una continuità nella partecipazione alla vita della Chiesa ed ha confermato l’attenzione con la quale il Vescovo segue il progetto pastorale per la promozione ed il sostegno della famiglia».

Don Nino Iachino, citando le esperienze delle comunità e dei servizi per le donne in difficoltà, le parrocchie devono essere più vicine a queste opere-segno nate nella chiesa locale.

Piergiuseppe Marcelli, presidente del Consultorio Diocesano, ha raccontato il servizio che da decenni svolge di ascolto e di accompagnamento delle coppi, attività che s’intende rilanciare mettendola a disposizione di tutta la rete ecclesiale e civile.               

Giusi Nuri, Presidente della Coop Soleinsieme, che attraverso il lavoro segue diverse donne che provengono da situazioni di sofferenza e di fragilità, è importante che chiesa, associazioni facciano rete coinvolgendo anche gli Enti pubblici e per questi motivi si sta cercando di promuovere un protocollo di collaborazione tra diversi soggetti con la finalità di accompagnare le madri sole con figli minori

Concludendo i lavori, Mario Nasone, presidente di Agape, ha affermato che «di fronte alla gravità di queste sfide serve alzare l’asticella degli impegni da parte di tutta la comunità ecclesiale ma anche di quella civile, attivando delle vere e proprie antenne in tutto il territorio di soggetti in grado di intercettare i disagi delle famiglie ferite e per questo servirebbero investimenti soprattutto in formazione e in servizi di ascolto e di accompagnamento». (rrc)

Al via bando per Servizio Civile del Centro Agape e MoVi

Al via il bando per il servizio civile del Centro Comunitario Agape, Coop. Sole Insieme e l’Associazione Arte Insieme, destinato a 12 ragazzi di età compresi tra i 18 e i 29 anni.

All’interno dei progetti promossi dal Mo.V.I. (Movimento di volontariato Italiano) in diverse regioni, è stato approvato il progetto Reggio Solidale, che avrà come destinatari donne vittime di violenza, famiglie in difficoltà, minori e persone con disabilità. Il progetto è inserito nel bando e pubblicato sul sito del Dipartimento Politiche Giovanili e Servizio Civile Universale politichegiovanili.gov.it.

Sono molti i giovani che desiderano avere delle opportunità per impegnarsi in attività di solidarietà e di cittadinanza attiva e mettersi in gioco in esperienze in grado di farli crescere come soggetti attivi e protagonisti della loro vita. Il servizio civile è una sorta di palestra dove i giovani per dodici mesi, a contatto con realtà di sofferenza e disagio possono allenarsi alla vita sperimentando i valori della solidarietà e della partecipazione attiva.

Per il mondo giovanile segnato dagli effetti del covid è questa una delle poche opportunità per uscire dall’isolamento che hanno vissuto e sperimentare una dimensione sociale contribuendo inoltre a promuovere inclusione, uguaglianza, migliorando il tenore di vita dei soggetti più svantaggiati in modo che nessuno venga lasciato indietro. il progetto di servizio civile Reggio Solidale vuole dare delle risposte ad alcune  situazioni di fragilità  purtroppo in aumento con la pandemia e la crisi economica, in particolare di persone con disabilità e di donne che si ritrovano a vivere la loro esperienza di madri in solitudine, senza un compagno accanto, perché ragazze madri o vittime di violenza o perché reduci da separazioni conflittuali particolarmente difficili da affrontare quando non si dispone di una autonomia economica e di una rete di sostegno.  

I volontari collaboreranno ad alcune delle attività promosse dalle associazioni coinvolte all’interno dei diversi centri operativi svolgeranno attività di ascolto, sostegno morale e materiale. Per gli interessati i riferimenti, Reggio Solidale 2023 segr.agape@gmail.com tel.0965/894706.

Codice Sede 153426 (Centro Comunitario Agape 8 posti)

Codice Sede 153485(Cooperativa Sole insieme due posti)

Codice Sede 209936 (Art insieme due posti)

codice progetto: PTCSU0007922014048NMTX. (rrc)

Centro Agape e Comunità Competente: Mancano in Calabria strutture socio-sanitarie per i minori

In Calabria mancano strutture socio-sanitarie per i minori con patologie. È questo l’allarme lanciato dal Centro Agape e da Comunità Competente, lanciando un appello al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, affinché si attivino le Unità Operative Complesse Ospedaliere Neuropsichiatria Infantile e Adolescenziale, che sia potenziata la Rete territoriale con l’assunzione di neuropsichiatri infantili.

E, ancora, «siano bandite le ore di specialistica ambulatoriale interna e attivati i Centri Residenziali e Semiresidenziali». Questo chiedono Mario Nasone e Rubens Curia a Occhiuto, soprattutto perché è stato pubblicato il Programma Operativo 2022-2025.

Nasone e Curia chiedono di fare presto perché adesso ci sono tutte le condizioni per attuare una Rete Integrata Ospedale/ Territorio della NPIA che dia risposte in Calabria ai bisogni di salute in questo settore, si impegnano a collaborare per la ricerca di soluzioni ma anche a intensificare l’azione di denuncia di sensibilizzazione di queste gravi inadempienze del nostro sistema sanitario regionale.

«Aspettiamo la tragedia? – si legge in una nota –. È stato questo l’ennesimo grido di allarme che il Procuratore della Repubblica c/o il Tribunale dei Minorenni Roberto Di Palma ed il Presidente Marcello D’Amico hanno lanciato nei giorni scorsi alle istituzioni competenti sulla mancanza di strutture socio sanitarie sul territorio regionale per minori con patologie neuro psichiatriche».

Solo nel distretto di competenza del Tribunale per i minorenni di Reggio  sono in questo momento sette i minori che avrebbero urgenza di questi servizi specializzati, minori definiti dal Procuratore vere e proprie “mine vaganti” suscettibili di gravi rischi per la incolumità per sé stessi e per i familiari. Anche Teresa Chiodo, Presidente del Tribunale per i minorenni di Catanzaro denuncia che sono anni che sollecita invano le istituzioni ad intervenire. Il Centro Comunitario Agape e la rete comunità Competente tramite i referenti Mario Nasone e Rubens Curia aggiungono la loro voce per segnalare «questa grave negazione di diritto alla salute di questi minori per i quali a causa dell’assenza in regione  di un reparto ospedaliero di neuropsichiatria infantile e di strutture specializzate rilevando che non  si può continuare a sopperire collocando questi minori in centri di altre regioni, scelte  che comportano rilevanti oneri economici e soprattutto lo sradicamento  dalla famiglia e dal territorio di residenza che si deve attrezzare per la loro  presa in carico».

«Per dare risposte – viene evidenziato – sono necessari unità operativa ospedaliera di NPIA per il ricovero in fase acuta e per la definizione diagnostica, le strutture territoriali residenziali e semiresidenziali per i disturbi neuropsichici gravi per il ricovero dopo la dimissione ospedaliera. Per il Centro Comunitario Agape e Comunità Competente, serve ricostruire l’intero sistema sui minori, dalle comunità alle famiglie, dai servizi per minori alle strutture in una regione dove abbiamo   comunità educative che funzionano con 5 educatori (uno a 10) h24 senza professionalità specifiche, con rette insufficienti e che si fanno carico di minori con disturbi anche gravi con il risultato che il settore sta implodendo su sé stesso». (rrc)

Al via il Censimento dei servizi a favore della famiglia e dei minori del Centro Agape

Il centro Comunitario Agape e l’Assessorato al Welfare del Comune di Reggio Calabria avviano un Censimento dei Servizi a favore della famiglia e dei minori.

Una iniziativa realizzata per «fronteggiare le povertà educative e il disagio minorile e familiare nel nostro territorio che sono in continuo aumento  diventa fondamentale avere conoscenza di tutte le risorse pubbliche e private che a vario titolo si occupano di queste problematiche».

« Un capitale sociale prezioso – viene spiegato in una nota – che va condiviso e se possibile messo in rete per migliorare e potenziare le risposte da dare ai cittadini che si rivolgono alle diverse organizzazioni che chiedono informazioni e aiuto. Oggi manca una mappatura aggiornata di questi servizi  che non dà contezza di una rete di risorse importanti  già esistenti sul territorio anche se non sufficienti a rispondere alle domande dei cittadini interessati. Per colmare questa lacuna l’assessorato al Welfare ed il centro Comunitario Agape hanno concordato di avviare un lavoro di raccolta dati attraverso una scheda di rilevazione per ogni servizio attivo in città  a favore dei minori e delle famiglie contenente le informazioni essenziali sulle attività svolte dai diversi organismi».

«Le schede saranno inserite in una guida ai servizi che sarà pubblicata e messa a disposizione di tutti gli operatori – viene spiegato – che a vario titolo sono impegnati su questo versante. Il censimento sarà anche l’occasione per aprire una riflessione sulle politiche sociali che riguardano famiglia e minori, su come valorizzare l’esistente e soprattutto sulle scelte da fare per migliorare l’offerta dei servizi all’interno del piano di zona sul Welfare approvato dal Comune di Reggio».

«In una lettera congiunta inviata a tutti i soggetti interessati – continua la nota – l’assessore al Welfare Demetrio Delfino ed il presidente del centro Comunitario Agape Mario Nasone auspicano una larga partecipazione all’iniziativa».

Il servizio sarà curato gratuitamente dal centro Agape con il quale ci si potrà  mettere in contatto per ricevere informazioni e la scheda da compilare inviando email a segr.agape@gmail.com o telefonando a 0965/894706. (rrc)

Il Vescovo Fortunato Morrone ha incontrato i volontari del Servizio Civile di Agape

Il vescovo di Reggio Calabria-Bova, Fortunato Morrone, ha incontrato i volontari del Servizio Civile di Agape.

L’incontro, svoltosi nella sede del Centro, è stato molto emozionante, organizzato con l’obiettivo di fare conoscere al presule l’esperienza del progetto Reggio Solidale, un percorso  che vede dieci volontari coinvolti all’interno dei centri di accoglienza Casa Reghellin per donne in difficoltà, casa don Italo per ammalati di Aids, la Cooperativa Soleinsieme di donne in difficoltà, Arteinsieme per giovani con disabilità nonché all’interno del centro di ascolto per madri sole e nel servizio  affidi e assienza legale della Marianella Garcia.

Un progetto inserito nel programma promosso dal Mo.V.I. – Movimento Italiano del volontariato che coinvolge 59 associazioni in 12 Regioni, 24 Provincie e 36 città italiane, nonché in Senegal in percorsi di educazione alla cittadinanza attiva ed alla solidarietà. Hanno contribuito all’arricchimento di queste esperienze altre due volontarie che prestano servizio alla Piccola Opera Papa Giovanni, anche questa esperienza molto forte e coinvolgente.

L’incontro si è svolto c/o la sede del Centro che è stata anche la casa di Don Italo Calabrò il quale è stato negli anni settanta uno dei promotori del servizio civile all’interno della Caritas Italiana. Una scelta che è stata definita esemplare perché dava e dà ai giovani la possibilità di incontrare il mondo della fragilità e della sofferenza e di riscoprire i valori della fraternità e dell’accoglienza

La volontaria Chiara ha illustrato il progetto che ha come obiettivo soprattutto quello di favorire l’accoglienza ed il reinserimento sociale di persone in condizione di disagio e di donne vittime di violenza attivando percorsi di autonomia. A seguire gli altri volontari, Maria Teresa, Abigail, Alice, Francesca, Eleonora, Danilo, Andrea, Ilaria, Federica, si sono poi alternati nel racconto al vescovo delle esperienze forti e significative che stanno vivendo all’interno dei vari servizi che hanno permesso loro di toccare con mano storie di sofferenza ma anche di riscatto di donne che hanno deciso di riprendere in mano la propria vita e quella dei figli per costruirsi un futuro diverso.

Ogni volontario ha raccontato la sua esperienza facendo capire come il volontario è fondamentale nell’aiuto e cura delle persone più fragili che chiedono soprattutto amicizia e compagnia ma tutti hanno sottolineato come sono state le persone definite fragili ad accogliere loro diventando maestri di vita. 

Dopo avere ascoltato tutte le esperienze   il vescovo Morrone ha concluso con una provocazione. «Cosa ne farete di questa esperienza? Ha quindi augurato loro che le relazioni che hanno vissuto continuino a fare parte della loro vita, per portarsele dentro per sempre – ha detto il vescovo Morrone –. Che possano incidere nelle loro scelte future per dare Speranza lì dove saranno chiamati a vivere. Le occasioni ci fanno Amanti, per diventare persone che Amano la vita. Aggiungendo che tutto questo ci viene dal Vangelo, dalla Rivelazione, un velo che si apre e si mostra un volto, il volto di Dio che Amante della vita e questa vita la promuove continuamente. Ha quindi augurato loro di essere contagiosi, della contagiosità bella che ama la vita, quella che ti viene dopo aver incontrato delle persone».

I giovani hanno ringraziato per la visita il vescovo perché sono usciti da questo confronto arricchiti e pronti a testimoniare le belle esperienze che questo progetto che ha anche offerto loro la possibilità di contribuire a   ridare voce e dignità a chi fa più fatica. All’incontro erano presenti Don Antonino Iaccino, assistente spirituale dell’Agape, Nella Restuccia responsabile della casa Reghellin, Alessandro Cartisano associazione Abaki e presidente regionale MOVI, Alfonso Canale membro della Caritas, Giusy Nuri presidente della sartoria Soleinsieme, Nuccio Vadalà, membro di Arteinsieme, Giuliano Quattrone, redattore del giornale online Nem (nessuno escluso mai), Lucia Lipari avvocati Marianella Garcia, Mario Nasone presidente di Agape ha espresso l’auspicio che si parli di più da parte delle agenzie educative e dei mezzi di informazione del servizio civile, una delle poche opportunità che si danno oggi ai giovani per fare esperienze formative importanti anche per il loro futuro lavorativo e sociale. (rrc)