La sen. Abate chiede chiarezza sui lavori Sibari-Rossano della SS 106

La senatrice del gruppo Misto Rosa Silvana Abate stigmatizza gli annunci relativi ai lavori (di fatto ancora da iniziare) del tratto Sibari-Rossano sulla statale 106. «Credo sia giunto il momento di fare chiarezza» – ha scritto in una nota.

«Sin dall’inizio del mio mandato, lavorando per la Sibaritide – spiega la senatrice Abate – , ho trovato situazioni arenate ed incancrenite “grazie” a tutta la vecchia politica che le aveva portate a questo punto. Parlo della Ferrovia jonica, del Porto di Schiavonea e della Ss 106. Tutte scrostate grazie al tanto lavoro da me fatto e a lunghe e costanti interlocuzioni con le istituzioni preposte.

E questo proprio il caso della Ss 106. Interloquendo sia con l’Anas e sia con la struttura del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ho sempre lottato per avere una strada a quattro corsie. Richiesta formalizzata nel corso dei tavoli che ci furono quando portai nel febbraio del 2019 l’allora Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Danilo Toninelli, al Porto di Schiavonea. Uno di quei tavoli riguardò proprio la Ss 106 e vi partecipò quello che era il Capo Area di Anas Spa per la Calabria, l’ingegnere Vincenzo Marzi, e gli chiedemmo di studiare per la Ss 106, a cominciare dal tratto Sibari-Mandatoriccio dove l’iter era già in fase più avanzato, una strada a 4 corsie moderna che venisse incontro alle esigenze del territorio.

Anche se il prosieguo di alcune situazioni fu un po’ rallentato a causa del Covid, nel luglio del 2020, in piena pandemia, incontrai in videoconferenza la struttura territoriale di Anas Calabria, diretta dall’ingegnere Francesco Caporaso. Dal dibattito e dalla documentazione, già in mio possesso perché l’avevo reperita per precedente accesso agli atti richiesto proprio ad Anas inerente al vecchio progetto del tratto Sibari-Mandatoriccio (meglio conosciuto allora come Megalotto 8 della Ss 106), si prese atto che essendo il sistema dei Megalotti oramai non più in uso si stava lavorando a dei nuovi interventi in sostituzione del vecchio progetto del suddetto Megalotto 8 redatto nell’anno 2009 che aveva dei costi stimati in circa 2,814 miliardi di euro (una spesa improponibile e mai stanziata dai governi precedenti). A seguito di quell’incontro, convocai tutti i sindaci dell’area e comunicai che dalle carte risultavano i progetti sostitutivi (denominati poi “tratti funzionali”) indicati con i codici di cantiere “CZ 372” che va da Mandatoriccio alla rotatoria di Aranceto e “CZ 388″ che va da zona Aranceto a Sibari all’innesto con la SS 534. Per questo secondo tratto, già allora, era allo studio il progetto definitivo (parliamo di un anno e mezzo fa). Sempre allora comunicai che, come previsto dal Contratto di programma allora vigente, per il tratto Sibari-Rossano (il “CZ 388”) erano disponibili 151 milioni di euro (e dalle interlocuzioni era emerso che al Ministero erano già allocati gli altri soldi che verranno sbloccati soltanto quando ci sarà un progetto definitivo, come è giusto che sia poiché è finita l’epoca in cui si accantonavano soldi per opere che non hanno mai visto la luce) mentre per il “CZ 372” vi erano allocati 290 milioni. Dall’interlocuzione con Anas emerse, inoltre che, visti i volumi di traffico previsti e considerata anche l’eccessiva mortalità nel tratto, si stava predisponendo un progetto a quattro corsie. Già allora concordammo con Anas stessa che si dovesse velocizzare al massimo l’iter per arrivare ai progetti definitivi e alla cantierizzazione delle opere e a tal fine presentammo un emendamento al decreto “Semplificazioni” del 2020 che prevedeva la richiesta di deroga al dibattito pubblico con la norma approvata all’articolo 8 previa dichiarazione di “strategicità” della strada che avrebbero dovuto chiedere i comuni, la provincia e la regione interessate.

Da allora, sostanzialmente, la situazione è ferma: solo Anas ha continuato a lavorare avendo avuto, nel frattempo, il nulla osta per la progettazione di una strada a 2 carreggiate e 4 corsie (iter anche questo da me seguito quotidianamente al Ministero) ma quello che purtroppo si registra è un sostanziale blocco dell’iter causato in primis dal Comune di Corigliano-Rossano, unico su tutta la tratta da Catanzaro a Cassano a non aver deliberato positivamente sul progetto proposto, e dai conseguenti siparietti che stanno riempiendo in questi giorni le pagine dei giornali, alimentato da alcuni giornalisti stessi, e che non fanno bene al nostro territorio. C’è chi scopre oggi che ci sono allocati 151 milioni di euro per il tratto Sibari-Rossano quando invece lo scrissi nel luglio del 2020, c’è chi parla di accelerazione del Governo (quando l’ultimo atto è sempre del 2020, i soldi sono sempre quelli del vecchio contratto di programma e l’iter è già pianificato da tempo così come prevede la legge) e c’è, addirittura, chi grida al miracolo grazie al presidente della Regione Roberto Occhiuto che si è insediato da poco più di un mese e che, al massimo, ha avuto il tempo di guardare la pratica.

La verità è che la situazione è giunta al paradosso ed è in fase di stallo perché nessuno si vuole prendere le proprie responsabilità. Ora la questione è puramente tecnica: se il sindaco di Corigliano-Rossano non è d’accordo col tracciato poteva e potrà sollevare le proprie eccezioni tecniche in fase di conferenza dei servizi con una relazione tecnica e le relative richieste. D’altro canto Anas, essendo l’opera commissariata, deve andare avanti per velocizzare l’iter e certamente non può perdere tempo in inutili dibattiti. Altrimenti non si capisce a cosa sia servita la nomina dell’ingegnere Massimo Simonini a commissario straordinario.

Alla popolazione, che si fa grasse risate con i siparietti di questi giorni, andrebbe raccontato che Simonini è un professionista e che è stato nominato, contestualmente alla Ss 106, anche commissario della strada Grosseto-Fano (anche in quelle zone 6-7 mesi fa si diceva che sarebbe stato rimosso) ma la verità è che il suo lavoro va avanti e a inizio dicembre Umbria, Marche e Toscana, le regioni interessate dalla costruzione della E78 Grosseto-Fano, hanno firmato un protocollo per accelerare i lavori non solo promuovendo nei confronti di Mims e Anas la realizzazione a quattro corsie ma anche affiancando lo stesso commissario Simonini nell’elaborazione del cronoprogramma e nel reperimento di finanziamenti. Il protocollo, infatti, prevede anche la costituzione di un Comitato di Coordinamento Istituzionale, ovvero una cabina di regia a supporto del commissario. Il Governo, contestualmente alla nomina di Simonini, ha messo sul piatto circa due miliardi di euro per 270 km di tracciato.

Mentre nel Centro Italia le istituzioni collaborano per definire la questione qui, invece, c’è la corsa a sfilarsi e a non assumersi le proprie responsabilità. Perché da noi assistiamo a questa prolungata fase di stallo? Se si è deciso che la fascia jonica deve rimanere nel pietoso stato in cui è (e l’hanno ridotta) allora lo si dica chiaramente e lo si mettesse agli atti affinché i cittadini sappiano la verità e che resti storicamente testimoniato.

Io, personalmente, dopo aver esposto il lavoro fatto in questi tre anni e mezzo, lascio agli altri anche la facoltà di prendersi il merito delle sollecitazioni al Ministero per la 4 corsie, la “scoperta” dei 151 milioni e tutto il resto ma ora è tempo che ogni Istituzione si assuma le proprie responsabilità per il bene comune e per i tanti morti che si piangono soprattutto sul tratto Sibari-Rossano di questa strada chiamata “della morte”». (rp)

Presentato il progetto del tratto SIbari-Corigliano Rossano della Statale 106: Costerà 500 milioni

È stato presentato, dall’Anas, il progetto del tratto Sibari-Corigliano Rossano della Strada Statale 106, che interessa i Comuni di Cassano allo Ionio e quello di Corigliano Rossano e il cui costo sarà di circa 500 milioni di euro.

L’intervento, illustrato alla presenza del Responsabile della Struttura Territoriale Calabria, Francesco Caporaso, del Responsabile Nuove Opere, Silvio Canalella, e dell’Amministratore delegato di Sirjo Spa e progettista del Contraente Generale, Salvatore Lieto, prevede il raddoppio della carreggiata della SS 534 “degli Stombi” dall’attuale punto terminale fino all’innesto della nuova SS 106, in corrispondenza all’attuale svincolo per Cassano allo Ionio (che verrà completamente ammodernato) mediante la costruzione di una strada di tipo Extraurbano Principale tipo B, a due carreggiate separate con 2 corsie per senso di marcia, per uno sviluppo complessivo di circa 30 chilometri, fino al torrente Coserie, in agro di Rossano.

Il tracciato illustrato, rispetto all’originario del Megalotto 8 (nel suo stralcio fino al torrente Coserie), è più spostato verso la costa, e consente l’eliminazione delle 23 gallerie (per complessivi 11 km) presenti sul precedente tracciato oltre ad una sensibile riduzione dei viadotti, limitati allo scavalcamento delle fiumare ed al superamento delle zone a rischio idraulico nonché gli abitati di Corigliano Scalo e Rossano Scalo. Ciò comporta, a parità di estensione di tracciato, una ben più elevata sostenibilità tecnico economica dell’intervento, rendendo risolutamente più efficace l’investimento complessivo sulla base dell’analisi costi benefici dell’opera. Oltre al rifacimento dello svincolo di Cassano Allo Ionio, di innesto del nuovo tracciato, l’intervento proposto prevede, procedendo in direzione sud, complessivamente 5 svincoli: Corigliano Nord; Corigliano Centro; Corigliano vecchia; Rossano Nord; Rossano Sud.

I lavori stanno riguardando la realizzazione della nuova SS 106 – in variante al tracciato esistente – tra la SS 534 e Roseto Capo Spulico, dove si ricollegherà alla statale già ammodernata a due corsie per senso di marcia. Le attività, allo stato attuale, presentano una produzione, per soli lavori, pari a circa 240 milioni di euro, corrispondente a circa il 25%. Aggiungendo quelle relative alle procedure espropriative ed allo spostamento delle interferenze, la produzione complessiva supera i 300 milioni di euro, a fronte dell’investimento totale previsto, pari a 1,335 miliardi di euro).

Attualmente, le attività sono concretamente avviate su più fronti e procedono con regolarità. In particolare, sono in corso di esecuzione le seguenti opere: sottofondazioni, le fondazioni e le elevazioni (pile, pulvini ed impalcati) dei viadotti Laghi, Raganello, Ferro, Satanasso; il completamento delle paratie dell’imbocco nord della galleria Trebisacce e le opere d’imbocco della finestra intermedia, il completamento della paratia dell’imbocco sud della galleria Roseto 1, opere propedeutiche all’inizio degli scavi di imminente avvio; il consolidamento della storica frana di Roseto (con un fronte di estensione pari a circa 1 chilometro) nel comune di Roseto Capo Spulico, della quale è stato completato circa il 50% dell’intervento di stabilizzazione.

Sono pronti al varo gli impalcati dei viadotti ricadenti nella Piana e sono stoccati, presso apposite aree di cantiere, circa 7 km di conci prefabbricati relativi alle gallerie artificiali. (rrm)

 

SS 106: i sindaci della Jonica si uniscano chiedendo sicurezza

Ancora un appello perché si fermino le stragi della strada della morte, la famigerata statale 106 jonica. A lanciare un accorato messaggio è il sindaco di Terranova da Sibari, Luigi Lirangi, che ritiene assolutamente necessaria la presentazione congiunta tra tutti i rappresentati locali di un documento per sollecitare il processo di formulazione definitiva ed esecutiva dei progetti in corso.

«Non si ferma – ha detto Lirangi – lo stillicidio di pericolo e di morte sulla Statale 106. È tempo che tutti i sindaci della fascia jonica interessata si uniscano ancora una volta per far sentire forte la loro voce alle istituzioni regionali e nazionali per accelerare la realizzazione di opere per la messa in sicurezza e ammodernamento».

Secondo Lirangi, un concreto punto di partenza può essere la possibilità di verificare eventuali rimodulazioni stradali attraverso l’intervento dell’Anas «soprattutto alla luce delle risorse che il Pnrr Italia destinerà al settore delle infrastrutture».

«Accanto alle prioritarie condizioni di sicurezza – aggiunge Lirangi – va ricordato che la Statale 106 è una delle più importanti arterie stradali della Regione su cui si sviluppano molteplici attività economiche. Deve essere il simbolo del rilancio della Calabria in termini di ricostruzione morale per la vita delle persone e anche per le prospettive di lavoro e sviluppo senza le quali non abbiamo futuro». (rcs)

Il ministro Carfagna: Dal Governo altri 2 miliardi per completare la Statale 106 Jonica

Per completare la Strada Statale Jonica, «occorre assicurare, nel prossimo periodo, un ulteriore significativo sforzo finanziario di circa 2 miliardi». È quanto ha annunciato la ministra per il Sud, Mara Carfagna, nel corso dell’interrogazione sulla riqualificazione e completamento della Statale 106 Jonica e sulla riqualificazione a ammodernamento della S.G.C. Jonio –Tirreno (da Rosarno a Marina di Gioiosa) proposta dagli onorevoli di Coraggio Italia, Felice Maurizio D’Ettore e Stefano Mugnai.

«Il Governo – ha spiegato Mara Carfagna – è pienamente consapevole dell’importanza dell’opera e sta lavorando per reperire nelle prossime settimane, al più tardi entro la prossima legge di bilancio, le risorse per finanziare ulteriori lotti, in linea con il progressivo avanzamento della progettazione. A queste risorse che stanno per essere stanziate, si aggiungeranno poi anche quelle della programmazione del FSC 21/27 relative alla Calabria che, certamente, avranno nel completamento e nell’ammodernamento della Statale Ionica un obiettivo primario».

«L’attenzione su un’arteria viaria strategica come la Statale Jonica – ha proseguito – si pone in un contesto più ampio di interventi dedicati alla Calabria, nel Pnrr, nel Fondo complementare (penso per esempio al finanziamento di oltre 9 miliardi dedicato all’alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria), nel futuro Piano di Sviluppo e Coesione per la Calabria e nelle politiche di coesione europea. Come ministero per il Sud  – grazie anche alla collaborazione della sottosegretaria Dalila Nesci – stiamo anche lavorando all’istituzione di un Cis Calabria, a cui destineremo risorse per interventi di natura sociale, culturale e ambientale. Grazie alle importanti risorse che stiamo mobilitando e grazie alle semplificazioni delle procedure che abbiamo già attuato, siamo nelle condizioni di produrre finalmente una vera accelerazione nella realizzazione di interventi così strategici».

Soddisfazione è stata espressa da Roberto Occhiuto, candidato alla presidenza della Regione Calabria,  che ha ringraziato la ministra Carfagna «per l’impegno assunto a nome dell’esecutivo a reperire i 2 miliardi di euro necessari per completare la Statale Jonica, una infrastruttura chiave per la nostra Regione e per i collegamenti commerciali dell’intero Meridione».

«Ringrazio il ministro Carfagna, che come sempre sottolinea la capacità di iniziativa dal punto di vista strategico per tutto il Mezzogiorno» ha dichiarato Maurizio D’Ettore, a seguito della risposta della ministra, sottolineando che «per la Calabria questa iniziativa è fondamentale: 2 miliardi di ulteriore finanziamento per completare tutti i lotti funzionali della strada, da prevedere al massimo nella prossima legge di bilancio, diventano veramente significativi e importanti per la logistica calabrese, fermi i finanziamenti già in essere ed attivati per oltre 800 milioni di euro».

Per D’Ettore, «le parole del Ministro sono di conforto per la popolazione calabrese perché evidenziano quanto è importante strategicamente il reticolo viario della 106 inserito in un programma sinergico e sistematico che riguarda sia la parte ferroviaria tirrenica che l’ulteriore collegamento viario jonio-tirreno, sia la parte stradale della 106 appunto, senza la quale la Calabria non può avere una crescita sostenibile». (rrm)

 

Nuovo grido di dolore di “Basta vittime” sulle stragi continue della SS 106

Nuovo grido di dolore dell’Associazione Basta vittime sulla Strada Statale 10, dopo il mortale incidente avvenuto a Cassano all’Ionio dove hanno perso la vita tre ragazzi.

«Tre giovani vittime – si legge in una nota dell’Organizzazione di Volontariato – che si uniscono ad Altea Morelli, Raffale Misuraca, Anna Maria Concetta Cutuli, Kawsu Ceesay, Maria Mammone e Valentino Pò. 9 in tutto le vittime sulla “strada della morte” in Calabria dal primo gennaio 2021».

L’O.D.V. intende ribadire e sottolineare che «tutto ciò rappresenta la più grande Strage di Stato della storia della Repubblica italiana ed intende evidenziare, inoltre, che quanto accade purtroppo da sempre sulla S.S.106 ha delle chiare ed evidenti responsabilità politica: il silenzio e l’indifferenza del Governo nazionale e regionale, della classe parlamentare calabrese a Roma, delle amministrazioni locali e provinciali, delle forze sindacali. Tutti, nessuno escluso, coloro i quali rivestono ruoli istituzionali, sono moralmente responsabili dell’olocausto sulla S.S.106.

«Non è più possibile che ancora oggi nel 2021, nell’indifferenza della classe politica calabrese tutta (senza alcuna distinzione!), possa esistere una pseudo-strada che miete vittime e feriti con una frequenza precisa, puntuale e disastrosa. Così come non è più tollerabile che la Calabria sia offesa da ogni Governo (compreso quello attuale), che puntualmente promette l’ammodernamento della S.S.106 determinando investimenti salvo poi – nei fatti – tradire ogni impegno assunto nel silenzio della Politica».

Il Direttivo dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” «non accetta che si possa pensare alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, per un investimento di oltre 10 miliardi di euro destinati alla criminalità organizzata, mentre 415 chilometri di costa jonica calabrese hanno una strada inadatta a gestire gli attuali volumi di traffico che semina morte e disperazione da circa un secolo nell’assoluta indifferenza».

L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, infine, si stringe attorno alle Famiglie delle vittime, ai parenti ed agli amici tutti, a cui esprimiamo sentimenti di vicinanza e cordoglio. Noi non dimenticheremo queste giovani vite spezzate sull’asfalto della “strada più pericolosa d’Italia”. Noi non resteremo indifferenti ed in silenzio davanti all’ennesima tragedia di una strada sempre più serial killer in Calabria ed in Italia. La “strada della morte”, non ci stancheremo mai di ripeterlo, rappresenta la più grande Strage di Stato della storia della Repubblica italiana. (rcs)

Statale 106, al via progetto di fattibilità del tracciato Rossano-Sibari

Al via il progetto di fattibilità della s.s. 106, nel tracciato Rossano-Sibari, che prevede una soluzione a quattro corsie.

Soddisfazione è stata espressa dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Domenica Catalfamo, che ha auspicato che «le fasi della progettazione della nuova arteria procedano speditamente, e che alla strada statale 106 possa finalmente essere riconosciuta tutta l’attenzione che merita, partendo dall’accoglimento, da parte del ministero, di tutte le richieste avanzate dalla Regione Calabria per i finanziamenti da inserire nel nuovo contratto di programma Anas 2021-2024».

«La Rossano-Sibari – ha concluso – è un ulteriore tassello del complesso processo di adeguamento della Statale 106 e dell’intero sistema dei trasporti regionale».

«La specifica richiesta di intervento – è scritto in una nota dell’assessorato alle Infrastrutture – era stata trasmessa lo scorso 29 luglio dal presidente Jole Santelli, dopo un incontro tecnico in Cittadella con i progettisti Anas e le amministrazioni comunali interessate»

.«L’istanza della presidenza della Regione – prosegue la nota – era stata avanzata anche a seguito di quanto condiviso nell’incontro del 22 luglio scorso tra l’assessore Catalfamo e l’attuale sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, il quale, domani, a quanto si è appreso dagli organi di stampa, parteciperà alla presentazione dell’ipotesi di tracciato del progetto della nuova strada statale 106 tra Sibari e Rossano, formalizzando la decisione assunta dal ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile a seguito del processo avviato dalla Regione».

«Nell’ultimo incontro che si è svolto a Roma lo scorso 8 aprile tra l’assessore Catalfamo, il dirigente del settore Infrastrutture della Regione Calabria, Giuseppe Iiritano, e i vertici tecnici dell’Anas – viene specificato ancora – sono state ampiamente approfondite tutte le emergenze in termini di accessibilità e di sicurezza del tratto calabrese della strada 106 da affrontare con la nuova programmazione, partendo dal deficit assoluto di progettazione e di finanziamenti del tratto a sud di Catanzaro, passando per le numerose criticità e valutando tutte le potenzialità di sviluppo di un’area interessata da significativi livelli di domanda quotidiana, locale e di attraversamento, oltre che da elevatissime punte stagionali di traffico». (rcz)

JONIO-TIRRENO, CALABRIA DIVISA IN DUE
TRA SOGNI E PROMESSE, NON C’È FUTURO

di CARLO TANSI – Ricordate la vecchia lavagna delle elementari di un bel po’, ormai, di anni fa. Parlo di quella con i gessetti ‘farinosi’ divisa in due parti, su cui scrivere i nomi degli scolari buoni e dei loro compagnelli cattivi, da una riga bianca centrale tirata da un alunno, magari il capoclasse, o più spesso dall’insegnante. Una netta, e simbolica, linea di demarcazione, insomma, simile alla segnatura immaginaria che percorre logitudinalmente la Calabria fra i lati tirrenico e ionico.
Il primo collegato in maniera ampia e soddisfacente con autostrada, ferrovia e aeroporto di Lamezia. Il secondo invece rimasto all’epoca delle diligenze con la Statale 106 meglio conosciuta, in modo sinistro ma purtroppo meritato alla luce dell’inaccettabile numero di vittime mietute, come la ‘Strada della Morte’ e treni alimentati a combustibile fossile viaggianti lungo una rete di binari risalente in gran parte addirittura all’immediato Dopoguerra. Finita qui, che pure non è certo poco?
Neanche per idea. C’è persino di più, considerato come il divario, già di per sé abbastanza marcato sulla base di quanto peraltro premesso, fra la molto più ‘servita’ parte Ovest e la zona Est al contrario abbandonata al suo destino, una sorte assai grama, sia addirittura destinato ad aumentare. E di parecchio, per giunta. Fermo restando che è mia ferma intenzione bandire ogni forma di campanilismo, responsabile delle insopportabili forme di nanismo economico e culturale da cui è afflitta la realtà calabrese tenuta radente al suolo da una pesante zavorra.
Al di là di tutto, va detto che ai lauti finanziamenti del Recovery Fund è infatti stato programmato il superfluo raddoppio della galleria Cosenza-Paola, denominata Santomarco, per un costo di svariate centinaia di milioni di euro, ancora una volta sul Tirreno, che arricchirà ulteriormente, come si vocifera da queste parti, qualche illustre politico cosentino presente, sotto mentite spoglie, in una società a cui sarà affidato lo stesso ‘mega-progetto’ mentre non si segnalano progetti per la sempre più isolata e dimenticata fascia ionica.
A cui manca un collegamento veloce in grado di connettere le estese aree del comprensorio reggino, della Locride, del Soveratese, del Catanzarese, del Crotonese, con le ultime tre notoriamente connesse alle città di Catanzaro e Crotone, fino ad arrivare al grosso centro urbano di Corigliano-Rossano, alla Puglia e alla Lucania. Senza contare lo stato di abbandono in cui versa l’aeroporto della città di Pitagora, da tempo depotenziato in modo quasi totale, tra l’altro unitamente a quello di Reggio.

Scenario intollerabile, che non deve però alimentare ‘guerre fra poveri’ bensì, lo ribadisco, viceversa far lavorare tutte insieme le persone perbene alla ricerca del rafforzamento della nostra amata regione nel suo complesso.
Perché la Calabria, e sembra persino banale ma ahimè nient’affatto scontato dirlo, ha bisogno di progredire in modo uniforme. Non certo a due velocità. Bisogna in altri termini pensare al migliore futuro del sistema Calabria nel suo complesso. Basti ad esempio riflettere sul fatto che, a ognuno di noi, spostarsi da qui a Roma costi più del doppio di quanto non sia necessario spendere per un veneto o un milanese analogamente diretti da casa loro alla capitale. È il motivo per cui in cima alle priorità del movimento arancione, accanto a Lavoro e Sanità, troverà posto il delicato e strategico tema della Mobilità. Senza la cui migliore efficienza possibile non ci può essere crescita e sviluppo di un qualunque territorio. (ct)

(Carlo Tansi, geologo, ex capo della protezione civile in Calabria, è stato candidato governatore alla Regione nel 2020 e sarà candidato con Luigi De Magistris alle prossime elezioni regionali)

Santo Biondo: Il Governo trovi spazio nel Recovery Plan per ammodernamento della Statale 106

Il segretario regionale della Uil CalabriaSanto Biondo, dopo che la Commissione Europea ha dichiarato importante la strada statale 106, ha dichiarato che «non ci sono più alibi a frenare l’ammodernamento della Strada statale 106».

«La Commissione europea direzione generali mobilità e trasporti – ha spiegato – ha rimandato la palla nel campo della politica, quella politica che, nei mesi scorsi, ha scelto di fare spallucce alle richieste provenienti dal territorio calabrese, quella politica che, nel progettare il Recovery plan, ha volutamente dimenticato di inserire la Strada statale 106 – se non per un maquillage inutile – dai piani di sviluppo e resilienza del territorio calabrese e nazionale».

«Oggi, invece – ha proseguito – sappiamo che Bruxelles reputa questa infrastruttura importante e, come da noi sostenuto da anni, determinante per lo sviluppo della Calabria e per la proiezione della sua economia verso i mercati europei e mondiali. Istituzioni locali, politica regionale e parlamentari calabresi, forze sociali e produttive, chiesa, associazionismo: Facciamo quadrato. Il momento giusto è adesso per la Ss106».

«Al Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi, quindi – ha concluso – adesso occorre chiedere, di ripensare il Piano di resistenza e resilienza e trovare al suo interno lo spazio giusto per assecondare le indicazioni provenienti dalla Commissione europea e, allo stesso tempo, segnare una svolta concreta nelle politiche di sviluppo infrastrutturale della Calabria». (rrm)

Un palloncino rosso per le donne vittime della statale 106: L’iniziativa delle Associazioni della costa jonica

Attaccare un palloncino rosso lungo la strada statale 106 Jonica, esattamente nei luoghi in cui molte donne hanno perso la vita o subìto incidenti. È questa l’iniziativa promossa per la Giornata internazionale dei Diritti delle Donne promossa dal  Centro Studi “Don Francesco Caporale”  in collaborazione con la Fidapa Bpw Italy, Distretto Sud Ovest, la Fondazione Fidapa Onlus, il Centro Calabrese di Solidarietà, il Centro Antiviolenza “Mondo Rosa”, l’Ande di Catanzaro, l’Anas di Crotone, Et Syssitia Symposium di Torano Castello, con il prezioso sostegno dell’Odv “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” per i rendere omaggio alle tante donne del sud uccise o menomate, in maniera irreversibile, dalla trascuratezza istituzionale.

«Con questa iniziativa, il Centro Studi politico sociali “Don Francesco Caporale” – hanno scritto Paola Bellomo, Costanza Santimone, Fabio Lagonia, Maria Marino, Pietro Donato Ippolito, Alberto Tiriolo, Elena Grimaldi, Francesco Rotundo, Antonio Bitonte – intende celebrare l’8 marzo e al contempo evidenziare come, se è vero che molte tragedie dipendono dalla violenza e dalla sopraffazione nei confronti del mondo femminile, tante altre stragi sono figlie di istituzioni che non mantengono le promesse fatte; la mancata messa in sicurezza della statale jonica è proprio uno dei ripetuti impegni assunti dalla politica e mai onorati».

Il Centro Studi e Ricerche dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” dimostra che solo dal 2013 ad oggi sono 93 le donne che hanno perso la vita lungo la s.s.106, costrette, così, ad abbandonare tragicamente sogni, ambizioni e famiglie. Si tratta infatti di lavoratrici, spesso madri. In alcuni casi si tratta, purtroppo, anche di bambine.

Celebrare, allora, la Donna, lungo la famigerata statale jonica, assume un significato particolarmente rilevante: ricordare il cammino che le donne, non senza difficoltà e per lunghi decenni, hanno dovuto percorrere per arrivare all’emancipazione, ma anche e soprattutto rammentare alle istituzioni quale sia il disagiato tragitto che le donne impegnate a vario titolo, in Calabria, sono costrette ad attraversare quotidianamente, esponendo a costante pericolo la propria incolumità, a causa di quella forma di violenza invisibile che si chiama noncuranza, ovvero carenza di infrastrutture sicure e di manutenzione.

«L’8 marzo sia, allora – si legge in una nota – una giornata per riflettere su quante sfide vi siano ancora da vincere, su come diritti acquisiti e scontati in molte aree del Paese, siano ancora un miraggio in altre. Invitiamo tutti, quindi, ad unirsi a noi l’8 marzo per attaccare un palloncino rosso lungo i guardrail della Jonica in cui vi è stata una donna vittima della strada Statale 106 e poi a condividere una foto o un video nel gruppo Facebook “Basta Vittime Sulla S.S.106”».

«Questo gesto – conclude la nota – vuole essere un ricordo delle troppe vittime che questa strada ci consegna anno dopo anno, ma anche un punto di partenza per chiedere, a gran voce, il cambiamento, affinché la S.S.106 diventi una strada sicura per tutti e consenta agli uomini e alle donne che quotidianamente transitano lungo questa direttrice, di muoversi senza rischiare la vita». (rrm)

Barbuto (M5S): Si realizzi nella ss 106 strada nuova e sicura di rango B

La deputata del Movimento 5 StelleElisabetta Barbuto, chiede di «dare alla SS 106, ed a tutta la fascia jonica, la dignità che meritano mediante la realizzazione di una strada di categoria B, ossia a doppia carreggiata e doppia corsia per senso di marcia anche recuperando l’idea progettuale  dei vecchi megalotti che, agli inizi degli anni 2000,  la legge obiettivo aveva individuato per risolvere l’annoso problema della realizzazione di un’opera considerata strategica per la Calabria e per tutto il Mezzogiorno d’Italia».

«Sono intervenuta, unitamente alla collega Enza Bruno Bossio con la quale condivido l’esperienza in Commissione Trasporti,  per porre delle specifiche domande all’ad Anas, ing. Massimo Simonini, commissario designato per la SS 106 anche in considerazione della battaglia che sto portando avanti dall’inizio del mio mandato» ha dichiarato la Barbuto, aggiungendo che «non mi accontento, infatti, del risultato raggiunto in merito allo stanziamento dei fondi per la progettazione del tratto tra Crotone e Simeri».

«La mia attenzione, così come l’attenzione del territorio – ha proseguito – è ora rivolta al tratto Crotone/Sibari come attestato dall’esito della riunione svoltasi la settimana scorsa presso la sede della Provincia di Crotone nella quale i sindaci del tratto a nord di Crotone hanno ribadito il loro impegno e la loro volontà di chiedere con forza  una strada nuova e realizzata secondo gli standard europei di sicurezza. Ecco perché , ho ritenuto di dover sottolineare all’ing. Simonini la necessità che nel  nuovo contratto di programma Anas – Mit si inserisca la 106, non più nell’ottica di project review così come attualmente previsto, ma nell’ottica della realizzazione di una strada nuova e sicura di rango B e di chiedergli in che maniera il suo ruolo di Commissario potrà essere determinante per l’adozione di questa scelta fondamentale per il territorio anche in considerazione del fatto che il tratto Crotone / Mandatoriccio era già stato oggetto di uno studio di fattibilità giunto al rilascio della Via».

«Ed ecco perché – ha detto ancora la deputata Barbuto – ho appreso con piacere dallo stesso ad che nei giorni scorsi il Ministero, da me da sempre sollecitato in merito, ha inviato una comunicazione all’Anas con la quale da indicazione di riprendere, soprattutto per quanto riguarda la tratta Sibari – Crotone, l’idea progettuale dei vecchi megalotti. Lo stesso Ing. Simonini ha ribadito che il suo ruolo sarà anche quello di confrontarsi con il territorio per trovare una soluzione condivisa che, a mio avviso, conclude la deputata pentastellata, non può essere più quella di una strada ad una sola carreggiata».

«Vorrei ricordare, infatti – aggiunto – che nella revisione dell’analisi costi benefici da porre a base della valutazione richiesta dal Ministero, e richiamata dall’ ad Simonini, sarà essenziale tener conto soprattutto di un presupposto imprescindibile quale la valenza socio economica dell’opera destinata a spezzare l’isolamento del nostro territorio, oltre all’impressionante tributo di vite;  a collegare l’utenza dell’Alto Jonio in maniera rapida ed efficiente allo scalo aeroportuale;  a dare, infine, nuovo impulso alle nostre imprese e all’occupazione dei nostri giovani».

«Colgo, infine – ha concluso – l’occasione per invitare tutti i rappresentanti della fascia jonica a coordinarsi tra di loro per combattere questa battaglia di civiltà e fare sentire in maniera unitaria la propria voce. Solo così, solo uniti, potremo giungere al risultato al quale aspiriamo da tanto tempo e che, come ho detto nel corso del mio intervento, non vorremmo resti ancora solo una leggenda che si tramanda da generazioni». (rp)