Tariffe sullo Stretto, Nucera scrive a Mattarella e a Conte: lo Stato intervenga

Giuseppe Nucera, presidente de La Calabria che vogliamo, ha inviato una lettera ufficiale al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ai Governatori di Calabria e Sicilia, Jole Santelli e Nello Musumeci, al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, all’ad di Ferrovie dello Stato, Gianfranco Battisti, all’amministratore di Rfi Maurizio Gentile e infine a Paolo Mega, Presidente Autorità di sistema portuale dello Stretto, per trovare una soluzione alle cifre folli per attraversare lo Stretto.

«C’è una situazione non più sostenibile – si legge nella lettera – per tutti coloro che sono obbligati all’attraversamento dello Stretto: le tariffe praticate dalle società private sono altissime e penalizzanti per tutto il traffico sia passeggero che merci. Proprio mentre torna di stretta attualità la questione relativa alla costruzione del Ponte sullo Stretto (che noi del Movimento La Calabria che vogliamo riteniamo indispensabile per lo sviluppo dei territori calabro e siculo), non si può più tacere sui problemi dell’attraversamento via mare dello Stretto».

«Da troppo tempo infatti – prosegue la lettera – nel silenzio generale assistiamo ad un regime di quasi monopolio che è finito sotto la lente d’ingrandimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Quello che lascia stupefatti e amareggia, in particolare durante i mesi estivi, è vedere le navi private prese d’assalto, con migliaia di persone in fila per ore sotto il sole cocente e, allo stesso tempo, le grandi navi dello Stato assenti. È da tempo che le Ferrovie dello Stato hanno dismesso queste navi pur avendo una struttura portuale adeguata e manutenuta».

 

Per quale ragione lo Stato opera nel trasporto dello Stretto in termini minimi al punto che si potrebbe pensare ad un ruolo di copertura alla posizione dominante della società privata. C’è qualcosa che evidentemente non funziona. È una vergogna che non possiamo accettare, il Movimento “La Calabria che vogliamo” chiede chiarimenti al Capo del Governo, al Ministro dei Trasporti, alle società Treni Italia e RFI e ai Presidenti delle due Regioni interessate. Chi è responsabile di questo scempio che si consuma sullo Stretto di Messina deve assumersene le responsabilità senza girarsi dall’altra parte. La politica ha il dovere di amministrare la cosa pubblica nel migliore dei modi, in caso contrario non si comprende l’utilità della sua esistenza.

«Con l’auspicio che anche la magistratura voglia presto far luce sulla vicenda – conclude la lettera – La Calabria che vogliamo continuerà a combattere sino a quando questa vergogna non avrà fine e già sui social in poco tempo, oltre 200 mila cittadini hanno visualizzato la pagina del movimento. Non si può giocare sulla pelle dei cittadini e sulle casse dello Stato». (rrm)

La Catalfamo interviene sull’attraversamento stabile dello Stretto di Messina

L’assessore regionale alle Infrastrutture, Domenica Catalfamo, è intervenuta sull’attraversamento stabile dello Stretto di Messina, chiedendosi se «ci saranno i tempi perché l’opera sia inserita nel recovery fund, unico reale strumento attuale di finanziamento» e ribadendo che «l’esistenza di un collegamento stabile porterebbe a un processo di rivitalizzazione dei territori ed all’imprescindibile ammodernamento delle reti infrastrutturali di connessione».

«L’Area dello Stretto e il Porto di Gioia Tauro – ha dichiarato l’assessore regionale – il più grande porto del Mediterraneo, costituiranno un unicum trainante per le due Regioni e per il resto del Paese. L’analisi benefici/costi che negli anni scorsi è stata il presupposto per l’avvio dell’iter di appalto e la conseguente aggiudicazione dell’opera, se oggi venisse attualizzata, non potrebbe prescindere dal valutare anche la dirompente evoluzione delle dinamiche socio/economiche nel momento in cui i tre chilometri di distanza non costituiranno più l’insormontabile barriera psicologica ancorché fisica».

«Nascerebbe quella – ha aggiunto – che sarebbe di fatto un’unica città metropolitana di oltre un milione di abitanti trasformando radicalmente un contesto territoriale in cui l’attuale reddito medio pro capite è di gran lunga inferiore alla media Ue. Due città, entrambi sede di università con importante offerta formativa, nonché di importanti poli sanitari e attività terziarie e commerciali che si integrano e si completano, avrebbero una distanza che può essere assimilata a quella di uno spostamento caratteristico del trasporto pubblico urbano, inferiore o uguale a 30 minuti».

L’assessore Catalfamo ha evidenziato che gli studi tecnico/finanziari che hanno già dimostrato la valenza dell’opera possono essere palesemente confermati da una semplice analisi della domanda e dai dati sugli spostamenti attuali. Ogni giorno oltre 17.000 persone si spostano tra le sponde, oltre 6.000 sono spostamenti pedonali su traghetto e aliscafo, oltre 4000 gli autoveicoli tra auto, bus e camion. Fra questi spostamenti molti sono di tipo pendolare e, infatti, fra i territori delle città metropolitane di Reggio Calabria e Messina, sulla base dei dati rilevati dall’Istat nel censimento della popolazione, vi sono 9.774 spostamenti pendolari in un giorno feriale medio, di cui il 51% sono effettuati per motivi di studio. Il 55% di questi è concentrato fra i comuni capoluogo.Allo stato attuale è necessaria più di un’ora per superare i 3 km che dividono le sponde, considerando i tempi necessari per spostamenti intermodali e/o di sosta dell’auto, attesa al traghetto ed attraversamento.

Queste ed altre criticità sono emerse in tutta la loro gravità durante il lockdown, nel periodo in cui gli assurdi assembramenti agli imbarcaderi dei pendolari in attesa delle navi hanno acuito significativamente i rischi connessi all’emergenza sanitaria. Ancora più evidente il dato giornaliero sul collegamento ferroviario con 300 vagoni merci, 70 vagoni passeggeri che si comprende dall’assurdo anacronistico dei treni che si spezzano a Villa San Giovanni e poi si ricongiungono a Messina e viceversa, con relativi tempi che possono arrivare alle due ore e quindi ad una medievale velocità media di 1,5 km/h.

La connessione ferroviaria diretta con la Sicilia consentirebbe agli operatori ferroviari l’effettuazione dei servizi di media e lunga percorrenza che servirebbero una popolazione di circa 7 milioni di abitanti fra Calabria e Sicilia. L’ampliamento del bacino di riferimento costituirebbe il definitivo volano per il rilancio dell’Aeroporto dello Stretto. Le superiori oggettive riflessioni saranno senz’altro ampiamente condivise a prescindere da preconcetti e visioni ideologiche. Pertanto resta da chiedersi perché, non sussistendo impedimenti concreti, non si possa procedere come si sia fatto per tutte le altre grandi opere realizzate sul territorio nazionale e ritenute collegamenti strategici, come ad esempio i tunnel ferroviari di confine.

Oggi, a fronte di un contenzioso dal costo improponibile, esiste un progetto definitivo approvato e addirittura una consegna dei lavori già avvenuta con l’esecuzione di un intervento sulla sponda calabrese. Basterebbe aggiornare il progetto attuale con modifiche che richiederebbero pochi mesi di impegno e si potrebbe dare concreta realizzazione a quanto annunciato. Invece si è costretti a chiedersi se davvero si intenda procedere in questa direzione. Questo interrogativo risulta ancora più pregnante nel momento in cui si apprende oggi dalla stampa che il Mit ha nominato una commissione di 16 membri di “alto profilo tecnico/istituzionale” che fornisca entro due mesi (!) gli “elementi per le valutazioni e le decisioni politiche”.Tranne che non vengano individuate altre fonti certe di finanziamento, si auspica che una Commissione così qualificata proceda velocemente anticipando il termine di 60 giorni al fine di consentire che l’opera venga inserita nel Piano di Rilancio che dovrà essere inviato a Bruxelles entro il prossimo 15 ottobre.

Necessario, quindi, che il Governo riduca i termini fissati o che, nelle more dell’acquisizione del rapporto dalla Commissione, inserisca il collegamento stabile come parte essenziale degli interventi infrastrutturali al sud con l’Av sino a Palermo, anche in ottemperanza alle indicazioni europee sulla continuità territoriale per il Corridoio 5 ex 1.

L’Assessore Catalfamo ritiene che, se ciò non troverà concreto riscontro, l’opera per l’attraversamento dello Stretto, rimarrà un argomento di intrattenimento dell’anomala estate 2020, confermando purtroppo che nihil sub sole novum… (rrm)

Nucera: Basta prezzi folli per attraversare lo Stretto di Messina

Si torna a parlare della differenziazione tariffaria per calabresi e siciliani per l’attraversamento dello Stretto di Messina. L’imprenditore Giuseppe Nucera ha ribadito come «i prezzi per attraversare lo Stretto a bordo di un veicolo paiono decisamente fuori mercato, senza considerare che il costo (elevato) è identico sia se il passeggero è uno oppure cinque».

Infatti, è in corso un’istruttoria, avviata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nei confronti della società Caronte & Tourist, che svolge attività di traghettamento attraverso lo Stretto di Messina, per accertare se la Società applichi prezzi e condizioni contrattuali eccessivamente onerosi.

«In questo periodo storico – ha proseguito Nucera – che vede riaffiorare con forza la questione relativa alla costruzione del Ponte sullo Stretto, opera che noi de ‘La Calabria che vogliamo’ riteniamo indispensabile, non si può sottovalutare la vicenda relativa all’attraversamento via mare dello Stretto».

«Come ha rilevato Antitrust – ha aggiunto l’ex presidente di Confindustria Reggio Calabria – ad una prima analisi emergerebbe che Caronte & Tourist pratichi prezzi alti e significativamente superiori rispetto a quelli praticati da altri operatori, oltretutto non parametrati rispetto agli ipotizzabili costi di svolgimento del servizio».

«Allo stesso tempo – ha aggiunto – La Calabria che vogliamo considera di fondamentale importanza l’approdo di altri operatori sullo Stretto, che offrano servizi analoghi cosi da creare una reale e sana concorrenza di mercato a vantaggio dei cittadini».

«Il nostro Movimento – ha concluso Nucera – chiederà di confrontarsi con Antitrust ed altre associazioni così da capire in maniera approfondita le motivazioni che impediscono di risolvere queste problematiche diventate oramai datate. Non si può pensare ad un concreto sviluppo dell’area dello Stretto se non si offrono a turisti e cittadini possibilità di scelta tra i servizi di trasporto, il tutto a costi ragionevoli e competitivi».

Peraltro, il senatore di Forza Italia Marco Siclari, sulla questione delle tariffe per il traghettamento,  ha ricordato che «il primo disegno di legge, da me presentato il n. 490, è del 1° agosto 2018, già assegnato in commissione di competenza, ma del quale ancora non è iniziato l’esame è proprio diretto ad introdurre classi tariffarie agevolate per i residenti in particolare reggini e messinesi, per le fasce bisognose e specifiche».

Tale proposta, infatti, individua tra le finalità il conseguimento della continuità territoriale delle aree metropolitane di Messina e di Reggio Calabria, disponendo l’adozione di un decreto da parte del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, contenente l’imposizione degli oneri obbligatori di servizio pubblico a favore dei residenti per trasporto passeggeri e autoveicoli dal porto di Messina ai porti di Reggio Calabria o di Villa San Giovanni, e individua le categorie che possono usufruire di tariffe agevolate, eventualmente compensate dagli oneri obbligatori di servizio pubblico. Inoltre, la proposta dispone la convocazione di una conferenza di servizi che definisca i contenuti dell’onere di servizio imposto ai vettori, prevede che il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, individui annualmente, eventualmente fosse deciso, le risorse da destinare alla copertura degli oneri derivanti dall’attuazione della legge così come accade in altre tratte italiane ed europee.

«Al di là della posizione che prenderà l’Antitrust – ha dichiarato il senatore Siclari – è bene che la politica di assuma la responsabilità mostrandosi attenta alle richieste e alle esigenze dei cittadini e del territorio, per questo ho utilizzato l’unico strumento a me disponibile per sollevare il problema delle tariffe dell’attraversamento dello Stretto ed ho indicato una possibile e concreta soluzione da discutere democraticamente in Parlamento».

Come riporta AgenPress, è arrivata la risposta della Caronte & Tourist sull’istruttoria dedicata agli aspetti tariffari: «Siamo certi che – riporta l’agenzia – grazie al procedimento si potrà giungere a una decisione dell’autorità garante della concorrenza che potrà acclarare la correttezza del sistema tariffario da noi praticato e riconoscere che le scelte effettuate comunque non danno luogo a nessun tipo di abuso».

«Forniremo le risposte di dettaglio nel dialogo con l’Autorità. In questa fase – si legge in un comunicato – possiamo solo ricordare che la congruità delle tariffe praticate da C&T per l’attraversamento dello Stretto è stata a suo tempo certificata da uno studio specifico di due tra i massimi studiosi italiani, entrambi docenti della Luiss “Guido Carli” di Roma, basato sul raffronto sinottico tra tratte omogenee e soprattutto tra compagnie non destinatarie di contributi pubblici, come è notoriamente Caronte & Tourist» riporta AgenPress.

«C&T dunque – riporta ancora AgenPress – si dichiara “certa e fiduciosa” che il procedimento avviato dalla Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato porti chiarezza, dichiarandosi come sempre “disponibile per ogni tipo di collaborazione, nella prospettiva dell’accertamento definitivo della verità dei fatti». (rrm)

 

Trasporti veloci sullo Stretto: le proposte dell’assessore Catalfamo al Mit

Incontro al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture dell’assessore regionale Domenica Catalfamo sui collegamenti marittimi veloci nello Stretto di Messina, tra Calabria e Sicilia.

Durante la conferenza istruttoria, alla quale ha partecipato l’assessore Catalfamo, il rappresnetante della Regione Calabria ha presentato vaste e puntuali richieste basate “sul presupposto che il collegamento in questione è da inquadrarsi quale servizio di tipo urbano (nell’ottica di un’area urbana integrata fra le città metropolitane di Reggio Calabria e Messina)” e su una specifica analisi della domanda di mobilità da cui è emerso che fra i territori delle Città metropolitane di Reggio Calabria e Messina vi sono circa 10.000 spostamenti pendolari in un giorno feriale medio, di cui circa la metà sono effettuati per motivi di studio.

Fra le richieste vi sono state la riduzione delle tariffe ordinarie a livello delle tariffe urbane medie italiane del trasporto pubblico locale e la previsione di agevolazioni tariffarie per i soggetti con disabilità o mobilità ridotta e per quelli che necessitano di frequenti spostamenti per motivi sanitari. Sempre in materia tariffaria, l’Assessore Catalfamo ha evidenziato che risulta “indispensabile prevedere la possibilità di integrazione tariffaria con i servizi di trasporto pubblico locale urbano delle città di Reggio Calabria e Messina, con titoli di viaggio di importo sia sensibilmente ridotto rispetto alla somma degli importi dei singoli titoli di viaggio”.

L’Assessore regionale ai Trasporti ha sottolineato la necessità di una ampia estensione degli orari dei servizi, rilevando anche l’esigenza di corse compatibili con i collegamenti aerei in alcune fasce orarie prevedendo anche “un tempo contenuto di tolleranza per eventuali ritardi dei voli, almeno per le ultime corse della sera, analogamente a quanto previsto per i servizi ferroviari”.Sarà indispensabile, inoltre, “una rivalutazione dei servizi nei giorni di sabato, domenica e nei festivi, anche considerando il significativo pendolarismo per l’espletamento dei servizi essenziali da parte, ad esempio, di forze dell’ordine e operatori sanitari”.

Particolare attenzione, inoltre, è stata riposta alla possibilità di incentivare i collegamenti intermodali, anche attraverso la possibilità di un agevole trasporto di biciclette. L’Assessore ha illustrato al competente direttore del MIT il percorso che insieme alla Regione Sicilia è stato intrapreso per l’istituzione dell’Area integrata dello Stretto, e la convergenza di obiettivi che in un incontro tenutosi nella stessa giornata è stata raggiunta fra gli Assessori delle due Regioni e le istituzioni dello Stretto.

In tale contesto ed in conformità ai programmi del Presidente Santelli che mira fortemente al rilancio ed alla valorizzazione del territorio, si è posto l’accento sull’importanza del potenziamento dei collegamenti con le Isole Eolie.I lunghi ed approfonditi confronti sono risultati molto proficui ed il MIT, condividendo la ratio delle richieste, ha garantito la massima attenzione mirata all’accoglimento delle stesse. (rrm)

Siclari (FI): Blocco Stretto di Messina, che si intervenga oggi

Il senatore di Forza ItaliaMarco Siclari, chiede «al ministro dell’Interno di portare, al tavolo del Consiglio dei ministri odierno, il problema che riguarda l’attraversamento dello Stretto di Messina».

«Ci sono – ha specificato il senatore Siclari – 70 famiglie siciliane con 50 minorenni, agli imbarcaderi di Villa San Giovanni, bloccate nelle proprie auto da 24 ore sotto la pioggia e al freddo, assistiti dall’amministrazione comunale di Villa San Giovanni, perché non in regola con il decreto vigente».

«È nata una protesta, dovuta al blocco – ha proseguito il senatore Siclari – che impedisce anche al camion di potersi imbarcare verso la Sicilia per consegnare la merce di prima necessità. Una protesta che mette a rischio contagio non soltanto le persone bloccate da 25 ore, ma anche le forze dell’ordine che stanno vigilando sulla protesta».

La situazione che si è scatenata in riva allo Stretto, nelle ultime ore, ha visto il senatore Marco Siclari in prima linea, in continuo contatto con sindaci e governatori delle due regioni. Adesso l’impasse può essere risolto solo dal ministero dell’interno al quale il senatore si appella e con il quale si è messo in contatto.
«Le forze dell’ordine – ha proseguito il senatore Siclari – stanno facendo il possibile per contenere la protesta, ma è necessario l’intervento del ministero dell’intero per sbloccare e autorizzare il passaggio di queste famiglie verso la loro casa che è in Sicilia».
«Parliamo di famiglie che lavoravano al Nord – ha proseguito il senatore Siclari – e che sono state costrette a tornare in Sicilia perché hanno perso il lavoro e anche la casa a causa dell’emergenza. Queste persone si sono messe in viaggio quando era in vigore il vecchio decreto che consentiva il rientro alle proprie abitazioni e sono arrivate a Villa San Giovanni con un nuovo decreto che, di fatto, impedisce loro di rientrare a casa».
«Mi appello al ministro affinché, in via straordinaria ed eccezionale – ha concluso il senatore Siclari – vengano autorizzate queste famiglie e si sblocchi una situazione che potrebbe sfociare nel dramma e vengano messe in quarantena obbligatoria presso l’alloggio di destinazione». (rp)

Reggio, si apre la battaglia dei Tir nello Stretto. Il Governo vara in autonomia i nuovi attracchi

di SANTO STRATI – Porto, aeroporto, mobilità all’anno zero: non mancano gli elementi per infiammare gli animi dei reggini, ancora una volta penalizzati da scelte autonome, calate dall’alto, che influiscono in modo pesante sulla vita di tutti i giorni. In questo caso, la protesta è contro il Ministero dell’Ambiente, che ha approvato la richiesta delle società private di attraversamento dello Stretto, Caronte&Tourist e Meridiano Lines di spostare gli attracchi da Villa San Giovanni a Pentimele. La Città si è attivata con una mobilitazione trasversale che vede uniti Sindaco (Pd) e opposizione (centro-destra) per dire no a scelte non condivise ancor di più perché non discusse con i rappresentanti dell’amministrazione cittadina e metropolitana. Intendiamoci, il via libera del Ministero dell’Ambiente a un progetto privato non condiviso dalla Città non significa che domattina Reggio sarà invasa dai Tir: la richiesta dei due operatori dello Stretto risale al 2016 e solo a ottobre dello scorso anno è arrivato il via libera, riconfermato in questi giorni, nonostante il parere contrario della Commissione Trasporti della Camera. Il punto principale riguarda il solito atteggiamento sprezzante nei confronti di Reggio da parte del Governo: nessuna discussione, nessuna valutazione con gli organismi locali. La decisione cala dall’alto, ma i reggini, la Calabria, sono stufi di queste imposizioni che escludono qualsiasi confronto. E le reazioni di queste ore lo dimostrano ampiamente.

Il sindaco Giuseppe Falcomatà è furioso e ne ha ben ragione: «Il passaggio dei Tir per la Sicilia al porto di Reggio – ha dichiarato – è un progetto scellerato che vedrà la strenua opposizione della nostra comunità. Siamo pronti a far valere le nostre ragioni, anche attraverso azioni eclatanti. È una scelta incomprensibile che va contro tutti i pareri espressi ufficialmente dalle istituzioni territoriali. Non si può autorizzare uno scempio simile, che produrrebbe effetti devastanti sul piano ambientale, urbanistico e logistico, pensando di far passare questa scelta sulla testa di un’intera città. Reggio Calabria è pronta alle barricate».

Per capire la netta contrarietà della comunità reggina allo spostamento dei Tir da Villa San Giovanni al nuovo molo (da costruire) in località Pentimele, praticamente a due passi dalla città, occorre sapere che il progetto fa capo ai due vettori privati che gestiscono l’attraversamento dello Stretto. I due traghetti della Meridiano Lines (che fa capo all’imprenditore reggino Cesare Diano) dal 1998 operano dal porto di Reggio verso Messina-Tremestieri e viceversa solo per il traffico pesante, Caronte & Tourist traghetta sia auto che mezzi pesanti da e per Messina da Villa San Giovanni, nell’area di Pezzo, una zona ad alta vocazione turistica. L’attraversamento dei Tir lungo le dorsali della cittadina dello Stretto avevano suggerito la creazione di un polmone di stoccaggio con spostamento degli approdi verso sud, in località Bolano, a metà strada tra Villa e Reggio.

Il sen. forzista Marco Siclari è altrettanto imbufalito: «Con la decisione di spostare solo il traffico pesante al porto di Reggio con la costruzione di nuovi attracchi a Pentimele, – ha detto – stanno decidendo scientemente di distruggere la costa. Non accettiamo di lasciare due porti, a distanza di pochi chilometri, per lo stesso servizio. Presenterò, al nuovo Governo la richiesta di finanziamento con un emendamento alla Legge di Bilancio, così come fatto lo scorso anno, affinché venga finanziato il progetto, esistente, dello spostamento degli approdi a sud di Villa San Giovanni come già deliberato dagli enti enti di competenza e dalle istituzioni locali. Era dicembre del 2018 quando ho chiesto al Governo di farsi carico delle richieste di un territorio che, con queste scelte, stanno mortificando. Non solo, a essere messo a serio rischio è un vero e proprio patrimonio naturale, lo Stretto. Questo Governo ha deciso di distruggere la Calabria e lo sta facendo giorno dopo giorno, decisione dopo decisione che vanno in direzione contraria rispetto alla determina degli stessi territori coinvolti. Non mi fermo nonostante la caparbietà di questo Governo nel voler affossare la nostra terra. Utilizzerò tutti i mezzi a mia disposizione per portare nelle aule del Governo il dissenso dei reggini. Ricordo inoltre che ho ottenuto 8 milioni di euro per realizzare il polmone di stoccaggio a Villa che serve per la sosta dei veicoli in attesa degli imbarchi, al fine di evitare di decongestionare il centro cittadino. Il porto a sud di Villa, dunque, libererà sia il centro di Villa sia Reggio dal traffico e dall’inquinamento».

L’Amministrazione comunale di Reggio ha chiesto che sia convocato al più presto un incontro nel quale approfondire la questione, anche con il supporto dei pareri tecnici ufficialmente espressi dalle istituzioni territoriali, e rivedere la decisione che ha autorizzato i nuovi approdi. Sulla vicenda, l’Assessore alla Mobilità del Comune di Reggio Giuseppe Marino, facendo riferimento alla delibera del Consiglio comunale supportata da numerosi pareri tecnici trasmessi al Governo e condivisa da altre istituzioni territoriali come il Comune di Villa San Giovanni, la Città Metropolitana, l’Asp e la Regione Calabria, ha sottolineato come il progetto di spostamento dei mezzi pesanti sia assolutamente «in netto contrasto con tutta la programmazione messa in campo dal Comune di Reggio Calabria per lo sviluppo del fronte costiero».

«Concretamente – ha sottolineato Marino – lo spostamento dell’approdo andrebbe in pesante conflitto con i programmi di sviluppo attivati dall’Amministrazione comunale e dagli altri enti di governo del territorio per l’area portuale. Ad esempio il nuovo progetto, già in corso di esecuzione, del prolungamento nord del lungomare verso il porto, o ancora il progetto di riqualificazione del lido comunale, l’ormai imminente avvio dei lavori sull’Arena Lido, i lavori in corso sul Parco Lineare sud, il progetto del polo sportivo nell’area di Pentimele ed in ultimo l’interlocuzione avviata con le altre istituzioni territoriali per il varo del nuovo piano regolatore portuale che valorizza l’attracco delle navi da crociera e la diportistica. Progetti tutti evidentemente alternativi allo spostamento del traffico pesante che produrrebbe invece effetti devastanti sul piano delle emissioni inquinanti, del congestionamento del traffico veicolare e della qualità della vita dei cittadini, con pesanti conseguenze nel comparto turistico, vero motore socioeconomico per lo sviluppo del nostro territorio».

«La nostra peraltro – ha aggiunto Marino – non è mai stata una posizione di mera opposizione al progetto di spostamento dei Tir. Insieme al Comune di Villa San Giovanni abbiamo condiviso l’esigenza di uno spostamento dell’approdo nell’area di Bolano, al confine tra i territori dei due Comuni, in una zona scarsamente urbanizzata che meglio si presta allo sviluppo del progetto presentato dalle società private per l’attraversamento dello Stretto. Chiediamo quindi che il Ministro riveda il suo parere, dimostrando capacità di ascolto e vicinanza nei confronti di un territorio che ha espresso chiaramente la sua netta contrarietà a questo progetto».

Il traghetto Giano della Meridiano Lines
I traghetti della Meridiano Lines trasportano solo mezzi pesanti da Tremestieri-Messina al Porto di Reggio e viceversa
Venerdì pomeriggio, il centro-destra reggino, convocato in tutta fretta dall’on. Francesco Cannizzaro, ha incontrato i reggini sulla vicenda Tir. «Oggi ci siamo ritrovati, come Centro-Destra, tutti uniti, per il bene della nostra città il cui rilancio passa per le infrastrutture: il Porto deve rinascere in chiave turistica, non può essere saccheggiato da politici che rinunciano a difendere la città. Noi ci siamo, come sempre, per Reggio e dalla parte di Reggio. – ha dichiarato l’on. Cannizzaro – L’unica strada per evitare che Reggio venga invasa dai Tir è procedere con immediato ricorso al Tar contro la scelta del Ministero: se il sindaco Falcomatà e il governatore Oliverio sono davvero contrari alla decisione del governo Pd-M5S, procedano e avranno il nostro supporto su questo».
La riunione che si è svolta nella sede del coordinamento provinciale di Forza Italia, a due passi dal Consiglio regionale, ha visto schierati con Cannizzaro Ernesto Siclari, coordinatore del Mns, i consiglieri comunali Mary Caracciolo (FI), Emiliano Imbalzano (Lega), Massimo Ripepi (FdI), Paola Lemma (Udc) e Peppe Agliano (Reggio Futura) e registrato la partecipazione dei consiglieri regionali Giovanni Arruzzolo e Mimmo Giannetta, del consigliere metropolitano Eduardo Lamberti Castronuovo e del consigliere comunale Lucio Dattola. A quest’ultimo, bisogna dare atto che già tre anni fa aveva lanciato un inascoltato allarme sul pericolo di inquinamento dell’area portuale in vista di un eventuale spostamento dei traghetti da Villa a Pentimele.
Cannizzaro non le ha mandate a dire contro quelli che secondo lui sono i responsabili del precipizio che si è aperto a proposito del porto di Reggio: il sindaco Falcomatà, il governatore Mario Oliverio, l’on. pentastellata Federica Dieni, oltre a tutto il Pd e il Movimento Cinque Stelle. «Sono i nemici di Reggio – ha inveito Cannizzaro – che tornano alla carica per svendere la nostra città, ma noi non lo consentiremo. Non hanno fatto nulla per fermare questa minaccia, hanno prodotto solo pareri tecnici negativi, ma è mancato il peso politico. Tuttavia – ha rimarcato l’on. azzurro – noi saremo al fianco del sindaco e del governatore se, oltre a stracciarsi oggi le vesti per scopi puramente elettorali, presenteranno davvero il ricorso al Tar contro il decreto ministeriale che affonda la città».
La rabbia dei cittadini di Reggio, che si sentono presi ancora una volta in giro, troverà sfogo in un’interpellanza urgente dell’on. Cannizzaro che, nell’annunciarla, prova ad attenuare i malumori dei reggini sulla temuta chiusura dell’Aeroporto dello Stretto. «L’Aeroporto – ha detto – non chiude  e presto ci siederemo al tavolo con Enac, Alitalia e RyanAir per pianificare il futuro prossimo». Sarà, ma lunedì ci sarà a Reggio un convegno a Palazzo Campanella, promosso dal prof. Domenico Gattuso e dallo storico Pasquale Amato sul “Sistema aeroportuale regionale” che si preannuncia molto infuocato a proposito del continuo declassamento dello scalo reggino: la sensazione in città è che con i numeri di traffico in costante discesa non è possibile intravvedere alcun futuro. (s)

Che bella la Traversata dello Stretto: non una gara, ma un’emozione tra la Sicilia e la Calabria

È un carabiniere, Pasquale Sanzullo del Centro Sportivo dell’Arma il vincitore della 55.ma Traversata dello Stretto: ha impiegato 56 minuti 53 secondi e 31 centesimi per vincere il trofeo in una competizione che affrontava per la prima volta. Era già tra i favoriti, ma le sue bracciate hanno prevalso sugli altri, sfidando le correnti insidiose che caratterizzano lo Stretto. Anche per lui non è stata una gara, ma un’emozione: il senso della determinazione, della sfida contro gli elementi della natura, la passione, l’impegno. La Traversata lascia, per questo, un segno indelebile non solo a chi vince o arriva a un passo dal traguardo, ma a tutti i partecipanti, atleti e non, barcaioli, appassionati, semplici curiosi, che avvertono come l’uomo, una volta tanto, riesca a prevalere sulla natura, nel pieno rispetto del suo ecosistema e anzi, diffondendo un chiaro messaggio di allarme per la sua salvaguardia.

Le condizioni meteo erano ottimali ed un leggero vento maestrale ha accompagnato gli 80 atleti che, questa mattina, hanno affrontato la 55° edizione della Traversata dello Stretto di Messina. Dietro Pasquale Sanzullo, atleta inserito nel novero dei possibili vincitori sin dalla vigilia, che ha dedicato la vittoria al carabiniere Mario Cerciello Rega ucciso a Roma qualche giorno fa, si sono classificati, al secondo posto, Simone Ercoli del Gruppo Sportivo “Fiamme oro” (57 minuti, 5 secondi e 72 centesimi), arrivato pochi istanti dopo nel corridoio finale creato ad hoc, quest’anno, nel porticciolo turistico di Villa San Giovanni e al terzo posto Manuel Taiani del Cus Salerno Asd (con il tempo di 57 minuti, 33 secondi e 97 centesimi).

Nella categoria agonistica femminile, il trionfo è stato di Claudia Laganà dell’Asd Pianeta Sport di Reggio Calabria, con il tempo di un’ora, tre minuti e 49 secondi. Outsider alla vigilia, la Laganà ha sbaragliato la concorrenza piazzandosi al primo posto con grande energia e regolarità nel corso della gara. Nella categoria master femminile, il successo è stato appannaggio di Michela D’Amico della “Nuoto e Can. Civitavecchia” (con il tempo di un’ora, 4 minuti, 59 secondi).

Nella giornata in cui 80 atleti si sono presentati al via, pronti ad affrontare le fatiche di oltre sei chilometri di percorso, spicca la storia di Simona D’Andrea, la più giovane partecipante, di soli 14 anni, affetta da diabete e che ha deciso di sfidare la malattia ben oltre lo sport.

Il vincitore Sanzullo ha rimarcato l’importanza del barcaiolo: «È una presenza fondamentale tanto che si dice che il 50% del merito vada proprio a lui. Per me era la prima volta qui ed ho cercato di stare con il secondo ed il terzo nella prima parte della traversata. Poi ho dato lo strappo fino agli ultimi cinquecento metri. Lì ho trovato un mare difficile da gestire. Ho controllato dove era il secondo, mettendoci tutto quello che avevo e sono arrivato alla vittoria». Sanzullo, il cui cognome è molto “pesante” in termini di tradizione, auspica ancora maggiore importanza per l’evento che si tiene fra Messina e Villa San Giovanni: «Questa è la vera gara in acque libere, l’auspicio è portare un evento internazionale, al di là della difficoltà del percorso, anche la limpidezza del mare è unica e la presenza di così tanta gente testimonia l’attaccamento al nuoto ed alla competizione».  (rrc)

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«Non è una gara è un’emozione»: basta questo slogan a dare il senso profondo della Traversata dello Stretto che è ormai al via della sua 55.ma edizione. Un evento che quest’anno ha ricevuto il patrocinio del Parlamento Europeo a suggello di una conquistata (e meritata) notorietà che va ben oltre i confini nazionali.

La Traversata dello Stretto unisce le due terre di Calabria e Sicilia all’insegna dei sani valori dello sport e della condivisione, quest’anno può festeggiare ancor prima del fischio di partenza perché grandi passi avanti sono stati fatti nel riconoscere il valore storico e culturale di questa manifestazione, che riveste ancora una grande importanza nella salvaguardia dell’ambiente.

Nuccio Barillà, del direttivo nazionale di Legambiente spiega a Calabria.Live il significato di questo evento anche in chiave di protezione dell’ecosistema dello Stretto:

Il presidente del comitato organizzatore Mimmo Pellegrino ha espresso tutta la sua soddisfazione: «Voglio ringraziare tutti coloro che hanno permesso, a diverso titolo, il riconoscimento del valore storico della Traversata dello Stretto – ha dichiarato  – dopo anni di precarietà tutti gli organi competenti, il Comune di Villa San Giovanni, la Città Metropolitana, la Regione Calabria e, addirittura, il Parlamento Europeo hanno riconosciuto l’immenso patrimonio che questa manifestazione rappresenta. A tutti loro va il mio grazie perché, finalmente, possiamo dire che la Traversata dello Stretto diventa patrimonio di tutta la nostra terra».

Le dichiarazioni del presidente Pellegrino, già anticipate durante la conferenza stampa di presentazione, confermano la volontà manifestata apertamente di contribuire a far uscire dai confini regionali e nazionali l’evento di punta della città di Villa San Giovanni. I contributi della Città Metropolitana e della Regione Calabria sono un chiaro riconoscimento ma lo è ancor di più l’avvio delle pratiche, ormai in fase di ultimazione, per l’inserimento della Traversata dello Stretto tra i quattro eventi  storici della Città Metropolitana di Reggio Calabria e della Regione Calabria.

«Aver patrocinato la Traversata è stato un gesto importante – ha concluso Pellegrino – ma ancor di più significativo è stato riconoscerne il valore storico culturale concedendo la storicizzazione a livello provinciale e regionale. In tal senso voglio ringraziare Giovanni Siclari sindaco di Villa San Giovanni, il senatore Marco Siclari per aver permesso alla Traversata di ottenere in brevissimo tempo l’alto patrocinio del Parlamento Europeo, il sindaco della Città Metropolitana Giuseppe Falcomatà per averla inserita tra i 4 eventi, il presidente del Consiglio Regionale Nicola Irto e il governatore Mario Oliverio per la grande possibilità di storicizzare l’evento».

Il sen. Marco Siclari spiega l’importanza del patrocinio del Parlamento Europeo per una manifestazione che ormai è uscita dai limiti regionali e nazionali:

Ormai siamo agli sgoccioli, mancano poche ore alla gara e anche alla quale anche la FIN ha riconosciuto un valore storico inserendola tra le dieci gare storiche d’Italia. L’abbinamento atleti-barcaioli è stato concluso e mancano solo gli ultimi dettagli prima di vivere l’emozione unica regalata dalla fatica di 80 atleti che tenteranno di domare le correnti dello Stretto.

Esprime soddisfazione anche il sindaco di Villa San Giovanni, Giovanni Siclari:

(rrc)

Cannizzaro (FI): No all’attracco di Pentimele per i Tir dello Stretto, “una malsana idea”

Il deputato azzurro Francesco Cannizzaro, coordinatore provinciale di Forza Italia a Reggio, si schiera con assoluta determinazione contro il progetto del nuovo approdo pe ril traffico veicolare merci nella zona di Pentimele (RC). «La parola d’ordine – dice l’on. Cannizzaro – è scongiurare l’invasione di Reggio Calabria Porto da parte dei mezzi pesanti gommati. Dopo che la Direzione Generale del Ministero dei Beni Culturali ha espresso il parere favorevole in merito alla compatibilità ambientale del progetto presentato dalla “Caronte &Tourist SpA e Diano SpA” per la costruzione di un nuovo approdo per navi traghetto in zona Pentimele, sembrerebbe, ma è tutto da vedere, un ulteriore passo in avanti nella realizzazione dell’opera. Anche le notizie pubblicate in questi giorni dalla stampa locale mettono in risalto la positività di questo parere, ponendo l’arrivo del via libera ai lavori come una probabilità sicuramente più vicina ma, fortunatamente, non è proprio cosi».

«È mia intenzione, – afferma Cannizzaro – come spesso ho già avuto modo di affermare, porre in essere tutto ciò che sia legittimamente possibile per scongiurare tale nefasta eventualità. Infatti, esaminando bene la direttiva ministeriale del 13 u.s., oltre alle poche righe finali, quello che colpiscono di più sono le 26 pagine che la compongono, ricche di particolari  e dettagli relativi alla realizzazione dell’opera  che, nei fatti, viene appesantita di decine di prescrizioni prima di essere rimandata, per altro, all’esame della Commissione Ambiente ed alla Soprintendenza Archeologica per le provincie di Reggio Calabria e Vibo valentia. Le ulteriori prescrizioni tengono in considerazione una serie di fattori che risultarono già determinanti quando, a dicembre del 2018, chiesi personalmente ed ottenni il parere positivo in Commissione Trasporti alla Camera sulla proposta formulata e sulle  gravi rimostranze nei confronti di un parere governativo incomprensibile ed ereditato totalmente dalla precedente gestione. Disposizioni odierne che riprendono in parte anche i contenuti dell’ordine del giorno alla Camera dei Deputati, sempre chiesto da me e favorevolmente accolto dal Governo durante i lavori d’Aula del 10 dicembre u.s., affinché si valutassero le opportune iniziative, e dannose conseguenze, dell’eventuale costruzione dell’approdo delle navi per il trasporto di autoveicoli e mezzi pesanti da Villa San Giovanni a Reggio Calabria».

Attraversamento dello Stretto di Messina

«Anche oggi, come allora, l’opera destinata ad unire la sponda del reggino con Messina/Tremestieri, in questo parere positivo lascia molte incognite ritenute dalla stessa Direzione Generale troppo generici o, addirittura, poco rassicuranti in termini di realizzazione dell’opera stessa. Difatti, senza elencare le tante criticità ben puntualizzate, e da me sempre espresse con chiara fermezza, prima di giungere al decreto della commissione Vas-Via del Ministero dell’Ambiente, è stata constatata la mancanza di molti approfondimenti del caso, particolarmente richiesti dagli organi tecnici, e, soprattutto, in virtù delle molteplici prescrizioni redatte. Emblematico ma significativo il caso degli impianti relativi alle polveri ed alle emissioni per mitigarne gli effetti dannosi sull’ambiente circostante: si parla di soluzioni formulate troppo genericamente e senza puntuali riferimenti della loro applicazione all’interno dell’area individuata. Preoccupante leggerezza che andrebbe a discapito esclusivamente della salute di tutti i reggini. Ancora precetti per quanto riguarda la definizione dei volumi in elevazione e la caratterizzazione in termini architettonici e di inserimento paesaggistico dell’intera area che constatano una mancanza importante di soluzioni che configurino la funzione riqualificante del progetto ed il suo reale inserimento nel paesaggio complessivo circostante. Mancante anche  la sorveglianza archeologica in corso d’opera, addirittura non prevista, che potrebbe sancire modifiche drastiche in corso d’opera e ricadute negative sul progetto stesso, lasciando presagire cantieri ipotetici senza fine.

«Appare chiaro, quindi, come siano ancora molti e difficili gli step da superare per il “si” definitivo all’opera ed il mio impegno sarà volto affinché non ci sia alcuna indulgenza nei ministeri competenti sulle prescrizioni poste, anzi, pretenderò assoluta intransigenza e massimo rigore. Il mio incessante compito sarà contrastare con dati oggettivi e documenti alla mano, a partire già dalla prossima settimana, la volontà politica e gli interessi economici che hanno accompagnato fin dall’inizio questa malsana idea, sempre rifiutata dalla città di Reggio Calabria e dagli enti che la rappresentano nelle varie sedi, consapevoli dei danni all’ambiente, alla salute ed all’economia indotta dal turismo mancato, di cui la nostra città sarebbe inevitabilmente vittima. Reggio Calabria non merita assolutamente un’altra cicatrice sanguinante, e chi, come me, ha l’onere e l’onore di rappresentarLa istituzionalmente nelle sedi opportune, non lascerà che si palesi facilmente un’altro torto  “calato” dall’alto». (rp)

CAMERE COMMERCIO REGGIO E MESSINA, INSIEME PER LA MOBILITÀ SULLO STRETTO

12 settembre – Un impegno comune per facilitare la mobilità nello Stretto: le Camere di Commercio di Reggio e Messina uniscono le funzioni di promozione dello sviluppo economico del territorio in un quadro di collaborazione che potrà dare ottimi risultati. È quanto emerge dall’incontro, svoltosi presso la sede dell’ente camerale reggino, al quale hanno preso parte i Presidenti delle due Camere, Antonino Tramontana ed Ivo Blandina, il Segretario Generale Natina Crea, e i rappresentanti delle compagnie di navigazione che operano nell’area dello stretto Caronte & Tourist spa, Meridiano Lines srl e Bluferries srl.
L’incontro, che ha dato seguito ad un percorso di collaborazione tra i due enti camerali già iniziato da qualche mese, è stato un primo passo per ragionare insieme agli operatori su specifiche proposte per rendere concreta una maggiore integrazione tra le economie dell’Area dello Stretto.
«Centrale per questo obiettivo – secondo il presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria, Antonino Tramontana – è la facilitazione dell’attraversamento di persone e merci, attraverso la sperimentazione di strumenti idonei ad incrementare gli spostamenti e stimolare le motivazioni di viaggio. Una ipotesi sostenibile è l’integrazione tra il biglietto per il trasporto marittimo, scontistiche e agevolazioni su beni e servizi, con un intenso coinvolgimento delle imprese operanti nei due territori.
La ricerca di questi strumenti – ha dichiarato il Presidente Tramontana – potrà determinare un potenziamento dei flussi turistici tra i due territori metropolitani, flussi che potrebbero trarre un notevole impulso da condizioni più favorevoli e da una maggiore fruibilità dei collegamenti; questo vale anche per gli scambi commerciali tra le due sponde che oggi sono particolarmente penalizzati dalla situazione dei collegamenti».
Le facilitazioni nell’attraversamento porteranno benefici determinanti anche all’aeroporto dello Stretto, che è molto legato al bacino di utenza messinese, e che con le giuste proposte di collegamento tra le due sponde potrebbe essere fortemente valorizzato rispetto al passato.
Il Presidente della Camera di commercio di Messina, nel suo intervento, ha sottolineato che «È stato avviato un prezioso confronto con i vettori che consentirà di pianificare attività di sviluppo del traffico marittimo, fondamentale supporto per accrescere gli scambi economici, ma anche culturali e sociali, tra le due aree metropolitane in riva allo Stretto. L’idea è quello di creare efficienza grazie alla complementarietà delle azioni di promozione delle due Camere con ricadute positive in termini di economie e di diversificazione dei servizi di collegamento».
Particolare soddisfazione è stata espressa per la piena disponibilità ed apertura manifestata dai partecipanti, che si sono dati appuntamento a stretto giro per definire in maniera concreta un piano di azioni da attivare nel breve termine. (rrc)