È stata inaugurata, a Reggio, la nuova sede dell’Agenzia Nazionali per i Beni Sequestrati e Confiscati. Alla cerimonia presenti il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e il direttore dell’Agenzia, Bruno Corda, che hanno scoperto la targa sulla porta dell’edificio, sito in via Campanella 55, nei pressi del Castello Aragonese, all’interno di un immobile confiscato, nel 2018, a un personaggio di spicco della cosca Serraino di Sant’Eufemia di Aspromonte (RC).
Alla cerimonia hanno partecipato tra gli altri il Sottosegretario con delega ai beni confiscati Wanda Ferro, il presidente della regione Calabria Roberto Occhiuto, il direttore dell’Anbsc Bruno Corda, il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà e il prefetto del capoluogo Clara Vaccaro.
«Una giornata dal grande significato – ha detto il ministro Piantedosi – non solo simbolico perché proprio in un bene sottratto alle organizzazioni criminali saranno al lavoro gli uffici dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati di Reggio Calabria. Città che, voglio ricordarlo, ospitò la prima sede dell’Anbsc quando la stessa fu costituita».
«Una iniziativa che testimonia, ancora una volta – ha aggiunto – il successo dello Stato nel contrasto alle attività economiche illecite. Grazie alla maggiore funzionalità garantita dai nuovi locali potranno proseguire, con ancora maggior efficacia, le attività dell’Agenzia sul territorio».
«Sono onorato di porgere il saluto della Città Metropolitana di Reggio Calabria e dare il benvenuto al ministro dell’Interno e alle tante autorità che hanno partecipato all’inaugurazione della nuova sede dell’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati», ha detto il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà.
«Reggio Calabria vi accoglie con l’attenzione che si riserva alle più alte cariche dello Stato – ha aggiunto – ma anche con grandi sentimenti di orgoglio. L’orgoglio di una città che ha visto nascere questa Agenzia, che ha combattuto quando c’era il timore che questa sede potesse essere chiusa e che le attività venissero trasferite, e con la gioia che oggi nasce dalla decisione dello Stato di un ulteriore investimento sul nostro territorio, che si consolida, si rinnova e si innova all’interno della nuova sede, nel cuore della città, moderna ed accogliente».
«Siamo convinti che questo sia un ulteriore punto di ripartenza per l’Agenzia – ha aggiunto il primo cttadino – che consente alle istituzioni territoriali di continuare a lavorare per trasformare il triste primato della città e della regione con il più alto numero di beni confiscati, in un’opportunità positiva, attraverso quell’attività di restituzione alla cittadinanza, alle associazioni, alle istituzioni, dei beni frutto di attività criminali».
«Questo è sempre stato il nostro grande obiettivo – ha ribadito – questo il messaggio più importante che va dato alla comunità: non solo l’opera meritoria sul piano repressivo del sequestro e della confisca dei beni, ma anche la restituzione a nuova vita con le tante associazioni che operano sul nostro territorio nel campo sociale, culturale, dello sport e della solidarietà, facendo di questi immobili dei luoghi in cui viene prodotto il bene».
«Ringrazio il direttore, Prefetto Bruno Corda per il suo lavoro – ha concluso il sindaco – ringrazio tutto il personale che rivedo ogni volta con enorme piacere, avendo io stesso avuto l’onore di operare in passato all’interno degli uffici dell’Agenzia. In bocca al lupo a tutti loro per questo nuovo inizio, per il lavoro e le sfide che ancora hanno di fronte e per le quali troveranno sempre nelle istituzioni territoriali il più valido degli alleati».
La senatrice della Lega, Tilde Minasi, si è detta «particolarmente felice per l’inaugurazione della nuova sede dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati di Reggio Calabria».
«Sono felice soprattutto per il fatto – ha aggiunto – che questa nuova sede sia collocata in un immobile, sito nel cuore della città, confiscato a un boss reggino. Si tratta di una scelta dall’altissimo valore simbolico, con cui lo Stato riafferma, fortemente e pubblicamente, la propria autorità di fronte alla ‘ndrangheta, restituendo alla collettività ciò che i clan le hanno tolto e dimostrando che a comandare, sul territorio, non sono e non possono essere i capibastone».
«Colgo l’occasione per ringraziare il Ministro Matteo Piantedosi – ha proseguito – per la sua presenza in città in questa importantissima occasione e per la sensibilità che sta dimostrando verso il nostro territorio. Purtroppo impegni istituzionali a Roma mi hanno tenuta lontana da questo evento, che ho però vissuto comunque con piena ed emozionata partecipazione, proprio per tutto ciò che rappresenta».
«Reggio e la Calabria continueranno a giocare un ruolo fondamentale in tema di beni confiscati e in modo costruttivo, grazie alle attività dell’Agenzia che si potenziano – ha detto ancora la senatrice – a dispetto di chi negli anni passati aveva tentato addirittura di chiudere questa sede, che originariamente fu la sede principale dell’Ente».
«Anche in Commissione Parlamentare Antimafia – ha spiegato – ci stiamo occupando di questo settore con enorme attenzione, per migliorare la legislazione in materia e rendere sempre più rapide ed efficaci le assegnazioni, così da rispondere sempre più concretamente e sollecitamente allo strapotere mafioso, che proprio dalla sottrazione dei beni accumulati illecitamente subisce un duro colpo».
«Buon lavoro dunque – ha concluso Minasi – al Direttore, il prefetto Bruno Corda, e a tutti i dipendenti dell’Agenzia e grazie per il loro preziosissimo impegno. Andrò a visitare la nuova sede e a incontrarli personalmente non appena mi sarà possibile». (rrc)