Domenica a Saracena Regione e Slow Food presentano il progetto “Presidiamo la Calabria”

Domenica 15 dicembre, a Saracena, alle 17, all’Auditorium “Orti Mastromarchi”, la Regione, Slow Food Italia e Slow Food Calabria presenteranno “Presidiamo la Calabria”, un progetto inedito frutto di una sinergia volta a tutelare le piccole produzioni di qualità e a rendere protagonisti dei territori di appartenenza i contadini, gli allevatori e i pescatori locali.

La presentazione avverrà nel corso del convegno  per i 20 anni del Presidio Slow Food del Moscato al Governo di Saracena.

Parteciperanno l’assessore all’Agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallo, e la presidente di Slow Food Italia, Barbara Nappini.

«Iniziative di questo tipo – ha commentato l’assessore Gallo – vanno sostenute e moltiplicate, poiché promuovere il mangiar bene e corretti stili di vita significa anche, per la Calabria, valorizzare produzioni agroalimentari di qualità legate a territori le cui risorse ambientali, storiche e culturali restituiscono la dimensione autentica e la bellezza di una terra spesso vittima di narrazioni distorte».

«Slow Food, da oltre trent’anni – ha sottolineato la presidente Nappini – si impegna concretamente nella difesa della biodiversità domestica, come varietà agricole coltivate e razze animali allevate. Questo significa tutelare anche territori e comunità».

«Per questo, ‘Presidiamo la Calabria’ – ha aggiunto –rappresenta un’alleanza fondamentale per facilitare la conversione verso un sistema ambientale e alimentare sostenibile permettendo a chi produce cibo di integrare la propria attività con gli ecosistemi di cui siamo parte».

Interverrà anche il presidente di Slow Food Calabria, Michelangelo D’Ambrosio(rcs)

Martedì il Centro Agape incontra l’assessore Capponi: Focus su affido

Martedì 17 dicembre, a Melito Porto Salvo, si terrà una iniziativa promossa dal Centro Comunitario Agape e dall’Assessorato regionale alle politiche sociali in collaborazione con il Consorzio Macramè e con la coop. Centro Giovanile Italo Calabrò, per parlare della promozione dell’accoglienza e dell’affido dei minori a rischio nell’area Grecanica.

Il  programma della giornata prevede per le 16 la visita  dell’Assessora regionale alle politiche sociali Caterina Capponi al centro giovanile di Pilati, gruppo appartamento per minori, con una lunga storia di impegno nell’accoglienza dei minori in difficoltà voluta negli anni Settanta dai fondatori Don Benvenuto Malara e don Italo Calabrò.

Seguirà, alle 17.30, l’incontro pubblico all’ex mercato coperto Melito Porto Salvo con Comuni, Associazioni, parrocchie e cittadini con l’introduzione, per il centro Comunitario Agape, di Giovanni Schipani, genitore affidatario e neuropsichiatra infantile, dell’Assessora regionale al Welfare, Caterina Capponi, seguiranno  gli interventi di Daniela Campolo, Dirigente Politiche sociali del Comune di Melito capofila dell’ambito territoriale, Luciano Squillaci, Consorzio Macramè, Saveria Cristiano, dirigente politiche sociali Regione Calabria, testimonianze e dibattito. Le conclusioni Assessora  regionale al Welfare Caterina Capponi. Modera l’incontro il giornalista Giuseppe Toscano.

In particolare si discuterà di affido alla luce delle nuove linee guida nazionali che prevedono l’attivazione in tutti i territori  di centri multiprofessionali in grado di promuovere e sostenere questa importante forma di solidarietà verso l’infanzia abbandonata garantendo ai minori, soprattutto ai più piccoli,  la possibilità di potere vivere per il tempo necessario l’esperienza di una famiglia in alternativa al collocamento nei servizi residenziali.

Una modalità di intervento che richiede una assunzione di responsabilità da parte dei Comuni che sono chiamati a investire risorse professionali in grado di potere progettare gli affidi e di sostenere le famiglie che offrono la loro disponibilità ad accogliere i minori. Su questo c’è preoccupazione per l’area grecanica in quanto le assistenti sociali in servizio a fine dicembre cesseranno il loro mandato a tempo determinato e non potranno essere assunti essendo il Comune di Melito capofila dell’ambito in dissesto. (rrc)

Riapre l’Ospedale Chidichimo di Trebisacce

È con la riattivazione del Reparto di Medicina e il riordino e l’attivazione dei servizi ospedalieri – deliberato dal direttore generale dell’Asp di CS – che riapre l’Ospedale Chidichimo di Trebisacce.

Lo ha reso noto la consigliera regionale Pasqualina Straface, parlando di un «evento storico» per il territorio.

Un risultato, per la Straface, «che si deve all’impegno, all’abnegazione e all’attenzione del Commissario e Presidente della Giunta Regionale Roberto Occhiuto».

«Con il potenziamento delle risorse umane e strumentali e la conseguente disponibilità dei necessari servizi di supporto – ha proseguito la consigliera regionale – si sono ripristinate le condizioni per garantire la riattivazione del Reparto di Medicina Generale, che disporrà di 21 posti letto ordinari, 4 posti letto in Day Hospital ed ulteriori 4 in DH multidisciplinare».

Afferiscono al Reparto di Medicina Generale, gli ambulatori presenti di Ematologia, Gastroenterologia con Endoscopia Digestiva, Geriatria e Diabetologia e l’ambulatorio di Ecocolordoppler ed il DH multidisciplinare.

I servizi di Radiologia, Cardiologia, Anestesia, il Laboratorio Analisi, l’ambulatorio di Chirurgia Generale, saranno a supporto dell’erogazione di prestazioni e consulenze interne al reparto di Medicina e del Pronto soccorso.

Il servizio di Telecardiologia, gestito dalla UOC Cardiologia di Castrovillari, sarà attivato anche nel reparto di Medicina, nelle more della piena operatività a regime del servizio di Cardiologia.

L’attivazione dei rimanenti reparti/servizi è subordinata al completamento dei lavori di ristrutturazione delle sale operatorie.

«La riapertura dei reparti di medicina all’ospedale di Trebisacce è un fatto positivo», ha commentato il deputato di Fdi Alfredo Antoniozzi, sottolineando come «dopo anni di incuria si dà concretezza alle disposizioni della giustizia amministrativa».

«Ora bisogna correre con le ristrutturazioni per riaprire gli altri reparti – ha sottolineato –. Lo Jonio ha bisogno della giusta attenzione e la sanità pubblica deve essere il faro delle attività politiche e istituzionali». (rcs)

A Pino Nano e a Giuseppe Tripodi il Premio di Calabrese Eccellente”

È al giornalista e scrittore Pino Nano e al cav. Giuseppe Tripodi, presidente della Pro Loco “Città di Reggio Calabria”, che è stato assegnato il Premio di Calabresi Eccellenti.

Il riconoscimento, promosso dall’Università delle Generazioni di Agnone del Molise e ideato da Domenico Lanciano, «viene assegnato da dieci anni in due date fisse: per il 6 gennaio (Epifania) come Befana simbolica ai meritevoli e per il primo maggio (Festa del Lavoro) dedicato agli stakanovisti».

«Lo scopo di tale riconoscimento – ha spiegato Lanciano – è quello di gratificare coloro i quali instancabilmente e alacremente s’impegnano per il progresso e la dignità della Calabria (dentro e fuori i confini) e, soprattutto, per dare alle giovani generazioni modelli di riferimento e di ispirazione per la loro vita presente e futura».

«Inoltre, per occasioni speciali – ha aggiunto – il Premio viene assegnato a persone, personaggi e personalità degne di entrare nell’Olimpo della Calabria, come, ad esempio lo scienziato Armando Verdiglione, famoso pure a livelli internazionali, al quale il riconoscimento è stato conferito lo scorso 30 novembre, in occasione dei suoi ottanta anni, con un bell’evento svoltosi alla Biblioteca Comunale di Caulonia, sua città natìa».

A Pino Nano «cronista di grande tradizione», il premio viene conferito «perché nel domenicale di “Calabria.Live” dedica  ogni settimana uno speciale ad un personaggio calabrese che si è fatto onore in Italia e/o all’estero, premiandone così l’intraprendenza e il suo immutato amore verso la regione natìa».

«In particolare – continua la motivazione – a lui, per aver raccontato la Calabria e i calabresi come se fossero parte del suo cuore e del suo corpo; per aver fatto della sua professione una scelta di vita ed una religione; per aver proposto in Rai la Storia dell’Emigrazione Calabrese oltre oceano come nessun altro lo aveva mai fatto prima; per aver fatto del giornalismo radiotelevisivo la sua “mission” di vita; per le sue Interviste esclusive ai protagonisti della storia della Calabria contemporanea; per il garbo e lo stile dei suoi racconti, del suo linguaggio e delle sue inchieste; per i suoi oltre 50 anni di giornalismo attivo, per i suoi 12 libri scritti e dedicati alla trasformazione sociale della Calabria, e i suoi 40 Speciali TV; per aver donato gran parte dei suoi scritti alla Fondazione per il Giornalismo Paolo Murialdi; per aver raccolto e gelosamente conservato migliaia di scatti fotografici legati alla Storia della RAI calabrese; per aver saputo raccontare la Pietà Popolare con il giusto equilibrio e il giusto rigore, ed aver portato la storia di Natuzza Evolo – in particolare con l’ultimo Speciale tv firmato con il giornalista Maurizio Pizzuto – nelle case di milioni di persone».

Al cav. Tripodi, «storico patron di due premi di considerevole prestigio, Il Premio Internazionale Bronzi di Riace (giunto alla sua 24ma edizione) e Il Premio Nazionale Reggio Calabria-Day (giunto alla sua 22ma edizione)», viene conferito il riconoscimento per aver dedicato «alla sua regione di origine amore, attenzioni e costante interesse con il vivo desiderio di contribuire alla sua crescita morale, sociale, culturale ed economica».

«Organizzatore instancabile di eventi sul territorio – continua la motivazione – non pago di fare amare la Calabria ai calabresi, non esita a peregrinare per tutta Italia per far conoscere la sua terra a tutti gli Italiani e contribuire, così, a farla apprezzare e a far crescere un profondo e prezioso senso di fraternità nazionale. Un sentimento vivo che cresce nel suo cuore per poi espandersi, grazie alla sua determinazione, in tutta la Penisola. Un esempio virtuoso di come la Calabria possa fare per l’Italia e per gli Italiani tutti». (rrm)

Il 94,4% dei laureati in Ingegneria Biomedica all’UMG trovano lavoro

È del 94,4% il tasso di occupazione dei laureati al corso di laurea in Ingegneria Biomedica dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. È quanto emerso dal monitoraggio annuale sull’andamento del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Biomedica dell’Università Magna Græcia, compiuto di recente nell’ambito del processo di accreditamento periodico universitario previsto dall’agenzia ministeriale Anvur, che certifica come il tasso sia superiore alla media nazionale.

Il Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Biomedica dell’ateneo di Catanzaro è caratterizzato da ottime performance scientifiche e didattiche complessive, e registra un tasso di occupazione notevole dei suoi laureati.
Nella scheda di monitoraggio annuale del Corso vengono evidenziati i dati relativi all’occupazione a tre anni dal conseguimento della Laurea, pari al 94,4%, che mostrano un ulteriore incremento rispetto al già ottimo dato dell’anno precedente (90.0%), confermando un trend positivo che ha portato questo dato a livelli superiori sia alla media dell’area geografica di riferimento che nazionale.
Inoltre, la percentuale di laureati occupati ad un anno dal titolo (93.8%) è significativamente superiore alle medie dell’area geografica di riferimento e nazionale. Tra gli indici aggiornati di performance delle carriere degli studenti, il parametro iC02 (Percentuale di Laureati entro la durata normale del corso) è pari al 66.7%, valore in  linea con la media dell’area geografica di riferimento e significativamente superiore al dato nazionale pari al 56.4%.
Il Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Biomedica Umg è articolato in un biennio di approfondimento che, a partire dalle conoscenze scientifiche di base acquisite nella laurea triennale, permette agli allievi di acquisire competenze e capacità avanzate relative alle metodologie e alle tecnologie della bioingegneria, inclusi i sistemi informativi sanitari, dell’elettronica biomedica, della biorobotica, delle bionanotecnologie, delle biomacchine, dei biomateriali e degli organi artificiali fino alle tecnologie avanzate di bioinformatica e di elaborazione di immagini biomedicali.
La progettazione dei contenuti e degli obiettivi formativi del Corso è il risultato di un progetto culturale fortemente innovativo e multidisciplinare che segue il principio ispiratore del Campus “Salvatore Venuta”, fondato riconoscendo il ruolo fondamentale delle tecnologie in ambito biomedicale e dell’integrazione del sapere medico con quello ingegneristico, anche grazie all’utilizzo di laboratori all’avanguardia e dei reparti ospedalieri all’interno del Campus Umg.
Inoltre, sono state accentuate le caratteristiche di internazionalizzazione del percorso formativo con l’attivazione di tirocini e stage all’estero. La formazione del corso Umg permette ai laureati in Ingegneria biomedica di operare efficacemente, oltre che nel settore biomedicale, anche in tutti quei settori emergenti che fanno da traino alla crescita economica globale quali, ad esempio, Big Data, Intelligenza Artificiale e Industria 4.0/5.0, rendendoli protagonisti dell’innovazione e della gestione delle tecnologie sanitarie regionali e nazionali. (rcz)

Successo a Cosenza per la tavola rotonda sulle infrastrutture per la Calabria

Ha riscosso successo e grande partecipazione la tavola rotonda su Infrastrutture necessarie per una Calabria in crescita e per uno sviluppo economico ed occupazionale, organizzata dai Rotary Club dell’area cosentina e, precisamente, di Cosenza Telesio, Cosenza Nord, Rende, Presila Cosenza Est, Montalto Uffugo, Mendicino Serre Cosentino e Cosenza Sette Colli.

Nel corso della stessa, inoltre, è stato presentato il libro La Questione Meridionale di Giacomo Francesco Saccomanno.

L’evento, dunque, è stato organizzato per fare il punto della situazione sulle condizioni in cui si trovano oggi, appunto, gli interventi previsti sia dall’Anas che da RFI. Dopo i saluti istituzionali di Eugenio Rogano, del RC di Cosenza Telesio, anche a nome degli altri presidenti, e di Dino De Marco, Governatore Eletto Distretto 2102 del Rotary International, la serata è stata introdotta dal Past District Governor, Francesco Socievole, che ha rimarcato la necessità di evitare campanilisti e di condividere un percorso di importante crescita.

A seguire gli interventi di Giacomo Francesco Saccomanno, che ha puntualizzato che la crescita di un territorio ha necessità di infrastrutture adeguate che potrebbero anche alleviare le negatività di un divario tra nord e sud che da decenni si inquadra nella nota “Questione meridionale”, precisando che la conoscenza oggettiva consente una scelta libera e consapevole, di Francesco Caporaso, responsabile Aree Struttura Territoriale Calabria, che ha evidenziato di quante opere sono in corso e che saranno realizzate nella regione con un piano straordinario decennale, e di Lucio Menta, direttore investimenti Rfi, che ha indicato sia i progetti delle nuove linee ferrate che i cantieri già aperti per l’alta velocità ed i collegamenti tra le varie zone.

Gli interventi di tutti hanno confermato che queste opere sono la conseguenza della realizzazione del ponte sullo Stretto che metterà oltre 6 milioni di residenti in Sicilia in collegamento diretto con il resto dell’Italia. Un’opera straordinaria che favorirà interventi di tale tipo e che consentirà una crescita importante sia sotto l’aspetto economico che occupazionale.

Le conclusioni della Governatrice del Distretto 2102 del Rotary International hanno interessato sia l’attività di informazione dell’associazione che affrontando argomenti di interesse dei territori consente ai cittadini di avere una informazione corretta e sia la rilevanza della realizzazione di strutture fondamentali per lo sviluppo di una comunità. Una opportunità che i cittadini di Cosenza hanno utilizzato con una presenza massiccia che ha riempito la sala.  (rcs)

Sanità, Fp Cgil: Asp Cosenza ritiri delibera su incarichi temporanei

La segretaria generale Fp Cgil Calabria, Alessandra Baldari e il Segretario Fp Cgil Medici, Francesco Masotti, hanno denunciato nella recente delibera dell’Asp di CS, «atti in violazione delle norme contrattuali e in contraddizione con gli atti prodotti dalle altre aziende».

In tale delibera, la n.  2632 del 5 dicembre, con la quale, confermando i Coordinatori e il Referente delle Sale operative, sono stati altresì individuati referenti, responsabili e coordinatori  temporanei  delle Pet (postazioni territoriali del Suem 118), sia dirigenti medici che infermieristici disattendo le norme vigenti.

«Con tale atto – hanno spiegato i sindacalisti – l’Azienda ha reiterato quanto avvenuto con la nomina dei responsabili delle Sale operative, non procedendo ad emanare alcun avviso,  in contrasto, tra l’altro,  con le disposizioni delle altre aziende che avevano emanato atti di divieto di attribuzione di incarichi di coordinamento in assenza di regolare concorso».

Altro neo sollevato da Baldari e Masotti è quello degli incarichi temporanei attribuiti per garantire stabilità ai servizi senza che sia chiaro se a monte ci siano stati  «l’accertamento e la valutazione dei requisiti previsti per legge».

Inoltre – hanno denunciato ancora i sindacati – ai professionisti incaricati temporaneamente non è previsto alcun  riconoscimento giuridico ed economico, se non quello in godimento, ma vengono altresì assegnate attività relative a programmazione, redazione turni mensili, pronta disponibilità, responsabilità sull’utilizzo dei mezzi di soccorso e delle dotazioni strumentali sanitarie, nonché l’approvvigionamento di farmaci, presidi e dispositivi medici presso le farmacie».

«Tutto ciò – hanno aggiunto – in contrasto con le norme contrattuali che prevedono indennità e retribuzioni ad hoc per chi ricopre incarichi e responsabilità, con il prevedibile rischio di futuri e legittimi contenziosi».

«Insomma – hanno proseguito – un fulgido esempio di delibera pasticciata, di quelle che generano contraddizioni organizzative, disparità di trattamento, mancata chance per tutti i lavoratori che possiedono i requisiti, probabili contenziosi, mancato riconoscimento delle responsabilità delicate e importanti, mancate retribuzioni degli incarichi di responsabilità secondo il dettato contrattuale e poca trasparenza nel caso in cui questi lavoratori fossero stati individuati non per le loro specifiche competenze o fossero retribuiti per il carico di responsabilità con altri istituti, quali prestazioni aggiuntive o straordinario».

«Ad ora le ripetute richieste d’incontro al direttore generale d’Azienda Zero sono state inevase – hanno spiegato – Fp Cgil  chiede un intervento definitivo sull’assetto organizzativo e gestionale per conferire stabilità all’area critica dell’Emergenza – Urgenza e il ritiro della delibera 2632 dell’Asp di Cosenza per il ripristino di condizioni di legittimità degli incarichi nel rispetto delle norme e dei contratti».

Baldari e Masotti hanno denunciato, poi, un’altra importante falla: quella in capo alla Struttura regionale commissariale e al dipartimento della Salute che hanno lasciato in sospeso i provvedimenti che avrebbero prodotto diretti vantaggi ai lavoratori e alle lavoratrici del comparto e della dirigenza, atteso il mancato recepimento con Dca degli accordi sindacali sull’indennità di pronto soccorso e la mancata conseguente erogazione dei fondi già stanziati dal Governo fin dal 2021 a valere sul 2022 e riproposti nella finanziaria successiva; così come restano bloccate, in assenza di completamento degli accordi regionali con le OO.SS, le risorse per le prestazioni aggiuntive.  (rcs)

Legambiente Calabria: Servono piani di adattamento contro erosione costiera

«La Calabria ha urgente bisogno di piani di adattamento ai cambiamenti climatici che integrino misure per affrontare l’erosione costiera e ridurre i rischi per persone, infrastrutture ed economia. Solo un approccio sistemico può affrontare le crescenti criticità del nostro territorio». È quanto ha detto Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria, sottolineando come «le nostre coste, un patrimonio ambientale, turistico e culturale, sono sempre più fragili a causa dell’antropizzazione e dell’abusivismo».

«In questi giorni – ha spiegato Legambiente – la Calabria è colpita da intensi fenomeni meteorologici che stanno causando notevoli disagi sul territorio. Soprattutto sul versante tirrenico, il mare agitato e i venti forti hanno ulteriormente aggravato una situazione già critica per l’erosione costiera».

«A rischio non solo la viabilità, con danni significativi alla Statale 18, ma anche le abitazioni più vicine alla costa: nel comune di Nocera Terinese, ad esempio, si sta valutando lo sgombero di alcune famiglie», ha riportato l’Associazione, che da tempo la gravità dell’erosione costiera in Calabria, un fenomeno destinato a peggiorare con l’aumento degli eventi estremi legati ai cambiamenti climatici.

Per questo l’Associazione ha chiesto alla Regione di fare chiarezza sull’attuazione del Master Plan 2017 e delle misure previste dalla Delibera n. 45 del febbraio 2024.

«Secondo i dati dell’Osservatorio Città Clima e del Rapporto Spiagge 2024 – ha riferito Legambiente – dal 2010 al 2024 in Calabria si sono verificati circa 100 eventi meteorologici estremi, la maggior parte lungo le coste. A fine novembre 2024 sono 109. Questo trend, che colpisce tutto il Paese, è particolarmente accentuato nel Sud Italia, con la Calabria al terzo posto dopo Sicilia e Puglia. Dai dati ISPRA emerge che su 613 km di coste basse della regione, quasi il 30% è soggetto a erosione».

«Già nel 2014 – ha proseguito Legambiente – l’ex Autorità di Bacino Regionale aveva approvato un Master Plan per la mitigazione del rischio di erosione costiera, suddividendo il territorio in 21 macro-aree e pianificando interventi di difesa delle coste. Successivamente, sono stati introdotti il Piano di Bacino Stralcio di Erosione Costiera (PSEC) e il Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico (PAI), con misure specifiche per perimetrare le aree a rischio e stabilire priorità d’intervento».

«Nel 2017 – ha ricordato l’Associazione – la Giunta Regionale ha approvato un programma di mitigazione per oltre 600 milioni di euro, inclusi 65 milioni dal Por 2014-2020 mentre nel febbraio 2024 è stata adottata un’ulteriore delibera per il ripristino e il potenziamento delle opere di difesa costiera già esistenti e l’attuazione di nuove misure».

I«ntervenire ora è essenziale per evitare di affrontare queste emergenze solo in modo reattivo e frammentario. L’erosione costiera è solo uno degli effetti della crisi climatica che colpiscono la Calabria, regione considerata un hotspot dei cambiamenti climatici», ha ribadito Legambiente, sottolineando la necessità «di una strategia che segua i principi dell’Europa e del Ministero dell’Ambiente, bilanciando mitigazione (riduzione delle emissioni di gas serra) e adattamento (aumento della resilienza dei sistemi naturali e socio-economici)».

«La sensibilizzazione è cruciale – ha concluso Legambiente –. Entro il 2050, i cambiamenti climatici trasformeranno profondamente il territorio, ed è necessario che la cittadinanza ne sia consapevole. In questa direzione si colloca il progetto di Legambiente “Calabria al Centro del Mediterraneo”, realizzato con il supporto della Regione Calabria e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali». (rcz)

Dal 15 nuovi nuovi voli Aeroitalia Lamezia-Roma

Dal 15 dicembre saranno disponibili nuovi collegamenti tra Lamezia e Roma, con la compagnia Aeroitalia.

Gli orari, accuratamente studiati, garantiscono la massima accessibilità, con partenze e arrivi ideali sia per trasferimenti giornalieri sia per soggiorni prolungati nella Capitale. Con questa nuova rotta, Aeroitalia si propone come il vettore di riferimento per tutti i viaggiatori calabresi che scelgono Lamezia Terme come punto di partenza, rispondendo alle esigenze delle diverse province della regione.

«L’introduzione di questi nuovi collegamenti è un traguardo significativo per il nostro aeroporto e per l’intera regione Calabria – ha dichiarato Marco Franchini, amministratore Unico di Sacal –. Ringraziamo Aeroitalia per aver scelto Lamezia Terme come punto strategico per servire i calabresi, rafforzando ulteriormente il ruolo del nostro scalo come hub centrale per la mobilità del territorio».

«Per Aeroitalia, questa rotta rappresenta non solo un importante passo strategico, ma anche un’opportunità per contribuire concretamente allo sviluppo e alla valorizzazione di una regione ricca di potenzialità», ha dichiarato Gaetano Intrieri, amministratore Delegato di Aeroitalia.

«Questo nuovo collegamento – ha concluso – rappresenta un ritorno alle mie radici. Essendo calabrese, sono profondamente legato a questa terra straordinaria e poter contribuire al suo sviluppo attraverso Aeroitalia è per me motivo di grande orgoglio». (rcz)

Bruni (PD) presenta interrogazione sul precariato storico

La consigliera regionale del Partito Democratico, Amalia Bruni, ha presentato una interrogazione scritta al presidente della Giunta, Roberto Occhiuto, chiedendo «come intende la Regione Calabria impiegare le risorse finanziarie residue derivanti dal mancato utilizzo delle risorse destinate all’assunzione delle 132 figure professionali originariamente previste nel progetto?”.

E, soprattutto, «quali azioni intende intraprendere la Regione Calabria per sostenere l’applicazione completa della L.R. 6/2023, al fine di garantire l’impiego di tutto il personale del cosiddetto ‘precariato storico’ individuato nel decreto n. 16670 del 16/11/2023?».

L’interrogazione solleva preoccupazioni in merito alla stabilizzazione dei lavoratori attualmente impiegati e alla gestione delle risorse finanziarie residue. Servono risposte chiare riguardo alla gestione del precariato e all’uso delle risorse pubbliche, con l’obiettivo di garantire non solo la stabilità occupazionale dei lavoratori coinvolti, ma anche l’efficacia delle politiche regionali in questo contesto.

«Secondo la L.R. 6/2023, pubblicata nel febbraio 2023, la Regione Calabria – ha spiegato Bruni – ha previsto l’impiego di lavoratori qualificati con esperienza pregressa per supportare i dipartimenti regionali e le amministrazioni locali nell’attuazione delle misure previste dal Pnrr».

«Un progetto avviato con grande aspettativa – ha proseguito – ma che ha visto un notevole scostamento tra il numero di figure inizialmente previste e quelle effettivamente contrattualizzate».

«Il precariato storico – ha sottolineato – è una delle questioni più urgenti da affrontare per garantire la stabilità lavorativa e la continuità dei servizi essenziali per la nostra Regione. Il progetto avviato con Fincalabra ha visto l’impegno di solo una parte delle figure professionali inizialmente previste, con un conseguente spreco di risorse».

«È fondamentale – ha concluso – che la Giunta regionale risponda con urgenza a queste questioni e prenda misure concrete per la stabilizzazione dei lavoratori e per l’ottimizzazione delle risorse finanziarie, così da evitare che i progressi fatti finora vadano perduti». (rrc)