BOVA (RC) – Con le Giornate Fai riapre l’antica Giudecca di Bova

In occasione delle Giornate Fai d’Autunno, in programma il 16 e 17 ottobre, la Delegazione Fai di Reggio Calabria, guidata da Rocco Gangemiaprirà, in via straordinaria, l’antica Giudecca di Bova.

La Giudecca è un quartiere di Bova che fu abitato tra la fine del XV secolo e gli inizi del periodo successivo, da una piccola comunità ebraica. Quasi del tutto dimenticata, questa suggestiva porzione di spazio urbano, è stata inserita all’interno di una sezione del Museo della Lingua Greco-Calabra Gerhard Rohlfs e valorizzata dall’installazione di arte contemporanea dell’artista Antonio Puija Veneziano.

Le prime testimonianze della presenza a Bova di una comunità ebraica risalgono alla fine del Quattrocento. Sappiamo, infatti, che nel 1502 la Regia Corte di Napoli lamentava di non aver riscosso i tributi fiscali che la Giudecca di Bova doveva all’erario fin dal 1497.

L’insediamento ebraico a Bova potrebbe risalire alla cacciata dei giudei dalle terre di Spagna, nel 1492. In quell’anno degli ebrei di Sicilia si trasferirono a Reggio, dove due anni dopo furono smistati in tutto il circondario. Il secondo editto di Ferdinando il Cattolico (1511), che decretò l’espulsione degli ebrei dal Regno di Napoli, determinò l’abbandono della giudecca di Bova. In quello stesso anno, le autorità locali chiesero la cancellazione dai ruoli fiscali della Giudecca di Bova. Ciò nonostante una cronaca bovese, redatta del 1774 dall’erudito Domenico Alagna, ricorda che gli ebrei furono scacciati solo nel 1577, con l’accusa di aver diffuso la peste. È proprio Domenico Alagna a fornirci informazioni dettagliate sulla localizzazione della Giudecca di Bova, indicata ai margini della città, nel quartiere di Pirgoli (dal greco “torri”), confinata tra due porte che si aprivano rispettivamente a Sud, nelle vicinanze della Torre della Porta, e a Nord nei pressi della Torre Aghios Marini.

«Finalmente – ha dichiarato Gangemi – ci auguriamo di potere di nuovo incontrare tanti curiosi visitatori e nostri appassionati sostenitori, a cui faremo conoscere luoghi nuovi ed interessanti con una visita avvincente e ben raccontata. Ancora non avremo il supporto delle scuole, con i nostri entusiasti Apprendisti Ciceroni: purtroppo le incertezze dovute alla pandemia non ci consentono tuttora di riprendere il nostro bel progetto»

«Ma abbiamo unito tutte le nostre forze – ha aggiunto – per guidare e accogliere i visitatori, anche quest’anno, con la dedizione e la gioia di sempre».

Giornate particolari, nelle quali i volontari si porranno a disposizione dei visitatori, con una particolare attenzione perché le visite si svolgano in sicurezza e nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, per accedere sarà obbligatorio il green pass e l’uso della mascherina.

Una interessante installazione di arte contemporanea, realizzata da Antonio Pujia Veneziano, tra il 2019 e il 2020, regala suggestioni su questo antico quartiere, attualmente munito di una pannellistica didattica che consente di ascoltare dal proprio cellulare, in lingua inglese e italiano, la secolare storia degli Ebrei in Calabria.

Antonio Pujia Veneziano ha creato la sua installazione artistica elaborando una serie di ceramiche invetriate e graffite dal titolo Pirgos ceramiche parlanti, all’interno delle quali scorrono frammenti concernenti notizie sugli ebrei a Bova tra la fine del XV e gli inizi del secolo successivo, così come riporta anche una cronaca bovese del Settecento.

Ai cinque tondi l’artista ha aggiunto un altro disco, incastonato sulla parete adiacente l’ingresso secondario di Palazzo Mesiani, costruito alla fine del XVIII secolo sul sito dove era in precedenza insediata la giudecca di Bova. Il soggetto è un particolare della planimetria urbana del quartiere ebraico di Pirgoli raffigurato con l’intento di esaltare la percezione di uno spazio fisico quasi dimenticato, ma un tempo abitato da genti di religione ebraica.
Interessante è inoltre la presenza a Pirgoli di un pozzo, oggi inglobato nella corte di Palazzo Mesiani, elemento indispensabile ai bagni rituali e alla macellazione di carni kosher.

Il Fai Reggio Calabria presenta “La Giudecca di Bova” anche attraverso il suggestivo video realizzato da Stefano Mileto(rrc)

BOVA (RC) – È in corso l’Epic Festival

Fino al 22 agosto, a Bova, è in programma l’Epic Festival, organizzato da Mana Chuma Teatro con eventi site-specific, pensati in armonia coi luoghi e in una dimensione protetta, intrecceranno una trama sottile che unisce radici culturali profonde e linguaggi contemporanei.

«Oltre 20 appuntamenti in 7 giorni – si legge in una nota degli organizzatori – tra spettacoli, reading, incontri, happening artistici e proiezioni, ma soprattutto occasioni da vivere insieme per riscoprire il senso di comunità che abbiamo dentro».

«Epic Festival – si legge ancora – è un nodo di scambio, in cui il teatro incontra la musica, il cinema, la poesia, valorizzando la loro dimensione performativa».

Nella giornata di domani, mercoledì 18 agosto, alle 17.30 il seminario Core-cori: la voce che tesse a cura di Fabio Tolledi (Astragali Teatro); alle 20, Kimuak – Corti baschi in collaborazione con il Festival del Cine Espanol y Latinoamericano. Alle 21.15, in prima nazionale, in scena Spine di Mana Chuma Teatro, con la regia e drammaturgia di Salvatore ArenaMassimo Barilla e con Stefania De ColaMariano NiedduLorenzo Praticò.

Alle 23, il concerto di Davide Ambrogio.

Giovedì 19, alle 18.30, la selezione di corti della Scuola di Cinema Eictv di Cuba; alle 19, il reading/spettacolo Ossa di crita di e con Massimo Barilla. Musiche originali dal vivo Luigi Polimeni (piano, synth, theremin). Dal libro omonimo edizioni Mesogea. Alle 21.15, in scena Fimmene di Anna Cinzia Villani e Fabio Tolledi. In scena Anna Cinzia Villani, Roberta Quarta, Simonetta Rotundo. Alle 23, Spine di Mana Chuma.

Venerdì 20, dopo la selezione dei corti della Scuola di Cinema dell’Argentina (18.30), in scena ancora Spine di Mana Chuma. Alle 21.15, in scena Babel Crew Giotto – Studio per una tragedia progetto di e con Giuseppe Provinzano. Alle 23.15, Ossa di crita di e con Massimo Barilla.

Sabato 21, alle 18.30, si parte con Kimuak – Corti baschi, per poi proseguire, alle 19.30, con la proiezione del film In amabile azzurro di Felice D’AgostinoArturo Lavorato. Alle 21.15, in scena Spine di Mana Chuma. Alle 23, il reading concerto Biagio Guerrera Casa Munnu, con musiche dal vivo di Puccio Castrogiovanni.

Domenica 22, l’ultima giornata si apre con Spine di Mana Chuna alle 19, per poi proseguire, alle 21.15, con Dalla tarantella al rhythm&blues. Un viaggio tra i racconti di Massimo Cusato con Alessio LaganàVincenzo MuiàEnzo TropepeMassimo Cusato.

A seguire, Massimo Cusato incontra i suonatori di Bova. Alle 23, la chiusura del Festival. (rrc)

BOVA (RC) – Il 9 il convegno “La Calabria del Domani”

Lunedì 9 agosto, a Bova, alle 10.30, nella Biblioteca F. Mosino del Museo della Lingua greco-calabra “G. Rohlfs”, è in programma il convegno La Calabria del Domani, alla presenza del sindaco di Bova, Santo Casile.

L’evento, che vedrà la partecipazione di numerosi associazioni culturali calabresi ed esperti di diverse discipline, mira non solo a stimolare la rinascita culturale ed economica della nostra Regione, ma a predisporre vere e proprie proposte sulla sana gestione delle risorse pubbliche europee e nazionali.

L’obiettivo, dunque, è quello di «evidenziare per ogni futuro progetto destinato alla Regione Calabria un modello gestionale ad hoc, che sia “tayolr made”, a garanzia della sua efficace attuazione. “La Calabria del Domani” ha scelto di partire da Bova proprio perché considera il borgo un esempio positivo dell’impegno pluriennale che inizia a dare risultati».

«Oggi Bova – si legge in una nota – parallelamente ad altri borghi che lavorano proficuamente nell’ambito dello sviluppo locale, meritano di essere sostenuti dalle politiche nazionali ed europee affinché possano accelerare i percorsi intrapresi. Per consolidare questa traiettoria di sviluppo e far fare quel salto in avanti, possibile grazie alle opportunità che si stanno presentando nel nostro Paese, anche per via delle risorse del Ricovery found, Bova necessita di entrare, sempre più, nei circuiti turistici internazionali, ma anche di promuovere modelli di sviluppo sostenibili oltre che attuare investimenti programmati sia sul recupero delle tradizioni identitarie sia su infrastrutture e servizi, fondamentali per arginare il fenomeno dello spopolamento».

 

BOVA (RC) – L’Associazione Bova Life ricorda Giuseppe Viola

Si ricorda un grande calabrese e un grande italiano: oggi pomeriggio, domenica 18 luglio, alle ore 17.30, presso il museo Gerhard Rohlfs di Bova (RC), l’Associazione Bova Life  ricorda il suo Presidente onorario Giuseppe Viola – Un grande italiano di Bova. L’evento commemorativo, che avrà come relatori il prof. Pasquale Amato e don Antonio Denisi, sarà presieduto dal presidente di Bova Life Saverio Micheletta. Testimonianze di Santo Casile, sindaco di Bova, Leo Autelitano, presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte e l’on. Saverio Zavettieri, sindaco di Bova Marina. 

In apertura, dopo una breve introduzione del presidente Saverio Micheletta, sarà proiettato un video-tributo prodotto da Capo Sud Television Channel e curato dal giornalista Domenico Vincenzo Vinci.

Ha detto il prof. Pasquale Amato: «Sono orgoglioso di essere relatore e spero di essere all’altezza del compito che Bova Life e la famiglia mi hanno assegnato. Svilupperò il pensiero esposto nella seguente sintesi:  “Il 28 maggio 2021 Giuseppe Viola ci ha lasciato fisicamente ma è entrato nella grande storia. Nella grande storia di Bova e di Reggio, del Sud e dell’Italia. Un uomo di straordinaria intelligenza e di fine e ampia cultura. Un magistrato di alta levatura, capace di interpretare con acume gli aspetti giuridici senza rinunciare alla saggezza e all’umanità. Un cittadino dotato di intenso amore per la sua terra, espresso con gli atti di una vita ma tenendo sempre un profilo riservato e mai invadente. 

Un gran signore che, chiamato a ereditare dal carissimo fratello gemello Piero una semplice squadra di basket dilettantistica, l’ha resa protagonista di un’ascesa graduale verso l’Olimpo della pallacanestro, dominato da club ricchi e potenti, misurandosi alla pari con essi. Grazie alla sua guida saggia e oculata, alla sua serietà e alla sua capacità di coinvolgimento quella piccola squadra è divenuta qualcosa di più di un fatto sportivo. Si è trasformata in un simbolo radioso di riscatto sociale e in un mito perenne. E quando ha compreso che il suo capolavoro rischiava di essere messo a rischio dalla sua presenza ha deciso di fare più di un passo indietro, continuando ad amarlo e a seguirlo da lontano, defilato, in silenzio.

«È un segno del destino che ci abbia lasciato dopo la strepitosa salvezza in B della “sua” Viola, che egli ha avuto il merito di costruire come un mito indissolubile di noi reggini e meridionali. A lui dobbiamo tante altre realizzazioni. Ne ricordo almeno quattro: il ritorno a Reggio della Corte d’appello, l’impianto avveniristico del Pianeta Viola in linea con i più avanzati d’Europa, il Palazzetto di Botteghelle  e il Palazzetto di Pentimele, uno dei più grandi d’Italia.

«Mi auguro che Reggio Città Metropolitana, il Comune di Reggio e il Comune di Bova sappiano interpretare e onorare l’amore, il rispetto e la stima che questo straordinario figlio ha conquistato nelle menti, nei cuori e nelle anime di tutti i reggini».  (rrc)

BOVA (RC) – Si chiude il progetto alla scoperta delle eredità dei greci di Calabria

Un progetto che ha documentato e aspetti della tradizione etnografica della minoranza storica linguistica dei Greci di Calabria, attraverso la realizzazione di prodotti audiovisivi capaci di mettere in luce il trasferimento del sapere dalle vecchie alle giovani generazioni. È stato questo l’obiettivo di Culture in movimento: alla scoperta delle eredità dei Greci di Calabria, realizzato dal Comune di Bova grazie al Fondo Unico per la Cultura 2020 della Regione Calabria “Iniziative trasversali volte a rafforzare il legame tra cultura e identità”.

Oltre ad incrementare la ricerca etnografica sulla minoranza linguistica dei Greci di Calabria, il progetto “Culture in movimento: alla scoperta delle eredità dei Greci di Calabria” vuole infatti contribuire al processo di rivitalizzazione della tradizione identitaria grecanica, rafforzando i legami intergenerazionali e promuovendo nei giovani una coscienza condivisa sul ruolo della storia e della cultura nelle dinamiche di sviluppo territoriale e di coesione sociale.

Dieci diverse espressioni della cultura materiale e immateriale grecanica sono state oggetto di approfondimento da parte di esperti etnografici, coadiuvati dal Centro di documentazione demo-etnoantropologico “Raffalele Lombardi Satriani” dell’Università della Calabria, che hanno consentito di tradurre i prodotti audiovisivi in materiale promozionale e in vere e proprie schede di catalogo di beni demo etnoantropologici del Museo della lingua greco-calabra G. Rohlfs di Bova.

L’esperimento di etnografia visiva sarà fruibile attraverso la visita al contenitore museale bovese, grazie un sistema Qr code collegato al sito internet del museo, nella sezione dedicata al catalogo dei tesori rappresentativi della cultura tradizionale greco-calabra. I video inerenti pratiche e manufatti che evidenziano il carattere identitario dei Greci di Calabria, mettono in luce la complessa stratigrafia culturale di questa antica minoranza linguistica calabrese, facendo allo stesso tempo emergere le dinamiche della trasmissione del sapere da una generazione all’altra nell’epoca della globalizzazione e della pandemia Covid.

Aspetti del mondo artigianale, musicale, enogastronomico, della sfera religiosa o della pura e semplice quotidianità diventano pretesto per documentare la vita dei Greci di Calabria, il loro profondo desiderio di tramandare ai giovani esperienze passate, ricordi, immagini di un universo culturale in continuo mutamento. I prodotti audiovisivi sono infatti pensati per essere una finestra sulla Calabra Greca, con rimandi che riguardano non solo la comunità bovese ma anche sui centri circostanti, come Bova Marina, Palizzi, Cardeto. Storie di giovani pastori, di artigiani, musicisti, imprenditori, ma anche di bambini ed adolescenti che per la prima volta imparano un gioco o un piatto tipico dai propri nonni.

Racconti di ricette, di tecniche artigianali, di riti, canti, giochi della tradizione grecanica arricchiranno il sistema di fruizione del Museo Gerhard Rohlfs di Bova e con esso del patrimonio identitario greco-calabra nella speranza di far conoscere ad un pubblico sempre più ampio la Calabria Greca, ma anche di stimolare i giovani a sentirsi “Abitante culturale”, narratore della propria terra, della propria comunità di appartenenza, delle proprie radici. (rrc)

BOVA (RC) – Festival Filica, al via concorso grafico “Linee identitarie”

Si intitola Linee identitarie il concorso grafico promosso dall’Associazione Culturale Leggendo tra le righe, in collaborazione con il Comune di Bova Marina, nell’ambito del Filica – Festival delle Identità Linguistiche Calabresi.

Il concorso, a cui ci si può iscrivere entro il 25 giugno, è dedicato a giovani e giovanissimi da 10 a 17 anni per valorizzare le realtà linguistiche legate alle identità culturali antiche calabresi per permettere che esse possano rivivere con le giovani generazioni, ed è suddiviso in due categorie: alla prima, denominata Giovani, a cui possono partecipare i ragazzi/e da 14 a 17 anni; la seconda, denominata Giovanissimi, a cui possono partecipare i ragazzi/e da 10 a 13 anni.

I partecipanti potranno inviare un disegno o opera grafica (disegno, fumetto, photo-collage) sviluppata con tecnica libera in formato A4 (21 cm x 29,7 cm) – l’elaborato deve contenere elementi che rimandino alla valorizzazione e alla promozione delle identità linguistica e culturale delle minoranze linguistiche calabresi dei popoli Grecanici, Occitani o Valdesi, Albanesi – a leggendotralerighe@hotmail.it in formato pdf, jpeg, png non superiori a 2 giga byte.

Gli elaborati verranno selezionati e valutati dalla giuria in tempo utile per poi proclamare i vincitori il 30 giugno, durate la serata conclusiva del Festival. (rrc)

BOVA (RC) – Il progetto di educazione ambientale “Aspromobile”

Domani pomeriggio, alle 15.30, al Museo della Lingua Greco-Calabro Gerhard Rohlfs di Bova, sarà presentato il progetto di educazione ambientale Aspromobile Teatro itinerante dell’Aspromonte.

Aspromobile promuove e redige dei materiali utili alla fruizione del paesaggio anche, e soprattutto, ad una utenza più sensibile (disabilità visiva e motoria) attraverso l’ausilio di libri interattivi con scrittura sia in nero che in braille e dispositivi audio e audio-visivi.

Alla conferenza parteciperanno il Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, Leo Autelitano, il sindaco di Bova, Santo Casile, il sindaco di Roghudi, Pierpaolo Zavettieri, il Funzionario Delegato del Parco Sabrina Scalera. Presenteranno il progetto, Giovanna Vadalà, presidente dell’Associazione “O Arthammò tis Ergasìa”, il geologo Ingv Gianluca Valensise, l’Illustratore disequilibrante Rosario Giovanni Brandolino, Grazia Bono e Aldo Zucco del Teatro delle Rane, il Referente Acp “Nati per Leggere Calabria” Domenico Capomolla, il responsabile del Centro di consulenza Tiflodidattica della Calabria, Lavinia Garufi, il professore e scrittore Salvino Nucera(rrc)

BOVA (RC) – Riapre il Museo della Lingua Greco-Calabra

Il Museo della Lingua Greco-Calabra “Gerhard Rohlf” di Bova ha riaperto le sue porte al pubblico.

Il museo sarà aperto tutte le mattine, dal martedì al giovedì, mentre il venerdì sarà possibile la visita anche durante le ore pomeridiane. Rimangono fruibili al pubblico, nel fine settimana, le sezioni museali urbane, la Giudecca e il parco letterario, “O Cipo ton Logo – Il Giardino delle Parole”, due spazi all’aperto che consentono di conoscere aspetti poco noti della storia di Bova e del patrimonio culturale grecanico, anche grazie una moderna pannellistica didattica munita di qr code in lingua inglese e italiana.

Inaugurato nel 2016, il Museo è dedicato al glottologo Gerhard Rohlfs (Berlino, 1892-Tubinga, 1986) per l’importante opera di valorizzazione della lingua grecanica, intrapresa dallo studioso tedesco fin dagli anni Venti del Novecento. Rohlfs fu il primo a dimostrare, in modo sistematico, l’origine magno-greca del grecanico, generando una accesa querelle accademica con diversi linguisti italiani, i quali ritenevano questo idioma il frutto della conquista bizantina della Calabria.

Visitando il museo si ha la possibilità di conoscere gli aspetti peculiari della lingua ellenofona, confinata già nell’Ottocento nell’Aspromonte meridionale, tra i luoghi più impervi di tutta la Regione, all’interno di comunità agropastorali, che nei secoli, hanno cristallizzato usi e costumi d’impronta greca. Questa antica lingua, attualmente parlata in alcuni comuni del basso Jonio reggino, conserva dorismi risalenti all’VIII secolo a. C., parole andate perdute persino nel greco moderno. Nelle sette sale del museo è possibile approfondire le tesi linguistiche di Rohlfs attraverso foto d’epoca, documenti d’archivio, installazioni audio-visive e ricostruzioni di ambientazioni storiche inerenti momenti salienti della cultura italo-greca.

Il percorso museale espone, inoltre, reperti archeologici, beni storico-artistici e manufatti etnografici, alcuni dei quali collezionati dallo stesso Rohlfs durante i suoi numerosi viaggi in Italia.

Il parco letterario, inaugurato la scorsa estate, nel giardino retrostante il Museo “G. Rohlfs”, è dedicato alla lingua grecanica, preziosa reliquia del passato, interpretata da Roberto Lucifero in un’installazione d’arte contemporanea, realizzata insieme a Giuseppe Maesano, uno degli ultimi maestri di muretti a secco di Bova, da poco scomparso.

Il Parco è un angolo dedito alla riflessione e al silenzio, un luogo magico dove poter leggere, ascoltare il vento, contemplare il sublime panorama grecanico. Un semicerchio simbolico ridà voce alle più significative testimonianze letterarie scritte a Bova in un periodo compreso tra il XII secolo e il Novecento. Brani liturgici, poesie e canti d’amore segnano il percorso della lingua greca, soffermandosi sui momenti salienti della storia letteraria di Bova. Non meno interessante è la Giudecca, antico quartiere ebraico, documentato tra il XV e il XVI secolo, ancora oggi delimitato dalle mura medievali e da un monumentale palazzo settecentesco che ingloba l’antico ingresso al quartiere ebraico di Bova.

Qui una originale installazione d’arte contemporanea di Antonio Puija Veneziano offre un vasto serbatoio di suggestioni sull’ebraismo e sulla percezione di uno spazio fisico per lungo tempo dimenticato; un luogo misterioso, tornato alla luce grazie alla lettura di fonti e documenti. (rrc)

Bova e la città greca Palaio Faliro ‘festeggiano’ 42 anni di amicizia guardando al futuro

Un’amicizia che dura da 42 anni, quella tra il Comune di Bova e la città greca di Palaio Faliro. Nel 1979, infatti, i due Comuni si sono incontrati per siglare un gemellaggio con la volontà di valorizzare gli aspetti culturali, storici e linguistici che legano i loro diversi territori.  

Lo scorso 3 febbraio, per iniziativa del Circolo Culturale Apodiafazzi, il sindaco di Palaio Faliro, Yiannis Fostiropoulos, ha ricevuto una delegazione composta dal dottor David Murolo e dalla dottoressa Maria Rea Konstantinidis, delegati dal presidente del Circolo Apodiafazzi, Carmelo Giuseppe Nucera, impossibilitato a raggiungere la Grecia per via dell’emergenza sanitaria in corso. 

L’incontro ha avuto lo scopo di recuperare e consolidare quei legami che, in questi anni, non si sono mai perduti, rinnovando, per i prossimi anni, una sinergia sempre più stretta tra Bova e Palaio Faliro. 

Il primo cittadino greco ha ricordato, con gioia, la sua visita svoltasi alcuni anni fa a Bova e nell’area grecanica, dimostrando un vivo e concreto interesse per il consolidamento delle relazioni.  

L’obiettivo, per il futuro, sarà dunque quello di riattivare percorsi e progettualità condivise di tipo culturale, turistico e commerciale e di offrire nuove occasioni e opportunità di incontro.  

Particolare attenzione sarà offerta agli scambi tra le scuole, finalizzati allo studio della lingua, nonché alle proposte artistiche e gastronomiche da inserire all’interno dei rispettivi festival. 

Il prossimo incontro si terrà nell’ambito del convegno che il Circolo Apodiafazzi organizzerà ad Atene, non appena le condizioni legate all’emergenza sanitaria lo permetteranno, per ricordare la figura e l’opera dello studioso accademico Anastasios Karanastasis. Un segno della rinnovata volontà di portare avanti una serie di politiche per la valorizzazione e la riscoperta della comune identità.  (rrc)

REGGIO – Sinergia per valorizzare i borghi del Basso jonio reggino

Il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, ha incontrato il sindaco di Bova, Santo Casile, e il vicesindaco Demetrio Iiriti.

La cordiale visita è stata l’occasione per condividere un percorso comune per la valorizzazione dell’antico borgo di Bova e della lingua greca di Calabria. 

«Un patrimonio di straordinario valore storico e culturale – ha spiegato il sindaco Falcomatà a margine dell’incontro – che deve costituire una ricchezza per l’intero territorio metropolitano, non solo per la riscoperta dell’antica identità magnogreca del nostro territorio, ma anche come attrattore turistico e culturale capace di valorizzare, anche in ambito socioeconomico ed occupazionale, le straordinarie risorse storiche e naturalistiche dell’area del basso jonio reggino». (rrc)