All’Unical concluso il Percorso di Eccellenza del Corso di Ingegneria Gestionale

Si è concluso il Percorso d’Eccellenza del Corso di Studi in Ingegneria Gestionale dell’Unical, una iniziativa che ha messo in luce il talento e l’impegno dei propri studenti che hanno partecipato al ciclo di seminari, arricchito dalla presenza di sette aziende di caratura internazionale come Accenture, Stellantis, L’Oréal Paris, Tiscali.

Il progetto, concepito per promuovere l’eccellenza accademica e professionale, ha premiato 12 studenti che si sono distinti nel corso della loro carriera per i risultati accademici. A ricevere gli attestati del PE2024 sono stati: Guido Barbieri, Manuel Campanella, Aurora Coloca, Luca Imperio, Orlando Fragola, Alessandro Domenico Mafrica, Fabiano Pio Romeo, Alessandro Russo, Francesco Sammarro, Vincenzo Schiavello, Enrico Sottilotta e Lucia Spinelli.

Per l’occasione, è stato ospite del Corso di Studi Stefano Lombardi, senior manager di Accenture, società di servizi professionali con oltre 22.000 persone in Italia, il quale ha consegnato gli attestati di partecipazione ai 12 studenti “eccellenti” del 2024 premiando, in accordo con tutte le aziende partner del Percorso, anche lo studente Luca Imperio con il riconoscimento di “Miglior Profilo”. 

La professoressa Giusy Ambrogio, coordinatrice del Corso di Studi, ha voluto sottolineare l’importanza del Percorso d’Eccellenza, evidenziando il valore della collaborazione tra mondo accademico e aziende.

«Il Percorso d’Eccellenza è una attività time consuming, che si fonda su una rete di contatti consolidati che il corso di studi ha e grazie alla quale riesce a portare presso il campus di Arcavacata delegati di aziende rappresentative del mercato internazionale. Ovviamente lo sforzo è ripagato ampiamente dal livello di soddisfazione che sia i partecipanti che le aziende partner esprimono a fine processo, risultando un modo efficace per far incontrare domanda e offerta. Grazie a queste iniziative il corso di studi in Ingegneria Gestionale dell’Unical può vantare di avere un tasso di occupazione dei laureati ad un anno dalla laurea del 92,5%, superiore al 91,8% della media italiana, come da fonte ufficiale Almalaurea (fonte Rapporto occupazionale Almalaurea 2024). Questo ci posiziona tra i grandi atenei nel settore dell’Ingegneria Gestionale».

La chiusura di questo percorso rappresenta non solo un riconoscimento individuale per gli studenti premiati, ma anche un segnale positivo per l’intera comunità accademica dell’Unical. Il Corso di studi in Ingegneria Gestionale continua a dimostrare il suo impegno verso l’eccellenza educativa, formando professionisti pronti a rispondere alle sfide del futuro. Questo evento è un passo importante verso un mondo accademico sempre più competitivo e innovativo. (rcs)

 

Celebrare il 40° anniversario di San Giovanni Paolo II in Calabria è come entrare in una pagina storica molto bella dell’Università della Calabria

di FRANCO BARTUCCILa Calabria è entrata nel vivo delle celebrazioni del 40° anniversario della visita che San Giovanni Paolo II fece tra il 5 e il 7 maggio 1984 nella nostra regione, pernottando a Paola nel Santuario di San Francesco, ma con visite, arrivando all’aeroporto di Lamezia Terme, alla Certosa di Serra San Bruno, Catanzaro, Cosenza, Crotone e Reggio Calabria.

In particolare sia a Cosenza che a Paola, su iniziativa dell’Arcidiocesi di Cosenza Bisignano, della Parrocchia San Nicola di Medicino, del Settimanale cattolico “Parola di Vita”, della Basilica di San Francesco di Paola, come del Comune tirrenico, sono state promosse varie iniziative che culmineranno il 13 ottobre, con vari incontri ed iniziative, cerimonie religiose, per effetto anche della presenza di una reliquia di San Giovanni Paolo II, custodita dalle Suore figlie della carità a Roma nella casa Regina Mundi, che verrà portata ed esposta nelle varie chiese del territorio cosentino e paolano.

Per quanto ci riguarda questo anniversario della presenza di Giovanni Paolo II in Calabria ci riporta a riflettere, come evidenziato nel titolo del servizio, su una bella pagina di storia della nostra Università, che trova in questa figura di Santo un legame di valori profondi che mettono in luce l’attenzione particolare riversata sull’Ateneo di Arcavacata, fin dalle sue origini, per effetto delle sue specificità di campus universitario, da San Paolo VI, che sollecitato dal Ministro della Pubblica Istruzione, Riccardo Misasi, designò nel 1971, quale Arcivescovo di Cosenza, Monsignor Enea Selis per effetto della sua esperienza maturata nel mondo universitario cattolico italiano, quale assistente spirituale. La fotografia che mostra Paolo VI con Mons. Selis e Fausto Lio, Arcivescovo e sindaco di Cosenza ci mostra questa grande attenzione. Una presenza, che grazie allo stretto dialogo e spirito di collaborazione con il Rettore Beniamino Andreatta, lo portò ad istituire la parrocchia universitaria San Paolo Apostolo, con i Padri Dehoniani a gestirla.

L’attivismo cattolico nell’Università, a livello di docenti, non docenti e studenti, è più che noto (addirittura nel 1973 la Fuci promosse un convegno nazionale con dirigenti e studenti che arrivarono da varie università italiane, che si svolse nell’edificio polifunzionale di fresca costruzione), maturando negli anni varie iniziative importanti, legandosi anche nei percorsi di gestione della stessa università (con gli studenti e docenti cattolici eletti in vari organismi gestionali).

La presenza di Giovanni Paolo II a Cosenza quel 6 ottobre 1984 costituisce per l’Università della Calabria un rinnovo della sua identità culturale e scientifica, oltre che umana, per quanto è accaduto in termini di pronunciamento di parole di forte sostegno per il suo sviluppo e di incontri con il Rettore, prof. Pietro Bucci, avvenuto in Arcivescovado, insieme ad altre autorità cittadine, presentate dall’Arcivescovo Mons. Dino Trabalzini, che gli portò in dono un progetto per un grosso complesso residenziale, elaborato dall’arch. Maurizio Bonifati e dal prof. Roberto Visentin, per l’uso delle fonti di energia alternativa, utile per un centro integrato per comunità da realizzare in  paesi del terzo mondo.

«Pensiamo ad alcune missioni dei paesi del terzo mondo, e l’Università nel donare tale progetto – scrisse il Rettore Bucci nella nota di accompagnamento – vuole manifestare la propria partecipazione ai problemi della comunità cristiana nel mondo». 

Per il Rettore Bucci fu una emozione grandissima quell’incontro con Papa Karol Wojtyla, come mostra la foto, ma fu l’inizio di un nuovo cammino dedito alla ricerca della fede, che lo trasformerà da ateo a un uomo di profonda umanità e religiosità.

Ma il pronunciamento delle parole ad opera di Papa Wojtyla a sostegno dell’Università della Calabria e dei suoi giovani avviene la sera nello stadio San Vito, dove a un certo punto dice:  «Sono contento di essere in Cosenza, centro dell’antico Brutium, in questo luogo racchiuso tra la Sila e la Valle del Crati. Luogo stupendo, che ha tutta una sua storia di popoli, di dominazioni, di culture. Cosenza è sempre stata centro di cultura e di pensiero, che ha conosciuto nei secoli esponenti illustri. Oggi questa città ospita l’Università di Calabria, di recente istituzione. Molti giovani della regione preparano qui il loro futuro, qui si addestrano alla ricerca scientifica, maturano il loro pensiero. Esser sede universitaria è un impegno che valorizza la città, ma è anche una grande responsabilità, poiché richiede da parte di tutte le componenti cittadine attenzione e dedizione per una formazione non solo accademica, ma umana e cristiana di tanti giovani. Auspico vivamente che l’Università fucina del pensiero e dell’uomo, gareggi con le altre istituzioni sorelle per contribuire alla promozione culturale di questa diletta Regione, offrendo un servizio alla scienza degno della Calabria erudita del passato. L’Università di Calabria sia il punto più alto dell’interesse degli amministratori di questo capoluogo, poiché con uno studio serio che avvii ad una professionalità qualificante si crei quella classe dirigente di cui la Calabria ha bisogno per risolvere i suoi problemi. La ricomposizione del tessuto sociale passa attraverso lo studio e l’impegno culturale, volti all’affermazione della dignità della persona umana: la Calabria tutta attende fiduciosa questo contributo di pace e di progresso sociale».

In questo dire non possono essere trascurate le parole e i pensieri pronunciati dal Papa oggi Santo per essere vicino agli ultimi: «Un pensiero infine rivolgo ai cittadini più bisognosi, agli ammalati, ai carcerati, ai piccoli, agli emarginati perché possano trovare sempre in Cristo conforto e speranza; possano essere loro, carichi di sofferenze e di umanità, il ponte per un mondo ed una società più giusta e più buona». Ed infine la benedizione: «A tutti impartisco la mia Benedizione, invocando dal Signore su questa città e sui suoi abitanti prosperità, concordia operosa, pace».

Quelle parole e quella presenza ancora oggi hanno un valore pregnante per essere testimoni di giustizia, concordia, amore e pace, soprattutto in questi momenti che abbiamo vicino casa tanti conflitti che calpestano il genere umano.

Per ritornare a quel 6 ottobre 1984, inizio di una nuova storia di rapporti ed azioni di lavoro, non posso non ricordare il sogno che aveva il Rettore Pietro Bucci nel conferire a Papa Giovanni Paolo II e a Maria Teresa di Calcutta una laurea “Honoris Causa” che non poté portare a compimento per la scadenza del suo mandato rettorale. Ma da uomo di fede conquistata non si risparmiò nel dare il suo contributo culturale e sociale alle opere della Chiesa locale calabrese portandola ad istituire il “Brutium”, come la Fondazione “Facite” di culto e religione ed altro ancora come membro di organismi amministrativi e direttivi.

Certamente il rapporto di stima creatosi tra il prof. Pietro Bucci, del quale abbiamo ricordato lo scorso 10 settembre il 30° anniversario della sua scomparsa, e Sua Santità Giovanni Paolo II, lo ha portato ad assumere nel 1993 la funzione di Presidente del Campus Biomedico di Roma, dove ha avuto il tempo di insediarsi e celebrare pure l’inaugurazione dell’anno accademico; come anche di accogliere nelle strutture del Campus il noto attore Alberto Sordi che portava un suo consistente contributo finanziario alla giovane università nel sostenerne la fase di avvio.

Quanto fosse profondo il rispetto e la stima del prof. Pietro Bucci nei confronti di Sua Santità Giovanni Paolo II lo compresi in occasione dell’udienza privata che ottenemmo l’8 settembre 2004, nell’Auditorium Paolo VI. Eravamo alla vigilia del 10° anniversario della scomparsa del prof. Pietro Bucci e l’udienza era stata chiesta proprio per ricordarne la figura e poi per consegnare al Papa la bandiera della Pace, denominata “Peace’s Flag”, realizzata dall’equipaggio del Progetto Magellano, avente come presidente lo studente Salvatore Laporta, durante la prima edizione del viaggio che ha portato gli studenti in giro per diverse università europee (Siena, Lubiana, Pecs, Vienna, Praga, Varsavia, Tartu, Joensuu, Stoccolma, Dortmund, Utrecht, Gent, Bruxelles, Lugo, Tolosa, Losanna, Castellanza). Una bandiera che fu realizzata durante il viaggio per manifestare il no alla guerra in Iraq e pretendere la Pace.

Fu una splendida occasione in cui vidi Papa Giovanni Paolo II stendere la propria mano benedicente sul plastico raffigurante il Campus dell’Università della Calabria con un Rettore Latorre entusiasta del dono offertogli e poi fu il mio turno per consegnargli la bandiera della Pace, un libro su una ricerca fatta da padre Rocco Benvenuto sul Venerabile padre Bernardo Maria Clausi ed un quadro poster raffigurante Sua Santità con il prof. Pietro Bucci, posti frontalmente che riproduceva un momento, una fase della loro vita in occasione di un incontro importante.

Furono momenti intensi ed emozionanti in quanto, avendo difficoltà nel parlare, lo vedevo guardare il poster e contestualmente sentivo su di me il suo sguardo con occhi interessati e sorpresi perché rivedeva dopo oltre dieci anni se stesso e la figura del prof. Bucci dandomi prova del loro rapporto di stima. Lo sguardo era interessato e caloroso facendomi sostare ai suoi piedi, mentre il cardinale addetto al cerimoniale mi invitava ad alzarmi per lasciare ad altri lo spazio per l’udienza. Cosa che feci regolarmente portando con me la lettera, che mi era stata consigliato di scrivere da un sacerdote che negli uffici vaticani la sera prima mi consegnò i pass  per l’udienza, dicendomi che il Papa amava leggere le lettere che gli venivano date. Nella lettera scritta di notte avevo raccontato le motivazioni del nostro viaggio ed il perché dei doni lasciati. 

Appena allontanatomi mi accorsi subito di avere ancora tra le mani la lettera e dispiaciuto mi voltai guardandolo per capire cosa fare e notai che il suo sguardo era fisso ancora su di me. Improvvisamente fui avvicinato da una persona addetta alla sicurezza che mi chiese il perché di quella sosta improvvisa e consegnandogli la lettera per portargliela notai che resosi conto della consegna, rivolse così la sua attenzione alle due signore di colore che stavano dietro di me per l’udienza.

 Quei momenti per me continuano ad essere indimenticabili, consapevole di avere avuto prova di un rapporto ancora vivo di una grande amicizia e stima tra un Papa buono ed illuminato ed un professore scienziato che aveva scoperto la bellezza della fede per essere al servizio di Dio Padre.

Son trascorsi venti anni ed un mese circa da quell’incontro con Papa Giovanni Paolo II, oggi Santo, ricordandomi che alla base dei vari contatti avuti c’è stato un valore guida oggi importante e fondamentale quale quello della Pace, frutto del rispetto e dell’amore tra gli uomini. In quel Campus universitario che Sua Santità ha benedetto vedendone il plastico vivono circa 1300 studenti stranieri provenienti da 97 paesi del mondo, appartenenti a varie religioni.

Di fronte ai vari conflitti e guerre che stanno distruggendo posti vicini a noi (Ucraina e Medio Oriente) con massacri e violenze di ogni genere sarebbe una prova di grande umanità ed amore tra gli uomini ritrovarsi, sotto la protezione e guida di San Giovanni Paolo II,  protettore del luogo per la benedizione ricevuta, e del suo angelo custode Pietro Bucci, tra gli ulivi del  Campus che ne caratterizzano e ravvivano l’ambiente  per dare prova di convivenza serena possibile e di Pace, in modo da  farne un  “Giardino di Pace”. (fb)

Intesa tra Coldiretti e Unical per Turismo delle radici e promozione delle aree rurali

Favorire lo sviluppo turistico in alcune aree rurali della regione, particolarmente vocate all’attività agricola e agrituristica. È questo l’obiettivo dell’accordo siglato tra Coldiretti Calabriae il Dipartimento di Scienze aziendali e Giuridiche dell’Unical.

Nei giorni scorsi, infatti, si è svolto un incontro fra il direttore regionale di Coldiretti Calabria, Francesco Cosentini, il presidente di Coldiretti Cosenza, Enrico Parisi e la professoressa Sonia Ferrari, docente di Marketing del Turismo e di Marketing Territoriale dell’Università della Calabria. Oggetto dell’incontro è stata la definizione delle future azioni da intraprendere nell’ambito della convenzione.

«L’accordo, siglato – ha spiegato Cosentini – rappresenta un passo importante per entrambe le istituzioni. Coldiretti Calabria, da sempre impegnata nella difesa e nella promozione dell’agricoltura e del Made in Italy e l’Unical, punto di riferimento accademico e di ricerca per il territorio, che insieme  metteranno in campo competenze e risorse per la valorizzazione del patrimonio rurale e di chi vi abita».

Si tratta di un progetto teso ad incentivare lo sviluppo turistico attraverso la valorizzazione delle risorse locali ‘autentiche’, legate in particolar modo alla produzione agricola e alla filiera agro-alimentare. Si tratta delle risorse su cui puntare per rivolgersi ai turisti del settore enogastronomico: un segmento di visitatori in grande crescita negli ultimi anni che in Calabria potrebbe divenire uno dei principali target turistici, oltre che uno strumento di sviluppo sostenibile per rivitalizzare piccoli comuni ed aree rurali, coinvolgendo l’intera comunità e, in primo luogo, le giovani generazioni.

Il progetto prevede una fase di formazione degli operatori turistici che include l’offerta di servizi di marketing per favorire le attività di promozione e di vendita di prodotti e servizi, anche all’estero; unite a un’ attività di ricerca per definire le attese e il livello di soddisfazione dei turisti, il gap dell’offerta turistica da colmare e altri aspetti riguardanti il miglioramento della qualità dei servizi erogati e per accrescere l’efficacia dell’intero progetto.

La convenzione prevede una serie di iniziative congiunte, tra cui: progetti di ricerca e innovazione: sviluppo di studi e ricerche per individuare nuove strategie di promozione del turismo agrituristico e delle eccellenze agroalimentari locali.

Formazione e sensibilizzazione: organizzazione di seminari, workshop e corsi di formazione rivolti a studenti, agricoltori e operatori del settore per migliorare le competenze e le conoscenze relative al turismo rurale e agrituristico.

Con il Turismo delle radici, infatti, si recuperano affetti familiari, a partire dai luoghi e dalle tradizioni del proprio passato. Un segmento turistico divenuto oggi un fattore attrattivo dei nostri territori sempre più rilevante. Gli italiani residenti all’estero, siano essi di prima generazione oppure discendenti di origini italiane, rappresentano un bacino di potenziali viaggiatori di ritorno in grado di generare un forte legame emotivo con i luoghi di appartenenza, che ha come effetto anche quello di amplificare la conoscenza e il richiamo del Made in Italy nel mondo.

«Il turismo delle radici” salva le bellezze e l’economia dei piccoli borghi, da dove è partita l’emigrazione, soprattutto nella nostra terra – ha detto Vincenzo Abbruzzese, presidente di Terranostra Calabria –. La vacanza nei piccoli borghi, da sempre fortemente caratterizzata dalla presenza dell’agricoltura, rappresenta un esempio di turismo sostenibile prezioso per il sistema Paese che, se adeguatamente valorizzato, può diventare una risorsa strategica per il rilancio economico e occupazionale anche per la nostra Calabria. Non a caso il 92% delle produzioni tipiche nazionali nasce proprio nei piccoli borghi e, a garantire l’ospitalità nei piccoli centri, c’è la rete di Campagna Amica con i nostri agriturismi». (rcs)

All’Unical arriva La Notte dei Ricercatori

di FRANCO BARTUCCILa notte dei Ricercatori di quest’anno, battezzata “SuperScienceMe”, giunta all’undicesima edizione, come annunciato dal Rettore Nicola Leone, nel corso della cerimonia inaugurale del 53° anno accademico, sarà portata nel centro storico di Cosenza, in modo da avvicinare la scienza alla società. “SuperScienceMe” prende il via domani, venerdì 27 settembre, nel campus con visite nei laboratori ed expo sul ponte. Nel pomeriggio la manifestazione si sposta su Corso Mazzini per concludersi in serata nell’Ateneo con lo spettacolo ad ingresso gratuito di Dj Kerò & Frankie Hi-Nrg Mc.

Il grande evento di divulgazione scientifica – che vede l’Unical capofila insieme all’Università Magna Graecia, l’Università Mediterranea, l’Università della Basilicata, il CNR e la Regione Calabria – è uno dei nove progetti italiani di Notte europea dei ricercatori e delle ricercatrici finanziati dalla Commissione europea con l’obiettivo di creare occasioni di incontro tra ricercatori e cittadini per diffondere la cultura scientifica.

Scienza democratica, accessibilità al sapere, scambio e interazione, collaborazione sono alcuni degli aspetti che caratterizzano “SuperScienceMe” che quest’anno si presenta in maniera ancora più coinvolgente grazie alla messa in campo di diverse attività di citizen science (scienza che prevede la partecipazione attiva dei cittadini). Ispirata, inoltre, al “Nuovo Bauhaus europeo”, la Notte mette insieme, in maniera sinergica, dimensione ambientale, sociale e culturale, veicolando il concetto di “bellezza della scienza”. In ateneo e in città,” SuperScienceMe” appassionerà il grande pubblico con esperimenti scientifici, dimostrazioni, giochi, attività ludico-educative, visite nei laboratori, musei, biblioteche e luoghi d’arte.

Ma nel frattempo la manifestazione è stata portata, mercoledì 25 settembre, presso la Pediatria dell’Ospedale di Castrovillari, dove si è svolta un’attività dal titolo:  “Sperimenta in corsia”, in cui grazie a ricercatori e operatori Unical, accompagnati da clown, è stato portato ai piccoli pazienti ricoverati un estratto della Notte.

Venerdì mattina, 27 settembre, alle 8.30, l’Unical aprirà l’undicesima edizione della Notte con l’attività “Sperimenta la bellezza della ricerca”, un tour scientifico su prenotazione di esperimenti e dimostrazioni scientifiche sulle cinque missioni europee. Contestualmente, per tutta la mattinata, sarà possibile visitare gli spazi dei Dipartimenti e quelli tematici – Eu Space, Pnrr Space, Innovation Space, Gender Space – allestiti sul Ponte Bucci, partecipare alle attività di “Superscienceme for children”, una vera e propria università per bambini con ricercatori, “scienziati pazzi” e laboratori a cura di Airc. Il tutto animato da spettacoli di danza aerea, performance musicali itineranti e trampolieri.

Nel pomeriggio “SuperScienceMe”,  come già detto, si sposterà  nel centro di Cosenza. Su corso Mazzini prenderà il via, alle 16:30, “La bellezza della ricerca in città” con attività a cura dei ricercatori Unical, animazione per bambini, mini tour nel centro storico alla scoperta del patrimonio culturale e urbano della città capoluogo.

La sera, alle 21, appuntamento ancora nel Campus con lo show della scienza dedicato a “Donne nelle Steam”, impegnate cioè nelle discipline scientifico-tecnologiche. A seguire gran finale, ad ingresso gratuito, in Piazza Vermicelli con il “Concerto della Notte … ve le suoniamo hybrid” con la Piccola Orchestra della Notte dei Ricercatori e delle Ricercatrici e Dj Kerò & Frankie HI-NRG MC in “L’Alto Parlante Gira i Dischi”, una selezione di musica hip hop ed elettronica. (fb)

Il trasferimento tecnologico in un workshop internazionale all’Unical

di FRANCO BARTUCCI –  Il trasferimento tecnologico (TT) è il complesso processo attraverso il quale idee, scoperte e innovazione tecnologica generate nei laboratori di ricerca, sia accademici che degli Istituti di Ricerca pubblici e privati, vengono trasformate in prodotti e servizi per la comunità con un impatto significativo sulla società. Il tema del trasferimento tecnologico (TT) è notevolmente condensato nel ruolo dinamico della terza missione come estensione ed evoluzione necessaria ed essenziale della ricerca accademica per generare valore adattandosi alle esigenze della società.

Di ciò si è parlato in un workshop internazionale che si è svolto presso l’University Club dell’Università della Calabria, il cui tema ha avuto come titolo: “Paradigm Shift of Academic Research Valorization and Technology Transfer for Eu Area“ (Cambio di paradigma nella valorizzazione della ricerca accademica e nel trasferimento tecnologico per l’area Unione Europea).

Tale iniziativa è nata dalla collaborazione di farmacologi dell’Unical e dell’Università Magna Graecia di Catanzaro con la Società Italiana di Neuroscienze, il Centro di Ricerche sulle Malattie Neurodegenerative, Dzne, di Bonn (Germania) e con il contributo dell’Area di Ricerca, Innovazione e Impatto Sociale (Ariis) dell’Unical.  Al workshop hanno partecipano ricercatori italiani e stranieri provenienti sia dal mondo accademico che da enti di ricerca accanto a ricercatori e docenti universitari che si sono distinti nel settore del trasferimento tecnologico.

Attualmente, questo argomento è particolarmente significativo nel campo della ricerca biomedica in cui le biotecnologie e le scienze omiche (genomica, proteomica, metabolomica) rappresentano una fonte inesauribile di innovazione con impatto imprevedibilmente elevato sulla società globale. In Italia, in verità, la rete degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs), sia di diritto pubblico che privato, contribuisce notevolmente al Trasferimento Tecnologico e molti di questi Irccs sono dotati di personale dedicato allo scopo

In un passato non molto lontano, un grande contributo all’innovazione tecnologica è stato fornito dall’industria farmaceutica italiana che ha avuto decenni di successo di livello internazionale. L’evoluzione dell’industria farmaceutica in sistemi sempre più integrati per far fronte ai cambiamenti della società ed alla notevole e costosa complessità ingegnerizzata per lo sviluppo di tecnologie per la salute sempre più efficaci e sicure ha portato ad una razionalizzazione che ha significato la perdita di investimenti in ricerca industriale anche nel nostro Paese. Mentre ciò ha sicuramente causato una perdita di posti di lavoro per fette molto qualificate delle nostre società. Bisogna pure riconoscere che è anche vero che la ricerca industriale ha aumentato il suo interesse verso gruppi dinamici di ricerca accademica da dove, dagli anni ottanta origina la storia di importanti innovazioni. Certamente, questo è il caso dello sviluppo di diverse categorie di farmaci e vaccini innovativi risultati da una ricerca mirata a partire dal target.

Il Workshop ha registrato complessivamente 16 relazioni a partire dalla prima mattinata, con l’introduzione del prof. Giacinto Bagetta, del dipartimento di farmacia HS&N, dell’Università della Calabria che ha curato l’iniziativa, a cui sono seguiti i saluti del prof. Francesco Scarcello, Pro Rettore dell’UniCal; nonché della prof.ssa Maria Luisa Panno, direttore del dipartimento di Farmacia.

Le prime due relazioni di apertura saranno a cura del prof. Monica Di Luca, presidente della Sins dell’Università di Milano; nonché del prof. Gianluigi Greco, direttore del dipartimento di matematica e informatica dell’Università della Calabria. A seguire sono intervenuti Giovanni Cuda, Rettore dell’Università “Magna Grecia” di Catanzaro; Giorgio Racagni, past Presidente della Società Italiana di Farmacologia di Milano; Pier Luigi Nicotera, direttore scientifico della Dzne di Bonn (Germania); Maria Luisa Panno e Vincenzo Pezzi dell’Università della Calabria, Francesco Valentini, membro del Senato Accademico dell’UniCal ed altri ancora. (fb)

Il presidente Occhiuto: «Il nuovo ospedale di Cosenza sarà realizzato all’Unical»

di FRANCO BARTUCCI –  L’anno accademico 2024/2025  (il 53° in ordine di tempo) è stato inaugurato all’Università della Calabria con una sontuosa cerimonia che si è svolta nell’aula magna intitolata alla memoria del primo Rettore, prof. Beniamino Andreatta, fin dal 16 gennaio 2009 alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

La cerimonia del 53° anno accademico ha preso il via con l’ingresso dei cortei accademici, che ha visto la presenza di un buon numero di Rettori provenienti dalle Università collocate nel centro e nel Sud Italia rimarcando la spaccatura netta del nostro Paese anche in campo universitario e questo è fortemente penalizzante per una immagine positiva dell’Unità dell’Italia. La cerimonia di apertura è poi proseguita con l’apertura musicale a cura del Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza.

Successivamente è intervenuto il rettore Nicola Leone  che ha presentato un resoconto delle attività svolte nell’ultimo anno accademico, un anno caratterizzato da un intenso lavoro e grandi risultati conseguiti dall’Ateneo. Il Rettore si è soffermato in particolare, sull’importanza del reclutamento di qualità e delle collaborazioni istituzionali per consolidare e rafforzare il ruolo dell’Unical per lo sviluppo del territorio. Soprattutto per quanto sta accadendo in materia del rapporto tra l’UniCal ed il sistema Sanitario Calabrese, grazie all’istituzione della laurea specialistica in Medicina e Tecnologia Digitale, nonché Scienze Infermieristiche.

Abbiamo visto e avvertito un prof.Leone molto emozionato, tanto che durante la relazione, parlando del grande contributo e sostegno che l’Università sta ricevendo dalla regione in termini di finanziamenti destinati soprattutto all’erogazione di borse di studio, che le hanno consentito nel Rapporto Censis di quest’anno di ottenere il massimo punteggio di 110, collocandola, quindi, al primo posto della graduatoria, tra le grandi Università italiane, ha finito per ringraziare il presidente della Giunta Regionale citando non il nome di Roberto Occhiuto ma quello di Principe, suscitando in Sandro, presente in aula il suo compiacimento anche perché in qualità di assessore regionale alla Cultura, Università e Ricerca si è prodigato molto anche lui durante il suo mandato nel fare avere alla nostra Università vari fondi destinati al diritto allo studio, alla ricerca e all’innovazione, al rapporto università mondo delle imprese. Temi, peraltro, che hanno fatto parte della relazione del Rettore Leone e che approfondiremo in un prossimo servizio.

Spostiamo in avanti il resoconto della lezione magistrale della prof.ssa Franca Melfi, per ragioni di scoop giornalistico, nell’anticipare che a conclusione della manifestazione celebrativa, o meglio dopo la dichiarazione augurale da parte del Rettore Leone di apertura dell’anno accademico 2024/2025, il presidente Roberto Occhiuto a conclusione del suo intervento, nell’applauso generale della folla che gremiva l’aula magna “Beniamino Andreatta”, ha annunciato che gli uffici tecnici regionali stanno lavorando alacremente sulla  stesura del piano di fattibilità del nuovo ospedale di Cosenza, i cui elaborati saranno pronti per fine anno e che entro la fine del prossimo anno si dovrà vedere l’apertura del cantiere di lavoro per la realizzazione dell’opera, che a parer suo per i meriti acquisiti dall’Università in virtù della istituzione dei vari percorsi formativi e scientifici dell’area sanitaria e medica, dovrebbe essere costruito nell’area dell’Università della Calabria. Chissà che cosa avrà pensato in quel momento il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, presente in aula seduto in prima fila.

Ritornando alla cerimonia, dopo la relazione del Rettore Nicola Leone, il moderatore Fabio Vincenzi ha dato spazio alla lezione magistrale della prof.ssa Franca Melfi dal titolo “Chirurgia digitale: nuove frontiere e prospettive”, peraltro ben presentata dallo stesso Rettore in quanto prossima docente dell’UniCal e primaria all’azienda Ospedaliera di Cosenza, figura di spicco nel panorama medico internazionale e attuale presidente della Società europea di chirurgia cardiotoracica, che ha accettato di tornare nella sua terra trasferendosi dall’Università di Pisa all’UniCal. Da ottobre Melfi insegnerà nel corso di Medicina e Chirurgia TD (Tecnologie digitali) e opererà presso l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza.

«Oggi abbiamo – ha detto la prof.ssa Melfi – una chirurgia computer integrata dove il robot costituisce solo uno degli elementi di un vasto sistema sviluppato per una chirurgia sempre piu’ personalizzata grazie all’integrazione di  tecnologie avanzate come AI,  sistemi di ricostruzioni virtuali 3D, Big Data, matching Learning e molto altro. Tutto questo ha un impatto significativo soprattutto in campo oncologico chirurgico. La ricerca sta spingendo sempre più verso l’integrazione di sistemi di intelligenza artificiale e deep learning, con l’obiettivo di creare robot sempre più intelligenti e capaci di apprendere dall’interazione con l’essere umano. Le innovazioni in questo settore stanno aprendo nuove prospettive per elevare l’efficacia degli interventi chirurgici. Questi progressi hanno un impatto diretto sulla qualità delle cure, contribuendo a migliorare gli esiti per i pazienti e ad aumentare l’efficienza dei sistemi sanitari. Le tecnologie avanzate non solo riducono i tempi di recupero e i costi delle cure, ma facilitano anche l’adozione di modelli organizzativi più innovativi, agendo così come un motore per l’evoluzione del settore sanitario».

Ne parleremo più ampiamente in un prossimo servizio più dettagliato. Cosa che faremo anche a proposito degli interventi della studentessa Federica Morrone, campionessa di sport e frequentante il corso di laurea in Scienze dell’Amministrazione (bellissima ed importante testimonianza che merita una pubblicazione integrale – attualmente gioca per la Cosenza Pallanuoto (Serie A1) ed è regolarmente convocata dalla Nazionale italiana U19.); nonché di Raffaele Caiafa, intervenuto in rappresentanza del personale tecnico amministrativo del dipartimento di Scienze Aziendali e giuridiche.

A chiudere gli interventi previsti nella scaletta del programma della cerimonia inaugurale dell’anno accademico 2024/2025 dell’UniCal è stato il Presidente della Regione Roberto Occhiuto, ex studente e laureato “eccellente” dell’Università della Calabria, che con orgoglio ha subito dichiarato di essere un  testimone vivente di una profezia fatta  a suo tempo dal Rettore Beniamino Andreatta, che un “giorno sarebbe successo che un Rettore della stessa Università ed il Presidente della Regione Calabria sarebbero stati dei laureati UniCal”. 

Abbiamo già detto in precedenza della dichiarazione che ha fatto circa la realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza nell’area dell’Università; ma nel suo intervento generico e di apprezzamento del ruolo dell’Università, in gioco per lo sviluppo della Calabria, ha detto cose importanti che meritano una accurata presentazione. Condivido ad esempio circa il ruolo che l’Università può avere nell’area del Mediterraneo rispetto a varie problematiche a cominciare da quello più drammatico del flusso migratorio. E di questo Andreatta durante la sua permanenza in Calabria ne ha fatto una bandiera. Quella Università, che oggi una legge iniqua della regione Calabria sulla fusione di tre comuni ne taglia le funzioni reali rispetto al disegno della Grande Cosenza che Andreatta in persona, ne testimoniava il valore. Di ciò su Calabria live ne abbiamo trattato la materia ampiamente ed è un peccato, per sua ammissione, che non ha avuto modo di leggerli. Ci ha promesso che lo farà e rimaniamo fiduciosi che lo faccia veramente ad evitare critiche molto dure. (fb)

 

L’Unical attiva cinque scuole di specializzazione mediche all’Ospedale di Cosenza

L’Università della Calabria ha attivato cinque nuove Scuole di specializzazione, dopo l’approvazione da parte del ministero dell’Università: Si tratta di Chirurgia generaleEmatologiaMalattie dell’apparato cardiovascolare e Nefrologia, che si aggiungono a Patologia clinica e biochimica clinica.

Le iscrizioni si apriranno mercoledì prossimo e rappresentano un’opportunità importante per i giovani medici che desiderano diventare “specialisti” in settori sanitari strategici. Discipline di grande rilevanza clinica che potenziano l’offerta regionale universitaria già attiva nell’ambito delle specializzazioni mediche e addirittura, come nel caso della scuola di Ematologia, rappresentano un unicum nel panorama formativo regionale dove non era mai stata attivata. Gli specializzandi, inoltre, costituiranno un validissimo contributo per il miglioramento delle prestazioni sanitarie erogate sul territorio. Saranno infatti affiancati al personale medico in servizio presso diverse strutture ospedaliere distribuite in tutto il territorio regionale.

«Aver ottenuto l’approvazione ministeriale per le cinque scuole di specializzazione che abbiamo proposto –  ha dichiarato soddisfatto il rettore Nicola Leone – è un risultato straordinario, che realizza uno dei più importanti obiettivi strategici del progetto Unical per la Sanità, che corre veloce bruciando in anticipo anche questa tappa, considerato che non si è ancora concluso nemmeno il I anno di Medicina. I benefici sono molteplici. I nuovi posti di specializzazione consentiranno ai nostri giovani di formarsi in Calabria che in prospettiva avrà un maggior numero di specialisti del territorio, più propensi a lavorare nella regione; mentre le strutture sanitarie, sin da subito, si gioveranno della presenza dei medici specializzandi. Le Scuole costituiscono un luogo ideale per lo sviluppo di innovativi studi clinici e multidisciplinari in cui forgiare gli specialisti del futuro».

Da mercoledì 18 settembre a martedì 24 settembre i candidati possono scegliere la tipologia e la sede della scuola di specializzazione. Mercoledì 25 settembre saranno pubblicate le assegnazioni dei candidati alle scuole, successivamente l’aspirante specializzando dovrà procedere all’iscrizione presso la scuola a lui assegnata entro le ore 12:00 di lunedì 30 settembre. La data di inizio delle attività didattiche è fissata per venerdì 1° novembre. Ogni comunicazione relativa alla procedura è effettuata ai candidati tramite pubblicazione dell’informazione nell’area riservata del candidato sul sito www.universitaly.it.

Ulteriori informazioni sulla procedura di iscrizione e sui posti disponibili sono consultabili visitando la sezione dedicata alle scuole di specializzazione di area sanitaria del portale di Ateneo.

Le cinque scuole si caratterizzano per un’ampia rete formativa, che abbraccia il territorio regionale, avvalendosi anche delle eccellenze del GOM di Reggio Calabria in Ematologia, e varca i confini regionali sulla Nefrologia che comprende l’Ospedale di Potenza. Di seguito le schede delle scuole di specializzazione attivate dall’Università della Calabria con l’indicazione delle strutture collegate, ovvero degli altri ospedali che potranno ospitare la formazione degli specializzandi in aggiunta alla sede principale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza:

Per Chirurgia generale, il direttore è Bruno Nardo. Lo specialista in Chirurgia generale acquisisce conoscenze teoriche, scientifiche e professionali nel campo della fisiopatologia, della semeiotica funzionale e strumentale e della clinica chirurgica generale; ha inoltre specifica competenza nella chirurgia d’urgenza, pronto soccorso e del trauma, nella chirurgia dell’apparato digerente tradizionale, endoscopica e mini-invasiva, nella endocrinochirurgia, nella chirurgia oncologica e nella chirurgia sostitutiva, ricostruttiva e dei trapianti d’organo. Le strutture collegate sono Castrovillari, Corigliano-Rossano, Paola-Cetraro, Vibo Valentia.

Carlo Capalbo è il direttore di Ematologia. Lo specialista in Ematologia deve poter riconoscere, diagnosticare e curare tutte le malattie del sangue e degli organi emopoietici, per assistere gli altri specialisti nel riconoscimento, la diagnosi e la cura delle complicazioni o alterazioni ematologiche delle altre malattie, per svolgere funzioni di medicina trasfusionale. A tal fine lo specialista in ematologia deve conoscere a fondo le basi fisiopatologiche delle malattie del sangue e dell’immunoematologia e medicina trasfusionale e deve aver sviluppato una esperienza diretta nelle metodologie diagnostiche e di laboratorio rilevanti. Lo specialista in Ematologia deve avere conoscenze teoriche e pratica clinica relative all’impiego del trapianto di midollo osseo su cui la Scuola potrà avvalersi anche dell’esperienza pluriennale maturata nel reparto di eccellenza guidato dal dott. Martino al Gom di Reggio Calabria. Strutture collegate: Catanzaro, Reggio Calabria.

Antonio Curcio è il direttore di Malattie dell’apparato cardiovascolare. Lo specialista in Malattie dell’apparato cardiovascolare deve avere maturato conoscenze teoriche, scientifiche e professionali nel campo della fisiopatologia, clinica e terapia delle malattie cardiovascolari comprendenti anche le cardiopatie congenite. Sono specifici ambiti di competenza la fisiopatologia e clinica dell’apparato cardiovascolare, la semeiotica funzionale e strumentale, la metodologia clinica, comprese le metodologie comportamentali nelle sindromi acute e in situazioni di emergenza-urgenza, la diagnostica strumentale invasiva e non invasiva, la terapia farmacologica ed interventistica, nonché gli interventi di prevenzione primaria e i programmi riabilitativo-occupazionali. Strutture collegate: Castrovillari, Corigliano-Rossano, Lamezia, Paola-Cetraro.

Nefrologia, invece, è diretto da Gianluigi Zaza. Lo specialista in Nefrologia deve aver maturato conoscenze teoriche, scientifiche e professionali nel campo della fisiopatologia e clinica delle malattie del rene e delle vie urinarie; gli ambiti di competenza clinica e di ricerca sono la semeiotica funzionale e strumentale, la metodologia clinica e la terapia dietetica, farmacologica e strumentale in nefrologia con particolare riguardo alla terapia sostitutiva della funzione renale mediante dialisi e trapianto. Strutture collegate: Corigliano-Rossano, Crotone, Potenza.

Stefania Catalano, infine, dirige Patologia clinica e Biochimica clinica. Lo specialista in Patologia clinica e biochimica clinica deve aver maturato conoscenze teoriche, scientifiche e professionali, ivi comprese le relative attività assistenziali, nel campo della patologia diagnostico-clinica e della metodologia di laboratorio in citologia, citopatologia, immunoematologia e patologia genetica e nella applicazione diagnostica delle metodologie cellulari e molecolari in patologia umana e deve acquisire le necessarie competenze negli aspetti diagnostico-clinici in medicina della riproduzione e nel laboratorio di medicina del mare e delle attività sportive. Strutture collegate: Corigliano-Rossano, Paola-Cetraro. (rcs)

L’Unical campione d’Italia nel torneo di tennis universitario

di FRANCO BARTUCCIDopo il trionfo dello scorso anno a Perugia, l’Unical si conferma regina indiscussa dei campionati nazionali universitari di tennis e padel. Alla kermesse sportiva riservata ai dipendenti universitari che quest’anno si è svolta a Giffoni Valle Piana, hanno preso parte circa 200 atleti, in rappresentanza di 19 atenei, che si sono sfidati in sette competizioni differenti: tre tabelloni per il padel (assoluti maschili, assoluti femminili e misto) e quattro tabelloni per il tennis (assoluti maschili, assoluti femminili, over 50 e over 60). Ben sei le squadre iscritte dal Cruc  – Circolo ricreativo Università della Calabria, presieduto da Alessandro Sole, per il tennis, tutte – per il secondo anno consecutivo – arrivate in ogni tabellone almeno alla finale.

Questi nel dettaglio i risultati arrivati nel Tennis: Oro negli assoluti femminili. Nel tabellone femminile assoluto, Alberta Aiello, Liliana Martirano e Assunta Venneri, per il terzo anno consecutivo, hanno sbaragliato la concorrenza, confermando tutto il loro talento e la determinazione nel rimanere al vertice della categoria. Le tenniste cosentine hanno vinto in successione contro Perugia e Camerino ed in finale imponendosi contro le storiche avversarie di Bologna.

Oro negli assoluti maschili. Sorpresa in positivo negli assoluti maschili, arrivati secondi lo scorso anno, con Stefano Aiello e i fratelli Alessandro e Marco Cozza i quali, nella rivincita contro Perugia, hanno ottenuto il successo per 2 match a 1 (nei precedenti incontri doppio 3-0 contro Pavia e Bologna/Firenze). Importante anche il contributo della riserva, Alessandro Sole.

Oro negli over 60. La squadra dell’Unical ha trionfato nella categoria Over 60, dopo l’affermazione nella prima edizione dello scorso anno, vinta insieme all’Università di Pisa.  Il team guidato dal rettore Nicola Leone e composto da Francesco Guglielmelli e Massimo Fragola, ha imposto la legge del più forte vincendo tutti gli incontri del girone.

Argento negli over 50. Ottimo torneo anche per la prima squadra over 50, con Antonio Mangione, Nicola Folino e Giancarlo Fortino che, dopo aver avuto la meglio su Trieste e Bologna, hanno ceduto solo in finale contro i forti colleghi di Perugia.

Bronzo negli assoluti maschili. Altrettanto prestigioso il podio conquistato dalla seconda squadra degli assoluti maschili. Rocco Amato, Francesco Salatino, Ivan Casaburi e Nicodemo Passalacqua, dopo aver vinto ai quarti contro Benevento, hanno ceduto in semifinale contro Perugia e poi battuto 3-0 nella finale di consolazione Bologna/Firenze.

Quarto posto per la seconda squadra over 50. composta da Marco Papagno, Vincenzo Pezzi e Giuseppe Pellegrino, che è arrivata ad un passo dalla finale, sfiorando il podio e portando, in questo modo, punti importanti per la classifica di ateneo.

Ancora una volta, per la precisione la sesta, la Coppa dei Campioni è stata vinta dal Cruc. L’incontro di doppio misto, che è stato disputato tra i vincitori degli assoluti maschili e femminili della precedente edizione, questa volta ha messo di fronte l’Unical contro Perugia. L’Università della Calabria ha schierato i suoi tennisti più forti e rappresentativi, Alberta Aiello e Stefano Aiello.

Vittoria della Coppa Athenaeum

Come lo scorso anno il successo più importante è arrivato nella speciale classifica delle università che tiene conto dei risultati ottenuti in tutte le categorie. L’Unical ha riconquistato la Coppa Athenaeum a conferma della bontà tecnica e della determinazione profusa da tutti i partecipanti alla manifestazione. 

Successi importanti, inoltre, sono arrivati dal padel dove gli ottimi risultati delle cinque squadre schierate hanno consentito all’Unical di chiudere al secondo posto nella classifica della Coppa Athenaeum. In particolare in questa disciplina sportiva va segnalato il successo negli assoluti femminili dove Alberta Aiello, Adele Greco, Liliana Martirano e Assunta Venneri hanno vinto prima tutti gli incontri del girone (contro Camerino, Chieti, Perugia, e Sassari/Salerno) per poi concludere il percorso trionfale imponendosi in semifinale contro Camerino e in finale contro Chieti.

Ottimo anche secondo posto nel torneo di misto nel quale sempre Alberta Aiello e Assunta Venneri, insieme ai compagni di squadra Francesco Perri, capitano di padel, Alberto Di Renzo, Danilo Lofaro e Alessandro Sole, hanno ottenuto un meritatissimo secondo. Ottavo posto per la seconda squadra composta da Diego Pulice, Massimo Gentile, Adele Greco, Liliana Martirano, Francesco Craig e Paolo Mauro. Nel torneo maschile l’obiettivo era entrare in semifinale e gli atleti dell’Unical ci sono andati molto vicini. Quinta posizione per la prima squadra composta da Francesco Perri, Danilo Lofaro, Alberto Di Renzo, Giuseppe Pellegrino e Alessandro Sole. Undicesimo posto, infine, per la seconda squadra maschile composta da Diego Pulice, Massimo Gentile, Paolo Mauro, Francesco Craig, Rocco Amato e Giovanni Tenuta. 

Soddisfazione del Rettore Leone: «Questi eccellenti risultati sportivi – ha commentato il rettore, Nicola Leone – in tornei nazionali così importanti e partecipati contribuiscono a rafforzare un positivo spirito di comunità tra i dipendenti dell’ateneo. Lo sport, in questa direzione, oltre che per il benessere fisico, può davvero fare molto. Inoltre la partecipazione a questo tipo di eventi stimola la creazione di nuove relazioni con i membri di altre realtà accademiche producendo grandi benefici». (fb)

All’Unical incontro internazionale sui rapporti con le Università canadesi

L’incontro si è svolto presso l’Area Internazionalizzazione dell’UniCal. Dove è intervenuto il prof. Gabriel Niccoli, chair del Dipartimento di Italiano e Studi Francesi presso la St. Jerome’s University, nonché Adjunct professor presso il Dipartimento di Studi Francesi della Waterloo University, accompagnato dal giornalista Franco Bartucci, storico portavoce e già Capo Ufficio Stampa dell’Università della Calabria.

Ad accoglierli è stato il Responsabile dell’Area, dott. Gianpiero Barbuto, insieme alla collaboratrice per gli accordi extra-Ue, dott.ssa Maristella La Manna.

Del prof. Niccoli si può dire di essere professore emerito di letterature comparate in entrambi i due atenei canadesi, nonché responsabile storico delle relazioni internazionali delle università canadesi di cui sopra con l’Università della Calabria; ricopre anche le funzioni di console onorario d’Italia emerito e componente del consiglio scientifico all’Ambasciata italiana in Canada. Fa parte, inoltre, della giuria internazionale del Premio Strega.

L’Università canadese di Waterloo fa parte degli albori della storia dell’Università della Calabria avendo accolto di quella Università il prof. Forte e il dott. Cowen per insegnare alle prime matricole le tecniche dell’informatica ed installare nell’edificio polifunzionale il centro di calcolo. Anzi la presenza del prof Forte nel corpo docente ha consentito di costituire il primo consiglio della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali in sostituzione del Comitato Ordinatore in scadenza, il quale il 15 novembre 1974 elesse il prof. Pietro Bucci primo Preside della stessa Facoltà. Ci si trova oggi quasi vicini al cinquantesimo anniversario costitutivo di questa Facoltà; mentre martedì prossimo 10 settembre cade il trentesimo anniversario della scomparsa del prof. Bucci.

Durante l’incontro si è parlato di questo grazie alla presenza del prof. Gabriel Niccoli, quanto di tutte le iniziative e scambi che si sono creati a partire dagli anni novanta tra l’uniCal e le Università calabresi culminati nel duemila con la sottoscrizione di accordi specifici che hanno portato ad attuare il “Progetto Origini”, grazie ad un finanziamento concesso dalla Presidenza della Giunta regionale. 

La riunione ha portato il responsabile dell’Area Internazionale, dott. Gianpiero Barbuto, coadiuvato dalla collaboratrice per gli accordi extra-Ue, dott.ssa Maristella La Manna, e lo stesso prof. Gabriel Niccoli, quale rappresentante delle due Università canadesi, a riprendere con particolare cura il rinnovo degli accordi di cooperazione internazionale, proseguendo con lo scambio di docenti e studenti, a fini di studio o di ricerca con il bando Erasmus MoSt, ma anche con programmi intensivi innovativi come quelli di Erasmus Short Term Mobility. 

Di tutt’altra forma più familiare si è svolto il successivo incontro che il prof. Gabriel Niccoli ha avuto nei locali del Centro Residenziale con la prof.ssa Patrizia Piro, Pro rettrice dell’UniCal con delega al Centro Residenziale, nonché con la prof.ssa Silvia Mazzuca, presidente dell’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria”, della quale ne fa parte come socio fin dalla sua costituzione avvenuta nel 2009. Si può dire che sia stato un incontro familiare in quanto il prof. Niccoli ha svolto negli ultimi 25 anni in modo straordinario la sua funzione di raccordo, essendo originario del Comune di Grimaldi, tra l’Università della Calabria e le due Università canadesi per favorire tutte quelle iniziative mirate a creare condizioni di studio reciproco per gli studenti interessati.

È stato un incontro di ricordi del passato e di figure canadesi che hanno contribuito a stimolare e realizzare rapporti stretti con l’UniCal, come  il presidente della Fondazione Calabro Canadese, Mimmo Sisca, il giudice della Corte Suprema del Canada, nonché Presidente (Rettore) dell’Università di Toronto, che nel 2006 la Facoltà di Scienze Politiche, con Preside il prof. Silvio Gambino, lo ha insignito della laurea “Honoris Causa” e poi i due Presidenti rettori delle due Università di Waterloo, prof. David Johnston, già Governatore Generale del Canada, ed il prof. Mchael Higgins, docente vaticanista che continuano a mantenere ricordi vivi e stima nei confronti della nostra Università. (fb)

La lectio magistralis di Franca Melfi aprirà l’anno accademico dell’Unical

di FRANCO BARTUCCI  A darne notizia è il Portavoce del Rettore affermando che la cerimonia inaugurale avverrà  il prossimo 16 settembre con la presenza del Presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

Dopo il prof. Georg Gottlob è la prof.ssa Franca Melfi ad inaugurare l’anno accademico parlando per il secondo anno consecutivo di intelligenza artificiale e tecnologie digitali.

Apprendere questa notizia, mentre ci si trova negli Stati Uniti a Princeton che ha in sé una cittadella universitaria storica con edifici che segnano il tempo e la storia risalente alla nascita della democrazia in questo Paese, fa un certo effetto e crea emozione.

L’evoluzione della chirurgia toracica dalla robotica al digitale: sarà questo il tema della lectio magistralis che la professoressa Franca Melfi terrà in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2024/2025 all’Università della Calabria. La professoressa, figura di spicco nel panorama medico internazionale e pioniera della chirurgia robotica, farà così il suo ingresso nel corpo docente dell’ateneo calabrese, lasciando la cattedra di Chirurgia Toracica dell’Università di Pisa. Il ritorno di Melfi nella sua regione d’origine rappresenta un significativo arricchimento per l’Università della Calabria e per il sistema sanitario regionale.

A partire da ottobre, la professoressa insegnerà all’Unical e opererà presso l’ospedale dell’Annunziata, portando con sé un’esperienza che contribuirà a formare giovani medici e a migliorare l’assistenza ai pazienti calabresi. La sua carriera è segnata da importanti traguardi, tra cui la prima asportazione al mondo di un tumore al polmone mediante l’uso di un robot chirurgico, effettuata nel 2001, che l’ha resa un punto di riferimento a livello europeo per l’uso della tecnologia robotica in chirurgia.

Durante la cerimonia inaugurale del 16 settembre in Aula Magna, la professoressa Melfi offrirà una panoramica sull’evoluzione della chirurgia, quella toracica in particolare, evidenziando come l’introduzione della robotica abbia migliorato la precisione degli interventi, ridotto l’invasività e accelerato notevolmente i tempi di recupero per i pazienti. Guardando al futuro, la Melfi esplorerà anche le prospettive offerte dalle tecnologie digitali, come la realtà aumentata, i big data e l’intelligenza artificiale, che promettono di trasformare ulteriormente il settore.

La cerimonia vedrà l’intervento del presidente Roberto Occhiuto, laureato Unical che oggi guida la Regione Calabria. Occhiuto tornerà nel suo ateneo d’origine non solo come ospite d’onore, ma anche come esempio del percorso che un’educazione solida e radicata nel territorio può offrire. La sua presenza sarà occasione per riflettere sul ruolo cruciale delle università nella formazione delle future classi dirigenti e nello sviluppo socio-economico della Calabria.

Oltre che sentire il suo parere sulla classe dirigente e sullo sviluppo socio economico della Calabria, vorrei che desse spiegazioni e rispondesse ai quesiti che gli abbiamo posto con la lettera  aperta pubblicata il 7 agosto 2024 da Calabria.Live in merito alla legge della città  unica con la fusione  dei comuni di Rende, Castrolibero e Cosenza escludendo Montalto.

In particolare Settimo di Montalto Uffugo dove il progetto Gregotti prevedeva su 50 ettari  di terreno opere importanti parte integrante del progetto e soprattutto una stazione ferroviaria collocata sulla linea Cosenza/Paola/Sibari.

Vorremmo sapere se il progetto Gregotti per il presidente Occhiuto ha senso completarlo oppure no quando i fondi del PNRR potrebbero costituire un’ottima occasione da utilizzare e tenere sotto osservazione. Vorremmo sapere se la metropolitana Unical Rende Cosenza con fondi cercati dal presidente Oliverio avranno o meno un modo per recuperarli e realizzare l’opera fondamentale per avere attorno all’Unical un’area a verde impedendole di essere aggredita come accade oggi da migliaia di automobili. Vorremmo sapere se l’idea di Andreatta e del Comitato Tecnico Amministrativo di creare il progetto della grande Cosenza ha un senso o meno oggi ridarci vita.

Il rettore Nicola Leone, che guiderà la cerimonia, presenterà un resoconto dei risultati raggiunti dall’Università della Calabria sotto la sua direzione, mettendo in luce i progressi compiuti in termini di formazione, ricerca e innovazione, con crescente apertura e impatto sul territorio. Leone, alla guida dell’ateneo dal 2019, ha promosso una visione all’avanguardia dell’università, con l’obiettivo di renderla sempre più aperta e competitiva, puntando anche sul reclutamento di qualità con grande favore per il rientro dei cervelli. Durante il suo intervento, illustrerà le sfide che attendono l’Unical nel prossimo futuro, soffermandosi sull’importanza di attrarre talenti, potenziare le infrastrutture e rafforzare le collaborazioni istituzionali, per consolidare il ruolo dell’ateneo come faro che illumina la via dello sviluppo per l’intera regione.

Altrettanto vorremmo sapere dal Rettore Leone quando parlerà delle sfide che attendono l’Università nel prossimo futuro parlando delle infrastrutture quale occasione di potenziamento, come intende incrementarle per raggiungere tale importante meta.

Nel corso della cerimonia interverranno, come di consueto, un componente del personale tecnico amministrativo e uno della comunità studentesca.

L’inaugurazione dell’anno accademico rappresenta un momento di grande importanza per gli studenti dell’Unical, che si apprestano ad iniziare un nuovo percorso di studi e di crescita personale e professionale. Le iscrizioni all’Università della Calabria sono tuttora aperte e si chiuderanno oggi, 30 agosto. (fb)