di SALVATORE TOLOMEO – Caro Direttore, per il secondo anno consecutivo ho letto su Calabria.Live del successo del premio “Calabresi nel Mondo” conferito dall’Associazione Brutium di Roma a Calabresi illustri nel Mondo.
Ma in due anni non ho visto un solo nome di un calabrese fuori Italia. Eppure ce ne sarebbero forse più che in Italia. Dimenticanza oppure millanteria per ingigantire l’importanza di una lodevole iniziativa esclusivamente salottiera, come prediliggono i premiati e i partecipanti che si astengono dall’accettare inviti a manifestazioni all’aperto che registrano 15/20 mila presenze come avviene a Rho e Pieve Emanuele (Milano).
Ma non è da sola la Brutium: diverse Associazioni, sia pure limitate al territorio locale, si autodefiniscono “Calabresi nel Mondo”, creando una inflazione di tale denominazione che non si capisce più quale in realtà è rappresentativa.
Dovrebbe essere la Consulta Emigrazione della Regione Calabria, organismo istituzionale deputato a rappresentare effetivamente “I Calabresi nel Mondo”. Ma questa è entrata in un periodo buio della sua storia: Dopo tre anni dall’insediamento del Presidente Occhiuto, è ancora priva del Direttivo e del Vice Presidente, che dovrebbero guidare l’attività ora pari a zero.
Dopo un primo tentativo di affidare l’incarico di consigliere regionale delegato all’Emigrazione a Salvatore Cirillo, non formalizzato per la mancata volontà di interesse operativo da parte della Presidenza, nei mesi scorsi si è ritentato con l’incarico a Giovanni Greco, ex sindaco di Castrolibero, che pure ha rinunciato per lo stesso motivo. La Consulta Emigrazione Calabresi nel Mondo non desta interesse e, forse, è considerata una palla al piede dalla quale liberarsi.
Se così non è, la Regione dia un segnale concreto anche per disciplinare questa inflazione di rappresentanti dei Calabresi nel Mondo che creano solo confusione. (st)
[Salvatore Tolomeo è presidente dell’Associazione Calabria Oltre Confine]