È stato presentato, a Palazzo San Macuto della Camera dei Deputati, Manzoni 150, il progetto per i 150 anni dalla scomparsa di Alessandro Manzoni coordinato dal calabrese Pierfranco Bruni.
Dopo l’indirizzo di saluto del Presidente del Camera, Lorenzo Fontana, sono seguiti i vari interventi. Da Luciano Lanna, Presidente del Centro per il Libro e la Lettura del Mic, a Carlo Parisi, segretario generale della Fgec, dal sindaco di San Lorenzo del Vallo, Vincenzo Rimoli, il primo comune insieme a Milano a Patrocinare il Progetto Manzoni 150, ad Anna Maria Tripodo, dirigente alla cultura della Città Metropolitana di Messina.
Presente per l’occasione, alla serata, l’intera Giunta comunale del Comune di San Lorenzo del Vallo, Cosenza, guidata dal sindaco e dagli assessori. Folta la rappresentanza dei calabresi. L’attrice Floriana La Rocca ha letto dei brani di Manzoni. Sono seguite le relazioni di Stefania Romito, di Maria Teresa Alfonso, Rosita Paradiso, Arianna Angeli, Anna Patera, Franca De Santis, Pasquale Motta, Presidente della Accademia Tiberina.
Pierfranco Bruni ha introdotto e coordinato il tutto enucleando le tematiche centrali e gli obiettivi del progetto manzoniano. Le scuole che hanno aderito al progetto sono il Brutium di Cosenza, il Casalini di San Marzano di San Giuseppe Taranto, il Liceo di Manduria e il Liceo Mazzatinti di Gubbio, tutte rappresentate a Palazzo San Macuto. L’incontro ha posto in essere le chiavi di lettura che hanno intersecato e interessato tutta l’opera di Manzoni attraverso riferimenti storici, filosofici e letterari. Elementi espressi anche da Luciano Lanna e Carlo Parisi.
Pierfranco Bruni ha dichiarato che «Manzoni è il punto di riferimento tra Otto e Novecento con tutta la sua opera sino agli scritti filosofici che mettono in evidenza una forte cristianità».
D’altronde il pensiero espresso dal presidente della Camera ha come punto centrale proprio ciò quando afferma: «Manzoni è stato uno degli scrittori che hamaggiormente sostenuto i valori della religione cristiana. Attraverso i suoi personaggi e i loro dialoghi, egli ebbe, infatti, anche il merito straordinario di evidenziare la forza della fede, consentendo al lettore di riconoscere non solo ii male, rappresentato, per esempio, dalla sopraffazione di uomini su altri uomini, ma anche di stupirsi di fronte alla potenza del perdono. Al centro dell’opera manzoniana ci sono gli umili, le persone semplici, che la storia sembra ridurre a vittime dei potenti. Gli umili di Manzoni sono portatori di una profonda saggezza e di umanità».
Lo studio su Manzoni è composto di 33 saggi al quale hanno aderito esperti della cultura letteraria e filosofica. Un incontro straordinario, dunque, che ha aperto nuove indicazioni proprio tra i lavori del primo novecento e gli studi moderni. La serata ha posto in essere l’interesse per un Manzoni da rileggere come modello culturale. Il prossimo appuntamento è fissato a Gubbio il 2 febbraio prossimo. Scuola e territorio si confronteranno con la tradizione manzoniana. (rrm)