REGGIO – In Prefettura la cabina di monitoraggio delle opere del Pnrr

Si è svolta, alla Prefettura di Reggio Calabria, la cabina di coordinamento sull’avanzamento delle opere finanziate attraverso i fondi del Pnrr.

Presenti, all’incontro, il prefetto Clara Vaccaro,i rappresentanti ministeriali e il consigliere metropolitano delegato all’Ambiente, Salvatore Fuda.

«Si tratta di interventi importanti – ha spiegato Fuda – che seguiamo quotidianamente, e sui quali stiamo andando avanti in maniera spedita. Complessivamente si tratta di un finanziamento di 10 milioni di euro per la piantumazione di nuovi alberi in tutto il territorio della Città Metropolitana».
«I nostri tecnici – ha aggiunto – hanno portato avanti fino ad oggi un lavoro davvero meritorio, realizzando tutte le attività previste in linea con i target di spesa ed il cronoprogramma dei lavori. Contiamo quindi di chiudere tutte le operazioni al termine del 2025 così come previsto dagli obiettivi che ci siamo posti».

«Continueremo a seguire insieme all’apparato amministrativo, in linea con gli indirizzi programmatici del sindaco Falcomatà con il quale abbiamo assegnato una specifica priorità agli aspetti ambientali – ha continuato – verificando lo stato di avanzamento degli interventi con l’obiettivo di realizzare una Città Metropolitana ancora più verde e sostenibile, per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici in atto e per realizzare un ecosistema più sostenibile ed equilibrato. Gli alberi sono importanti, perché regolano l’habitat ed il paesaggio e migliorano la qualità della vita delle persone».

Un focus specifico il delegato all’Ambiente lo hai poi dedicato al recente monitoraggio Svimez, diffuso proprio in queste ore, ad un anno e mezzo dalla chiusura del piano. In particolare, secondo i dati diffusi dall’Associazione, gli Enti locali in Calabria sono molto avanti nella spesa dei fondi Pnrr rispetto alla Regione.

«Viene ribaltato quel falso mito – ha detto Fuda – secondo il quale gli Enti territoriali siano sinonimo di inefficienza e non riescano a spendere le risorse. Abbiamo invertito questo paradigma – ha affermato ancora il Consigliere metropolitano delegato all’Ambiente – non solo in Calabria e al Sud, ma anche nel resto d’Italia, dimostrando che i Comuni riescono, seppur con grandi sacrifici organizzativi, ad attuare meglio gli investimenti sovraordinati».
«Per cui serve maggiore fiducia nei confronti delle Amministrazioni locali – ha concluso – che dimostrano di saper spendere, conoscendo i reali bisogni del territorio e delle comunità. Gli Enti di programmazione dovrebbero forse un po’ mollare la presa, affidando al territorio la spesa degli investimenti e permettendo una più efficace gestione da parte degli Enti locali che hanno sempre dimostrato sul campo di meritare quella tendenza al decentramento che è peraltro prevista dalla Costituzione, ma che rimane spesso inattuata». (rrc).

REGGIO – Con AiParC si parla de “La parabola dell’Ermetismo di Salvatore Quasimodo”

Domani pomeriggio, a Reggio, alle 16.45, nella Sala Giuffrè di Villetta De Nava, si terrà l’incontro “La parabola dell’Ermetismo di Salvatore Quasimodo, dalla torre d’avorio al contatto con la realtà e la storia, dall’io al noi”.

L’evento rientra nell’ambito del Ciclo di Incontri “I Simposi del Mercoledì – Reggio Calabria Città di Quasimodo” ideato dal Presidente nazionale A.I.Par.C., dott. Salvatore Timpano, in collaborazione con la Città di Reggio Calabria e la Biblioteca Pietro De Nava.

I saluti istituzionali saranno affidati a Giuseppe Falcomatà, sindaco della Città di Reggio Calabria, alla dott.ssa Daniela Neri, responsabile della Biblioteca Pietro De Nava ed al dott. Salvatore Timpano, Presidente nazionale A.I.Par.C.

Introduce e modera l’avv. Marina Neri, direttrice Dipartimento Cultura A.I.Par.C. Relaziona, la prof.ssa Francesca Neri, Critico letterario.

«Come Ungaretti e Montale – ha spiegato Timpano – Quasimodo avverte il sentimento tragico e desolato della vita del nostro tempo, che scaturisce dal crollo delle certezze positivistiche. Di fronte alla consapevolezza della tragicità della vita, però, Quasimodo assume un atteggiamento che si distacca sia da quello di Ungaretti che da quello di Montale; infatti, mentre Ungaretti, dopo un periodo di smarrimento, trova pace nella fede, e Montale contempla con lucida consapevolezza la negatività dell’esistenza, Quasimodo passa dallo sconforto alla denuncia della responsabilità degli uomini per il dolore del mondo».

«Egli attribuisce all’uomo – ha concluso – la colpa della sofferenza umana e crede che i poeti abbiano il compito di costruire un mondo migliore, di lenire la sofferenza e di diffondere la solidarietà umana». (rrc)

L’OPINIONE / Sasha Sorgonà: Progetto di Falduto non può lasciare indifferenti

di SASHA SORGONÀIl progetto “Sette Fiumare per Sette Funivie”, lanciato dall’imprenditore Pino Falduto non può lasciare indifferente chi vuole credere nella crescita sociale ed economica di Reggio Calabria. L’idea è potenzialmente una svolta epocale, con un impatto diretto su turismo, economia locale e occupazione giovanile.

Rilanciamola con tutte le nostre forze. Questa infrastruttura potrebbe essere un tassello importante per trasformare Reggio da città di passaggio a destinazione turistica di livello internazionale.

I dati sono chiari: La Calabria ha registrato 9 milioni di presenze turistiche nel 2023, ma secondo i dati della Regione Calabria i visitatori si fermano in media solo 2,8 giorni. L’occupazione nel settore turistico è ferma al 9%, contro il 15% della media nazionale, segno di un potenziale inespresso.

La nostra terra ha un potenziale straordinario, e un progetto del genere è concreto e utile per trattenere i giovani e attrarre investimenti.

Le funivie non sarebbero solo un’attrazione turistica: rappresenterebbero un’opportunità per decine di imprese e per migliaia di giovani che oggi sono costretti a lasciare la Calabria in cerca di lavoro.

Facendo una stima sulle ricadute economiche, la realizzazione delle funivie potrebbe portare sicuramente ad un aumento del flusso turistico annuo, con una crescita dell’indotto locale. Un’Incremento nelle prenotazioni alberghiere nelle zone connesse al circuito delle funivie, Apertura di nuove attività come ristoranti, guide turistiche e servizi outdoor.

Un’infrastruttura come questa catalizzerebbe investimenti privati e potrebbe essere sostenuta da fondi europei. Reggio Calabria deve smettere di inseguire le opportunità perse: servono scelte coraggiose per costruire un futuro sostenibile e attrattivo per chi oggi è costretto a partire. Insomma un’opera sostenibile da concretizzare per non rimanere solo spettatori mentre le altre città italiane e del Mediterraneo investono in progetti innovativi. (ss)

[Sasha Sorgonà è founder di Spinoza – La Fabbrica del Futuro e Presidente di Reggio Impresa]

L’OPINIONE / Giuseppe Falduto: Sei anni di attesa per Mediterranean Life

di GIUSEPPE FALDUTO – Ci sono progetti che possono cambiare il volto di una città, creare lavoro, attrarre investimenti. Ma quando per sei anni un’idea capace di generare 3.000 posti di lavoro, un porto turistico e oltre 3 milioni di euro annui di entrate per il Comune rimane bloccata senza una risposta formale, è inevitabile chiedersi: perché?

Il Consiglio Comunale ha indicato chiaramente l’Accordo di Programma come strumento per definire con precisione le indicazioni necessarie a trasformare lo studio di fattibilità in un progetto definitivo.
Eppure, nessuna risposta ufficiale è mai arrivata. Solo dichiarazioni sui giornali, basate su una presunta carenza documentale. Quali documenti mancano? Nessuno lo sa. Perché non è mai stato scritto formalmente cosa integrare? Nessuna spiegazione. Perché chi governa non si assume la responsabilità di una scelta chiara?
Quando un’Amministrazione non risponde in modo ufficiale e non indica una strada precisa da seguire, non sta solo bloccando un progetto: sta frenando il futuro della città, sta chiudendo le porte a nuove opportunità, sta impedendo la crescita. Una città che non sa dire né sì né no è una città ferma.
Un progetto senza una risposta è un’occasione persa. Se dopo sei anni non si è ancora in grado di indicare cosa manca, il problema non è il progetto, ma chi lo tiene bloccato.
Dopo tutto questo tempo, non si chiedono favori, ma semplicemente rispetto per le regole, trasparenza e una risposta chiara. (gf)
[Giuseppe Falduto è imprenditore]

REGGIO – Si presenta il libro “Reggio Calabria, radici e storia, architettura, archeologia e territorio”

Domani pomeriggio, a Reggio, alle 16.45, nella Biblioteca “De Nava” sarà presentato il libro  “Reggio Calabria radici e storia, architettura, archeologia e territorio” a cura di Daniela Neri ed edito da Laruffa Editore.

L’evento è stato organizzato dal Centro Internazionale Scrittori della Calabria in collaborazione con l’Associazione Culturale Anassilaos e la Biblioteca “De Nava”, e il patrocinio della Città di Reggio Calabria.

Saranno presenti all’evento: avv. Giuseppe Falcomatà, sindaco della Città di Reggio Calabria; dott.ssa Loredana Pace, dirigente del Settore Sviluppo Economico Cultura Turismo; dott. Stefano Iorfida, presidente dell’Anassilaos; dott.ssa Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis della Calabria.

Seguiranno gli interventi della curatrice del libro e degli autori dei testi: dott.ssa Daniela Neri, funzionario architetto di elevata qualificazione del settore Cultura e responsabile della biblioteca “De Nava”; prof. Renato Laganà, architetto, docente Università Mediterranea di Reggio Calabria; dott.ssa Maria Maddalena Sica, archeologa, funzionaria DRMN Calabria (Direzione Regionale Musei Nazionali Calabria); dott.ssa Valeria Varà, funzionario architetto Segretariato Regionale del MiC per la Calabria; dott. Francesco Nucara, fotografo.

Il volume “Reggio Calabria radici e storia. Architettura, Archeologia e Territorio” curato da Daniela Neri raccoglie numerosi contributi di esperti che hanno scritto su architettura, archeologia e sulla storia del territorio di Reggio Calabria, e come sottolinea il sindaco Giuseppe Falcomatà “riesce a raccontare tutte le età attraversate dalla nostra terra e dalla nostra gente.

È un viaggio fra le decine di aree archeologiche disseminate dal centro alla periferia, un percorso che poche realtà possono vantare e mettere a disposizione di studiosi, cittadini e turisti”. Infatti la città di Reggio Calabria, fondata dai Greci intorno all’VIII secolo a.C. con il nome di “Rhegion”, ha sempre svolto un ruolo significativo nel corso della storia, grazie alla sua posizione strategica sullo Stretto di Scilla e Cariddi.

La combinazione dell’architettura, delle sue tradizioni e dei suoi reperti archeologici rendono la città di Reggio un luogo unico da visitare e scoprire. (rrc)

 

REGGIO – Inaugurata la mostra “SalvArti”

Fino al 27 aprile, al Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi” di Reggio Calabria, è possibile visitare “SalvArti, dalle confische alle collezioni pubbliche’, la mostra composta da 80 opere tra dipinti, grafica e sculture di artisti quali Giorgio de Chirico, Mario Sironi, Lucio Fontana, Massimo Campigli, Salvador Dalí, Andy Warhol, Mario Schifano, Robert Rauschenberg, Christo e altri, confiscate alla criminalità.

Alla presentazione della mostra sono intervenuti il sindaco metropolitano di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, la sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro con delega all’Agenzia nazionale dei beni sequestrati, la direttrice dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati Maria Rosaria Laganà, il Dirigente del Sistema museale nazionale e valorizzazione del patrimonio culturale della Direzione generale Musei del Ministero della Cultura Roberto Vannata, il direttore Cultura e area mostre e musei del Comune di Milano, Domenico Piraina.

Il Palazzo della Cultura ‘Pasquino Crupi’ di Reggio Calabria ospita una mostra di grande portata culturale e sociale che vuole sottolineare e riaffermare, soprattutto tra le giovani generazioni, il fondamentale valore della legalità. Si tratta di un patrimonio artistico frutto di confische da parte dello Stato alla criminalità organizzata e che ora appartengono al patrimonio pubblico e che restituiscono una serie di opere d’arte contemporanea, tra dipinti, grafica e sculture di artisti quali Giorgio de Chirico, Mario Sironi, Lucio Fontana, Massimo Campigli, Salvador Dalí, Andy Warhol, Mario Schifano, Robert Rauschenberg, Christo.

L’esposizione è parte del progetto Arte per la cultura della legalità, a cura della Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, dell’Agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), del Comune di Milano e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, in collaborazione con il Ministero dell’Interno.

Oltre a presentare un patrimonio culturale in parte rimasto ancora inaccessibile alla collettività, l’iniziativa mette in risalto il ruolo e l’impegno delle istituzioni coinvolte nel lungo e virtuoso processo che è stato necessario per recuperarle, fra queste, il Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio culturale e la Guardia di finanza e per verificarne l’autenticità e l’interesse culturale.

Le oltre 80 opere che compongono il percorso espositivo, ordinato secondo un criterio cronologico e tematico, provengono da due differenti procedimenti. Il primo è scaturito da due indagini incrociate, svolte dal R.O.S. dei Carabinieri e dal Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, per una maxi-frode fiscale legata a una rete internazionale di riciclaggio. Il secondo è frutto di una confisca a carico di un soggetto pienamente inserito nel circuito della criminalità organizzata e stabilmente dedito ad attività economiche illecite.

La mostra consente di ripercorrere gli sviluppi dell’arte dalla prima metà del Novecento fino ai primi anni Duemila, in particolare l’evoluzione dei linguaggi espressivi e delle correnti artistiche del tempo. Tra queste, s’incontra il gruppo Novecento con Mario Sironi (Composizione astratta – Scena urbana con carrozza, Moltiplicazione II, prima metà del XX secolo), la Metafisica con autori quali Giorgio de Chirico (Piazza d’Italia, prima metà del XX secolo) e Carlo Carrà (Capanno sulla riva, 1955), la Transavanguardia di Sandro Chia (Ossa Fossa Cassa, 1990; Cupido, 1996), Enzo Cucchi (Autostrada del Pensiero, 1997), Mimmo Paladino e la Nuova Scuola Romana con Bruno Ceccobelli, Piero Pizzi Cannella, Gianni Dessì, Nunzio Di Stefano, insieme a esperienze, quali l’astrattismo geometrico e informale, l’arte murale di Keith Haring (Kh Mural, 1989), la land art di Christo e il genere del libro d’artista, come Cantata Bluia Libro Dore di Pier Paolo Calzolari.

In mostra anche alcune opere scultoree: accanto al piccolo bronzo di Arnaldo Pomodoro (Disco – Con Sfera, 1986-2003), artista di fama internazionale per l’arte monumentale pubblica, vengono proposte sperimentazioni più contemporanee, come i lavori di Michele Savini (Anello, 2008; Coniglio, 2009) realizzati con materiali inusuali come la gomma da masticare.
Dopo le rassegne di Milano e Reggio Calabria, il primo gruppo di lavori, provenienti da una confisca divenuta definitiva nel 2018, sarà consegnato a diversi istituti museali del MiC selezionati dal direttore generale Musei Massimo Osanna su tutto il territorio nazionale: a Milano (Pinacoteca di Brera – Palazzo Citterio), Roma (Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Museo delle Civiltà e Istituto centrale per la grafica), Napoli (Castel Sant’Elmo e Museo del Novecento) e Cosenza (Galleria nazionale di Cosenza). Il secondo gruppo di 22 opere rimarrà a Reggio Calabria, presso il Palazzo della Cultura ‘Pasquino Crupi’ della Città Metropolitana, dove, sin dal 2016, sono permanentemente esposte oltre 100 opere d’arte, tutte facenti parte di un’unica confisca.

«È un percorso – ha detto Falcomatà – che non ha la pretesa di istruire, ma l’ambizione di educare alla bellezza, alla cultura, alla legalità. Tre termini che sono uniti in un modo inscindibile e indissolubile, soprattutto nella nostra città. Questo è un percorso che completa l’attività iniziata dalla magistratura, dalle forze dell’ordine, che continua con il sequestro e la confisca dei patrimoni mafiosi e si completa con la restituzione dei beni illecitamente accumulati e sottratti alla collettività. In questo caso si tratta di opere d’arte».

«È bello ed importante, non è scontato – ha proseguito – che la nostra città sia protagonista di questo momento di altissima cultura e di straordinaria qualità. Anche questo lo consideriamo un percorso, nell’ambito dell’investimento straordinario che, sia il Comune che la Città metropolitana, stanno facendo nel settore Cultura, inteso come elemento indispensabile nel percorso di crescita economica sociale e turistica del nostro territorio. Lo riteniamo un altro tassello che ci accompagna nella marcia di avvicinamento alle audizioni finali per la scelta di Capitale italiana della Cultura 2027. Un percorso che stiamo portando avanti a tappe serrate e naturalmente questa mostra rappresenterà un elemento distintivo, una peculiarità, un qualcosa di unico rispetto anche alle altre candidate».

«Il mio sincero ringraziamento – ha detto il Sottosegretario Ferro – va a tutti i partner, istituzionali e privati, che hanno contribuito alla realizzazione della mostra ‘SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche’, realizzata nell’ambito del progetto ‘Arte per la cultura della legalità’, condiviso con il Ministero della Cultura, il Palazzo Reale del Comune di Milano e il Palazzo della Cultura ‘Pasquino Crupi’ della Città Metropolitana di Reggio Calabria».

«La scelta di esporre queste opere a Reggio Calabria – ha proseguito – al termine di una mostra itinerante che ha interessato l’intero territorio nazionale, non è casuale: qui resteranno 22 delle opere esposte, provenienti da una confisca avvenuta in questo territorio, altre 28 andranno a Cosenza. Ciò ha un forte valore simbolico, perché i beni delle cosche, che si sono arricchite a danno di questo territorio, vengono restituiti ai cittadini. Con questa esposizione, unica nel suo genere, celebriamo non solo la bellezza di opere d’arte straordinarie, ma intendiamo ribadire che ancora una volta lo Stato è presente e vince nella lotta al crimine organizzato».

«Siamo di fronte – ha continuato – ad un patrimonio il cui passato è stato adombrato dalla macchia dell’illecita appartenenza alle organizzazioni criminali e che oggi è stato finalmente restituito al perimetro della legalità, grazie al prezioso lavoro svolto dalla Magistratura e dalle Forze dell’ordine e alla proficua collaborazione tra diverse istituzioni. I quadri di oggi, e l’arte che essi rappresentano, costituiscono quindi validi veicoli per diffondere una cultura della legalità».

Maria Rosaria Laganà, Direttore Agenzia nazionale dei Beni sequestrati e confiscati ha evidenziato come «forse non tutti sono consapevoli della vastità e della varietà del patrimonio confiscato alla criminalità organizzata. Si pensa spesso oggettivamente che i numeri maggiori siano quelli riferibili ai beni immobili, ai terreni o alle aziende; in realtà esistono altre categorie di beni, quali opere d’arte, oggetti preziosi o di design che rappresentano ulteriori modalità di riciclaggio di denaro».

«Ci riesce difficile pensare – ha continuato – che tali persone facciano acquisti di questo genere per spirito artistico, per circondarsi del bello. Il patrimonio oggetto di sequestro può avere, dunque, molteplici sfaccettature che rendono complesse le attività di restituzione dei beni, ognuno dei quali può presentare criticità più o meno evidenti. In tale ottica fondamentale è la creazione di una rete di collaborazioni con altre istituzioni e con la società civile al fine di realizzare la vera mission di chi ha immaginato questa normativa».

«Si tratta, pertanto – ha aggiunto – non soltanto di sottrarre alla criminalità il patrimonio accumulato illecitamente, ma restituire ai territori le ricchezze di cui sono stati privati, sia in termini di bellezza che di prospettive di sviluppo. Attraverso questa mostra, con effetto immediato, possiamo realizzare una condivisione di tutti gli obiettivi».

«L’importanza di questa mostra – ha sottolineato Vannata – sta nella cooperazione sinergica tra varie Istituzioni che si sono unite e che hanno, dall’inizio di quest’operazione, restituito il grande patrimonio storico artistico alla collettività, alla fruizione pubblica».

«C’è un altro aspetto da non sottovalutare – ha aggiunto – ossia questo grande patrimonio culturale entrerà ufficialmente e definitivamente a far parte delle collezioni pubbliche in alcuni degli istituti più prestigiosi del sistema museale nazionale. Parliamo ad esempio del Museo di Napoli, il Museo del ‘900, la Galleria nazionale di Cosenza, la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, la Pinacoteca di Brera e diversi altri istituti. Quindi c’è un significato profondo che va oltre il valore intrinseco di questa esposizione, ossia il voler riportare alla collettività qualcosa che è stato implicitamente e illegalmente sottratto e per decenni mantenuto nelle mani della criminalità organizzata».

«I valori civili e culturali della mostra ‘SalvArti’ e del più ampio progetto di opere d’arte confiscate alla criminalità organizzata – ha spiegato Piraina – con il conseguente affidamento alle istituzioni e alle comunità, sono indubbiamente fonte di soddisfazione e di gratitudine. Esprimiamo infatti riconoscenza per lo straordinario lavoro svolto a più livelli dall’autorità giudiziaria, dalle forze dell’ordine e dai colleghi dei Ministeri competenti e delle città, unite nell’esemplare rappresentazione di un costante e coraggioso sforzo di contrasto all’illegalità, capace, in questo specifico caso, di tramutarsi anche in un’occasione di riscatto e di proposta a beneficio dell’interesse pubblico».

«Le mostre di Roma, Milano e Reggio Calabria – ha concluso – segnano così le tappe di un percorso che trova evidenza nell’esposizione di alcuni tra i più significativi quadri recuperati, di sculture e, in qualche caso, anche di più complesse, per tecnica e materiali, creazioni contemporanee». (rrc)

La modernità del Liceo Classico Campanella di Reggio

La scelta della scuola superiore rappresenta una decisione fondamentale di ogni studente per il proprio percorso di formazione. Il Liceo Classico si contraddistingue come percorso educativo che non solo fornisce solide competenze culturali, ma prepara in modo eccellente alle sfide del mondo moderno, combinando l’approfondimento umanistico con una solida base scientifica e tecnologica.

Il Liceo “Tommaso Campanella” coniuga tradizione umanistica, saperi scientifici, internazionalizzazione dei saperi e innovazione, garantendo un’offerta formativa ampia e moderna. Secondo Eduscopio il Liceo “Tommaso Campanella”, che da sempre tutela la formazione umanistica abbracciando l’innovazione in tutti gli ambiti, si distingue in ambito provinciale.

Il Liceo Classico d’ordinamento fornisce agli studenti un bagaglio culturale ricco e trasversale con un approccio interdisciplinare che garantisce una solida preparazione per affrontare l’apprendimento delle diverse materie con metodo analitico e logico. Lo studio del Latino e del Greco non è solo un approfondimento linguistico e letterario, ma un vero e proprio allenamento del pensiero logico e critico, competenze indispensabili anche per le discipline scientifiche che nel Liceo “Tommaso Campanella” hanno un’attenzione specifica: matematica è integrata con Informatica e i seminari di scienze tenuti da docenti universitari consentono agli studenti di approfondire tematiche attuali in ambito medico, biologico e geologico.

In più, per realizzare gli obiettivi della “dimensione europea”, il curriculum tradizionale è arricchito dallo studio della lingua inglese con docente madrelingua in compresenza con i docenti curricolari e dall’insegnamento della Geostoria secondo la metodologia CLIL.

A rafforzare questo connubio tra sapere umanistico e scientifico, il Liceo “Campanella” propone anche l’indirizzo Stem, che unisce la solida preparazione classica con le nuove frontiere della tecnologia digitale. L’obiettivo è quello di formare studenti in grado di analizzare le informazioni con pensiero critico, sviluppare creatività e innovazione, acquisire competenze digitali fondamentali per il mondo del lavoro di oggi e di domani. Questa collaborazione rappresenta una testimonianza concreta di didattica integrata, in un dialogo proficuo tra studia humanitatis e mondo digitale.

L’apertura verso il mondo è un altro elemento chiave della proposta formativa del Liceo “Tommaso Campanella”, che investe in percorsi internazionali e di bilinguismo.

Dal 2025/2026, l’offerta si arricchirà con un percorso bilingue che unirà lo studio delle lingue classiche e moderne, includendo il latino, il greco, l’inglese e lo spagnolo. L’obiettivo è potenziare le competenze linguistiche e preparare gli studenti a un contesto globale, in linea con i livelli del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER). L’iter  offrirà agli studenti la possibilità di apprendere la seconda lingua comunitaria più diffusa (Spagnolo).

Del resto il Liceo da anni lavora per porre al centro l’internazionalizzazione dei saperi. Gli studenti che frequentano il Liceo Classico – Indirizzo Internazionale Cambidge Igcse acquisiscono in un triennio un livello di certificazione C1 della lingua inglese. Dal report del Cambridge International Education si rilevano gli eccellenti risultati che gli alunni dell’Istituto ottengono ogni anno: prendendo in considerazione le tre materie adottate (Matematica, Latino ed Inglese), la media dei voti degli studenti è superiore a quella nazionale.

La novità significativa è che tutti gli indirizzi di studio proposti dal Liceo (Ordinamento, Stem, Diritto ed Economia Politica) sono connessi alla mobilità Erasmus+ che consente agli studenti di vivere un’esperienza all’estero (Irlanda, Spagna e Portogallo) e di acquisire competenze tali da renderli cittadini del mondo, capaci di orientarsi in contesti culturali e linguistici diversi.

L’indirizzo Diritto ed Economia Politica amplia l’offerta formativa integrando il sapere umanistico con le conoscenze giuridiche ed economiche. Sono sviluppati moduli tematici che hanno come obiettivo promuovere e incentivare competenze specifiche linguistico-lessicali, sociali, economiche e giuridiche, con focus su temi quali la cittadinanza attiva, gli ordinamenti politico-istituzionali, la Costituzione e i fondamenti della Legislazione. Le attività sono svolte in rete con l’Università Mediterranea e il Tribunale.

Il Liceo Classico non si limita alla tradizione, ma evolve per rispondere alle variegate esigenze della società contemporanea.

Scegliere il Liceo Classico “T. Campanella” significa garantire ai propri figli una preparazione solida, capace di coniugare sapere e metodo, pensiero critico e competenze applicabili in qualsiasi ambito professionale. È un investimento sicuro per il loro futuro, un percorso che apre le porte a una formazione universitaria di successo e a una carriera brillante in qualsiasi settore. (pll)

REGGIO – L’assessore Costantino: I lavori all’ex cinema Orchidea procedono

«Nessun sequestro e nemmeno nessuno stop del cantiere, anzi i lavori all’ex cinema Orchidea procedono senza interruzioni». È quanto ha detto l’assessore ai Lavori pubblici, Franco Costantino, facendo chiarezza sulla situazione del cantiere per la realizzazione del Mediterranean cultural Gate nell’area prospiciente il Lungomare Falcomatà di Reggio Calabria.

«La Soprintendenza – ha aggiunto l’assessore – non ha mai bloccato i lavori, né adottato provvedimenti dopo l’avvio dei lavori del cantiere. Ha solo prescritto, preliminarmente, in fase di approvazione del progetto, che venissero conservati i paramenti di facciata che sono rimasti in piedi dopo le demolizioni. Dunque le demolizioni residue ancora in corso di ultimazione risultano essere particolarmente delicate, in quanto da realizzare sotto il livello stradale per raggiungere il piano d’imposta del nuovo fabbricato».
In conclusione, l’assessore ha rassicurato la cittadinanza sul «buon andamento del cantiere nella situazione data, che si inserisce nell’ambizioso progetto di realizzare il Mediterranean Cultural Gate, un’altra moderna struttura che promette di essere un importante punto di riferimento culturale per la città». (rrc)

REGGIO – Il Centro d’ Ascolto Ariel avvia il progetto “Lavoro in rosa”

Il Centro d’Ascolto Ariel di Gallico (RC) avvierà un tirocinio extracurriculare presso un soggetto ospitante privato del territorio, come misura di politica attiva finalizzata a promuovere l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Obiettivo primario sarà arricchire il bagaglio esperienziale della donna vittima coinvolta nell’iniziativa. 

Ciò è sttao possibile grazie al progetto “Lavoro in rosa”, finanziato dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, a valere sull’Avviso Pubblico n°225- Anno 2024.

Molto spesso le donne che concludono il percorso di fuoriuscita dalla violenza e dalle conseguenze da essa prodotta, vivono la difficoltà di inserirsi o reinserirsi nel mercato del lavoro. La difficoltà determinata dai seguenti fattori ricorrenti: la bassa scolarizzazione, le poche esperienze lavorative pregresse, i problemi di conciliabilità dei tempi di lavoro con quelli legati alle responsabilità di cura da parte di quelle donne che hanno figli minori a carico.

Attraverso l’iniziativa ammessa a finanziamento dalla Città Metropolitana, il Centro offrirà ad una donna vittima di violenza delle opportunità formative e lavorative, consentendole di instaurare delle relazioni significative nel mondo del lavoro. Il tirocinio avrà durata di 6 mesi e sarà regolarmente registrato al CPI, essendo prevista una corresponsione economica sotto forma di borsa lavoro. (rrc)

REGGIO – La mostra “SalvArti”

Si presenta, domani mattina, alle 11, al Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi”, la mostra “SalvArti – Dalle confische alle collezioni pubbliche”.

Alla presentazione a Reggio Calabria prenderanno parte Giuseppe Falcomatà, Sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Wanda Ferro, Sottosegretario di Stato con delega all’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata del Ministero dell’Interno, Roberto Vannata, Dirigente Servizio II, Sistema museale nazionale e valorizzazione del patrimonio culturale della Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, Maria Rosaria Laganà, Direttore dell’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati, e Domenico Piraina, Direttore Cultura Area Mostre e Musei Scientifici del Comune di Milano.

La rassegna reggina è la terza e tappa conclusiva di un itinerario che si è aperto con una straordinaria anteprima, dal 16 ottobre al 21 novembre 2024 alla Casa Museo Hendrik Christian Andersen a Roma, proseguita con l’esposizione a Palazzo Reale di Milano dal 3 dicembre 2024 al 26 gennaio 2025, che ha registrato più di 20mila visitatori.

Si tratta di una esposizione di grande portata culturale e sociale che vuole sottolineare e riaffermare, soprattutto tra le giovani generazioni, il fondamentale valore della legalità e che sarà visitabile fino al 27 aprile.

Quella di SalvArti, infatti, è una mostra che restituisce al pubblico una serie di opere d’arte contemporanea, tra dipinti, grafica e sculture di artisti quali Giorgio de Chirico, Mario Sironi, Lucio Fontana, Massimo Campigli, Salvador Dalí, Andy Warhol, Mario Schifano, Robert Rauschenberg, Christo e altri, provenienti da confische fatte dalla pubblica autorità alla malavita organizzata.

L’esposizione è parte del progetto Arte per la cultura della legalità, a cura della Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, dell’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), del Comune di Milano e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, in collaborazione con il Ministero dell’Interno. Oltre a presentare un patrimonio culturale in parte rimasto ancora inaccessibile alla collettività, l’iniziativa mette in risalto il ruolo e l’impegno delle istituzioni coinvolte nel lungo e virtuoso processo che è stato necessario per recuperarle – fra queste, il Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio culturale e la Guardia di Finanza – e per verificarne l’autenticità e l’interesse culturale.

Le oltre 80 opere che compongono il percorso espositivo, ordinato secondo un criterio cronologico e tematico, provengono da due differenti procedimenti. Il primo è scaturito da due indagini incrociate, svolte dal R.O.S. dei Carabinieri e dal Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, per una maxi-frode fiscale legata a una rete internazionale di riciclaggio. Il secondo è frutto di una confisca a carico di un soggetto pienamente inserito nel circuito della criminalità organizzata e stabilmente dedito ad attività economiche illecite. La mostra consente, quindi, di ripercorrere gli sviluppi dell’arte dalla prima metà del Novecento fino ai primi anni Duemila. (rrc)