di SANTO STRATI – Politica e magistratura, argomento rovente in queste ultime settimane e in vista del referendum sulla giustizia. Quale voce più autorevole di quella di Nicola Gratteri, Procuratore Capo di Napoli, calabrese di Gerace e voce sempre senza bavaglio su giustizia e legalità? Gratteri ha parlato a ruota libera, com’è solito fare, durante la trasmissione Perfidia de LaCNews24, condotta – come sempre – con estrema maestria e sottile ironia (e qualche volta ovviamente anche un pizzico di perfidia) dall’abilissima Antonella Grippo.
È venuta fuori un’intervista a tutto campo sul rapporto diventato incandescente tra i magistrati e i politici: attenzione, il plurale è voluto, lo scontro è tra alcuni magistrati e alcuni politici, anche se il tema del confronto (si fa per dire) in realtà riguarda l’articolazione dei tre sistemi, legislativo, esecutivo e giudiziario.
Gratteri non le manda a dire e comincia subito a lodare la rete che lo ospita e parte della stampa calabrese che, contrariamente ad attacchi continui e spesso infondati da parte di «certa stampa» ha sempre mantenuto una posizione di rigore giornalistico e di terzietà individiabili. È la premessa per spiegare la scelta di partecipare alla trasmissione e sottoporsialle a volte pungenti provocazioni di Antonella Grippo. È anche l’attestazione che – volendo – si può fare buona informazione, nel rispetto della verità, contro le facili manipolazioni che ogni giorno sotto soto gli occhi di tutti ma solo gli addetti ai lavori riescono a percepire.
Il direttore de LaC24News, Franco Laratta, ha dedicato ieri un editoriale sull’impegno del network, creato da Domenico Maduli, contro disinformazione e pressioni, dando voce ai cittadini e alle istituzioni. «Accanto alle fake news – ha fatto notare Laratta – però c’è un problema altrettando grave: la cattiva informazione, l’informazione compiacente, suddita, piegata al potere di turno. Non è un fenomeno lontano: accade dovunque, accade anche in Calabria e qui accade spesso».
E Gratteri ha tenuto a sottolineare che in Calabria esiste un luogo dove il confronto è libero, schietto, autorevole: «Nel momento in cui certi poteri erano più forti della giustizia in Calabria, questa rete, laC, e altre reti hanno riportato ciò che vedevano».
E poi ha rincarato la dose, con evidente riferimento all’attacco mediatico in corso contro la sua persona: «Io stimo erispetto le persone che pensano il contrario di quello che penso io. Però devono avere spina dorsale e coerenza, guardare negli occhi e dire esattamente quello che pensano».
E a proposito dei suoi detrattori, Gratteri ha spiegato: «Se tu vieni e ti raccomandi perché io rilasci un’intervista e io per stanchezza te la rilascio, e poi ti senti grande a scrivere questo (e ha mostrato la pagina de Il Giornale col titolo “Il voltafaccia di Gratteri sul sorteggio al Csm”) pensando di mettermi in difficoltà, ti sbagli, perché molti di questi giornali messi assieme non arrivano a 600 copie».
Gratteri sostiene le ragioni del NO al referendum, dando un importante aiuto all’Associazione Magistrati («anche se non mi è mai stata particolarmente vicina nei momenti più difficili della sua carriera»), al contrario di questa Rete (LaC24News) e altra stampa calabrese perché «mandava ogni giorno nelle conferenze stampa e nelle udienze un giornalista, riportando anche le ragioni dell’altra parte, giustamente».
Quando la Grippo gli fa l’elenco dei suoi detrattori a mezzo stampa, con specifico riferimento al Foglio che affronta il tema delle ingiuste detenzioni, Gratteri risponde a tono: «In Calabria ci sono dieci procure alle quali corrispondono dieci tribunali dove i giudici emettono le ordinanze di custodia cautelare, dove ilRiesame controlla la legittimità e la fondatezza dell’ordinanza di custodia cautelare. Non c’è solo il pubblico ministero! e ricorda che ci sono tra gradi di giudizio e «in genere si pensa che l’ultimo giudice ha ragione».
E specifica che «la Procura di Catanzaro è sotto la media nazionale per ingiuste detenzioni». Io – ha detto – mi sono fatto mandare gli atti degli ultimi sette anni della gestione Gratteri alla Procura di Catanzaro e il risultato, in base agli arrestati, ai condannati e assolti, pone questa Procura sotto la media del Paese per detenzioni ingiuste.
«Il narrato – dice Gratteri – è che tutte le indagini fatte da Gratteri sono un bluff. Allora spiegatemi perché camminando per la provincia di Vibo andate più veloci perché nelle strade ci sono meno macchine per quanta gente è in galera. SPiegatemi perché in provincia di Vibo ci sono circa 40 persone al 41bis. Ci sono già la sentenze definitive in Cassazione di processi importanti celebrati su Vibo. Questa narrazione del bluff comincia a essere smentita dai fatti».
Antonella Grippo cita il caso dell’ex Presidente della Regione Mario Oliverio che accusa il procureatore di avergli stroncato la carriera e ricorda che la Cassazione ha parlato di “pregiudizio accusatorio”. Gratteri replica: «Io non ce l’ho il pregiudizio accustaorio. Ma noi abbiamo visto anche delle foto, ascoltato intercettazioni di qualcuno che si preoccupava di andare a Roma e che poi scese a Reggio in Consiglio regionale: è bene che si leggano le carte su ciò che accadeva a Catanzaro, a Crotone…».
Quando la Grippo cita di nuovo il Foglio a proposito della “finta intervista di Falcone”, Gratteri specifica che «l’unica cosa non vera è che si trattava di un’intervista. Infattio, io la settimana dopo ho spiegato che il contenuto di quello che ho letto («me l’hanno mandato perosne serie”) è vero. Perché l’8 maggio 1992 all’Istituto di Gonzaga dei gesuiti di Palermo Falcone interviene sul punto [la separazione delle carriere, ndr] e sostiene quello che ho detto io alla trasmissione Di Martedì. Un piccolo “inciampo” servito «a far emergere falsità e attacchi gratuiti dove emerge il livore e l’odio nei mei confronti, dove non c’è serenità nei miei confronti ma odio e paura della mia credibilità e visibilità. Ma non sanno che la mia serietà, la mia credibilità passa da un’intera vita dedicata al lavoro, rinunciando a tutto».
Ma è politicamente schierato il Procuratore Gratteri?, chiede la Grippo.
«La mia storia di uomo e di magistrato si è sempre distintta per non essere né di destra né di sinistra né di centro. Mi sono costruito una vita per dire esattamente quello che penso, di qualsiasi argomento, di chiunque e guardandolo negli occhi… il mio padrone deve ancora nascere”.
Gratteri puntualizza la sua posizione “politica”: «Se si studia la storia da Tangentopoli ad oggi, per me è anacronistico parlare di destra o di sinistra. Se studi oggi Fratelli d’Italia come fai a dire che è a destra rispetto ad Almirante o a Fini? Come fai a dire oggi che il Pd è sinistra. Io da decenni sento dire dobbiamo tornare alle “periferie”, ma –anche per sbaglio – una foto della periferia io non l’ho mai vista…». (s)







